La pagliacciata di Taormina

La pagliacciata del G7 è finita come era ampiamente prevedibile…

Senza nulla di concreto in mano, addirittura senza le attese conferenze stampa di chiusura dei leader più importanti.
La distanza tra l’Europa che conta e gli USA di Trump non è mai stata così evidente.
Ricorderemo questo summit per la strattonata di The Donald al leader del Montenegro, per la sua passeggiata in solitaria a Taormina e i suoi commenti sui negozi, per il ritardo con cui è arrivato al Teatro greco, per il soprabito da 51.000 dollari di Melania, per l’attesa solitaria del grigio Gentiloni, per la freddezza con la Merkel e per il disaccordo tra tutti.
Quanto a noi, abbiamo messo in campo un leader insignificante e senza alcun reale carisma, il che fa risaltare ancora di più l’abisso che separa l’Italia di oggi dallo splendore dei suoi fasti trascorsi.
Oltre al fatto di non avere nessun titolo per essere ancora annoverata tra i “7 grandi del mondo” dato che la nostra economia è scivolata ormai al 10. posto.
Un puro show mediatico per dar da scrivere alle presstitutes e per far credere ai popoli che coloro che li governano hanno a cuore il loro benessere.

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