di Adriana Koulias
Miei cari amici,
alcuni di voi hanno commentato che stiamo iniziando a vedere l’intelligenza artificiale ovunque su Facebook e, in particolare, sono preoccupati che venga utilizzata nel campo della scienza dello spirito, soprattutto perché è stata utilizzata su questa pagina da alcuni commentatori dei post.
L’uso dell’IA senza indicarne l’utilizzo impone una forma pericolosa di inconsapevolezza.
Io so quando viene utilizzata perché ho deciso di lavorarci personalmente per comprenderne le applicazioni e i limiti: ha un linguaggio che l’anima è in grado di distinguere chiaramente, una volta che la conosce.

Ma molti qui non lo sanno, non hanno mai lavorato con essa e alcuni sono sospettosi e provano disagio per buoni motivi.
Quando si lavora con l’IA è necessaria una consapevolezza molto chiara.
Non molto tempo fa volevo dimostrarlo pubblicando una delle mie conferenze letta dall’IA e poi pubblicando la mia conferenza. Non ha funzionato perché non l’ho affrontato nel modo giusto. Volevo vedere se il contenuto acquisito spiritualmente, anche se letto dalla IA, rimaneva spirituale.
In verità, se non si è consapevoli di leggere o ascoltare contenuti che sono stati ispirati, immaginati o voluti dall’uso della IA, in particolare quando ci si trova nel regno della scienza dello spirito, ciò può comportare gravi pericoli per l’anima.
Quando abbiamo a che fare con fatti fisici, la nostra coscienza è generalmente nel nostro corpo, il nostro Io, il corpo astrale, il corpo eterico e il corpo fisico formano un’unità. Quando abbiamo a che fare con fatti spirituali, il nostro corpo eterico e astrale vengono estratti e il nostro Io deve rimanere pienamente cosciente nel nostro corpo fisico. Se in quel momento siamo inconsapevoli di qualcosa, ciò che è inconscio è pronto per essere utilizzato da poteri avversi.
Chiedo quindi rispettosamente che l’intelligenza artificiale non venga utilizzata in questo contesto per creare sistemi volti a comprendere l’antroposofia e la scienza spirituale o per criticare i post. Farlo senza avere una conoscenza ed un’esperienza approfondite del mondo spirituale significa cadere nello stesso errore di un medium che non è in grado di discernere la verità o la falsità di ciò che vede e ha bisogno che un chiaroveggente o qualcuno con una conoscenza superiore lo faccia per lui.

Il problema è che anche in quel caso, quando qualcuno fa notare la mancanza di realtà, questa potrebbe non essere accettata dall’anima, poiché a quel punto essa ha creato idee errate da questi sistemi, che sono esseri viventi: esseri arimanici.
Questo è pericoloso per l’anima di chi lo fa e per le anime di coloro che accolgono in sé i risultati di tale lavoro, in particolare se non si rendono conto che viene utilizzata l’intelligenza artificiale.
È già abbastanza pericoloso portare l’antroposofia in questo regno dove non possiamo incontrarci fisicamente e percepire e sentire l’anima e lo spirito dell’altro, senza aggiungere i pericoli associati all’intelligenza artificiale che non ha nulla a che vedere con l’Io stesso.
È anti-Io.
Qui, quando un essere umano scrive un post, cari amici, almeno l’anima che lo legge può ancora, se lo desidera, accogliere quel post nell’anima e nelle immagini che esso crea, e seguirlo fino alla fonte, può seguire il lavoro dell’anima che ha applicato il pensiero utilizzando il pensiero per trovare la fonte delle ispirazioni. Questo è qualcosa che ho sempre detto qui ed è ciò che spero che tutti facciano con ciò che porto. Discernere da sé e arrivare a sentire quanto il post sia vicino o lontano dall’ideale della verità.
Questo non è così con l’IA.
Non si può prendere ciò che l’IA dà e scoprirne la verità nell’anima, perché non pensa, non ha Io, recupera e raccoglie. Ciò che offre non proviene da un pensiero che appartiene a un’anima, il cui pensiero proviene da esseri spirituali. Non proviene da un Io che discerne. Ecco perché può essere sfruttata solo per recuperare informazioni sul mondo materiale, che si possono verificare utilizzando il proprio Io e la propria anima, assimilando fatti esterni.
Bisogna sempre verificare questi fatti per se stessi: questa è la coscienza. L’IA commette errori. L’IA ti dice essenzialmente ciò che vuoi sentire, l’ho provato: a seconda di come poni una domanda, percepisce cosa “ricercare” per confermare il risultato desiderato.
È progettata per attirarci, per attingere a un ormone del ‘benessere’ che si attiva quando vengono confermati i nostri pregiudizi personali.
In questo momento i suoi progettisti vogliono che diventiamo “dipendenti” dal suo utilizzo. Che facciamo affidamento su di lei. Non si può negare che abbia molte applicazioni positive, ad esempio come autore posso chiederle di rileggere un capitolo e di segnalarmi eventuali incongruenze, errori o imprecisioni. Posso usare un lettore AI per farmi indicare dove ho dimenticato un punto o una virgola, perché a differenza di un essere umano, un’intelligenza artificiale non compensa.

Tutto questo va bene, ma miei cari amici, non le chiederei mai di scrivere un libro al posto mio!
Inoltre, lo stesso capitolo revisionato da un essere umano e letto da un essere umano mostra una comprensione profonda delle sfumature, dei personaggi, della profondità, delle intenzioni, del tema: il fatto stesso che un essere umano compensi, si adatti a ciò che sta leggendo significa che sta interagendo con l’anima del libro, perché il libro è un essere, ha un’entità che lo ispira e lo guida, le parole sono esseri che lavorano per conto di quell’entità superiore.
Questo è qualcosa che un’intelligenza artificiale non potrà mai interpretare o realizzare.
Se non iniziamo a tracciare una linea da qualche parte, non avremo più persone, esseri umani, ma intelligenze artificiali che combattono tra loro con citazioni e interpretazioni della scienza dello spirito che non hanno senso. Valutare i post come se fossero umani e in grado di pensare con il cuore o di immaginare, di sentirsi ispirati o di sapere intuitivamente cosa è giusto o sbagliato.
Coloro che desiderano utilizzarlo per criticare, creare sistemi di post o difendere o discutere utilizzando questo strumento, su questa pagina, nonostante io abbia chiesto loro di non farlo, saranno invitati a non tornare. Non posso impedire alle persone di pubblicare qui i risultati di ricerche che utilizzano l’intelligenza artificiale… Chiedo tuttavia a coloro che lo fanno di dichiararlo. In questo modo tutti potranno farsi una propria opinione quando segnalerò gli errori nella logica spirituale.
Lo faccio, miei cari amici, per mantenere questo spazio libero per voi. Non c’è nulla di sbagliato nell’utilizzare l’IA per trovare una conferenza, ad esempio, o per trovare articoli su eventi storici o scoprire etimologie, anche per darci una spiegazione di qualcosa che esiste nel mondo fisico, perché possiamo verificarlo e sapere quando commette un errore. O quando “allucina” offrendovi qualcosa che non esiste!

Se la usiamo per trovare una conferenza, ad esempio, è quello che facciamo comunque con Google o con l’Archivio. Ma usare l’IA per capirla al posto nostro, per parafrasarla, per criticare un post o per creare sistemi che utilizzano l’IA per fatti spirituali, che poi vengono utilizzati per sviluppare “idee” che non possono essere difese o contrastate dall’anima perché non sa da dove provengono e non ha ancora raggiunto una conoscenza pratica o anche solo teorica approfondita della scienza dello spirito per conoscerne la verità o l’errore, non solo nega lo sforzo necessario che l’anima di chi la usa deve compiere per arrivare alle proprie comprensioni che portano a uno sviluppo dell’anima, ma può creare idee e comprensioni errate, non solo per loro ma anche per gli altri. Una volta che tali idee vivono nell’anima, diventano reali ostacoli oggettivi.
L’ho provato io stessa, quindi parlo per esperienza.
Ci sono applicazioni pratiche nell’uso dell’IA. Ma bisogna essere estremamente consapevoli che si sta usando un’intelligenza artificiale, non umana, quindi incapace di comprendere l’anima e lo spirito, e bisogna stare attenti che non inizi a prendere decisioni su ciò che è rilevante o irrilevante, giusto o sbagliato, vero o falso.
Non è umana, miei cari amici. È molto utile per aiutarci a raccogliere fatti che riguardano cose materiali e avvenimenti in modo rapido ed efficiente e mi fa risparmiare molto tempo nella ricerca di fatti per scrivere i miei libri, come ad esempio come si chiamavano nel 1888 alcune strade di Londra che esistono ancora oggi, o i percorsi degli omnibus dal nord al sud di Londra. Prima mi ci volevano ore di ricerche su Internet. Ora trovo i risultati, li controllo rapidamente e li uso, ma per usare l’IA in questioni spirituali, bisogna stare molto attenti che, se la si usa per la ricerca, sia usata per trovare informazioni, non per creare sistemi di idee: solo l’anima può farlo. Anche in questo caso, se si usa qualcosa dall’IA, bisogna verificare, verificare, verificare quei fatti, quindi bisogna sapere molto per poterli verificare, per individuare gli errori.
Credo che tutti noi dobbiamo decidere da che parte stare su tali questioni. Qui sono responsabile del karma oggettivo di ciò che porto.
Non dico queste cose con leggerezza.
Con amore e profondo rispetto per la libertà della vostra anima, miei cari amici.
Namaste!
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.