di Adriana Koulias
Miei cari amici,
mi sono svegliata con una domanda posta dal nostro caro amico Robert Thibodeau. Era una domanda sincera e molto importante.
In sostanza, ha posto una domanda che molti si stanno ponendo oggi alla luce dei terribili eventi che si stanno verificando intorno a noi: in che modo il nostro lavoro di antroposofi influisce sul mondo odierno? Può avere un effetto curativo? O sono solo parole? Ha poi aggiunto che lo spirito è importante, ha un effetto risvegliante e vivificante.
Ho voluto condividere con voi la mia risposta, perché è stata la conversazione che abbiamo avuto io e lui a rispondere alle nostre domande.
Questo intervento è quindi il risultato di ciò che il mondo spirituale voleva che noi (Robert e io) condividessimo con voi oggi.

Ieri sera ho pubblicato la foto di Arild Rozenkrantz che trovate qui sopra. Ho avuto l’impulso e l’intuizione di sceglierla tra una serie di immagini. Ero consapevole dell’impulso di sceglierla, che non era puramente estetico, anche se ovviamente lo era, ma mi sono detta che prima o poi ne avrei capito il motivo. Non avevo una ragione logica per scegliere proprio quella foto, sapevo solo che era quella giusta. Lo sapevo nel mio cuore. Aveva una logica particolare. Tutti conosciamo quella sensazione, quando facciamo qualcosa che diventa chiaro solo in un secondo momento, e sappiamo che c’è una ragione, perché ci vogliono due persone che lavorano insieme perché diventi un fatto oggettivo. Se lo avessimo saputo in anticipo, forse non ne avremmo capito il motivo, oggettivamente. Forse non avrebbe portato a un lavoro creativo.
Questa mattina mi sono svegliata con la domanda di cui sopra e non mi sono resa conto che la risposta che stavo per dare era legata all’immagine fino a quando non ho finito di rispondere. Questo è l’imntervento che è venuto fuori dalla risposta:
Ogni lavoro spirituale ha un effetto sul mondo. Ogni volta che pensiamo con sentimento, pensieri basati sullo spirito, stiamo lavorando creativamente, in particolare se il lavoro è armonioso, cioè se c’è buona volontà tra coloro che lavorano insieme.
Questo è un punto molto importante, perché le opinioni, le sfide, ecc., anche se pretendono di provenire dalla buona volontà, creano un ambiente disarmonico in cui non si può realizzare nulla. Quindi è importante come lavoriamo, cosa proviamo e cosa facciamo provare agli altri.
Questo lavoro di gruppo, questo lavoro tra più individui è estremamente importante e il nostro lavoro qui, la nostra comunità qui, è importante e vedremo quanto è importante alla fine di queste righe.
Dobbiamo capire che nella quarta epoca gli esseri umani hanno lavorato affinché noi potessimo avere oggi un Io indipendente. I primi cristiani hanno resistito a terribili torture e alla morte per portare il lavoro dei loro piccoli gruppi al mondo. Qual era questo lavoro? La comprensione di Cristo che ha portato il vero Io nelle nostre anime, nei nostri corpi eterici, superando la morte.
Ora abbiamo un Io indipendente grazie ai loro sacrifici, essi hanno risvegliato la conoscenza di questo Io indipendente, che è indipendente dalla nazione e dalla tribù, dal sangue e dalla parentela, e hanno lasciato le loro comunità per portare il Vangelo a coloro che non erano loro parenti, non appartenevano alla loro tribù o alla loro nazione e hanno sacrificato la loro vita, come ha fatto Cristo, attraverso una nuova forma di amore.
La morte è superata attraverso il sacrificio.

Grazie a loro, oggi siamo capaci di pensiero indipendente perché abbiamo un Io risvegliato. Nel nostro tempo il compito di questo Io è quello di diventare capace di riconoscere il male e scegliere il bene individualmente, in modo che il nostro Io si espanda altruisticamente per scegliere il bene non solo per noi stessi ma anche per gli altri.
È così che il lavoro del gruppo creerà il futuro.
Coloro che oggi scelgono il bene riconoscendo il male, stanno lavorando affinché gli esseri umani possano elevarsi a una forma superiore di spiritualità nella sesta epoca di cultura, ovvero quella in cui le anime umane si eleveranno allo spirito in modo tale che il bene sarà voluto individualmente verso tutti e questo cambierà il mondo. Se non lo facciamo e non gettiamo oggi i semi, nulla crescerà per la sesta epoca di cultura.
Questo è il lavoro altruistico che deve essere fatto.
Il male che vediamo nel mondo oggi è qui affinché questo lavoro possa essere svolto. Così, vedendo il male nel mondo con coraggio, sperimentandone gli effetti sugli altri e su noi stessi, possiamo distinguerlo dal bene e, attraverso il discernimento, scegliere liberamente il bene, consapevolmente e senza riserve, senza intellettualizzazioni, ma perché lo conosciamo nel nostro cuore, intuitivamente.
Se ci lasciamo devastare dal male e non facciamo nulla, siamo come quei marinai di cui ho parlato, che scendono sottocoperta e lasciano che la tempesta li porti dove vuole. Rudolf Steiner offre una bella immagine di un uomo su una barca in tempesta, diretto verso la rovina, ma invece di provare paura, egli prova meraviglia per la bellezza delle onde, è consapevole della loro potenza.
Se ci lasciamo sopraffare dal male che ci circonda e non lo affrontiamo, se ci disperiamo perché sentiamo che il nostro lavoro non cambierà mai le cose oggi, non siamo altruisti.
Essere altruisti significa superare l’Io che vuole vedere i cambiamenti per se stesso e nei tempi che vuole lui. Tutti lo vogliamo, è la natura dell’Io, ma dobbiamo superare questa visione e pensare più in là.
Non dobbiamo disperare, il vero lavoro spirituale che facciamo oggi, che offriamo al mondo, è una forza creativa per il futuro. La nostra volontà, la nostra intuizione, vivono già in quel futuro, miei cari amici. Quindi non disperate, più riusciamo a lavorare insieme affermando il nostro amore reciproco e portando comprensione gli uni agli altri, come i primi cristiani nei primi secoli dopo Cristo, che lavoravano insieme ma andavano nel mondo portando con sé ciò che sapevano, senza curarsi di se stessi e pensando solo a coloro che sarebbero venuti dopo di loro, più creeremo un futuro che sorgerà dal pantano egoistico del male che vediamo oggi.
Riconoscendo il male e scegliendo il bene moralmente nelle nostre anime, stiamo sviluppando forze che non sono personali, forze che si muovono nel mondo spirituale come buona volontà, che possono essere utilizzate da esseri superiori per creare il futuro. Il nostro lavoro di gruppo è estremamente importante in questo senso, perché ciò che facciamo da soli e con i nostri angeli è una cosa, esiste solo nella misura in cui lo condividiamo, così che quando ci uniamo possiamo portare i frutti del nostro lavoro all’arcangelo che ci unisce.
L’antroposofia viene così trasformata attraverso di noi nel nostro tempo da questo lavoro, e in futuro diventerà cristosofia, la saggezza spiritualizzata trasformata in amore che porta in sé consapevolmente il Cristo.
Il male è vinto dall’amore per il bene.

Quando ho risposto a questa domanda, ho capito perché avevo pubblicato quell’immagine; l’immagine è la risposta. Oggi ci inginocchiamo davanti alla saggezza dello spirito che è fuori di noi e risplende su di noi e lavoriamo per portarla nelle nostre anime e unirla al calore del nostro amore, affinché domani questa saggezza trasformata in amore possa diventare una luce che è dentro tutte le anime umane. Questa è la Saggezza di Cristo, la Saggezza dell’amore, che diventa il Cristo in tutte le anime umane.
Miei cari amici, ora possiamo vedere come le domande di Robert e la risposta che ho dato siano due facce di un unico tutto: la saggezza trasformata che si è mossa tra noi come amore.
Questo esemplifica come Cristo si sia mosso tra due anime attraverso la nostra profonda connessione con l’Antroposofia! In quel momento essa diventa Cristosofia, una forza creativa futura!
Una domanda viveva nella mia anima: qual è lo scopo dell’immagine?
Il giorno dopo Robert ha posto la domanda di Parsifal e, rispondendo alla sua domanda, ha risposto anche alla mia.
Riuscite a vedere quanto è bella questa cosa, miei cari amici? Come lo spirito si intreccia tra noi come oro anche qui? Cosa c’è di più prezioso dell’oro? Il dialogo. La capacità di muovere i nostri cuori l’uno con l’altro in sintonia. Una forma di vibrazione simpatica.
È un miracolo… è così che il lavoro amorevole ci mostra chiaramente che non siamo soli e che ciò che facciamo insieme qui è importante quando lavoriamo in armonia.
Le ultime parole di Robert sono quindi il culmine di ciò che è accaduto tra noi: lui era l’unico a sapere già, nel profondo della sua anima, cosa sarebbe successo tra noi:
Lo spirito è importante, vivifica e risveglia.
Mi inchino profondamente davanti a tutti voi con profonda gratitudine per il lavoro che facciamo insieme.
Con affetto, gratitudine e amore,
Namaste,
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
In copertina, Il Messaggero, tela di Arild Rosenkrantz
Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.