Pensieri triarticolati (II)

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di Sergio Motolese

LA TECNICA MORALE: UNA TECNOLOGIA PER L’UOMO

Introduzione

Nel primo articolo (https://www.liberopensare.com/pensieri-triarticolati-i/) ho cercato di immaginare e di rappresentare un vivere sociale nel quale il lavoro possa essere realmente “liberato” dai tentacoli dell’economia che lo avvinghia in un abbraccio mortale. Questo è un tassello importante verso un organismo sociale triarticolato nelle sue tre sfere di competenza, distinte e compenetrantesi (economica, giuridica-politica, culturale-spirituale), tali da permettere all’uomo di evolvere in ogni ambito della sua esistenza.

Il lavoro è solo uno degli ambiti che devono essere “liberati”; altri non meno importanti gli stanno accanto: scuola, medicina, agricoltura, scienza, terreni e mezzi di produzione, ecc. Non c’è in realtà una gerarchia che spinga a cominciare dall’uno o dall’altro settore, e nei successivi articoli cercherò di affrontarli separatamente, anche se ciascuno di essi interagisce con gli altri, come è giusto che sia, li limita e al tempo stesso li nutre.

Vi è però un qualcosa che oggi domina su tutti, sulla scienza stessa di cui pure dovrebbe essere solo il braccio operativo; uno strumento e che permette alle elite di esercitare e aumentare la stretta del controllo sociale: la tecnologia digitalizzata, che negli ultimi quarant’anni si è imposta con una progressione senza precedenti.

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Una delle illusioni più perniciose che attraversano il tempo in cui viviamo è quella di pensare che sia possibile asservire la tecnologia attuale, che utilizza l’elettromagnetismo e l’energia atomica, all’evoluzione materiale e spirituale dell’essere umano.

Tale illusione poggia sul pensiero che essa sia l’unica possibile e che altre non possano esistere, se non come frutto di fantasie o utopie. E così si procede, incuranti dei danni che già da parecchi anni è possibile constatare: danni fisici, animici e spirituali, all’essere umano anzitutto, e all’ambiente in cui vive; salvo poi evocare strumentalmente il colpevole di turno, sia esso un virus, un gas, il clima, Putin

Il risultato di questo inganno, divenuto ormai endemico, lo vediamo dipanarsi in tanti rami, come la foce a delta di un fiume; ma il ramo principale è una rassegnazione impotente, quasi che digitalizzare il mondo intero, e l’essere umano stesso, fosse una legge di natura, deterministica e insormontabile, e non una scelta di oligarchie economiche e politiche sempre più violente e criminali il cui scopo è distogliere l’Uomo dal suo compito evolutivo.

Così, mentre si cercano ogni giorno gli aspetti positivi dell’Intelligenza Artificiale, i quali vengono esaltati e spesso inventati da tutto il caravanserraglio del main stream, la rassegnazione diventa col tempo assuefazione, sfiducia, anzitutto in se stessi e nelle proprie capacità creative, diventa pessimismo, e la Società del Controllo si stringe sempre più e incatena l’essere umano inconsapevole in una prigione fatta di mondi virtuali e solitudine e demenza digitale. Le vittime più innocenti sono proprio i giovani, a cui viene suggerito: “perché affaticarsi… tranquilli, ci pensiamo noi, con un click.…”.

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Ma c’è una buona notizia: l’alternativa esiste, anche se, come sempre, richiede un allargamento di coscienza, di pensiero e di conoscenze, oltre che fiducia nell’Uomo, il quale non è un microbo sperduto in un Universo senza scopo, ma un Essere Spirituale che può divenire e diverrà creatore di mondi nuovi, reali e non virtuali, mondi squisitamente umani nei quali il paese dei balocchi di Lucignolo non interesserà nessuno, e quello della orwelliana Guerra Infinita non attecchirà più. Quello che deve essere ben chiaro è il fatto che sviluppare la Tecnica Morale non significa usare la tecnologia attuale in senso diverso, meno distruttivo; questo si può e si dovrebbe senz’altro fare; ma qui non è in discussione il suo utilizzo. La Tecnica morale è altra cosa. Cerchiamo di darne qualche spunto.

Antro-tech: Istituto per lo Sviluppo e la Ricerca della Tecnica Morale.

Alla fine degli anni ‘80 del secolo scorso, un gruppo di ingegneri, tecnici, pedagoghi e artisti ha fondato l’Associazione Antro-tech, e l’anno dopo una Fondazione, con sedi e laboratori di ricerca in Svizzera e in Scozia, con due scopi principali:

  • Lo sviluppo di una tecnica in armonia con la natura fisica e spirituale dell’essere umano, basata sulla antroposofia, o scienza dello spirito di Rudolf Steiner.
  • La ricerca degli effetti dei campi elettrici e magnetici sull’essere umano, sulle creature viventi in generale e sull’ambiente.

L’impulso a questa iniziativa è stato di Paul Emberson, ingegnere e insegnante di scuole Waldorf in vari paesi. Egli ha operato al progetto sino alla sua morte, avvenuta nel 2017.

In una brochure dal titolo: “Alla ricerca di una nuova tecnologia”, i fondatori così esponevano il loro progetto e le loro speranze:

“Noi consideriamo la nostra impresa come un progetto pilota in un campo dove saranno necessari molti anni di ricerca e la concentrazione di molti sforzi. Non pensiamo che un unico gruppo possa sperare di risolvere tutti i problemi – che sono tra quelli più difficili che esistano – inerenti allo sviluppo di un nuovo tipo di tecnica. Crediamo che se un gruppo mette in moto le cose per mettere in movimento i primi problemi in un modo serio, altri saranno incoraggiati a fare altrettanto. La collaborazione di un numero sufficiente di gruppi, che approccino queste urgenti questioni da differenti angolature, produrrà risultati fruttuosi per l’umanità.”

Come si può intuire da queste parole, si tratta di una direzione di ricerca scientifica radicalmente diversa e opposta a quella attuale. Una prospettiva che vede strettamente legati la costruzione di macchine che utilizzano la forza che la natura usa per creare la vita, da un lato, e dall’altro la crescita morale e spirituale dei ricercatori e di tutte le persone che operano intorno al progetto.

Non si tratta dunque di un gruppo di nostalgici che vivono rivolti verso il passato, ma di persone che guardano al futuro partendo dal presente; e non si tratta neppure di sognatori o hippy, ma di persone che vedono il rapporto tra l’uomo e le macchine che egli crea come uno stretto legame che si attua non certo sul piano della unione sempre più fisica, come sta avvenendo e sempre più avverrà, ma su un piano più sottile, più morale.

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E’ una tecnica che cerca di scoprire e utilizzare quelle forze vitali di “levità”, di leggerezza, che vediamo attive nella natura, in particolare nella crescita delle piante in quanto organismi meno complessi rispetto all’animale e all’uomo stesso, che pure sono portatori della vita.

Nel corso di 33 anni l’Istituto ha prodotto studi e applicazioni pratiche. Paul Emberson ha pubblicato una serie di libri su argomenti inerenti la loro ricerca, nonché articoli sulla rivista Antro-tech news.

Sono stato socio di Antro-tech  sino al suo scioglimento, avvenuto nel 2021, anno nel quale la loro attività non è cessata ma si è trasferita in Scozia.

Cosa si intende per Tecnica Morale?

Nella prefazione del libro Le machines et l’esprit humain, edito da The DewCross Centre for Moral Technology (Scottland 2014), Paul Emberson scrive:

“La creazione della forma giusta di tecnica, che risponde ai bisogni fisici e spirituali dell’essere umano, è il compito principale dell’umanità occidentale. La sua importanza decisiva fu percepita dall’austriaco Dr. Rudolf Steiner (1861-1925), grande filosofo e scienziato dello spirito. Steiner ne ha sovente parlato, predicendo le differenti forme che la tecnica prenderà nei millenni a venire. Egli vedeva che, se la tecnica doveva evolvere nella maniera buona, essa doveva essere fondata sulla scienza dello spirito.

Fu uno dei molto rari ambiti – forse il solo – dove, senza attendere che gli venissero poste domande, Rudolf Steiner fece dei gesti concreti per portare la scienza dello spirito ad una applicazione esteriore, stimolando i suoi aderenti a prendere questo impulso per portarlo più lontano. E ciononostante, fatto stupefacente, è veramente l’ambito che, in un modo o nell’altro, continua a sfuggire all’attenzione dei suoi discepoli. Sino a oggi, chi di essi voleva sapere di più di questi aspetti vitali dell’avvenire dell’umanità, avrebbe cercato invano, in tutta la vasta letteratura secondaria della scienza dello spirito antroposofica, per trovare una sola opera che desse una apertura anche solo sommaria di ciò che Steiner ha detto circa la tecnica dell’avvenire. La presente opera può essere considerata come un primo libro su questo tema capitale.” (traduzione mia dal francese)

La Tecnica Morale è la forma di tecnica più avanzata che sarà sviluppata nel corso di quella che nella scienza dello spirito è definita quinta epoca culturale, e ancora nelle successive due epoche post-atlantiche. Ogni epoca culturale segna un passaggio evolutivo della coscienza umana. Quella attuale è iniziata nel 1400 e terminerà nel 3500 circa. Questa è l’epoca dello sviluppo progressivo dell’anima cosciente, che rende l’uomo sempre più capace di sganciarsi dal controllo di autorità esterne di qualunque natura.

Sinora l’uomo ha sviluppato una tecnologia che si basa sull’elettromagnetismo, che possiamo definire Tecnica Atomica, legata al regno minerale, alle forze prive di vita. La Tecnica Morale è in rapporto con le forze eteriche vitali, presenti in natura e nell’Uomo stesso.

Le macchine della Tecnica Morale hanno in sé la vita.

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Queste due tecniche (più una terza intermedia che per brevità tralasciamo) sono entrambe necessarie all’evoluzione umana, devono esserci entrambe ed esercitare in futuro la loro azione.

Come nell’essere umano devono coesistere ed armonizzarsi forze vitali e forze distruttive per rendere possibile la coscienza, così dovranno coesistere entrambe queste tecnologie, altrimenti la Libertà, la scelta libera di ogni individuo non sarebbe possibile.

La questione che si pone oggi in modo sempre più pressante e drammatico non è quella di sostituire la tecnologia attuale (semmai di limitarne gli effetti distruttivi sempre più evidenti), ma quello di sviluppare l’altra. E l’umanità è in grande ritardo, come sarà meglio chiarito nel prosieguo.

Cercherò ora di dare un’idea, per quanto la materia non certo semplice lo permetta, di cosa sia la Tecnica Morale e in cosa possano consistere le sue applicazioni. Dobbiamo partire anzitutto da alcuni concetti basilari di Scienza Spirituale.

Il Sacramentalismo

E’ il termine usato da Rudolf Steiner per definire l’attitudine alla Venerazione con la quale deve essere affrontato ed eseguito il lavoro concernente la Tecnica Morale.

“Nell’avvenire l’uomo potrà creare il vivente secondo le leggi inerenti il vivente stesso, così come ora attualmente fabbrica un orologio o costruisce una casa secondo le leggi del minerale. Ma per fare questo dovrà essere in grado di insufflare egli stesso la vita negli oggetti viventi che costruisce. Il ricercatore davanti al suo tavolo di laboratorio dovrà essere anche in grado di trasmettere, possiamo dire, le vibrazioni esistenti nel suo proprio corpo eterico se vorrà animarli di vita. Se quest’uomo è buono ciò che trasmetterà sarà buono; se è cattivo ciò che trasmetterà sarà cattivo. Ma in occultismo bisogna sapere quanto segue: il sapere della Loggia Bianca, che si chiama il sapere della creazione della vita, non sarà consegnato all’umanità sino a che l’uomo non avrà compreso il segreto del sacramentalismo.” (R.Steiner, Segni e Simboli occulti, Miti e Leggende, EAR 1998, conf. 27 dicembre 1907 – traduzione personale)

Attualmente dunque l’Uomo ha imparato a padroneggiare solo le leggi del mondo minerale, il mondo senza vita, e in questo ambito ha prodotto sia armi distruttive che opere di ingegno e utili soprattutto all’evoluzione materiale. Da quando ha cominciato ad utilizzare le forze elettro-magnetiche, le forze atomiche, forze sub-naturali, ha iniziato a intervenire sul vivente, piante, animali e l’Uomo stesso, come opera sul mondo minerale senza vita.

“Trasmettere le vibrazioni del corpo eterico” significa insufflare la vita in ciò che si crea, e questo è il sapere della Loggia Bianca, il segreto della creazione, disponibile solo quando l’Uomo “avrà compreso il segreto del Sacramentalismo”.

“Sacramentalismo è una espressione che designa il fatto che ogni azione umana deve essere penetrata di fuoco ardente di perfezione morale, di fuoco sacro. Solo quando il tavolo di laboratorio dove l’uomo effettua il suo lavoro sarà per lui un altare e la sua azione sarà una azione sacra, solo allora questo sapere sarà accessibile. Si pensi agli uomini attuali con tutto il loro materialismo: come il loro tavolo di laboratorio è oggi lontano da un altare.” (ibidem)

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Rudolf Steiner ha pronunciato queste parole nel 1907, e da allora i laboratori di ricerca non si sono certo avvicinati ad un altare né l’attitudine dei ricercatori è penetrata di “fuoco sacro”. Semmai un altro “fuoco” indirizza la cosiddetta “innovazione”, quello del potere, del controllo delle coscienze…

Occorre anche tenere presente il fatto che la Tecnica Morale non va intesa come qualcosa che interessa solo la costruzione di macchine come oggi le intendiamo, ma anche gli altri ambiti del vivere sociale, ad esempio agricoltura e medicina. Inoltre la tecnologia eterica ha un rapporto con la Musica; infatti le forze eteriche le forze della vita non sono forze spaziali, ma ritmi temporali in quanto si sviluppano nel tempo, come una pianta, come la Musica.

La Tecnica Morale cerca la relazione, la sintonia, tra i ritmi eterici delle piante e quelli del Cosmo, dei Pianeti ai quali esse sono legati. Anche se le macchine non sono piante e non hanno in se ritmi di crescita, è il loro movimento che può essere accordato, messo in risonanza con i ritmi terrestri e planetari.

La creazione come sacrificio

Rudolf Steiner ci fornisce una descrizione dei sacrifici negli antichi Misteri greci a Samotracia. Nell’atto centrale del sacramento, nel fumo dell’incenso si elevano tre forme da tre giare, tre vasi piazzati al centro dell’altare. Queste immagini erano realizzate dalla potenza della parola mantrica pronunciata dal sacerdote.

“L’uomo ha in se stesso un’altra forza, che non gli permette ancora di creare forme durevoli: è la forza della parola. Mentre ora vi parlo, io produco anche qualcosa. Se voi poteste seguire ciò che accade in questa sala mentre io vi parlo, osservereste allora delle onde aeree che vibrano. Esse altro non sono che parole trasformate in movimenti: esse sono divenute movimenti. (…) Immaginate di essere capaci di coagulare le mie parole in forme fisse nell’istante in cui sono pronunciate in modo che le onde aeree coagulate caschino al suolo. Trovereste una forma particolare per ogni parola. (…) L’occultista ci rivela che tutto ciò che ci attornia come oggetti fisici ha realmente avuto la sua origine in questo modo. Lo spirito del Logos risuonò, si propagò nell’esistenza spaziale e la sostanza materiale prese forma; ciò che seguì fu un processo di solidificazione. Ciò che oggi sta intorno a noi sono parole divenute forme, è il Verbo divino solidificato. Le forme che abbiamo in noi sono forze divine condensate. Ciò che in precedenza fu creato dal Verbo è divenuto le forme che troviamo nella natura.” (R. Steiner, GA 284, traduzione mia dal francese)

Gesti e parole del sacerdote provocavano nel microcosmo ciò che avvenne nel macrocosmo quando “lo spirito del Logos risuonò, si propagò nell’esistenza spaziale e la sostanza materiale prese forma”. Ma possiamo allora chiederci:quale forza occorre oggi per poter insufflare la vita in una macchina? Le condizioni sono parecchie e possono essere così sintetizzate:

  • il tavolo di laboratorio che diventa un altare. Il “tavolo” è inteso in senso largo, poiché può essere anche l’osservazione della natura, come faceva Goethe;
  • La capacità dello scienziato di agire in maniera disinteressata, quindi introdurre nella sua creazione amore scevro di egoismo;
  • la forza creatrice della parola e del gesto. Non si tratta di creare la macchina con un gesto in quanto essa deve essere costruita nella materia, ma è la forza della parola e del gesto che la mettono in movimento.

Si tratta di trasformare i segreti degli antichi Misteri e adattarli all’Uomo che vive nell’era attuale, l’era della scienza e della tecnica. Così come partendo dalla scienza materialistica è possibile estendere l’approccio scientifico alla realtà dello spirito, altrettanto è possibile partendo dalla Tecnica Atomica giungere alla Tecnica Morale. Tra le due la differenza sostanziale è l’elevamento di coscienza, morale e spirituale.

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Si tratta di qualcosa che possiamo anche definire Magia Bianca, la quale, a differenza del passato, non è riservata a pochi eletti, ma che interroga ogni essere umano, perché la creazione di nuove macchine (ma anche di nuovi cultivar, nuove piante, nuovi rimedi, nuova musica…) richiede la partecipazione di molti talenti individuali.

Nella sua Filosofia della Libertà, Rudolf Steiner definisce Fantasia Morale la capacità di intuire il nuovo nelle proprie scelte libere, per trasformarlo poi in Atti, azioni morali. Il “fuoco sacro” dei sacrifici sull’altare dei Misteri deve essere oggi sostituito dal fuoco interiore di una profonda idealità, non astratta ma concreta. Questo ha fatto il Cristo, il Logos incarnato; la sua opera si è rivelata attraverso atti, come i 7 segni del Vangelo di Giovanni. E sono proprio gli atti, le azioni coscienti libere che il potere di allora temeva, come quello di ora soprattutto teme.

Il nostro compito è creare il nuovo in tutti i campi della vita sociale.

Non dobbiamo nasconderci il fatto che su questo terreno l’umanità è in ritardo. Tralascio ora di esaminare le cause di questa situazione perché l’ho fatto in altri miei scritti. Le forze e gli esseri spirituali che sono all’opera nella tecnologia digitale sono le controforze che hanno il compito di stimolarci ad essere attenti alle false illusioni. Questa tecnologia utilizza forze sub-naturali, forze di morte e di distruzione.

Qui non è in discussione il fatto che essa dovesse o meno essere portata all’umanità, perché il primo compito dell’Uomo nell’incarnazione terrestre è quello di trasformare il regno minerale, cosa che è stata fatta in abbondanza e verrà portata avanti sino a che la Terra passerà ad una successiva incarnazione.

Quella che oggi è in ritardo è invece proprio la Tecnica Morale, che utilizza le forze della vita, che sono forze morali, forze creatrici, e in questo modo l’Uomo comincerà a trasformare anche il regno vegetale, con quel fuoco sacro di cui sopra. Solo così sarà realmente possibile la scelta per ogni individuo, solo così sarà possibile la Libertà.

La Tecnica Morale dovrà essere necessariamente forza portante di una Società Triarticolata, nella quale ognuno possa avere così un termine di paragone per le sue scelte attive. Come essa potrà agire dipenderà anche da come la scienza attuale saprà e potrà liberarsi dai lacci dell’economia per tornare alla sua sfera naturale di appartenenza: quella culturale. Lo vedremo in un prossimo scritto.

Come si può constatare, da qualunque lembo si voglia immaginare una società triarticolata, le nuove Comunità, spesso accennate e descritte, sono il veicolo necessario verso la direzione futura. Una rivoluzione “dal basso”, si sarebbe detto una cinquantina di anni fa, quando l’utopia del cambiamento era incatenata nell’ideologia. Oggi, grazie ad una scienza spirituale come quella portata all’umanità da Rudolf Steiner, la quale libera anche dalla prigione ideologica, basso e alto sono punti di vista intercambiabili di un processo evolutivo, come microcosmo e macrocosmo, come evoluzione individuale e vivere sociale, per un pensare vivente, un pensare triarticolato.

28 ottobre 2025


Sergio Motolese, musicista. L’incontro con l’antroposofia di Rudolf Steiner gli ha consentito di integrare le esperienze musicali con quelle acquisite in vari ambiti concernenti la salute.
Negli ultimi anni si è occupato in particolar modo degli effetti del suono elettronico e dell’informatica digitalizzata sull’essere umano.
E’ diplomato  presso la LUINA (Libera Università di Naturopatia Applicata). Tiene laboratori musicali, conferenze, incontri, seminari, gruppi di studio.

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