Amare il Male per trasformarlo

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di Adriana Koulias

Il mio pensiero per voi oggi, 8 novembre, giorno importantissimo, cari amici, è questo:

 

Per vincere il male bisogna conoscerlo,

 

per conoscerlo bisogna comprenderlo,

 

per comprenderlo bisogna amarlo,

 

per amarlo bisogna desiderare solo il bene.

 

E desiderando solo il bene,

 

si è trasformato il male in bene.

 

Cosa significa questo in pratica?

Per “trasformare” qualcosa dobbiamo prima riconoscerla. Non possiamo vedere la luce se non c’è l’oscurità e non possiamo riconoscere ciò che non abbiamo già in qualche misura trasformato. Questo è il paradosso della vita umana sulla terra.

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Ad esempio, riconosciamo i minerali perché abbiamo un corpo fisico minerale, ma abbiamo superato e trasformato il minerale morto per sviluppare un corpo vegetale, un corpo eterico vitale che è la vita. Riconosciamo le piante perché abbiamo superato e trasformato il corpo vegetale che non ha coscienza per sviluppare una coscienza animale che è il nostro corpo astrale dei desideri e degli istinti. Ma riconosciamo gli animali solo perché stiamo superando l’animale che è in noi. Abbiamo spinto fuori, nel mondo che ci circonda, il minerale, la pianta e in una certa misura l’animale, e abbiamo conservato solo ciò che è necessario alla nostra coscienza dell’Io, che ci è stata donata durante questa fase evolutiva. Proprio come tutti gli altri nostri membri ci sono stati donati da esseri superiori nelle precedenti fasi evolutive della terra.

In questo momento l’Io ha ancora qualche legame con la natura animale che è in noi.

Questo Io, che è ancora legato alla natura animale, è ciò che costituisce il male nel mondo di oggi, perché non è pienamente cosciente. È ciò che ci lega egoisticamente al gregge, all’orgoglio, al gruppo politico, alla razza… mentre l’Io che si eleva alla natura spirituale è ciò che costituisce il bene, che è pienamente cosciente e ci collega a tutti gli esseri in modo superiore e altruistico.

Non troviamo la nostra coscienza dell’Io da nessuna parte al di fuori di noi nel mondo, perché l’Io appartiene solo agli esseri umani e gli esseri umani sono quindi, in tutto il cosmo, gli unici esseri veramente capaci, attraverso il potere dell’Io, di riconoscere quanto la natura animale sia ancora legata all’Io e quale parte dell’Io stia cercando la natura spirituale.

In altre parole, quale parte di noi è ancora collegata alle passioni e agli istinti dell’animale e quale parte di noi conserva solo ciò che è necessario per la nostra evoluzione cosciente come esseri spirituali.

Quindi, nell’anima di ogni essere umano vive sia il bene (spirituale) che il male (animale).

Chirone, l’essere che è per metà uomo spirituale e per metà animale umano, è un rappresentante dell’evoluzione della coscienza dell’Io oggi. L’Io spirituale in noi si trova al di sopra della natura animale dell’Io inferiore. Ciò significa che ha superato la natura animale ma non l’ha trasformata completamente, perché c’è ancora qualcosa di animale legato a questo Io e questo è necessario: le nostre fatiche non potrebbero essere compiute liberamente, come quelle di Ercole, senza possedere ancora questo male in noi, non saremmo in grado di riconoscerlo al di fuori di noi e quindi scegliere di nobilitarlo dentro di noi!

Nel nostro tempo stiamo spingendo fuori ciò che è legato all’Io animale e le guerre e il caos che vediamo nel mondo sono collegati a questo animale semiconscio, che è malvagio, perché a differenza dell’animale ha un Io.

Questo ci porta all’anima cosciente, che richiede che sviluppiamo la piena consapevolezza sia dell’Io malvagio che dell’Io spirituale buono, in modo da poter vedere la distinzione tra loro.

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Per comprendere il male dentro di noi, dobbiamo espellerlo da noi, ma per comprenderlo dobbiamo anche unire nuovamente l’anima con questo male per trovare il bene che è intrappolato al suo interno. Esso vive nel male come una noce nel suo guscio. In termini spirituali, rompere il guscio del male per trovare il bene è amore, ma l’amore richiede forza.

Per comprendere qualcosa intrinsecamente bisogna amarlo, l’amore disincanta ciò che è buono dalla sua schiavitù al male. Solo allora ci rendiamo conto che il male nasce sempre dall’anima perché l’anima è troppo debole per entrare nel cuore del male e trovare il bene. Il bene è, a sua volta, la forza spirituale di cui l’amore ha bisogno per rompere il guscio!

Perché l’amore è vero amore solo quando vuole il bene!

Proprio come un domatore controlla il leone attraverso il suo Io, il leone non impara ad amare se non c’è amore rafforzato dalla buona volontà verso l’animale.

Il nostro bene può nobilitare l’animale che è in noi, quando l’Io spirituale controlla l’Io animale e lo trasforma attraverso l’amore, in modo che possa avere la forza di essere buono.

Non possiamo conoscere ciò che noi stessi non possediamo, non possiamo capire ciò che non amiamo e quando amiamo senza volere solo ciò che è buono!

Da qui il detto manicheo: ama bene il male.

Allo stesso modo in cui amiamo i minerali, le piante e gli animali, ciò che abbiamo respinto e scartato per diventare umani, quando amiamo il male, cioè quando comprendiamo che siamo stati noi stessi a crearlo nel mondo per poter diventare buoni, siamo pieni di un’enorme responsabilità nel trasformare la debolezza delle anime degli altri che hanno ceduto a questo male.

Perché sappiamo che è la debolezza delle anime che le porta a odiare e temere gli altri, questo è il male che si manifesta e che vediamo continuamente nel mondo. Respingiamo il male dalle nostre anime e esso entra nel mondo e diciamo: “Ehi, c’è il male!”, ma esso esiste nel mondo solo perché lo abbiamo respinto. Come gli Esseni respingevano tutto il male dalle loro comunità. Quel male allora tentava ancora più severamente coloro che erano fuori!

Coloro che trovano forza nella bontà amano e hanno coraggio anche di fronte al male. Possono nominarlo, comprenderlo, diventare un tutt’uno con esso senza permettergli di dominarli, ma solo per poterlo trasformare.

Questo compito non è diverso da quello che abbiamo realizzato in precedenza: abbiamo inspirato il mondo ed espirato ciò che era dentro di noi. La differenza è che ora siamo completamente liberi di espellere il nostro male, animale o meno, in modo da poter scegliere di trovare il bene e l’umano, conservando solo ciò che è necessario del male per la nostra comprensione.

Proprio come abbiamo conservato i minerali e le piante.

Perché spingendo fuori da noi il male, in modo da poter perfezionare noi stessi, stiamo creando un altro regno, non un regno minerale, vegetale o animale, ma un regno di esseri che hanno ceduto al male. Hanno ceduto al male che abbiamo spinto fuori da noi stessi, a causa della debolezza della loro anima.

Ecco perché ogni passo verso l’alto, verso lo spirito, deve essere accompagnato da tre passi verso il basso, al servizio di coloro che sono intrappolati nella natura animale.

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Questo sta accadendo oggi in Palestina: la guerra di Israele contro i palestinesi è un buon esempio di ciò che accade quando espelliamo il nostro male nel mondo in modo privo di amore, in modo da poter essere i “prescelti” mentre chiamiamo gli altri animali. Creiamo solo più male che si ritorce contro di noi perché è un riflesso di ciò che siamo interiormente.

In questo momento gli esseri umani sono nel complesso ancora come le gazze ladre, bianchi e neri, buoni e cattivi. In futuro, quando la divisione nell’umanità sarà più marcata, il mondo sarà diviso in persone buone e altre cattive. I buoni sapranno riconoscere il male perché ne avranno conservato quanto basta per aiutare gli altri.

In un certo senso questo sarà un lavoro omeopatico.

Coloro che oggi praticano la formazione spirituale sono gli omeopati del futuro. Si sforzeranno di far progredire l’umanità riconoscendo il male, comprendendolo e sforzandosi di amare il bene racchiuso in esso, in modo da poter rafforzare la debolezza nell’anima di coloro che sono rimasti indietro. Solo allora potranno scegliere liberamente il bene.

Coloro che diventano spirituali cercheranno di trovare il bene nell’altro e di amarlo per rafforzare la propria anima.

Da oggi in poi, mentre la cometa entra nella regione della Vergine, o nell’anima dell’umanità, dobbiamo iniziare a conoscere e a nominare liberamente e consapevolmente il male in noi stessi, in modo da poter scegliere di amare il bene, e scegliendo di amare il bene, il male nel mondo stesso avrà compiuto il suo compito.

Perché il male esiste solo per permetterci di elevarci a una nuova coscienza dello spirito del bene.

Con amore e profondo rispetto per il vostro bene supremo,

Perciò dico:

Namaste!

Chirone:

“Essendo metà uomo e metà animale, Chirone incarna il conflitto che è in tutti noi tra gli istinti animali e la ragione o la divinità, tra la selvaggità dionisiaca degli altri centauri e la luce e l’ordine apollinei del suo padre adottivo. Eppure, egli cade decisamente dalla parte apollinea e, sotto molti aspetti, eclissa il dio della luce, padroneggiando e persino promuovendo le arti e le scienze (in greco, techne ed episteme) nel tentativo di compensare il suo precoce rifiuto e dimostrare, sia a se stesso che agli altri, che anche lui è degno di amore e accettazione”.

 

Immagine di copertina: Filippino Lippi, Il centauro ferito

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

8 Novembre 2025


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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