di Herbert Ludwig
La materializzazione del Natale cui assistiamo anno dopo anno dimostra che la sua sostanza spirituale è scomparsa dal cuore delle persone.
Al suo posto sono subentrati l’attaccamento alle tradizioni legate ai sentimenti, il sentimentalismo e il kitsch. Il vuoto interiore permette anche a migranti aggressivi di altre fedi di attaccare e ridicolizzare la cultura cristiana all’interno del suo Paese attraverso crescenti atti terroristici nei mercatini di Natale e nelle chiese.
La difesa è possibile solo contro la violenza esterna. Dalla sostanza spirituale interiore del cristianesimo non deriva alcuna vera resistenza, perché non si percepisce più alcuna sostanza.
Come riconquistarla è una questione esistenziale.

Il dipinto di Raffaello della giovane Madonna con il Bambino Gesù proviene da una visione del mondo e dell’uomo completamente diversa da quella materialistica odierna. Maria porta il bambino da un mondo spirituale, dal quale molti esseri umani non ancora nati li guardano dallo sfondo, ed entra nelle nuvole del mondo terreno, la sfera delle forze vitali elementari, prima che il bambino nasca nel corpo terreno.
L’uomo è un essere spirituale che discende dal mondo spirituale a quello terreno, assumendo un corpo fisico per agire qui e, dopo aver abbandonato il corpo ormai inutilizzabile, per ritornare al mondo spirituale. Questa era la visione e l’esperienza degli uomini, più si risale indietro nella storia.

L’uomo di oggi, la cui coscienza è completamente ridotta al mondo fisico in una fase difficile dello sviluppo dell’umanità, non può più crederci, non perché non abbia senso, ma perché inconsciamente una suggestione materialistica gli fa credere che sia reale solo ciò che si può percepire con i sensi fisici. Così considera anche i suoi pensieri, che non sono percepibili con i sensi fisici, come qualcosa di non reale, solo come qualcosa di soggettivo con cui l’uomo ordina le sue percezioni materiali.
Ma il fatto che non esista qualcosa di spirituale, percepibile solo in modo sovrasensibile, è il risultato di un pensiero che non è percepibile dai sensi. Il materialista non ricava la validità, la certezza e la sicurezza delle sue teorie materialistiche dalla percezione materiale, ma dal pensiero, che è qualcosa di interiore, spirituale. Qui gli riconosce inconsapevolmente il carattere di realtà. La sua teoria si annulla così da sola.
Su questa assurdità si basa però l’intero edificio concettuale materialistico.
Nella storia del cristianesimo, essa ha determinato in misura crescente le traduzioni dei Vangeli dal testo originale, la comprensione e l’interpretazione, cosicché di Cristo alla fine è rimasto solo il “buon uomo di Nazareth”, un uomo eccellente, ma pur sempre un uomo come tutti gli altri.
Il background spirituale dei Vangeli
Ma i Vangeli parlano di un essere divino sovrumano, il Figlio di Dio Padre, il “Logos” – tradotto in modo imperfetto con la ‘Parola’ – da cui tutte le cose hanno avuto origine.
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. E noi abbiamo contemplato la sua rivelazione…”,
si legge nel prologo del Vangelo di Giovanni. Giovanni afferma quindi una conoscenza soprasensibile che va oltre il sensibile, secondo cui Cristo, come Figlio di Dio, il Logos, è diventato uomo fisico. Egli assicura di aver visto con i propri occhi che tutto ciò che Cristo ha compiuto sulla terra era rivelazione della sua natura divina.
Anche Luca descrive all’inizio del suo Vangelo che, oltre ad altri,
«che fin dall’inizio sono diventati veggenti e servitori della Parola»,
anche lui, dopo aver «percorso con cura e precisione i gradini del sentiero fin dall’inizio», deve
«scrivere in giusta successione» «ciò che mi è stato mostrato». 1
Con “percorso” si intende chiaramente il percorso della conoscenza verso percezioni soprasensibili e spirituali, e con ‘veggenti’ si intende ciò che oggi chiamiamo “sensitivi”. Questo addestramento particolarmente rigoroso avveniva nei luoghi dei misteri.

I Vangeli non sono quindi stati scritti sulla base della normale coscienza quotidiana, che già allora era ampiamente ridotta al mondo fisico, ma da chiaroveggenti e iniziati addestrati, sulla base della loro visione diretta e della loro conoscenza degli esseri spirituali e dei processi che stanno dietro agli eventi esteriori.
Non si tratta di poemi leggendari individuali, che spiegano le numerose contraddizioni tra loro, come spesso si pensa oggi, ma di chiare conoscenze che, colte da diversi punti di vista, si completano a vicenda per formare un quadro complessivo della realtà spirituale e terrena.
Mettiamoci nei panni di un essere divino superiore che vuole incarnarsi in un corpo fisico umano per portare all’umanità forze che possano consentire a ciascuno di liberarsi gradualmente dalle conseguenze del peccato originale. Dovrebbe cercare, tra la moltitudine di corpi terreni che si sono sviluppati fino a quel momento nelle generazioni successive sulla Terra, quello che costituisca il miglior strumento fisico possibile per ricevere, trasmettere e realizzare gli impulsi spirituali di Dio sulla Terra. A tal fine, sarebbe opportuno che dirigesse le generazioni successive in modo tale che il miglior corpo fisico umano possibile fosse disponibile al momento giusto.
Se si esaminano i Vangeli in questa ottica, si trovano effettivamente nel Vangelo di Luca (3, 23) gli antenati del bambino Gesù attraverso Giuseppe, Eli, Melchi, Mattia ecc. fino al sacerdote Natanaele, figlio del re Davide, e poi fino ad Adamo. Anche all’inizio del Vangelo di Matteo viene elencata una serie di generazioni del bambino Gesù ivi descritto, i cui nomi però differiscono completamente da quelli del Vangelo di Luca. Essi conducono dal padre Giuseppe attraverso Mattan Giacobbe, Eleazaro Mattan, Eljud Eleazaro ecc. fino al re Salomone, l’altro figlio del re Davide, e poi fino ad Abramo. Da Davide fino ad Abramo i nomi coincidono in entrambi i Vangeli, Luca continua la lista solo fino ad Adamo.
Giuseppe e Gesù in Matteo discendono quindi dal re Salomone, mentre Giuseppe e Gesù in Luca discendono dal fratello di quest’ultimo, il sacerdote Natanaele. Se si prendono sul serio i Vangeli, non può trattarsi della stessa famiglia, ma di due famiglie diverse. È vero che hanno tutti gli stessi nomi, Maria, Giuseppe e Gesù, ma ciò non era insolito, poiché questi nomi erano molto diffusi all’epoca.
La famiglia di Luca viveva a Nazareth in Galilea e dovette recarsi a Betlemme per il censimento, dove Gesù nacque in una stalla, dove i pastori vennero ad adorarlo. Secondo Matteo, la famiglia viveva apparentemente a Betlemme. Infatti, i Re Magi, guidati da una stella, “entrarono nella casa”, come è espressamente indicato, dove trovarono il bambino. Non si fa menzione di una stalla.2
Una nuova consapevolezza spirituale
Il fatto che ci siano stati due bambini Gesù è un grande mistero che la mente odierna, legata al mondo sensoriale, non è in grado di risolvere. Il problema viene quindi semplicemente ignorato anche dalla teologia. Ma deve avere a che fare con la preparazione divina del corpo fisico migliore possibile e la sua permeazione con le forze vitali e spirituali più elevate. Tuttavia, solo una conoscenza spirituale può portare chiarimenti, come quella che possedevano allora gli evangelisti e che oggi deve essere riconquistata, se l’umanità non vuole essere tagliata fuori in modo permanente dalle sue origini dal materialismo e quindi cadere nel male.

Cristo ha anche portato all’umanità le forze per una nuova conoscenza soprasensibile e spirituale. Già Giovanni lo ha sottolineato alla fine del suo prologo al Vangelo di Giovanni:
“Il fondamento divino del mondo non è mai stato visto da nessun uomo con gli occhi (fisici). Il Figlio unigenito, che era nel seno del Padre del mondo, è diventato la guida per questa visione”.
Naturalmente, Cristo può diventare la guida verso questa visione solo se il singolo individuo entra in contatto con Lui.
La nuova conoscenza spirituale del mondo divino, adeguata alla coscienza scientifica moderna, è stata sviluppata e presentata in modo esemplare come scienza spirituale da Rudolf Steiner, spesso frainteso, denigrato e calunniato. 3
Nelle conferenze sui Vangeli ha sempre sottolineato che non presuppone la verità dei Vangeli e non li interpreta, ma che le sue spiegazioni si basano su ricerche indipendenti nel mondo spirituale e sulla sua cronaca mondiale, che confermano pienamente i Vangeli e approfondiscono e completano i loro accenni spesso solo abbozzati.4
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1 Nella traduzione del Nuovo Testamento dal greco di Emil Bock
2 vedi più dettagliatamente Emil Bock: Kindheit und Jugend Jesu (Infanzia e giovinezza di Gesù), Stoccarda 1980
3 Rudolf Steiner, Iniziazione, O.O. 10, Rudolf Steiner, Teosofia, O.O. 9, Rudolf Steiner, La scienza occulta, O.O. 13
4 Vedi le conferenze sui Vangeli nell’edizione completa: O.O. 103, 114, 123, 139
Tradotto dal tedesco da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Herbert Ludwig, nato nel 1939, è un uomo d’affari di formazione e ha trascorso diversi anni come ufficiale giudiziario presso i tribunali distrettuali dell’Assia.











