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A luglio del 2017 Lola se ne è andata, dopo 18 anni di vita in comune di transumanze tra Roma, Los Angeles, Houston e di nuovo Roma.
Un animale che ci lascia è sempre una pezzetto di noi che perdiamo, un patrimonio di ricordi e di sentimenti che viene a interrompersi bruscamente.
Chi si lega a questi esseri sa quanto essi portano nella nostra vita e percepisce l’enorme debito che abbiamo verso il mondo animale a livello evolutivo.
Ora, poche settimane dopo la morte di Lola una persona dotata di percezioni particolari ci dice
“Ho sognato Lola e mi ha detto che sa quanto le volevate bene e non vi lascerà, ritornerà presto. La riconoscerete da una pennellata rossa sulla testa”.
Mah – penso io – un animale non si reincarna, mancando di ‘io’…
Ma ecco che un giorno la nostra collaboratrice domestica ci dice che nel giardino di una persona da cui fa le pulizie c’è una gatta con quattro cuccioli.
“Uno di questi – aggiunge – assomiglia a Lola”.
Restiamo di sasso – erano passati pochi giorni dal sogno della nostra amica veggente – andiamo subito a vedere e…sì, con grande sorpresa eccola, con la pennellata rossa sulla testa.
La prendiamo, la curiamo e la chiamiamo Lolita, per gli amici Loli.
Fin qui nulla di strano, o quasi.
Quello che lascia senza parole è il fatto che questa bestiola, da quel momento in poi – e sono trascorsi ormai sei anni – si è sempre messa esattamente negli stessi luoghi dove stava Lola, ha avuto gli stessi atteggiamenti nei nostri confronti, comportamenti identici, come se si trattasse dello stesso essere…
Saranno coincidenze…o no?

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