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di Piero Cammerinesi
Grazie alle indicazioni ed alle ricerche di Rudolf Steiner chi lo desidera ha l’opportunità di indagare proficuamente i profondi enigmi della storia umana ed anche di svelarne alcuni che, altrimenti, resterebbero nascosti.
Tuttavia ciò avviene, utilizzando le sue analisi ed i suoi risultati, principalmente per il passato, ovvero sino al momento della sua scomparsa.
Ora abbiamo due opzioni: quella di continuare a compulsare e citare i testi ed i cicli del fondatore della scienza dello spirito o quella di utilizzare i suoi metodi e le sue indicazioni per continuare il lavoro di disvelamento e conoscenza della storia da lui iniziato, anche per il presente ed il futuro.
Personalmente ho scelto questa seconda opzione, in quanto credo che il nostro compito di scienziati dello spirito sia quello di portare avanti l’opera del Maestro nel nostro tempo.
1. NON VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE
Iniziamo con il rilevare che Steiner definiva la storia – così come oggi viene studiata ed insegnata – una fableconvenue, intesa solo come eventi che si susseguono uno dietro l’altro.
Sembrerebbe inappropriato parlare anche a Natale di geopolitica ma guardate cosa afferma Steiner in un ciclo di conferenze del 1917:
In quest’ epoca tanto grave è opportuno non fermarsi a un infantilismo teosofico, ma raccogliere conoscenze serie che afferrino la realtà, anche qualora queste serie conoscenze mettessero alla prova l’assenza di pregiudizi nel nostro modo di sentire. Ed è un modo di sentire natalizio anche decidersi a prendere la vita sul serio. Di questi tempi l’atmosfera di Natale non può consistere solo nel piacere di immergersi in quello che chiamiamo ‘senso del Natale’, dell’Albero santo, ma deve consistere nel sentirsi connessi agli eventi gravi e anche sconvolgenti del tempo (Rudolf Steiner, Il Karma della non Veridicità, O.O. 173b).
Di fronte a questa necessità storica, dunque, il nostro atteggiamento non può essere quello di voltarci dall’altra parte rispetto agli accadimenti esteriori o di non voler riconoscere nei sintomi storici le direttive spirituali alla loro base bensì quello di osservare gli accadimenti, di comprendere la paura che sta dilagando tra i popoli e di portare nel mondo la speranza.
Ecco perché a fronte della svolta dei tempi che siamo vivendo, è tempo di svolte per ciascuno di noi.
Aggiunge Steiner:
Nella maggior parte degli esseri umani, certamente non in tutti, ma nella maggior parte, riaffiora sempre l’opinione che essi anche in ciò che chiamano antroposofia non vogliono trovare niente altro che una specie di più elevata predica per i pomeriggi domenicali, buona soltanto per l’edificazione privata e personale del singolo, mada tener ben lontano dai più seri avvenimenti che si svolgono nei parlamenti o in altre sedi, magari anche ai tavoli dei caffè. Occorre invece convincersi che realmente tutta la vita deve essere compenetrata da idee che si possono prender soltanto dalla scienza dello spirito. (ibid.)
Questa, a mio avviso, è una indicazione fondamentale di non rinchiuderci semplicemente nella stanzetta a meditare o a leggere i cicli antroposofici ma di affrontare con interesse e spregiudicatezza le vicende del mondo esteriore.
Infatti, afferma Steiner:
Nessuno è veramente un antroposofo se chiude gli occhi di fronte alle cose mostruose che stanno accadendo nel presente, se preferisce farsi stordire da tutti gli anestetici che certi governanti usano oggi per non dover dire a che cosa stiano effettivamente mirando. Perciò è permesso dire quel che è facile credere a livello sentimentale, mentre rimangono accuratamente dietro le quinte gli eventi occulti: ve li trattengono ancora, come è sempre accaduto. Deve esserci chiaro, infatti, che può di nuovo sopraggiungere un periodo in cui la lotta diventerà efferata, perché non si vuole avere la pace, un periodo in cui la lotta forse diventerà ancora più efferata di quanto già non sia, se da qualche parte non arriverà qualcosa che lo impedisca (ibid.).
Non voltarsi dall’altra parte, dunque, ma mettersi in gioco, se non vogliamo che sopravvenga “un periodo in cui la lotta forse diventerà ancora più efferata di quanto già non sia” .
E se riflettiamo su questo pensiero e ne facciamo il contenuto della nostra vita, allora ognuno, nel posto in cui è, può fare ciò che appunto vorrebbe fare, rispondendo alla domanda: “Che cosa può fare il singolo?” Infatti, se non si trovano sempre più uomini che nutrono questi pensieri, allora, ecco allora in Europa si evoca appunto ciò cui invece ci si dovrebbe proprio opporre, ciò cui tutti in Europa dovrebbero opporsi. (ibid.)
E da cent’anni a questa parte, come si vede, le cose sono decisamente peggiorate.
2. COME COMPRENDERE LA STORIA
La storia può essere immaginata come una corrente di cui si veda soltanto la superficie, ma, come viene insegnata nelle scuole, essa narra la non-realtà. Per la scienza dello spirito la storia, normalmente intesa, va trasformata in uno studio di sintomi(Rudolf Steiner, Lo studio dei sintomi storici, 1918, O.O.185).
Vale a dire che ciò che di solito viene chiamata storia e si studia a scuola non è davvero importante nell’evoluzione dell’umanità, ma rappresenta solo una serie di sintomi superficiali, mediante cui accostarsi alle vere origini degli eventi, nei quali si rivela la realtà del divenire umano. Se la storia ordinaria considera gli avvenimenti nel loro valore assoluto, la scienza dello spirito li affronta come qualcosa in grado di svelarli, se li esaminiamo in modo giusto.
Per fare questo è necessario, prima di tutto, badare…
…alle effettive trasformazioni avvenute nell’evoluzione dell’umanità, a quei grandi punti di svolta che la vita animica umana attraversa per passare da un determinato modo di essere ad un altro (ibid.).
La Scienza dello Spirito ci indica che l’ultimo grande punto di svolta dell’evoluzione umana è stato al principio del secolo XV, con l’inizio del quinto periodo di civiltà postatlantica.
All’inizio di questa nuova età agisce l’anima cosciente, manifestandosi in sintomi storici. Da un lato sono attivi gli impulsi nazionali, e dall’altro si ergono gli individui, sino nel profondo delle confessioni religiose, individui che vogliono poggiare soltanto su sé medesimi, perché l’anima cosciente vuole uscire dai suoi involucri (ibid.).
Inoltre nell’evoluzione agiscono leggi che dobbiamo imparare a conoscere per capirne il senso, per esempio quella secondo cui nella storia un fatto successivo non è necessariamente la conseguenza di uno precedente.
Steiner parla, ad esempio, della Guerra dei trent’anni (1618-1648) dove appare con chiarezza che i problemi che l’avevano provocata erano rimasti esattamente gli stessi alla fine della guerra. Ecco perché non si può parlare di causa ed effetto.
Per molti problemi dell’epoca moderna si potrebbe dire la stessa cosa: avvengono dei fatti che portano a qualche cosa d’insolubile, a sempre nuovi conflitti, conducono in vicoli ciechi della vita; è importante tenerlo presente. Avvengono cioè fatti che conducono a strade senza uscita, perché non tutti al mondo possono avere la stessa opinione. Tutto ciò porta in vicoli ciechi, ed è proprio un aspetto caratteristico dei sintomi storici moderni che gli uomini si creino situazioni tali da portare a problemi insolubili (ibid.).
Pensiamo ad esempio ai recenti conflitti in Afghanistan e Iraq iniziati per motivi totalmente diversi da quelli dichiarati e che hanno prodotto solo morte e distruzione lasciando inalterati i problemi iniziali.
Oltre ad alcuni aspetti caratteristici della moderna evoluzione umana vediamo dunque la caratteristica di cacciarsi sempre in strade senza uscita, dato che molte cose conducono in vicoli ciechi.
Un’altra caratteristica è inoltre la tendenza ad attutire le coscienze delle persone per ciò che proprio come coscienza deve esser sviluppato. La coscienza attutita permette a forze esterne di manipolare i popoli.
Scrive Steiner oltre un secolo fa:
Una folla, un gruppo di persone possono essere afferrate da un certo vortice, se lo si crea nel modo ‘giusto’. Ho già raccontato in altre occasioni di aver conosciuto oratori che, facendo leva su determinati istinti, padroneggiavano molto bene l’arte di non agire sulla pura intellettualità, ma di parlare per slogan, con immagini forti, ben delineate, a una coscienza “sfasata,” a una coscienza che era diventata un po’ delirante. Come ho detto, per agire sul singolo individuo serve più forza, ma per agire su una moltitudine di persone non occorre(Rudolf Steiner, Il Karma della non Veridicità, O.O. 173b).
Pensiamo alle varie propagande di guerra, totalmente basate su falsità, dalle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein – rivelatesi inesistenti – per invadere l’Iraq, alla presunta minaccia russa all’Europa di oggi per preparare la guerra, sino al terrore della morte (coscienza sfasata) inoculato a livello mondiale per imporre i vaccini.
Esiste un modo con cui si può pilotare la forza che risiede in un singolo uomo verso una precisa direzione. Questi può essere convinto del proprio profondo amore per la pace, ma compie le sue azioni sotto effetto della suggestione. Egli è tutt’altro da quello che fa. Si può fare la stessa cosa anche con i sentimenti d’interi gruppi, se si hanno le conoscenze adatte. Bisogna solo scegliere i mezzi appropriati. Serve solo spingere in una determinata direzione, attraverso una specie d’impostura in grande stile (Rudolf Steiner, Il Karma della non Veridicità, O.O. 173b).
Quello che è accaduto negli ultimi sei anni è esattamente questo, una impostura globale. Pensate soltanto a come istituzioni, media ma anche singoli cittadini a parole predichino la pace e poi agiscano per la guerra.
Anzi, assistiamo persino alla palese follia secondo la quale, per ottenere la pace sarebbe necessario armarsi.
Un po’ come dire: odia se vuoi essere amato.
No, l’ideale di una pace eterna non sarà mai realizzato per mezzo di una sola goccia di sangue versata da uno strumento di guerra. Questo ideale si realizza in tutt’altro modo. E chi dice di combattere per la pace e di dovere perciò far la guerra, guerra fino all’annientamento dell’avversario, costui, chiunque sia, mente, anche se non se ne rende conto (Ibid.).
4.I SINTOMI STORICI E LA LEGGE DEI 33 ANNI
Ma proviamo a entrare nel merito degli eventi esteriori rispetto a ciò che agisce dietro le quinte dei sintomi storici.
Sappiamo che intorno al 1840 era trascorso circa un quinto dell’epoca dell’anima cosciente (1413-3573).
E, secondo Steiner, per le potenze attive nell’evoluzione del mondo, quel periodo doveva vivere una grossa crisi.
Proprio in quegli anni fiorirono in particolare le cosiddette idee liberali.
Due cose accaddero in quegli anni.
Ricordiamo che quel periodo storico fu caratterizzato da un grande fermento in Europa, con la Rivoluzione del 1848, che scosse le fondamenta degli stati in tutto il continente, dal proletariato che entrò coscientemente nell’evoluzione storica e da significativi progressi della Rivoluzione Industriale.
In Italia, ci fu la Prima Guerra d’Indipendenza contro l’Impero Asburgico, in Inghilterra si era nel pieno dell’Età Vittoriana, un periodo di prosperità economica ma anche di forte disuguaglianza sociale.
Nel 1840 iniziò la “Guerra dell’oppio” tra Inghilterra e Cina che avrà importanti conseguenze storiche.
Scrive Steiner:
Sappiamo che l’uomo non apprende a leggere e a scrivere in un sol giorno. Anche l’umanità ha quindi bisogno di un certo tempo per portare ad evoluzione una qualsiasi cosa. Dunque, allora l’umanità aveva tempo sin verso il 1880. Partendo dal 1845 e aggiungendo 33 anni si arriva al 1878, e questo era all’incirca l’anno fino al quale fu lasciato tempo all’umanità per penetrare la realtà delle idee sbocciate nel decennio 1840/50.
Steiner afferma dunque che gli eventi del decennio 1840-50 avrebbero dovuto portare a delle trasformazioni positive ma così non fu.
Infatti, l’organizzazione politica che si manifestò alla fine dell”800, era totalmente diversa da quella pensata alla metà del secolo XIX.
Sempre Steiner:
Non esiste maggior antitesi fra le idee, magari astratte, ma pur luminose nella loro astrattezza, degli anni 1840-48 e le altre idee che, nel secolo XIX e in tutto il mondo civile, sono state chiamate «alti ideali umani», tali considerati fino ai giorni nostri e alla fine coinvolti nella catastrofe.
Nell’epoca considerata, dal 1840 al 1880 circa, anche se astratte, le idee erano articolate in modo da tendere a valorizzare attivamente ogni singolo accanto ai suoi simili.
Se, per ipotesi, fosse stato realizzato il contenuto di quelle idee, si sarebbe potuto vedere l’inizio, sia pure soltanto un inizio, di una nuova tolleranza, si sarebbe dovuto permettere l’estrinsecazione di ogni uomo accanto ai suoi simili, vale a dire appunto quanto oggi specialmente manca per quel che riguarda idee e sentimenti (Ibid.).
Abbiamo qui a che fare con la legge dei 33 anni, secondo la quale le azioni e gli sviluppi spirituali di un certo momento si concretizzano visibilmente nel corso della storia umana dopo un ciclo di 33 anni, e l’individuo ha la possibilità di influenzare il “seme” spirituale entro questo lasso di tempo.
C’è dunque la libertà di influenzare, mediante azione spirituale e fino alla scadenza dei 33 anni anche un germe già deposto, modificando così – in meglio o in peggio – la manifestazione di quel germe. Solo dopo la scadenza di quel periodo, il germe, inserito 33 anni prima nella terra spirituale, si manifesterà irrevocabilmente nella storia dell’umanità.
E questa legge non vale solo per i macro-eventi storici ma, ad esempio, anche per le opere umane come un libro, se pur fondamentale come “La Filosofia della Libertà”. Si pensi infatti che Rudolf Steiner lasciò il piano fisico nel 1925, poco più di 33 anni dopo la pubblicazione di quell’opera (1894).
5.CONFRONTO TRA I PERIODO 1845-1878 E 1968-1998
Ora, volendo utilizzare le indicazioni di Steiner per comprendere anche il nostro presente, possiamo fare un parallelo tra il periodo 1845 e 1878 e quello tra il 1968 ed il 2001.
Come lo fu, nel secolo precedente, il decennio 1840-50, anche il ’68 e dintorni del XX secolo, fu un periodo decisamente rappresentativo delle lotte spirituali contemporanee che hanno profondamente influenzato ciò che sta accadendo oggi.
Pochi anni prima, nel 1961, era stato eretto il Muro di Berlino nell’acuirsi della Guerra Fredda. C’era John Fitzgerald Kennedy alla Casa Bianca ed il Concilio Vaticano II a Roma, la guerra in Vietnam divampava ma i “venti del cambiamento” iniziavano a soffiare.
Verso la metà degli anni ’60 le nuove generazioni rappresentarono una istanza radicale di cambiamento, testimoniando valori di libertà, uguaglianza, fratellanza, amore e pace.
Quell’impulso di rinnovamento durò un pugno di anni, più o meno fino al 1975.
Se circa un secolo prima, nel 1848-49, le istanze di libertà culturale e politica in Europa, peraltro duramente represse dai poteri della vecchia reazione, furono limitate al vecchio continente, negli anni ’60 del secolo scorso, la spinta al cambiamento fu mondiale.
Anche nel caso delle rivolte della fine anni ’60 del XX secolo, il potere fece in modo di soffocare le istanze più pericolose per il sistema; dopo il festival di Woodstock e gli omicidi di Manson nell’agosto del ’69, il massacro di 400 studenti a Città del Messico in ottobre e l’incremento della diffusione delle droghe pesanti – che solo molti anni dopo si è rivelata un progetto inteso alla demotivazione dei giovani (Operazione Blue Moondella CIA) – si comprese presto che la spinta verso una nuova società si era già esaurita.
Ho indicato proprio il 1840 come l’anno in cui il materialismo ha raggiunto il suo apice. È bene cogliere queste cose nella loro evoluzione. (…) Ed esprimere un giudizio morale sulla cosa è completamente sbagliato, perché si ricadrebbe nell’errore di giudicare i gruppi nello stesso modo in cui si giudicano i singoli individui. E questo non avrebbe fondamento (Rudolf Steiner, Il Karma della non Veridicità O.O. 174b).
Partendo dal primo intervallo –1845-1878 – Steiner afferma, come si è detto, che gli stimoli di cambiamento degli anni ’40 del XIX secolo avevano circa 33 anni per trasformarsi in eventi storici, ma questo non avvenne e ci si trovò nel decennio 1870-1880 senza possibilità di realizzarli.
Era troppo tardi.
Ricordiamo, inoltre, che – con la vittoria delle schiere di Michele e la cacciata sulla Terra degli Spiriti delle tenebre – le entità asuriche, già attive nelle anime degli uomini dagli anni ’40 del XIX secolo vennero precipitate sulla Terra proprio intorno al 1880.
Dunque, quello slancio abortì, mettendo le basi per il precipitare dell’umanità verso la Grande Guerra del 14-18 e le successive.
E se ora passiamo ad esaminare quanto accaduto nei 33 anni successivi alla spinta trasformativa degli anni ’60 del 1900 cosa osserviamo?
Ebbene, arriviamo al periodo 1998/2001, con il completo fallimento degli ideali del ’68.
6.1998, IL TERZO 666
Ora incontriamo una seconda modalità – offertaci dalla scienza dello spirito, per comprendere i sintomi storici.
Dopo la Legge dei 33 anni abbiamo quella della ripetizione del 666.
A chi guarda come l’apocalista, gli avvenimenti mondiali paiono come un fluttuare continuo: in periodi di 666 anni la Bestia si solleva minacciando il cristianesimo nella sua ricerca verso la vera umanità; Sorath si risolleva facendo valere la bestialità contro l’umanità (Rudolf Steiner, Conferenze e corso sull’operare religioso-cristiano – Vol. V, Apocalisse e agire sacerdotale, O.O. 346)..
Ebbene, con il 1998 ci troviamo di fronte al terzo 666: il 1998 con una catena di eventi che prende le mosse dalla famosa “Guerra al terrorismo”, iniziata a partire dall’11 settembre 2001 – dunque solo tre anni dopo il 1998 – che possiamo considerare come un primissimo embrione della “Guerra di tutti contro tutti”.
Notiamo, inoltre, che sono solo 3 gli anni che, divisi per 3, danno come risultato 666, ovvero: 1998, 1999 e 2000:
Un secolo fa Steiner parlò del 1998 in modo estremamente profetico:
Dopo il grande progresso di quel che si oppone alla spiritualizzazione della moderna civiltà, dopo che c’è stato il secondo 666 nel segno di quel grande sconvolgimento in Europa apportato dalle crociate e che ha trovato la sua espressione esteriore nella comparsa e nel tramonto dell’ordine templare, continua ad operare tutto quello che dal Genio solare s’impegna a creare il vero cristianesimo. Ma continua ad operare anche quello che da parte di Sorat s’impegna a combatterlo. Abbiamo così l’epoca del terzo 666: il 1998. Arriviamo alla fine di questo secolo, quando Sorat, nel modo più forte, alzerà di nuovo la sua testa dai flutti dell’evoluzione, quando sarà l’antagonista di quella visione del Cristo che gli uomini avranno con l’apparizione del Cristo eterico, apparizione a cui si sono preparati già nella prima metà del ventesimo secolo. (Ibid.).
Dalle sue parole sembrerebbe, pertanto, che dal 1998abbiamo avuto quella che egli definì come l’inizio della grande battaglia di fine secolo.
Per inquadrare meglio la questione ricordiamo che Il 1998 fu anno di nascita di Google, il motore di ricerca globale che ci rimanda all’immagine di quel mostruoso ragno intelligente che abbraccia tutta la Terra – e del Progetto Genoma Umano.
Sempre nel 1998, Kevin Warwick, professore di cibernetica alla Reading University, si impiantò un chip nella mano per avallare l’idea transumanista che fondere corpo e macchina è il passo successivo nell’evoluzione dell’umanità, cosa che, peraltro, sappiamo essere inevitabile.
E ancora; solo due anni prima, nel 1996, nasceva la pecora Dolly al Roslin Institute in Scozia, mentre il primo clone umano ibrido (creato dalla cellula di una gamba umana e dall’ovulo di una mucca) è stato creato nel novembre 1998 dall’American Cell Technologies.
Prosegue Steiner:
Nel corso dei primi 666 anni Sorat era ancora celato nello svolgimento evolutivo degli eventi. Non lo si vedeva in una figura esteriore, viveva dentro ai fatti dell’arabismo; solo l’iniziato era in grado di vederlo. Passati i secondi 666 anni, si è già mostrato nel pensare e nel sentire dei Templari torturati. Ancor prima del termine di questo secolo egli si mostrerà manifestandosi in numerosi uomini come quella entità da cui essi sono posseduti. Si vedranno arrivare uomini di cui non si potrà credere che siano veri uomini. Anche esteriormente si svilupperanno in un modo particolare, esteriormente saranno nature intensamente forti con tratti furiosi, con rabbia distruttiva nelle loro emozioni. Avranno sembianze in cui esteriormente si vedrà una sorta di sembianza animale. Gli uomini-Sorat saranno riconoscibili anche esteriormente, saranno quelli che non solo si beffano nel modo più spaventoso di quel che è spirituale, ma lo combattono e lo infangano. (Ibid).
Partendo dalla considerazione che l’azione di Sorat tende a manifestarsi in una finestra di circa 50 anni – 25 anni prima e 25 anni dopo del 666mo anno – la fine della terza finestra soratica viene confermata anche dalla conclusione dell’esperimento globale del Covid-19 culminato nel cosiddetto vaccino mRNA.
Nella terza comparsa di Sorat, nella finestra 1973-2023, con centro nel 1998, sono le menzogne ed i pensieri falsi sul mondo materiale, sulla tecnologia e sul denaro, sul clima e sulla salute a costituire l’atmosfera della manifestazione del demone solare.
Interessante anche notare che questo primo trentennio del XXI secolo sembra ripetere le logiche del primo trentennio del secolo scorso, con pandemie, crisi economiche, guerre e totalitarismi emergenti.
Ricordiamo:
– Crisi economiche (1929 e 2008)
– Totalitarismi (1900 e 2000: fascismo, nazismo e comunismo allora e società del controllo globale oggi)
– Pandemie (1918 e 2019).
Nella copertina dell’Economist del 17 Giugno 2020, poco dopo l’inizio dell’impostura pandemica sono raffigurati i membri di una famiglia-tipo come spettatori della catastrofe prossima ventura.
Alle spalle di papà, mamma e figliolo – già attrezzati per la guerra chimica o convenzionale – vediamo nell’ordine le immagini delle possibili catastrofi in arrivo: dalla peste suina alle eruzioni vulcaniche, dallo scioglimento dei poli al meteorite killer, dall’orologio dell’Armageddon ai virus mortali, dalla guerra atomica alle tempeste solari.
Questo è evidentemente il messaggio che le élite intendono dare alle popolazioni mondiali per farle vivere nell’angoscia e nella paura onde controllarle e dominarle meglio.