Come prepararci al Centenario del Convegno di Natale?

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di Adriana Koulias

Cari amici, come prepararci al centenario del Convegno di Natale quando gli eventi esterni sono quelli che sono?

Molti vorrebbero semplicemente ignorare il mondo esterno e concentrarsi sui mantra della Pietra di Fondazione e sulla meditazione… ma, cari amici, noi che siamo seguaci della scienza dello spirito dobbiamo applicarla nella pratica della nostra vita quotidiana! E non possiamo farlo se ci chiudiamo al mondo. In realtà chi studia veramente l’antroposofia sa che la nostra anima non è dentro di noi. Quando camminiamo nel mondo, portiamo il mondo nella nostra anima e il mondo sperimenta sempre la nostra anima come parte di esso.

Questo si capisce quando ci destiamo nel sonno, vediamo come la nostra anima entra nel mondo e lì incontriamo coloro che hanno varcato la soglia e che devono ancora nascere, incontriamo la tempra degli esseri elementari che abbiamo creato e che sono stati creati da altri, incontriamo le nostre incarnazioni passate e le nostre incarnazioni future.

Troviamo quelle incarnazioni che sono collegate agli eventi sulla Terra e le osserviamo con particolare interesse, perché abbiamo vissuto incarnazioni planetarie, abbiamo vissuto vite in quelle grandi epoche prima del tempo conosciuto, abbiamo vissuto in tutte le epoche postatlantiche come indiani, persiani, caldei, egiziani, greci, romani, ebrei, arabi, tedeschi, inglesi. È solo la personalità, in questa vita particolare, ad appartenere a una nazione perché il karma l’ha ritenuto utile.

Coloro che lo sanno, che sono svegli e consapevoli di questo nella notte e nel giorno, possono provare amore per la loro anima di popolo, in questa vita, ma non proveranno mai odio per un’altra anima di popolo, un’altra nazione o un altro popolo.

Perché sanno di essere appartenuti a quel popolo, a quella razza, a quel colore, a quel genere!

Sappiamo anche che coloro che odiano una nazione, dovranno incarnarsi in quella nazione nelle loro prossime vite come equilibrio karmico; il loro odio interiore si trasforma poi in odio esteriore diretto contro di loro. Coloro che amano, coloro che si interessano agli altri e provano compassione per loro, indipendentemente dalla nazione o dalla razza, dal credo o dal colore, sono destinati a nascere in questo amore, destinati a essere michaeliti, vale a dire sono anime senza nazione, senza patria, come lo era Cristo Gesù stesso.

Per un michaelita, quindi, il nazionalismo di qualsiasi tipo è il male più terribile, l’espressione più riprovevole ed esecrabile di un ritardo dell’anima, perché può vedere cos’è nel mondo spirituale, una forza che cerca di creare odio, ritarda l’anima e le impedisce di progredire, questo odio diventa un’atmosfera soffocante che cerca di distruggere l’impulso di Cristo sia sulla Terra che nel mondo spirituale e impedisce agli altri di progredire!

Cari amici, è nostro compito, nelle prossime settimane, lottare per i senza tetto, per l’amore, se vogliamo prepararci a rivivere il Convegno di Natale, perché tutti noi eravamo lì… cento anni fa, sia nel corpo che nello spirito. Eravamo lì portando con noi le molte vite che abbiamo vissuto… per ricordarci che se vogliamo diventare michaeliti nel senso più vero del termine, dobbiamo diventare anime senza dimora.

Come possiamo celebrare al meglio il Convegno di Natale e riportarla in vita per farla risorgere dall’oscurità del nazionalismo che viveva negli errori commessi da individui troppo deboli per portare il senza dimora in modo michaelico? Come può il nostro tempo portare l’Impulso-Cristo sulla Terra in un momento di grande bisogno?

È forse creare un’atmosfera cerimoniale con candele, canti, dipinti e conferenze… È forse stare su un “terreno sacro” con gli altri per creare un sentimento di fratellanza che è radicato in un sentimento di superiorità pseudo-nazionale e autocompiaciuto? È forse sforzandosi di ignorare gli eventi del mondo che turbinano intorno a noi ed entrano in noi durante il giorno e nei quali viviamo e respiriamo durante la notte? Come gli emù che mettono la testa nella sabbia ma lasciano fuori il corpo?

È ignorando la morte e la sofferenza, gli appelli alla pace e quelli alla guerra? È discutendo tra di noi su chi è chi o cosa è cosa, sempre dalla prospettiva di una nazione o di un punto di vista personale che appartiene solo a una vita – e chiamando questo scienza spirituale? È guardando solo la Maya degli eventi mondiali, che nei mondi spirituali è sempre l’opposto, e chiamarla ricerca spirituale?

Vorrei suggerirvi, miei cari amici, che l’unico vero modo per rivivere oggi il Convegno di Natale è quello di stare nel mondo con un’anima radicata nella comprensione spirituale, una comprensione e un interesse che non sono legati alla nazione o alla personalità, ma che amano ciò che comprendono – questo è ciò che crea coscienza, compassione e consapevolezza…. questo è l’amore di Cristo.

109 anni fa, in questo giorno, il 31 ottobre 1914 Rudolf Steiner tenne una conferenza epocale!

Miei carissimi e onoratissimi amici, perché voi siete i miei più cari amici! Mi si spezza il cuore nel vedere che come umanità non abbiamo fatto molta strada, anzi, in 99 anni siamo caduti ancora più in basso.

Ciò che Rudolf Steiner ha detto nella conferenza del 31 Ottobre 1914  (Destini umani e destini dei popoli, O.O. 157) potrebbe essere applicato al nostro mondo con ancora più enfasi, perché siamo di fronte a una decisione, cari amici, proprio ora.

Questo momento di decisione dovrebbe trafiggere i nostri cuori! Perché più che in ogni altro momento della nostra vita, la serietà dei nostri sforzi spirituali in questo momento così vicino al ritorno spirituale dell’impulso del Convegno di Natale deve risvegliare in noi ciò che è veramente umano, ciò che è veramente simile a Cristo, ciò che è eterno e duraturo in tutti gli esseri umani – o fallirà ancora una volta!

Perché se si permette a ciò che appartiene alla nazione e a una vita di entrare nel nostro Tempio interiore, lo inquinerà, lo colorerà e lo spirito sarà in fuga…

Nel nostro giorno abbiamo il compito di trovare la coscienza, la compassione e la consapevolezza che appartengono al nostro sé superiore, che è la somma di tutte le nostre vite e che comprende il mondo da molte prospettive – se non lo facciamo ora. Ahriman sarà riuscito a rendere inutile il Convegno di Natale.

Rudolf Steiner dice:

Più che in altri momenti, lo scopo serio dei nostri sforzi spirituali deve vivere nelle nostre anime durante questi giorni, queste settimane – una serietà che ci permette di essere consapevoli di come tutto ciò a cui miriamo nel nostro movimento spirituale abbia a che fare con tutto ciò che è veramente umano. Stiamo puntando a qualcosa che non si rivolge solo all’esistenza umana così com’è per il momento, un’esistenza che passerà con il corpo fisico umano. Stiamo parlando di leggi, di forze nell’anima e nello spirito, che si rivolgono direttamente all’io superiore dell’uomo, un io superiore che è più dell’io che può svanire con il corpo e la sua esistenza.

In questa conferenza ci chiede di penetrare la Maya che ci sta davanti nel mondo con la comprensione spirituale.

Ciò che vediamo con i nostri sensi esterni è maya, appartiene ad Ahriman, perché è solo un lato di una verità olistica e lui è il principe della menzogna!

Guardiamo l’oceano dall’alto e vediamo la tempesta, ma non vediamo le correnti spirituali che scorrono al di sotto e che creano la sua natura fisica e non ci rendiamo conto che la tempesta è solo l’espressione esteriore della compensazione karmica per i pensieri, i sentimenti e le azioni soffocanti che gli esseri umani hanno scatenato nei mondi eterici superiori, negli anni passati, e che ora si scatenano su di noi.

Il mondo eterico in cui entrano i non nati prima di incarnarsi e in cui entrano i morti alla morte. Il mondo abitato dagli esseri elementari, sia quelli naturali che quelli malvagi creati dai pensieri umani, dai sentimenti e dagli impulsi della volontà: questo è il cuore di tutto.

Rudolf Steiner ci dice che:

C’è una grande verità in particolare che dovremmo tenere presente in questi giorni, mentre cerchiamo l’amore e la comprensione, una comprensione amorevole di ciò che accade intorno a noi – un’intuizione che, fondamentalmente, è al centro di tutto ciò a cui miriamo nella scienza spirituale. Ai nostri giorni questo deve presentarsi alle nostre anime con tutta la gravità e il peso morale che gli sono propri. È la consapevolezza – e questo è ormai diventato il fatto più semplice ed elementare della nostra vita spirituale – che la vita sulla Terra si ripete. Il fatto che nel corso del tempo le nostre anime passano di corpo in corpo. La parte dell’uomo che è eterna si affretta di corpo in corpo attraverso le successive incarnazioni dell’uomo sulla Terra. Dall’altro lato, c’è la parte che ha a che fare con l’esistenza umana in un corpo fisico, la parte presente sul piano fisico che fornisce la configurazione, la formazione, il timbro particolare all’esistenza umana in un corpo fisico esterno.

Ex Deo Nascimur.

Noi, che siamo michaeliti, sappiamo che nasciamo a ogni età in corpi diversi, ma viviamo la nostra vita sulla base di questa conoscenza nella vita quotidiana? Dobbiamo fare nella vita quello che gli altri fanno nella morte.

In Christo Morimur.

Quando passiamo attraverso la porta della morte, tutto ciò che è racchiuso nel termine “nazionalità” è tra le cose che gettiamo via”. R.S

Per Spiritum Sanctum Reviviscimus.

Dobbiamo abbandonare la nostra nazionalità, nei momenti in cui osserviamo il mondo e ci sforziamo di comprenderlo. Possiamo amare la nostra nazione e il nostro Paese, possiamo provare affetto per la nostra razza e le sue difficoltà, possiamo essere immersi nella nostra cultura e così via, ma nei momenti in cui ci sforziamo di capire il mondo, osservandolo, dobbiamo essere completamente obiettivi, e la nostra nazione, la nostra razza, il nostro credo non devono avere alcun ruolo nella nostra esperienza di quel mondo. Dobbiamo sforzarci di sradicare tutte le simpatie e le antipatie per poter osservare con chiarezza. Questa è la vera coscienza.

Che cos’è la compassione? Come possiamo essere compassionevoli se siamo obiettivi? Direi che solo quando siamo obiettivi siamo liberi di sentire veramente. Perché cos’è il vero sentire se non la capacità di ascoltare la parola del Cristo. Che cosa dice il Cristo in noi?

Ama il tuo fratello come te stesso.

Perché dice questo? Perché Cristo è in tutti noi, non importa la religione, la razza o il credo, non importa la nazione, Cristo è nell’altro, e se riusciamo a vedere l’altro con obiettività, allora troveremo il Cristo nell’altro. Nel momento in cui lo facciamo, amiamo veramente. Sentiamo la passione dell’altro come se fosse la nostra, perché noi siamo in lui e lui è in noi. Non siamo mai dentro di noi! L’altro è sempre dentro di noi. Se trascuriamo lo spirito di Cristo che vive in loro, se lo neghiamo, se ce ne allontaniamo, questo è il peccato più grande che non può essere perdonato. È il peccato contro lo Spirito Santo.

Sentire per un altro è conoscerlo a fondo, capire come il Cristo si manifesta nella sua vita quotidiana, anche se è ebreo o arabo, indù o buddista…. Cristo si manifesta in lui.

Ci conosciamo l’un l’altro mettendoci in una posizione in cui siamo in grado di capire davvero le qualità peculiari dei popoli che sono sparsi su tutta la Terra, di capirli in termini concreti, in ciò che sono in particolare. Non si conosce una persona in questa vita dicendo semplicemente: È un essere umano come me e deve avere tutte le mie stesse qualità. No, dobbiamo dimenticarci di noi stessi e considerare davvero le qualità dell’altra persona”. R.S.

Potremmo dire che i jihadisti, i terroristi, gli assassini, ecc. non hanno Cristo, perché questo ci fa sentire bene con noi stessi e a nostro agio. Ma Cristo è morto per tutti gli esseri umani ed è nato di nuovo in tutti gli esseri umani ed è dentro di loro! Siamo capaci dei crimini più efferati e terribili, quando siamo separati dalla coscienza di Cristo – ma Cristo rimane nell’anima. Cristo muore e viene crocifisso in ogni persona che viene trattata in modo tale da recidere la coscienza di Cristo attraverso atti di violenza, dolore, fame, tortura, disumanità, attraverso la negazione del fatto che Cristo vive in lei!

Tutti i crimini, come atti di follia, sono causati da forze umane o demoniache perché nell’anima si è radicata una malattia che nega lo spirito. Noi rendiamo questa malattia incurabile attraverso le punizioni, gli atti di violenza, la tortura, l’odio.

Come nasce la malattia? Per capirlo bisogna comprendere l’anima non nata. Le anime non ancora nate entrano nel mondo eterico mentre si dirigono verso la Terra, entrano nel miasma di odio che i pensieri, i sentimenti e la volontà dell’uomo hanno creato a partire dalla visione materialista.

Entrano nel regno in cui entrano i morti e rivivono il terrore, l’orrore che sperimentano sulla Terra per tre giorni.

Entrano nel regno dove gli esseri elementali malvagi creati da questo orrore e terrore aspettano di entrare in queste anime, che nelle vite precedenti sono state rese deboli proprio dal materialismo che circonda la terra oggi.

Ho appena sentito una coraggiosa donna ebrea che protestava alla Grand Central Station di New York dire,

“Si può uccidere Hamas, ma non si può uccidere un’idea!”.

Non si rendeva conto di quanto fossero potenti e vere queste parole.

L’idea nasce sempre di nuovo nelle anime umane e non può essere sradicata con l’uccisione! Anzi, uccidere aumenta la potenza dell’idea!

Le idee sono esseri. I pensieri creano esseri. I sentimenti creano esseri. Le azioni della volontà creano esseri.

Nasce di nuovo nella volontà, crea il karma e nell’essere tutto il mondo dell’uomo, dove dovrebbe esserci la vita, si crea la morte! Così la morte è ciò che viene ricordato e vissuto ancora e ancora. Porta alla morte della cultura, della nazione, della libertà, della vita.

L’omicidio, l’odio, la menzogna generano l’omicidio, l’odio e la menzogna per le generazioni future, non solo sulla Terra ma anche nei mondi spirituali!

Oggi vediamo i membri di diverse nazioni che si fronteggiano nell’avversione, nell’odio. Non sto parlando di ciò che sta accadendo nelle zone di guerra. Sto parlando di ciò che accade nei sentimenti, nelle passioni, delle anime umane. Qui abbiamo un’anima. Essa deve prepararsi ad essere accolta in un mondo spirituale attraverso il quale dovrà passare tra la morte e la prossima nascita, un mondo che la guiderà verso un’incarnazione che apparterrà a una nazionalità completamente diversa da quella che sta lasciando. Questo è un fatto che mostra molto chiaramente, nel modo migliore e più potente, come l’uomo resista al sé superiore che è in lui. Considerate un vero “nazionalista” di oggi, una persona con sentimenti nazionali che dirige la sua avversione in modo particolare contro i membri di un’altra nazione e, anzi, potrebbe inveire contro quest’altra nazione nel suo stesso paese. Qual è il significato di queste sfuriate, di questa avversione? Significa una premonizione: “La mia prossima incarnazione sarà in questa nazionalità!”. R.S

Pensate alla divisione nel mondo di oggi, pensate alla passione che si vede nelle interazioni umane, al biasimo e al puntare il dito, ecc. Pensate ai discorsi pro e contro nel mondo delle marce – chi ha più persone che marciano? Le farneticazioni, la schiuma alla bocca – metaforicamente parlando! Le accuse rabbiose di antisemitismo! O di filo-arabismo! Quando in realtà queste accuse nascono da una vita, dall’anima popolare trasformata in spirito nazionalistico o dalla paura di esso! Una tendenza nazionalista che vede le cose attraverso una lente colorata e crede che, avendo viaggiato in luoghi e visto molte cose con i propri occhi, la sua visione non abbia una coloritura – quando in realtà ha visto solo il mondo esterno e nega il mondo spirituale!

Coloro che si allontanano dal mondo e etichettano ogni tentativo di vedere attraverso la Maya – teorie della cospirazione – o si appoggiano alla semantica, intellettualizzando e ignorando lo spirito vivente e ciò che le anime si sforzano di raggiungere!

Cari amici! In vista del Convegno di Natale dobbiamo essere al di sopra di queste cose. Dobbiamo fare appello al nostro io superiore. Se vogliamo vivere veramente lo spirito del Convegno di Natale, in modo che prenda nuovamente vita, è nostro compito:

Praticare la Visione dello Spirito, vedendo in modo oggettivo – il che richiede di guardare sempre l’opposto, perché solo così sapremo qual è il legame tra gli eventi umani e quelli spirituali.

Praticare la consapevolezza dello Spirito, sentendo lo Spirito di Cristo che esiste in tutti gli esseri umani, non solo in quelli per cui proviamo simpatia, perché la simpatia è cattiva quanto l’antipatia, perché non è libera!

Praticare il raccoglimento dello Spirito, quando accettiamo di aver avuto vite precedenti che vivono dentro la nostra volontà, quando troviamo queste vite essendo consapevoli di Cristo e unendoci a Lui, allora la coscienza diventa la nostra guida nella vita. La mancanza di coscienza oggi deriva dalla visione materialistica che separa l’uomo da Cristo – questa è la fonte di tutti i nazionalismi!

C’è una ragione per cui Rudolf Steiner ha detto questo:

Ovunque si inveisce e si delira, ovunque l’odio contro le altre nazionalità sia maggiore e dove si raccontano più bugie su di esse, chi vede le cose non come Maya ma in verità può percepire la vera ragione, ovvero che molti membri della nazione che si inveisce di più, che è più crudele nei suoi atteggiamenti e che mente di più, dovranno assumere quell’altra nazionalità nella loro prossima incarnazione.

Se ci pensate… obiettivamente potreste chiedervi quanti ebrei in Israele oggi sono quelli che odiavano gli ebrei nelle vite precedenti? Quanti palestinesi in Palestina oggi sono quelli che odiavano i palestinesi in una vita precedente? Quelli che odiavano i russi in Russia e quelli che odiavano gli americani in America? Forse alcuni, non tutti, ma quelli che hanno odiato di più quella nazione, che hanno combattuto contro quella nazione e che ora devono bilanciare karmicamente quell’odio attraverso l’amore, sono quelli che finiscono per farlo attraverso il nazionalismo. I moderati, coloro che vedono entrambe le parti, sono lì grazie al buon karma! Sono lì per aiutare gli altri a vedere le cose in modo diverso.

È così che coloro che odiano oggi sono destinati a tornare ancora e ancora a combattersi, a odiarsi e a versare il proprio sangue in un ciclo senza fine!

Questo ci porta ad una riflessione: come possiamo spezzare il ciclo? Dobbiamo sradicare l’odio attraverso gli aiuti e il denaro, gli armamenti e il sostegno politico o la sua mancanza? Possiamo sradicare l’odio attraverso risoluzioni, statuti e leggi?

Quelli di noi che praticano la Meditazione della Pietra di Fondazione e l’hanno impressa nel cuore sanno che gli statuti e le leggi che fanno politica appartengono alla vecchia Roma e non possono aiutarci. Sappiamo che sono i pensieri creati da statuti, leggi e politica che hanno creato i problemi! Sappiamo infatti che ciò che mandiamo nei mondi spirituali ha un impatto in quel mondo, che i nostri sentimenti e le nostre azioni hanno un impatto, entrano lì ogni notte – ciò che proviene da leggi, statuti e politica!

Entrano nel mondo in cui i morti di oggi soffrono molto per essere morti a causa di atti violenti. Entrano in quel mondo dove i non nati si preparano a incarnarsi in nuove vite. Entrano dove le forze elementari del male cercano di offuscare o di separare il Cristo dai morti, dai non nati e dai vivi che vi entrano di notte.

Noi portiamo in quel mondo, attraverso i pensieri, i sentimenti e le azioni, se siamo veri discepoli della scienza dello spirito, ciò che nasce dalla nostra conoscenza, i nostri pensieri e la nostra percezione dello spirito nel mondo e le azioni che questi ispirano. Attraverso questi prendiamo quegli esseri elementali che vorrebbero farci sentire il Cristo in noi! Perché il Cristo ci parla e loro lo sentono! Questi esseri diventano, attraverso di noi, le controimmagini, le controparti e le controforze di quegli elementali malvagi che sono nel mondo spirituale.

È così che possiamo far vivere il Convegno di Natale! Mettendola in pratica ora, nel modo più pratico possibile!

Ascoltare il Cristo significa sperimentare consapevolmente l’impulso cristico! È così che ciò che illumina le nostre teste, in modo da vedere veramente gli altri, e ciò che riscalda i nostri cuori, in modo da provare compassione per gli altri, è in grado di uscire da noi come forza guida della coscienza – come buona volontà nel mondo spirituale per creare l’aria fresca di cui hanno bisogno coloro che si incarnano, coloro che muoiono e le anime addormentate che vi entrano.

Rudolf Steiner sperava che l’edificio di Dornach avrebbe portato alla comprensione del karma, delle vite passate e dei nostri legami con il Cristo attraverso la sequenza delle colonne, dei loro capitelli e degli architravi che le sovrastano.

Quel Tempio fu distrutto da coloro che non volevano che questa comprensione si realizzasse, perché il nazionalismo stava per alzare la sua brutta testa.

Al Convegno di Natale Rudolf Steiner, per contrastare questo fenomeno, ci diede la Meditazione della Pietra di Fondazione, affinché potessimo costruire questa comprensione all’interno della nostra anima e portarla nel mondo attraverso i pensieri, i sentimenti e le azioni.

La sequenza e i ritmi, che vivevano nei capitelli e negli architravi, nei colori e nelle forme di quell’edificio sacro che incarnava l’antroposofia – la saggezza dell’essere umano – vivono nella Meditazione della Pietra di Fondazione. È la saggezza collettiva di tutti gli esseri umani, chiunque essi siano oggi.

Che risuoni nelle altezze ciò che trova eco nelle profondità.

Che si infiammi in Oriente ciò che in Occidente si forma.

Che si preghi nelle profondità ciò che nelle altezze trova risposta.

Siamo nati attraverso il Padre in corpi fisici e nazioni sulla Terra. Dobbiamo ricordare che lo abbiamo fatto molte volte affinché sorga la fratellanza.

Moriamo a ciò che è nazionale e fisico quando nella libertà la nostra anima abbraccia l’altro che è diverso da noi e troviamo il Cristo in lui.

E rinasciamo nel nostro sé spirituale superiore attraverso lo Spirito, attraverso il quale siamo tutti uguali.

Dobbiamo aiutare coloro che soffrono karmicamente.

Dobbiamo amare la libertà dell’anima degli altri di vivere il loro karma e di arrivare al Cristo nel loro tempo.

Dobbiamo vedere che nello spirito siamo tutti uguali, che quando entriamo nel mondo spirituale il karma, la nazione, cade lasciando solo lo spirito.

Perché le cose che si presentano in un modo nel mondo dei sensi, sono per natura l’opposto nel mondo spirituale.

E se vogliamo l’aiuto della Prima, Seconda e Terza Gerarchia, dobbiamo veramente volere, sentire e pensare!

Come dice Rudolf Steiner nella conferenza sopra citata, che vale anche per oggi,

Questa guerra che vediamo è rimasta sospesa nell’aria spirituale e in realtà è stata trattenuta solo da qualcosa che è un impulso spirituale anche nella vita fisica – dalla paura. La forza della paura l’ha trattenuta finché è stata astrale per natura. La paura ha impedito che scoppiasse prima. Da un punto di vista esteriore….

La guerra di Israele è iniziata con l’assassinio e la presa di ostaggi da parte di una delle due parti. Questo ha il suo significato. Ma è vissuta nel mondo astrale e nel mondo eterico per molto tempo attraverso i pensieri, i sentimenti e le intenzioni di coloro che sono entrati nel mondo spirituale grazie agli atti violenti e alle morti avvenute nel secolo scorso dall’altra parte. Solo la paura ha impedito che venisse fuori fino ad ora. La paura si è cristallizzata intorno a coloro che sono stati uccisi in Israele e questo ha creato le condizioni giuste per questa guerra!

Infatti, le forze eteriche non usate di tutti coloro che sono morti nelle guerre degli anni passati, sono state catturate dalle potenze avversarie e dagli esseri umani sulla Terra per generare sempre più guerre! Dobbiamo impedire che questo accada di nuovo!

Entriamo nei nostri Templi interiori con coscienza, compassione e consapevolezza, miei cari amici. Lasciate che ciò che vive nelle nostre anime si elevi come un incenso di bontà nel mondo spirituale, dove può lenire il dolore di coloro che sono morti, raffreddare il loro ardore, riscaldare la freddezza e portare la luce dell’amore alle anime non amate che sono nelle tenebre, sia vive che morte e non nate!

Portiamo loro il Cristo che vive in noi… perché l’amore… cari amici è una pratica. Quanto detto sopra è una vera e propria pratica! Questo è ciò che può rompere il ciclo di miseria che vediamo oggi ed è un’opportunità che ci viene data dal karma dei nostri tempi!

Così i michaeliti saranno all’altezza dei compiti che oggi vengono loro richiesti. Accogliere gli eventi esterni con tutte le loro ombre e trarne luce, calore e amore con l’aiuto degli esseri superiori. È così che gli antroposofi diventano manichei.

Questa è la vera preghiera.

Il grande desiderio è quello di inviare la più fervida preghiera nel mondo spirituale affinché qualsiasi cosa sorga da questa guerra e dopo di essa possa avere origine non dalla Maya umana ma dalla verità e dalla realtà spirituale. Quanto più si inviano tali pensieri nel mondo spirituale, tanto più si fa per ciò che sarà il frutto di queste lotte mondiali e tanto più si fa per ciò che è necessario per l’intera evoluzione dell’umanità.

Questa preghiera, dunque, sarà il culmine di tutto ciò che ho inteso presentare alle vostre anime con questi pensieri. Se le questioni che abbiamo considerato sono entrate veramente nelle nostre anime, se le nostre anime, in quanto anime che hanno vissuto nella scienza dello spirito, permettono di far affluire nel mondo spirituale ciò che porta la pace all’uomo, allora la nostra scienza spirituale ha superato la prova in questi tempi fatidici.

Avrà superato la prova se i nostri combattenti là fuori non avranno dato invano pieno sfogo al loro coraggio; se il sangue della battaglia non sarà sceso invano. Allora la sofferenza di coloro che piangono, i sacrifici che sono stati fatti, non saranno stati vani nel mondo. Allora il frutto dello spirito crescerà da questi giorni fatali, tanto più se gli esseri umani saranno in grado di inviare nel mondo spirituale pensieri come quelli che ho indicato”.

Spiriti delle vostre anime, custodi operosi,
Che le vostre ali portino
La preghiera d’amore delle nostre anime
A coloro che custodite qui sulla Terra,
Così, uniti al vostro potere,
La nostra supplica risplenda per aiutare
Le anime che la cercano amorevolmente

R.S.

 

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

 


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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