Comunità Spirituali e Nuova Umanità – Terza Parte

di Piero Cammerinesi

Nella seconda parte di questo studio si è detto che il Kreis non ha mai fatto parte ufficialmente né della Società antroposofica, né della Christengemeinschaft

Dopo gli incontri del 1922 – già descritti – dai resoconti emerge che, durante il Convegno di Natale, dunque a fine 1923, i membri del Kreis chiesero a Rudolf Steiner se avesse ancora qualcosa da dire loro.

In risposta, egli dedicò loro la seconda ora esoterica alle 8.30 del mattino del 30 dicembre 1923.  

L’incontro del 30 dicembre 1923 

La Glashaus di Dornach, o “casa di vetro”

Egli tenne allora quella che si può definire la prima lezione della Libera Università per forma e contenuto. Oltre agli altri mantra che compongono quest’ora esoterica, egli pronunciò anche le tre cosiddette “lavagne” della Prima Classe e chiese ai partecipanti di scriverle, cosa che in seguito non permise ai membri della Classe.   

Questo avveniva, infatti, prima che Steiner istituisse la Prima Classe.   

Così, anche se negli anni successivi non fu così chiaro alla maggior parte dei membri del Kreis, Rudolf Steiner incorporò formalmente e davanti a due testimoni il Kreis nell’Università di Scienza dello Spirito.   

Questo è il modo in cui i membri del circolo lo intesero all’epoca.    

Mantra dato da Steiner nella SECONDA LEZIONE ESOTERICA il 30 Dicembre 1923 alle ore 8.30 nella “Casa di Vetro” 

 

 

Yasmajjatam 
jagat sarvam 
yasminneva praliyate 
Yenedam dharyate 
chaiva tasmai 
gnanatmane namah  

Von dem die ganze Welt stammt, 
Zu dem sie wieder zurückkehrt, 
Durch den sie sicher gestützt ist. 
Ihm dem Selbst, welches weiss 
Sei alle Ehre. - 

In dem Strahle lebt mein Wollen - denn Güte strahlt vom Sterne 
In dem Glänze lebt mein Fühlen - denn Liebe glänzt am Sterne 
In der Hülle lebt mein Denken - denn Licht wirkt in dem Sterne 
In der Schwere lebt mein Tasten - denn Dichte bildet den Stern. 

Rudolf Steiner ha tratto la formula sanscrita dalla traduzione di G.R.S. Mead e Jagadisha Chandra Chattopadhyaya “The Upanishads, translated into English with a preamble and arguments”, Volume I, pubblicato nel 1896.  

 

Da Chi ha origine l’intero Cosmo
A Chi esso ritorna nuovamente,
Su Chi è saldamente fondato,
A Lui, il Sé, che sa
Vada ogni gloria.

 

Nei raggi vive il mio volere – perché la bontà irradia dalle stelle
Nello splendore vive il mio sentire – perché l’amore risplende dalle stelle
Nell’involucro vive il mio pensiero – perché la luce opera nelle stelle
Nella pesantezza vive il mio tatto – perché la densità forma le stelle. 

 

Schizzo dal taccuino personale di Rudolf Steiner (immagine inedita)

 

Maria Röschl

Il testo originale qui riportato è firmato da Maria Röschl e reca il timbro del nome di Fritz Götte

 

Con nell’animo le impressioni della riorganizzazione esoterica della Società nel Convegno di Natale, ci siamo rivolti al dottor Steiner chiedendogli se avesse qualcosa di speciale da dirci sul nostro lavoro in questo periodo. Egli rispose affermativamente e dopo qualche giorno ci comunicò l’ora e il luogo dell’incontro. Questa volta ci riunimmo in uno stato d’animo che cercava di essere all’altezza della responsabilità del momento che ci attendeva.

Ci riunimmo nella sala centrale della Glashaus [Casa di vetro, NdT]. Ci sedemmo su panche disposte a semicerchio, in modo da non essere seduti uno dietro l’altro, ma in un ampio arco. Davanti a noi c’era un tavolo, con il dottor Steiner seduto sul lato lungo. Il dottor Steiner e la dottoressa Ita Wegman erano seduti a destra e a sinistra sui lati corti. Rudolf Steiner era davanti all’arco sulla parete est della stanza.

Il dottor Steiner era entrato nella stanza accompagnato dalle due ospiti. Ci salutò con particolare solennità e spiegò che le due signore sarebbero state presenti come ospiti: “La dottoressa Steiner, perché è presente sempre, la dottoressa Wegman, perché ci sono altri circoli come il vostro per la coltivazione della vita interiore. Questi devono ora essere integrati nella vita esoterica generale, naturalmente secondo le leggi strettamente esoteriche. A questo scopo ci devono essere personalità che convalidano tutto questo. Ecco perché la dottoressa Wegman è qui”. Si riferì alle due signore come “studenti ospiti”.

Fin dal primo momento si capì che il dottor Steiner aveva un atteggiamento particolarmente serio e solenne. Si alzò dal suo posto e parlò per tutto il tempo in piedi, molto ispirato, sempre rivolto verso di noi, eppure con un gesto e una potenza di parola, come se la sua voce scrivesse le parole per le lontananze, non solo per il presente.

 

“Ascoltiamo, care sorelle e cari fratelli, le parole di conoscenza di sé che risuonano all’uomo dalla roccia e dalla montagna, dalla foresta e dalla nuvola, da tutte le forme del mondo che lo circondano, e che sono risuonate come parole di riconoscimento di sé in tutti i tempi in cui c’è stata lotta spirituale:

 

O uomo, conosci te stesso…” 

 A quel punto ci fece prendere posto con un movimento della mano, mentre lui rimase in piedi. 

“L’uomo perde il potere del pensiero. – È alla gioventù che è in voi che mi rivolgo oggi, a voi che vi siete riuniti qui come gioventù esoterica. Perché voi siete, dopo tutto, il circolo della gioventù esoterica. – L’uomo sta perdendo il potere del pensiero. Ma è giunto il momento in cui l’umanità deve riconquistare questo potere. Vi siete dati questo compito quando vi siete riuniti come giovani esoteristi. Ed è per questo che dovete impegnarvi. I giovani non devono voler sapere più degli altri membri della società antroposofica. Non devono cercare di conoscere in modo diverso, ma di conoscere le stesse cose in modo diverso.

Sarete portati a un diverso tipo di conoscenza se vi sforzerete di vivere la terra come una stella, come una stella tra le stelle. La Terra deve essere conquistata di nuovo per pensare, sentire e volere.

Cosa rende la stella una stella?

Il fatto che irradi, che brilli, che abbia forma e gravità, che tenga insieme il proprio corpo.

Ma cos’è che irradia dalla stella?
È la volontà degli esseri che abitano la stella.
Voi volete – e la Terra si irradia nell’universo.

È il sentimento degli esseri che abitano una stella che la fa brillare.
Voi sentite, e la Terra brilla come una stella nell’universo.

È il pensare che circonda di luce la stella.
Voi pensate e il vostro pensiero fa brillare la Terra in un mare di luce.

Percependo e sentendo gli esseri che abitano la stella, la stella si forma nella sua densità. La Terra prende forma attraverso il vostro tocco.

Dovete solo sviluppare la consapevolezza che il vostro pensare, sentire e volere non è per voi, ma per il cosmo, che irradia, brilla e risplende nella vastità dell’universo. Per gli esseri fuori, sulle altre stelle, la Terra diventa visibile attraverso il vostro pensiero, sentimento e volontà. Ma anche il male che la gente pensa, sente e vuole si irradia nel cosmo. Anche dopo milioni di anni è ancora visibile nello spazio stellare.

Una stella brilla, una stella riluce, una stella brilla, una stella ha densità::

Nello splendore vive …

[Scritto a mano da F. Götter]. 

La mia volontà vive nello splendore
perché la bontà irradia dalla stella”.

Sì, care sorelle e cari fratelli, la responsabilità cosmica dovrebbe risvegliarsi nelle vostre anime. L’amore risplende dalle stelle e la verità è plasmata dalle stelle. L’antica saggezza degli indiani ne parlava già. E per i giovani di oggi è tempo di rendere nuovamente attuale la più antica saggezza dell’umanità.

Yasmaj jatam …

Da cui proviene tutto il mondo...

 

Il Kali Yuga si è concluso, un periodo di 5000 anni, e quel tempo luminoso che è terminato 5000 anni fa deve essere ricollegato al tempo presente in tutta la nostra esperienza. In questo nuovo periodo, l’umanità deve arrivare a sperimentare la Terra in un modo completamente nuovo. L’umanità è ora condotta a varcare la soglia. Ciò significa che tra il trentesimo e il quarantesimo anno di vita le persone incontreranno il Guardiano della Soglia. Molti lo sperimenteranno inconsciamente, e questa è una cosa terribile. Perché allora le conseguenze per l’uomo saranno tali che gli spiriti elementari si faranno sentire. Allora tutto ciò che viene alla luce dai regni della natura lo farà vibrare come l’elemento spirituale. Da tutto ciò che è solido, soprattutto dalle corna e dagli zoccoli degli animali, si libera e raggiunge in modo terribilmente demoniaco l’anima umana, che viene così sconvolta nella sua intera vita nervosa. Pertanto, al termine del Kali Yuga è necessario attraversare consapevolmente la soglia. Dovete rendervi pronti a sperimentare consapevolmente il Guardiano:

 

Per prima cosa riconoscete il severo Guardiano…

 

Il destino dell’umanità è quello di trovarsi di fronte al Guardiano alla fine del Kali Yuga.

Se vi avvicinate alla Terra dallo spazio del mondo, la sperimentate racchiusa in un’atmosfera di karma umano, che la circonda come un mantello caldo e amorevole da cui il vostro stesso karma vi parla in modo potentemente cosmico. Se imparate a incontrare il Guardiano, sperimenterete come il vostro karma vi avvolge come un caldo mantello, come vi accarezza amorevolmente.

 

Nella stella vive… 

[Scritto a mano da F. Götte:] 

Nello splendore vive il mio sentire
poiché d’amore brilla la stella

 

Il nostro pensiero dovrebbe irradiare, risplendere nell’universo. Ma se le persone non pensano, non sentono e non vogliono spiritualmente, se si rifiutano di fare un passo consapevole davanti al Guardiano, allora nessuna esperienza umana risplende nello spazio del cosmo. Nel XIX secolo, quando le persone avevano smesso di pensare spiritualmente, il pensiero umano non era sufficiente a far brillare la Terra. Ma una stella deve brillare. Perciò, nell’ultimo terzo del XIX secolo, le anime di gruppo degli animali superiori dovettero farsi avanti e inviare la loro luce. In quel momento la vergogna cosmica dell’umanità ha iniziato a irradiarsi nel cosmo.

È per questo che ora si devono trovare nell’umanità anime la cui realizzazione spirituale permetta alla Terra di brillare come una stella nello spazio per gli abitanti di altre stelle.

 

Nello splendore vive ….

 

L’era della luce è sorta e il comportamento del mondo spirituale nei confronti del mondo fisico è completamente cambiato.
Quando mi siedo a tavola con gli spiriti del XIX secolo e sento le parole di Herman Grimm, per esempio, il suono è molto sottile. Ma quando mi siedo a tavola con gli spiriti che vogliono diventare gli spiriti delle vostre anime, quelle belle parole spirituali sembrano parole vuote. Perché in questo momento dal mondo spirituale scende un’enorme ricchezza. La si può sperimentare come un ricco flusso spirituale che scende sulle anime degli uomini.

I giovani devono trovare se stessi in ciò che li spinge a compiere azioni spirituali. Finora i giovani hanno imparato molto da noi sull’essere giovani. Questo è stato sufficiente per loro. Ora devono imparare a vivere in prima persona questa giovinezza. È quindi importante conquistare nuovamente la Terra al pensiero, al sentimento e alla volontà. Ci si deve ritrovare nella corrente del divenire del mondo.

Ma a quel punto farete l’esperienza che l’essere della Terra scomparirà dinanzi a voi. Arriverà l’ora in cui la Terra vi verrà tolta da sotto i piedi. E quando nella vostra vita arriverà il momento in cui tutto ciò che è fisico cadrà nell’abisso, in cui l’abisso si aprirà, in cui la Terra solida sotto i vostri piedi scomparirà, allora la luce spirituale che brilla nell’essere del divenire del mondo diventerà sempre più debole. Diventerà come un filo sottile e sentirete che questo filo sta bruciando. Ma allora dovete avere il coraggio di afferrare questo filo, anche quando brucia – di aggrapparvi a questo filo incandescente dello spirituale, e dovete dire a voi stessi: Creiamo un nuovo terreno sotto i nostri piedi!

Dovete quindi imparare ad avere coraggio spirituale!

 Proseguì con queste parole:

C’era un’antica e sacra conoscenza nell’umanità. Dovete avere il coraggio di tornare ad essa. Un tempo questa conoscenza era ancora viva in Aristotele. Dopo scomparve, Aristotele non fu più compreso. Solo in alcuni ordini cattolici si sapeva ancora, nel XIX secolo, che la saggezza di Aristotele era in verità un percorso di meditazione. Si sapeva ancora leggere i suoi libri in questo modo. Vincenz Knauer era uno di coloro che ancora lo sapeva.

È stato con il cuore sanguinante che ho deciso di dire qualcosa di simile a quello che ho detto nelle conferenze serali. Spesso l’antica e sacra conoscenza non appartiene agli studiosi, ma alla gente povera, anche spiritualmente povera. Fu uno degli eventi più sconvolgenti della mia vita quando incontrai una persona come l’erborista, che parlava di piante, pietre, animali, stelle, sole e luna con parole che arrivavano dritte al cuore. Il flusso vivente di quell’antica conoscenza era ancora vivo in lui. Ed è un destino speciale che io abbia potuto incontrare queste due figure, Vincenz Knauer e l’erborista, che nell’ultima fase dell’umanità io abbia potuto legarmi a queste due correnti in cui l’antica conoscenza stava ancora fluendo nel XIX secolo.

Sì, i giovani devono imparare ad afferrare quel filo di fuoco, anche se brucia. Quando tutto sprofonda nell’abisso, dobbiamo imparare a ritrovarci nella corrente del divenire del mondo. Nei tempi antichi, quando l’uomo sentiva il richiamo della roccia e della sorgente, dell’albero e del fiore: 

  

“Uomo, conosci te stesso!”

 

la sua risposta era il sacro AOUM. Allora l’uomo entrava nel sacro silenzio per ricevere la parola degli dèi. Ma ora che il mondo è entrato nell’era in cui ci si aspetta che l’uomo agisca nell’universo, in cui è chiamato ad essere attivo egli stesso, non è più il sacro AOUM che deve risuonare come nostra risposta. La risposta che deve risuonare agli spiriti che vogliono diventare gli spiriti delle vostre anime:

 

Sì, io sono qui per il vostro agire cosmico.

 

I giovani devono rendersene conto”

Il dottor Steiner concluse la lezione pronunciando ancora una volta le parole del Guardiano: 

  “Per prima cosa riconoscete il severo Guardiano. 

  E la risposta dell’anima umana a questo:  

  Sono entrato in questo mondo di sensi…” 

Infine, il dottor Steiner tracciò dinanzi a sé nella stanza gli stessi segni che poi fece alla conclusione del Convegno di Natale, pronunciando le parole: 

“Sì, così sia!” 

 (Questi appunti non provengono da una trascrizione stenografica diretta. Sono stati compilati a partire dagli appunti miei e di diversi amici che ricordavano bene ilo svolgimento. – Da altre osservazioni fatte dal dottor Steiner emerge che qui, naturalmente, “giovinezza” non si riferiva all’età fisica, ma alla natura delle anime post-Kaliyuga. Dr. M.R. [la caratteristica sigla di Maria Röschl]) 

 

Bozzetto e mantra di Michael dal taccuino personale di Rudolf Steiner (immagine inedita)

Conclusione

Come si è visto, esattamente cent’anni fa, venne istituita una comunità spirituale che ha rappresentato probabilmente un unicum nella storia dell’esoterismo moderno e che, da allora, ha proseguito silenziosamente e umilmente il proprio lavoro a beneficio di tutti. 

Dovremmo auspicare che vi siano – in particolare in quest’epoca in cui il Male si sta esprimendo con sempre maggiore violenza e ferocia – un numero sempre crescente di persone che sentano l’impulso di fondare comunità spirituali come quella dello Jugendkreis, imboccando la via dell’amore disinteressato e della fedeltà allo spirito, in armonia con l’indicazione di Rudolf Steiner: 

Dovete allenare la vostra coscienza in modo tale che il vostro pensare, sentire e volere non sia per voi, ma per il cosmo.   

Come ben descritto da Paul Emberson: 

Una cosa è chiara fin dall’inizio: pensare, sentire e volere non per se stessi, ma per il cosmo, richiede un grado di altruismo ben superiore a quello abituale nella vita umana. L’addestramento di cui parlava Rudolf Steiner è un addestramento all’altruismo – altruismo nel pensare, nel sentire e nel volere.

Le meditazioni che Rudolf Steiner ha dato al Circolo Esoterico Giovanile sono il fondamento di questo addestramento. Come primo passo, la meditazione principale permette a ogni membro di un circolo esoterico di imparare a pensare, sentire e volere non per se stesso, ma per gli altri membri.

Questo è solo un primo passo, ma è un passo molto grande se viene compiuto correttamente. Cambia l’intera esperienza di vita. Il primo requisito per chiunque voglia intraprendere la formazione è quindi quello di far parte di un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo (Paul Emberson, Da Gondishapur alla Silicon Valley, Cap.XVI).

 

Mi sia consentito concludere questo approfondimento della Jugendkreis con l’invocazione con cui Rudolf Steiner fa terminare ciascuna delle prime tre parti della Pietra di Fondazione:

Possano udirlo gli uomini!

 

Immagine di copertina: tela di Mariusz Lewandowski

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