Cronache della Pandemenza – Libri proibiti 

di Piero Cammerinesi 

In un articolo di pochi mesi fa, ricordavo come Massimo Scaligero, il pensatore e guida spirituale che ho avuto il privilegio di seguire settimanalmente per quasi nove anni nell’ultimo terzo del ‘900, mi avesse più volte indicato la follia come il male del secolo a venire, dunque l’attuale. 

Notavo, altresì, in tale scritto, come per decenni non avessi mai compreso appieno il senso di tale anticipazione. 

Cosa voleva dire Massimo? Come poteva diventare pandemica la follia? 

Se pensavo alle sue parole, infatti, mi immaginavo moltitudini di schizofrenici – magari certi di essere Napoleone o Giulio Cesare – in giro per le strade. 

Ma, da tre anni e mezzo a questa parte, ho iniziato a capire a cosa si riferisse. 

La follia in arrivo era questa, ciò che abbiamo di fronte oggi: il sonno della ragione globalizzato. 

La rinuncia generale – questa sì, pandemica – alla ragione, alla capacità di dubitare dei messaggi che ci provengono dall’esterno mettendo al vaglio della logica le contraddizioni e le incoerenze delle narrazioni che ci vengono proposte – o, meglio, imposte. 

E il trend è in continua crescita. 

Dopo la follia pandemica, siamo passati ad altri ambiti nei quali ci viene costantemente imposto di parteggiare acriticamente per una narrazione specifica che viene dichiarata l’unica possibile. 

Tanto che chi vuole essere ammesso ad un qualsiasi talk show del mainstream deve precipitarsi ad affermare sin da subito “Sia ben chiaro, io non sono un no-vax…” o “Io non sono un putiniano…” o, ancora, “Io non sono un negazionista del clima…”  

Altrimenti nisba, comparsata addio. 

Nella nostra cosiddetta democrazia liberale ormai è regola la demonizzazione delle opinioni divergenti e – ça va sans dire – di chi si azzarda a sostenerle. 

Eppure, a ben guardare, ci sarebbe molto da obiettare, visto che le notizie che ci provengono dai media sono a dir poco sconcertanti e, spesso, totalmente contraddittorie, come i tre esempi sui quali vorrei richiamare l’attenzione del lettore oggi. 

Prendiamo, per cominciare, la notizia recentissima che ci giunge dalla Florida dove è stato addirittura William Shakespeare a venir censurato. 

Ebbene sì, il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis – peraltro in corsa per le presidenziali 2024 – sostiene che alcune opere del grande Bardo sarebbero troppo esplicite sessualmente! 

 

 

Così nella contea di Hillsborough – sulla base di una legge, nota come ‘Don’t say gay‘, che proibisce di trattare in classe argomenti di orientamento sessuale e di identità di genere – sono stati censurati Romeo e Giulietta e anche alcuni passi di Macbeth e Amleto.  

Cronache marziane? No, cronache della Pandemenza. 

Ma le opere di Shakespeare non sono le uniche ad essere cadute sotto la mannaia della censura puritana a stelle e strisce; prima di lui – appena due mesi fa, a giugno – era stata addirittura la Bibbia ad essere messa sotto inchiesta – questa volta nello Utah – e vietata.  

 

 

Il libro sacro dei cristiani, ebrei e musulmani è stato, infatti, definito dalla direzione della Davis School District una “lettura volgare e violenta”, non adatta alle scuole elementari e medie. 

C’è chi brucia il Corano e che censura la Bibbia, che volete farci? Così va il mondo.

Ma non è tutto, oltre ai libri c’è anche l’arte ad essere nel mirino della “Nuova Normalità”. 

Prima ancora – in aprile – avevamo assistito, infatti, al licenziamento in tronco della professoressa Hope Carrasquilla a causa delle proteste di tre genitori che si erano lamentati per la lezione d’arte vertente sulla scultura del David di Michelangelo, sull’affresco Creazione di Adamo, sempre di Michelangelo e sulla Nascita di Venere di Sandro Botticelli, che – a loro dire – “sconvolgeva” i loro figli per le nudità non dissimulate. 

Beh, nello Utah, come si vede i barbari mormoni hanno superato per zelo iconoclasta addirittura la Chiesa cattolica che, dopo il Concilio di Trento, voleva cancellare i capolavori di Michelangelo nella Cappella Sistina perché quei corpi nudi avrebbero potuto corrompere la morale cristiana. Fu solo grazie a Daniele da Volterra – detto il Braghettone uno degli allievi prediletti di Michelangelo, che l’opera immortale poté salvarsi – dopo la morte del maestro naturalmente – grazie ai braghettoni, appunto, che egli ‘aggiunse’ al dipinto. 

 

Un particolare del “Giudizio Universale” di Michelangelo con i ‘braghettoni’ dipinti da Daniele da Volterra

 

Ma allora correva l’anno 1564, non il 2023. 

Eccola, la pandemenza. 

Colpisce senza una logica, se non quella della guerra culturale USA nella quale i repubblicani conservatori si scontrano con i liberal e i progressisti su temi che vanno dal gender all’LGTB, dall’aborto all’educazione sessuale. 

Se da un lato, infatti, abbiamo i barbari puritani, dall’altro abbiamo l’estremo opposto. 

I dem, i progressisti, da parte loro stanno andando apertamente nella direzione opposta, con lezioni di educazione sessuale esplicita – comprese lezioni di masturbazione – sin dalle scuole elementari. 

Cosa che accade anche nelle colonie USA, come l’ex-Belpaese, dove si è ansiosi di scimmiottare i padroni; di maggio è la notizia del progetto di “educazione all’affettività e alla sessualità” per i bambini di quinta elementare nella scuola primaria “Edmondo De Amicis” di Marano sul Panaro, in provincia di Modena dove i temi trattati sono “Masturbazione, orgasmo, preservativi e contraccezione, omosessualità e bisessualità, come si fa sesso o si resta incinte”. 

Non è un brutto sogno, ci sono i link, verificare per credere. 

Come si può vedere da questi esempi – ma ce ne sarebbero molti altri da citare, siamo di fronte ad una totale mancanza di equilibrio e di senso di verità. 

Tutto ciò mi sembra finalizzato a ‘spiazzare’ le persone – in una direzione o nell’altra – apparentemente allo scopo di eliminare il senso di ‘verità’ e di ragionevolezza presente in ogni essere umano pensante. 

Se si tolgono alle masse dei principi di verità e di equilibrio, infatti, diviene molto più facile abituarle al principio di autorità;  

“le cose stanno così perché lo diciamo noi” 

Come è stato per i sedicenti “esperti”, le imposizioni pandemiche e i cosiddetti “vaccini”. 

Eccola, dunque, la pandemenza.  

 

 

La finestra di Overton partita dalla Covid, per passare per la guerra – con le censure che hanno colpito musica, autori e scrittori russi e finanche sportivi o.… gatti russi – il gender e, dulcis in fundo, il riscaldamento globale. 

La verità non è, allora, quella che ciascuno può ambire a conoscere attraverso la ragione e il pensiero critico bensì quella che viene imposta dall’alto. 

Verità imposte per legge – siamo arrivati anche a questo – che esercitano un dominio assoluto al di là di ragione e (vera) scienza. A dubitarne si è “negazionisti”, con un termine che evoca tristemente – e dolosamente – il dubbio sull’Olocausto. 

L’opinione non omologata diviene allora per le persone qualcosa di addirittura impensabile. 

La presunta “verità” della narrazione ufficiale elaborata a livello politico si trasforma successivamente, attraverso la propaganda, in credo pseudo-religioso, divenendo oggetto di fede. 

Ecco allora che chi ha il coraggio di pensare con la propria testa viene tacciato di eresia quando non insultato ed emarginato. 

I folli che chiamano folli i sani. 

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