di Julian Rose
…ma continuiamo a rimandare. Troviamo sempre qualche motivo per non adottare quella soluzione. Per spiegare a noi stessi perché “non si può fare”. In molti casi, consumiamo ore di energia creativa convincendoci che “semplicemente non è possibile”.
Vedete, il mondo e il cosmo sono entrati nella realtà quantistica. Beh, non proprio “entrati”, sono sempre stati nella realtà quantistica, ma ci siamo convinti che non è un posto dove noi umani possiamo stare.
“No”, ci diciamo, ‘possiamo solo fare e vedere cose in segmenti tridimensionali e progressioni o regressioni lineari’.
Sbirciamo fuori dalle nostre piccole prigioni e ci chiediamo come possa essere il mondo più grande, il cosmo, l’universo. Questo “altro mondo”.

Mentre qui e ora, sul pianeta Terra, siamo immersi in questa astrazione/distrazione che attualmente prende la forma di Trump, Musk, Zalenski, Putin. Chi ha ragione? Chi salverà il mondo? Chi lo distruggerà? Qualcuno di loro dice la verità? Cosa ci riserva il domani?
Ci ritroviamo sballottati in tutte le direzioni; speranze accese, speranze deluse, ogni giorno.
A lungo termine, ci viene chiesto di credere che la “risposta” sarà o il modello “democratico” corrotto e in rovina dello status quo, o una tecnocrazia super avanzata basata sull’intelligenza artificiale. Quando è perfettamente chiaro che entrambi stanno andando verso lo stesso grande cimitero distopico.
La forma precisa che questo obitorio assumerà dipende in gran parte dalla sopravvivenza del gabinetto di guerra israeliano e dei suoi sostenitori della City di Londra.
Un tempo molti consideravano la Palestina e Israele come “la Terra Santa”. Per i cristiani rappresentava una certa promessa, così come per i musulmani e gli ebrei. Quella promessa è stata capovolta e trasformata in un impegno a perpetuare il massacro di innocenti.
Ovunque ci voltiamo, i “leader” si sono rivelati semplici attori. Il ruolo che erano destinati a recitare come prezzo per diventare portavoce del Great Reset/Nuovo Ordine Mondiale.
Sappiamo cosa c’è che non va; è sempre più difficile non rendersene conto. Eppure continuiamo a negare ostinatamente che ci sia qualcosa che possiamo fare al riguardo. Si sente il coro discordante globalizzato echeggiare in tutto il pianeta: “È orribile, ma non c’è davvero nulla che io possa fare per cambiare la situazione”.
Forse non sempre viene detto, ma rimane il pensiero predominante. Un pensiero che domina la psiche di una grande parte dell’umanità.
Cosa sta succedendo?
Forse sarebbe utile rendersi conto di questo: quando di notte guardiamo il grande firmamento con le sue spettacolari galassie, nebulose, stelle, pianeti e meteore, crediamo di vedere qualcosa di lontano, mentre in realtà stiamo guardando noi stessi.
Noi, microcosmi, siamo testimoni delle cellule, delle ghiandole, dei nervi, degli elettroni, dei positroni e dei neutroni macrocosmici che rendono i nostri corpi e i corpi celesti gli organismi dinamici che sono.
Siamo testimoni delle cellule e dei neuroni dei nostri cervelli carichi di elettricità nei pianeti e nelle stelle che brillano incessantemente e si muovono senza soluzione di continuità lungo le linee del destino delle loro orbite dinamiche.

Pensiamo di vedere lo “spazio esterno”, l’universo misterioso, così lontano dalla nostra comprensione e dalla realtà qui sulla Terra.
Ma al centro del nostro corpo si trova il plesso solare, il punto in cui siamo direttamente collegati al sole. I raggi provenienti dal sole influenzano anche le nostre ghiandole e le cellule nervose, stimolando l’attivazione di ormoni protettivi vitali.
Poi le forze invisibili delle stelle e dei pianeti influenzano sottilmente il nostro comportamento a livello subconscio. La nostra connessione astrologica.
Quando la luna si avvicina alla fase piena, le acque del nostro corpo sono attratte magneticamente da essa e il nostro corpo etereo viene attirato verso l’alto.
Siamo collegati da filamenti invisibili di energia elettromagnetica con tutti gli elementi dell’universo. I nostri milioni di cellule sono, ognuna di esse, “individuali”. Sono esseri senzienti intelligenti a sé stanti, cervelli in miniatura che inviano messaggi alla neocorteccia che ci aiutano a relazionarci e ad adattarci all’ambiente fisico.
Poi il nostro cuore batte al ritmo di un’entità cosmica invisibile senza la quale non esisteremmo.
Mettendo insieme tutto questo, si capisce come siamo indissolubilmente legati alla stessa forza che ha dato origine all’universo. Che ha inventato la vita.
I saggi dell’antichità riconoscevano questo fatto e hanno introdotto il detto “come in alto così in basso” per esprimere il fatto che la nostra composizione rispecchia quella del cosmo. I nostri poteri innati sono energie speculari di quelle che si manifestano in tutto l’universo.
Dubiti ancora del potenziale delle energie che scorrono nelle fibre delle tue vene?
Ora che te lo ricordiamo, credi davvero di essere essenzialmente impotente? Che non spetta a te influenzare il corso degli eventi che cambieranno il mondo in meglio?
Hai accettato senza discutere il processo di indottrinamento che ci dice che siamo privi di qualsiasi connessione con la fonte della vita eterna?
Non hai mai messo in discussione la menzogna secondo cui possediamo solo un livello di coscienza lineare e tridimensionale e quindi non possiamo essere intrinsecamente connessi gli uni agli altri, all’ambiente naturale, alla biosfera e all’universo?

Ci saranno lettori che abbracciano questo olismo, questa realtà quantistica. Ma a coloro che non lo fanno, voglio dare un assaggio della verità più profonda, la cui deliberata soppressione ha portato il nostro pianeta e la nostra meravigliosa famiglia umana sull’orlo di una guerra intestina.
Non potrebbe esserci tragedia più grande. Non potrebbe esserci stupidità più assurda.
E solo perché abbiamo negato per così tanto tempo e con tanta veemenza la nostra divinità innata, schierandoci invece dalla parte della convinzione irrazionale e miope che siamo segmentati, separati e essenzialmente in contrasto con la fonte della vita e quindi gli uni con gli altri. E che quindi non c’è nulla che possiamo fare per alterare la traiettoria attuale del mondo, per influenzare il risultato di eventi che siamo convinti siano al di là del nostro controllo.
“Guardare” e sperare/pregare che un salvatore risolva la follia che abbiamo permesso che diventasse dominante è una forma di malattia. Ci corrode e svuota ogni senso di scopo e ragione di esistere.
Non c’è nessuno di noi oggi su questo pianeta – che sia umano – che non sappia che è necessario compiere dei passi per allineare le nostre vite alle energie trasformative che abbattono le pareti delle prigioni mentali che ci siamo autoimposti.
C’è un istinto irrefrenabile dentro di noi, la forza vitale, che non smette mai di esigere che seguiamo il suo richiamo e che non ci lascia mai privi di guida. Ma molti di noi si sono chiusi e hanno bloccato il passaggio di questo messaggio.
È questo “rifiuto della coscienza” che sta lacerando il mondo oggi. Che sta soffocando la forza vitale.
Abbiate il coraggio di spogliarvi degli strati di ignoranza e ostinazione che oscurano la verità di chi siete veramente e arriverete in un luogo che, nel profondo, avete sempre saputo essere la vostra vera casa. Il vostro punto di partenza originario e il vostro destino finale. Quel Nucleo Supremo attorno al quale tutto ruota e che, in eoni passati, ha dato vita alla (nostra) esistenza.
Solo onorando questa forza possiamo scoprire la nostra essenza e comprendere che la nostra essenza e l’essenza dell’universo non sono separate, ma sono una cosa sola.
Questo non è un sogno fantasioso, è una legge olistica fondamentale che non può essere alterata, solo repressa.
Tuttavia, questo movimento verso l’alto e in avanti è una parte irrefrenabile dell’esistenza. La sua dinamica è il nostro vero stato dell’essere. Lavorare con essa ci rende liberi, reprimerla ci distrugge.
Questa è la verità incontrovertibile che tutti noi dobbiamo affrontare. Afferratela finché c’è ancora la possibilità di agire a livello personale e collettivo.
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Julian Rose è uno dei primi pionieri e praticanti dell’agricoltura biologica del Regno Unito; un imprenditore e leader di progetti per la creazione di comunità autosufficienti basate sulla domanda e sull’offerta locale; un insegnante di approcci di vita olistici e l’autore di quattro libri, uno dei quali, “Soluzioni creative per un mondo in crisi”, traccia linee guida dettagliate per la trasformazione della società in comunità attente, costruite sulla consapevolezza ecologica e spirituale, sulla giustizia e sulla cooperazione. Per ulteriori informazioni, consultare il sito web di Julian www.julianrose.info.