Bella Italia, addio

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di Saura Plesio
Come ho già avuto modo di scrivere ci sono molti modi per mandare a gambe all’aria la nostra pittoresca Penisola. In primis, attraverso la leva della moneta e del ricatto finanziario sul cosiddetto “debito pubblico”. Questo lo si è visto assai bene, durante il golpe tecno-finanziario che portò al governo Mario Monti, nominato per la bisogna “senatore a vita” da Giorgio Napolitano, l’allora presidente della Repubblica che ne fu lo zelante artefice. Correva in quei giorni sui media una sola parola a reti unificate: spread. E per colpa dell’ “emergenza spread”, il governo Berlusconi dovette rassegnare le dimissioni sul finire del 2011.   In quei due anni, non furono pochi gli imprenditori di piccole e medie aziende che si suicidarono, perché non riuscivano a pagare gli stipendi ai loro dipendenti, a causa di tasse onerose a carattere espropriativo delle aziende stesse.  “Dovevamo distruggere la domanda interna”, fu il cinico e lapidario commento di Monti. E ci riuscirono.
Poi c’è l’annoso fenomeno migratorio. Orde di invasori che chiamano col nome prescelto dall‘ONU- UNHCR “migranti”,  i quali da 25 anni a questa parte, sbarcano senza tregua sulle nostre coste, quali che siano i governi in carica o penetrano dai confini italiani situati ad Est.   Va detto che il tutto venne  già preparato  durante la prima Repubblica con la Legge Martelli del 1990 e con la successiva Turco-Napolitano  del 1998.  E continua… Ma non bastava ancora.
Bisognava trovare un metodo per mandare in rovina la nazione, che fosse ancora più celere:  l’epidemia (chiamata poi col nome più  globalista di “pandemia”) di Sars-Cov 2, detto Coronavirus e successivamente Covid.  
L’epidemia come politica doveva servire  a legittimare quello “stato di eccezione” e di militarizzazione, quelle restrizioni di movimento (compreso l’allontanamento dai propri comuni) e di circolazione idonei a sospendere tutte le libertà democratiche, tutte le garanzie costituzionali delle quali avevamo fin qui goduto.
Non bastasse tutto ciò, ecco farsi largo nuove atroci vessazioni “ecologiste” o pseudo-tali, chiamate col nome di “transizione verde” – norme che prevedono la requisizione del veicolo privato di tutte le categorie e della stessa casa di proprietà alle quali applicare dispendiose misure green, da estendere anche agli alimenti e ai cibi che consumiamo, col pretesto del consumo di CO2.
Per non parlare della guerra russo-ucraina e dell’aiuto militare massiccio che  il governo Meloni (e prima quello Draghi), dà al governo Zelensky.

 

Gioia Locati nel suo blog ospitato da Il Giornale scrive “Bella Italia addio, ora si muore più qui che nel resto d’Europa”, un album di fotografie della Bella Italia e di come eravamo invidiati per benessere, cibo, qualità di vita, buona salute e vita longeva per i fortunati cittadini che respiravano aria di mare e di monti.  Ora invece, siamo i primi in Europa di una macabra lista per numero di morti.
E qui mi urge fare alcune osservazioni. Hanno fatto credere che gli  Italiani sono morti di Covid perché l’Italia DOVEVA ESSERE il primo paese-laboratorio per testare i vaccini. Si doveva dimostrare che non c’era altra cura all’infuori del vax (“Se non ti vaccini, ti ammali e muori” intimava Draghi).
Sui morti c’è da fare indagini chilometriche che nessuno fa.
Tanto meno le procure che avrebbero potuto e dovuto indagare sul divieto di fare autopsie. 
Viceversa, questo divieto venne incoraggiato.  Nel mentre, non è ancora partita uno straccio di commissione investigativa. A Mattarella non piace e quella appena predisposta è già nata mutilata, dato che esclude dall’indagine i DPCM di Conte e Draghi e l’illegittimità dello “stato di emergenza”.
Vengo ai decessi. Ecco come vengono procurati:
  1. Molti cittadini sono stati di proposito ignorati e abbandonati a casa alle prese col telefono che squillava a vuoto: il medico di base non rispondeva e il servizio degli ambulatori era sospeso.
  2.  chi è stato ricoverato era in condizioni ancora peggiori: ventilatori cinesi (molti dei quali, guasti) che bruciavano i polmoni invece di irradiare ossigeno.
  3.  ci sono pochi posti letto dovuti a tagli lineari opportunamente effettuati dai vari governi per privarci di ciò per i quali eravamo all’avanguardia: una buona sanità che tutti ci invidiavano.
  4. molte altre malattie trascurate perché improvvisamente l’enciclopedia medica riportava una sola malattia: il Covid.
  5. non è stata data nessuna cura domiciliare precoce e quei pochi medici volenterosi che venivano a domicilio coi protocolli a base di anti-infiammatori, idrossiclorochina, azitromicina, cortisonici, eparina se era il caso, ecc. sono stati e sono a tutt’oggi, radiati dall’Ordine.
  6. vaccini mRNA non testati e somministrati a tappeto oves et boves. Anche qui abbiamo avuto decessi (mai messi in correlazione con l’inoculazione) e disabilità (mai messe in correlazione).
  7.  si continua a morire anche dopo i tre anni di crisi sanitaria, per tutta una serie di altre patologie pregresse, poiché è saltata la prevenzione; poiché non tutti hanno denaro per pagarsi cure dispendiose su malattie anche gravi (tumori, diabete, cardiopatie ecc), ma un tempo curabili.
  8. calcoliamo pure, tra le morti, anche i suicidi dovuti all’isolamento delle misure segregative che favoriscono stati di ansietà, di autolesionismo e  di depressione.
Nel mentre, arrivano fiumane inarrestabili di invasori dall’Africa, invasioni che non si sono mai fermate, nemmeno quando eravamo rinchiusi in casa “come sorci” (per dirla alla Burioni). Tra l’altro, nelle torme quotidiane,  arrivano anche avanzi di galera.
Pertanto, non è scontata la nostra vita e la nostra incolumità nei rioni delle città sempre più degradate e poco sicure. E allora ecco che si fa largo il sospetto: Italia delenda est. E italiani pure. Devono essere distrutti anche loro. In compenso ci sono pronti “i rimpiazzi” (mi si perdoni il francesismo) che sbarcano e sbarcano incessantemente ogni giorno.
A quando il sale sparso per questa martoriata Terra, perché non cresca più, nemmeno un filo d’erba?

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