Chi ha tradito chi?

No Alla Guerra

Il dado è finalmente tratto. Il cosiddetto “fronte del dissenso” è fuori dal Parlamento italiano.

Si dirà che è tutta colpa dell’astensione, certamente la più alta di sempre, ma pochi vorranno analizzare tutti i perché di quest’astensione. L’arroganza d’altronde non paga mai alla fine. Questo è semplicemente il risultato di litigi che abbiamo visto in diretta web tutti i giorni. In un momento di transizione epocale, i personalismi hanno dato i loro peggiori frutti, a danno delle persone oneste. La mancanza del rispetto delle regole, anche televisive, anche giornalistiche, delle persone, delle opinioni, la tracotanza con cui i vari leader di alcune di queste cosiddette “forze anti sistema” (forze?), tutto ciò messo insieme ha dimostrato pienamente che il “fronte del dissenso”, con poche eccezioni, si è reso parte integrante del sistema, con l’unico desiderio di vittoria schiacciante sugli altri, divenuti ex amici per mire troppo alte.

Si diceva “auspichiamo unione” per poi fare chiacchiericcio. Il tutto mentre iniziamo a sentire odore di bombe, mentre i nostri soldi si apprestano a non valere più nulla, mentre la de industrializzazione avanza a colpi di bollette energetiche e assenza di materie prime.

Ora si dirà “uniamoci nelle piazze” facendo finta di dimenticare che il popolo italiano non è così stupido come può sembrare a taluni. Il popolo italiano è stanco e pretende serietà. Altrimenti si gira dall’altra parte e fa da solo. Come ha sempre fatto. Perché il popolo italiano si accolla su di sè le responsabilità che le manie di protagonismo hanno annullato in una campagna elettorale dall’etica non pervenuta, se non per rarissime eccezioni.

Si dirà che ci voleva tempo – certo è vero – ma forse bastava smarcarsi dalla logica dei selfie e dei social per sembrare più vicini alle persone, per sembrare più veri.
Ora, mentre Vladimir Putin attende i risultati dei referendum e concede a Edward Snowden la cittadinanza russa per decreto presidenziale, l’ex ufficiale dei servizi segreti del corpo dei Marines degli Stati Uniti, Scott Ritter, dichiara apertamente:

“Se la NATO non si tira indietro, siamo a un secondo da una guerra nucleare. La NATO deve rendersi conto che tutto ciò che farà una volta approvati i referendum sarà un atto di guerra contro la Federazione Russa e la Russia lo tratterà come tale e risponderà di conseguenza. E’ finita, amico. E’ finita. Fallo di nuovo quando quelle zone diventeranno Russia e cesserai di esistere. Non sto dicendo che la Russia userà le armi nucleari, la Russia semplicemente spegnerà le luci. E se la NATO vuole fare di questo un problema, la Russia varcherà quella soglia. Se la NATO vuole minacciare l’esistenza della Russia, attaccandola direttamente o indirettamente, attraverso la vicina Ucraina, allora la Russia userà tutti i mezzi a sua disposizione per assicurarsi che l’operazione fallisca, comprese le armi nucleari.”

Queste le parole che l’ex ufficiale dei servizi segreti del corpo dei Marines degli Stati Uniti, Scott Ritter ha pronunciato pochi giorni fa, mentre l’Italia era preda dell’isteria elettorale.
Torniamo seri, restiamo umani e iniziamo seriamente a dire “no alla guerra”. Dei social possiamo anche fare a meno, della vita no.

Ora o si vive o si muore. Dipende solo da noi. Perché ora non si delega più nessuno.

NO ALLA GUERRA SI ALLA VITA. Questo slogan può essere usato da tutti perché tutti ci ascoltino. Iniziamo a usarlo. #noallaguerrasiallavita

Margherita Furlan

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