Come affrontare il male?

1 Angrib

Sto ancora riflettendo sul fenomeno del male, e in particolare sulla dichiarazione di Rudolf Steiner:

“Ciò che gli uomini della nostra epoca devono imparare è la necessità di intraprendere una lotta pienamente consapevole contro il male che si sta facendo strada nell’evoluzione umana”.

Steiner parlava all’epoca della Prima Guerra Mondiale. Senza dubbio guardava a tutti gli orrori che sarebbero stati inflitti agli esseri umani nel XX e XXI secolo e al nostro tempo, in cui vengono commesse depravazioni indicibili, spesso in nome di Dio.

Rudolf Steiner esortava le persone a svegliarsi e a osservare ciò che stava realmente accadendo, non solo dietro la facciata degli eventi politici ed economici, ma anche al di là della nostra immediata realtà fisica. Quasi esattamente 100 anni fa, e non molto tempo dopo la rivoluzione russa, egli parlò in termini che sono altrettanto attuali:

“In questo momento di gravi prove deve essere naturale, per chiunque abbia un sentito interesse per gli sforzi della scienza spirituale antroposofica, riflettere sulle relazioni esistenti tra il fatto che questo movimento scientifico-spirituale abbia iniziato all’inizio del XX secolo a inviare i suoi impulsi nell’evoluzione dell’umanità e il fatto che l’umanità dell’epoca attuale sia stata inghiottita da eventi catastrofici. Quanto questi eventi siano catastrofici per l’umanità non è ancora stato compreso appieno, perché oggi gli uomini sono abituati a una vita senza spirito. Vivere senza spirito, però, significa vivere in modo superficiale; e vivere in modo superficiale fa sì che gli esseri umani dormano di fronte alle impressioni importanti degli eventi che accadono intorno a loro. Dormire nel corso degli eventi importanti è una caratteristica particolare dell’essere umano dell’epoca attuale. Sono poche le persone che oggi arrivano a una concezione adeguata della gravità e dell’incisività degli eventi attuali. La maggior parte di loro vive alla giornata”.

Perché c’è stata questa intensificazione, una sorta di industrializzazione, del livello del male su questa Terra? E come possiamo svegliarci e iniziare a contrastare “il male che si sta facendo strada nell’evoluzione umana”?

A titolo di esempio, in un precedente post ho scritto di quella che Steiner ha definito “la guerra in cielo” che si è svolta nel periodo 1840-1879 tra l’Arcangelo Michele e gli angeli oscuri. Non lo ripeterò qui, se non per dire che da quel momento, quando queste forze oscure sono state cacciate dal cielo e portate sulla terra, hanno lavorato nel sangue e nel sistema nervoso degli esseri umani nel tentativo di ribaltare l’evoluzione umana e angelica.

Non è un caso che dalla caduta sulla terra di questi angeli oscuri, l’umanità abbia attraversato quello che sicuramente è il secolo più terribile di tutta la storia umana.

Rudolf Steiner parla dell’Arcangelo Michele che mantiene l’equilibrio nel mondo tra l’eccessiva fantasia disincarnata (dominata da Lucifero) e l’eccessiva freddezza intellettuale e il materialismo (dominati da Ahriman). Lucifero e Ahriman sono, nella visione di Steiner, due polarità del male, ma sono anche veri e propri esseri spirituali, attivi all’interno dell’umanità. Sono malvagi nel senso che entrambi cercano di ostacolare lo sviluppo spirituale dell’essere umano. Ma Steiner non ha una visione semplicistica di Lucifero e Ahriman come semplici oppositori dell’umanità; in una conferenza tenuta a Monaco di Baviera il 17  febbraio 1918, ebbe a dire:

“Gli Esseri spirituali, il cui compito era quello di combattere il principio micheliano, erano gli stessi che avevano il compito di portare la differenziazione nell’umanità, di dividere l’umanità unificata in razze e popoli, di portare tutte quelle differenze legate al sangue, ai nervi, al temperamento. Questo doveva accadere. Possiamo chiamare questi esseri spirituali che dovevano portare questa differenziazione nell’umanità “esseri ahrimanici”. Possiamo chiamarli così, ma dobbiamo renderci conto che il principio ahrimanico è stato una necessità nell’intero corso dell’evoluzione umana” (Rudolf Steiner O.O.194).

Cristo e Michele mantengono l’equilibrio tra queste due polarità e lavorano a stretto contatto, poiché Michele è conosciuto come il Volto di Cristo. Gettando gli angeli delle tenebre sulla terra, è quasi come se Michele avesse imposto una situazione in cui gli esseri umani hanno dovuto soffrire molto, molto di più di quanto sarebbe accaduto se fossimo stati lasciati a noi stessi. E qui arriviamo a uno strano paradosso: le forze del bene e del male provengono da Dio.

Questo è un potente motivo per cui molte persone dicono di non credere in Dio, perché come può un Dio d’amore, onnipotente, onnisciente e onnipresente permettere l’esistenza di fenomeni come lo Stato Islamico? Eppure gli iniziati ci dicono che Dio ha due aspetti che, se compresi e visti correttamente, ci permettono di vedere lo scopo del male. Il male può essere visto come l’aspetto non evoluto e non sviluppato della vita, la forza che ci mette alla prova e che assorbe e rimuove ciò che è indesiderato. L’anima illuminata non cercherà di liberarsi del male attaccandolo, ma irradiando amore, luce, bellezza e verità.

È un concetto difficile da capire e da accettare. Se mi fosse data l’opportunità di impedire un’aggressione a una ragazza yazidi uccidendo il combattente dello Stato Islamico che l’ha imprigionata e violentata, sceglierei di sparargli come se fosse un cane rabbioso. Mi assumerei questo karma molto volentieri. Non credo che una qualsiasi quantità di irradiazione di amore, luce, bellezza e verità possa salvare quella giovane ragazza in tali circostanze. Chiaramente, come deve essere evidente a tutti coloro che mi conoscono, ho ancora un po’ di strada da fare prima di diventare un’anima illuminata.

Tuttavia, vedo che il punto generale è valido e che, combattendo il male alle sue condizioni, non facciamo altro che rafforzarne e perpetuarne gli effetti. Cosa avrà voluto dire Steiner quando ci ha invitato a lottare in modo pienamente consapevole contro il male che si sta facendo strada nell’evoluzione umana?

In primo luogo, dobbiamo capire qual è il tratto fondamentale di tutto il male umano. Secondo Steiner, parlando a Berlino il 15  gennaio 1914,

“tutto il male umano procede da ciò che chiamiamo egoismo. In tutta la portata e la gamma del ‘male’, dalla più piccola svista al crimine più grave, sia che l’imperfezione o il male abbiano origine più nel corpo o nell’anima, l’egocentrismo è il tratto fondamentale che sta alla base di tutto… e che la via che conduce al di là del male qui nel mondo fisico è quella nella quale combattiamo l’egocentrismo”.

Ma qui c’è un altro paradosso, molto complicato, che ha a che fare con la natura duale dell’anima: le qualità che nel nostro mondo fisico dei sensi appaiono come egoismo, sono le stesse qualità che devono essere rafforzate e intensificate se vogliamo ascendere nel mondo dello spirito. Steiner ci dice che solo quando l’anima ha sviluppato una forza egoica radicata in se stessa può iniziare a salire nei mondi spirituali superiori; in altre parole, l’anima nel mondo spirituale tra la morte e la rinascita si occupa principalmente di se stessa e del proprio destino derivante dalle precedenti vite terrene. Questo è necessario perché nel mondo spirituale più un’anima si è rafforzata e ha sviluppato il suo potenziale, più può partecipare e servire il tutto – l’anima deve tirare fuori dall’ego ciò che è insito in sé, altrimenti non ha nulla da offrire.

Questo rafforzamento e potenziamento del nostro ego nel mondo spirituale tra la morte e una nuova nascita è ciò che ci permette di preparare un’incarnazione nel mondo fisico in cui i nostri pensieri e le nostre azioni esteriori possano diventare il meno egoistici possibile. Ed è solo nel mondo fisico, qui sulla Terra, che possiamo trovare le condizioni che ci permettono di superare l’egoismo. La Terra ci offre l’opportunità di sviluppare l’altruismo e il disinteresse e di rompere l’abitudine all’egoismo, per diventare più morali. È comprendendo questo paradosso che Steiner ci dà la chiave per evitare il male che altrimenti è insito in ognuno di noi:

“Cosa significa per noi questa duplice natura dell’anima? Significa che dobbiamo stare molto attenti a non trasporre falsamente qualcosa che ha il suo giusto posto in un mondo – l’intensificazione della forza interiore nel mondo dello spirito – in un altro, il mondo fisico, tranne quando cerchiamo di penetrare il mondo dello spirito. Significa che l’essere umano che lascia che la sua natura sensoriale terrena sia permeata da questa intensificazione interiore e dall’autoconsolidamento, anche se questo è esattamente ciò che il regno dello spirito richiede… ciò che è assolutamente necessario per il progresso spirituale, il perfezionamento e l’intensificazione del proprio essere, è fonte di male e di errore se trasposto direttamente sulle cose della vita esteriore, fisica… Sia che entriamo nel mondo spirituale attraverso l’autoevoluzione che superando la soglia della morte, dobbiamo dimorarvi con la forza interiore del nostro essere. Ma non possiamo riuscirci se non sviluppiamo l’altruismo nel mondo fisico. L’altruismo nel mondo fisico ha la sua immagine speculare nel giusto egoismo necessario nel mondo dello spirito” (ibid.).

Si tratta di un concetto piuttosto difficile da afferrare e, ad aggravare la difficoltà, Steiner ci fornisce qui quella che sembra essere una comprensione controintuitiva dell’origine del male:

“Possiamo quindi iniziare a rispondere alla domanda sull’origine del male e delle azioni sbagliate nel mondo. Si verifica quando permettiamo alla nostra natura migliore e superiore(non alla nostra peggiore) di scendere e di essere sommersa nel regno fisico, un regno che in quanto tale non può essere malvagio. Si verifica quando sviluppiamo nel regno fisico qualità che non gli appartengono e che hanno il loro giusto posto nel regno dello spirito. Perché abbiamo un potenziale di male? Perché siamo anche esseri spirituali! Perché dobbiamo essere in grado di sviluppare quelle qualità quando penetriamo nel mondo spirituale, che diventano cattive quando le applichiamo nel fisico… Ciò che porta al male è l’applicazione errata delle qualità spirituali alla vita fisica. Se non potessimo essere malvagi, non potremmo nemmeno essere esseri spirituali. Senza le caratteristiche che ci rendono malvagi, non potremmo entrare nel mondo spirituale”. (ibid.)

Steiner ci dice anche che, fin dall’inizio della quinta epoca post-atlantica, la propensione al male risiede nel subconscio di ogni persona, e che non c’è crimine, per quanto terribile, che ognuno di noi, come persone della quinta epoca post-atlantica, non abbia il potenziale per commettere. E chiede:

“Qual è la ragione di queste forze dell’universo che si infiltrano nel nostro essere? Non sono certo lì per provocare atti malvagi nella società umana. Non esistono per provocarci ad azioni criminali più di quanto esistano le forze della morte per farci morire; sono presenti nell’universo per risvegliare in noi la propensione, una volta sviluppata la coscienza animica, ad aprirci alla vita dello spirito… Queste forze del male sono attive nell’universo. Dobbiamo assimilarle, e così facendo impianteremo nel nostro essere il seme che ci permetterà di avere un’esperienza cosciente dello spirito. Nel contesto del nostro ordine sociale esse appaiono in forma perversa, ma in realtà non esistono per incitarci ad atti malvagi. Esistono per permettere alle persone allo stadio dell’anima cosciente di passare alla vita dello spirito” (Rudolf Steiner, O.O.185, 26 Ottobre 1918).

Si tratta di idee difficili da comprendere, che richiedono molto pensiero e riflessione prima che si possa iniziare a dar loro un senso. Ma Steiner ci aiuta indicandoci dove tutte queste lotte porteranno alla fine: alla formazione di una comunità di esseri umani con ego emancipati, indipendenti e differenziati:

“Questa è la missione della Terra, espressa attraverso l’amore: che un io impari a incontrare un altro in libertà. Non c’è amore perfetto che proceda dalla coercizione, dall’essere legati o vincolati per necessità. Solo quando ogni ego è così libero e indipendente da poter scegliere di non amare, il suo amore è un dono completamente gratuito. È proprio questo lo scopo del piano divino: rendere l’Io così indipendente da poter offrire il dono libero e individuale dell’amore anche a Dio… L’Io rappresenta quindi la promessa della meta più alta dell’essere umano. Ma se non trova l’amore, se si indurisce interiormente, è anche il tentatore che ci getta nell’abisso. Diventa allora ciò che separa gli uomini gli uni dagli altri, portandoli infine alla grande guerra di tutti contro tutti: non solo la guerra di nazione contro nazione (perché il concetto di nazione non avrà più il significato che ha oggi), ma la guerra di ogni singolo individuo contro ogni altro in tutti i campi della vita; la guerra di classe contro classe, di casta contro casta, la guerra tra generazioni e razze diverse. In tutti i regni della vita, quindi, l’ego diventerà il fulcro della lotta e della contesa, ed è per questo che diciamo che può portare sia alle qualità più alte che a quelle più basse possibili” (Rudolf Steiner, O.O.104, 25 Giugno 1908).

Ci stiamo avvicinando a un periodo molto difficile dell’esistenza fisica dell’uomo, che gli antroposofi definiscono come l’effettiva incarnazione in forma fisica del grande arcangelo oscuro, Ahriman. Questa sarà l’ultima delle tre incarnazioni uniche di cui parlava Steiner: l’incarnazione di Lucifero nel 3000 a.C. circa (che molti ritengono sia stata quella dell’Imperatore Giallo in Cina, quello dell’esercito di terracotta); l’incarnazione del Cristo in Palestina duemila anni fa; e l’incarnazione di Ahriman “prima che sia trascorso solo una parte del terzo millennio dell’era post-cristiana”, probabilmente in America. Ognuna di queste incarnazioni viene preparata con molti anni, anzi secoli, di anticipo, e possiamo già vedere abbastanza chiaramente il tipo di influenze malvagie che la futura incarnazione ahrimanica sta portando sulle nostre società umane. Come ho già detto, gli ultimi cento anni sono stati il secolo più terribile di tutta la storia umana e il male si sta aggravando e intensificando man mano che ci avviciniamo all’incarnazione vera e propria. In una conferenza tenuta nel 1919, Steiner ci ha detto quanto segue:

“E come c’è stata un’incarnazione di Lucifero, come c’è stata un’incarnazione del Cristo, così, prima ancora che sia trascorsa anche solo una parte del III millennio dell’era postcristiana, avrà luogo in occidente una vera e propria incarnazione di Arimane, ci sarà Arimane in carne e ossa. L’umanità terrena non può sfuggire a questa incarnazione di Arimane. Questa incarnazione si verificherà. È solo questione che l’umanità terrena trovi la giusta posizione da assumere nei confronti di questa incarnazione arimanica.

In tutto ciò che si svolge in questo modo, in cui si preparano queste incarnazioni, va visto qualcosa che nell’evoluzione umana conduce sempre a poco a poco alla loro realizzazione. Un’entità come Arimane, che si vuole incarnare qui sulla Terra nel mondo occidentale in un certo tempo successivo al nostro, prepara la propria incarnazione. Un’entità come Arimane, che si vuole incarnare sulla Terra, guida determinate forze dell’evoluzione umana in modo che esse tornino particolarmente a suo vantaggio. E questo sarebbe grave, miei cari amici: se gli uomini vivacchiassero dormendo e non prendessero certi fenomeni che si verificano nella vita umana in modo da riconoscervi una preparazione all’incarnazione di Arimane. 

Gli uomini troveranno la giusta posizione da assumere solo riconoscendo che in questa o in quella successione di fatti che fa parte dell’evoluzione umana va visto il modo in cui Arimane prepara la sua esistenza terrena. E oggi è ora che singoli individui sappiano distinguere quali degli avvenimenti che succedono intorno a loro sono stratagemmi di Arimane per preparare vantaggiosamente la sua imminente incarnazione terrena.

La cosa più vantaggiosa per Arimane sarebbe indubbiamente riuscire a far sì che la stragrande maggioranza degli uomini non abbia idea di ciò che favorisce la sua esistenza, se la maggior parte degli uomini vivacchiasse in modo da ritenere questi preparativi per l’incarnazione di Arimane qualcosa di buono, innovativo e propizio per l’evoluzione dell’umanità. La cosa più soddisfacente per Arimane sarebbe potersi per così dire infilare di soppiatto in un’umanità dormiente. Per questo è necessario mettere in evidenza gli eventi in cui Arimane lavora per realizzare la sua futura incarnazione” (Rudolf Steiner, O.O.191, 1 Novembre 1919).

Recentemente ho assistito a una conferenza tenuta all’Emerson College da T.H (Thomas) Meyer, in cui ci ha ricordato un passaggio verso la fine del quarto dramma dei misteri di SteinerIl risveglio dell’anima. Thomas ha richiamato la nostra attenzione su una scena tra l’iniziato, Benedictus, e un altro personaggio che Benedictus inizialmente non riconosce:

Benedictus: Chi sei tu, che vieni alla vita-ombra dal caos dell’orizzonte della mia anima?

Ahriman: (a parte) Lui vede, ma non mi riconosce e quindi non mi causerà terrore quando al suo fianco cercherò di usare il mio potere.

(Ahriman cerca di tentare Benedictus con una speciale conoscenza spirituale, ma Benedictus non abbocca).

Benedictus: Chiunque tu sia, servi solo il bene, quando non ti sforzi per te stesso, o quando ti perdi nel pensiero umano, per risorgere nella rivoluzione cosmica.

Ahriman: È giunto il momento che io mi allontani in fretta dal suo orizzonte, perché quando la sua vista potrà pensarmi come in realtà sono, nascerà e crescerà nel suo pensiero una parte del potere che mi distruggerà lentamente. (Ahriman scompare).

L’opera ci dice quindi che quando riusciremo a vedere Ahriman come è realmente, in tutte le sue manifestazioni e influenze, allora nascerà e crescerà nel nostro pensiero una parte del potere che lentamente distruggerà Ahriman. Il modo migliore per prepararci al male che si sta facendo strada nell’evoluzione umana è quello di essere attenti a ciò che sta realmente accadendo; e di riconoscere Ahriman in tutte le sue sembianze e in tutti gli innumerevoli modi in cui la sua influenza sta influenzando noi e i nostri simili.

Nella stessa conferenza che ho citato per ultima, Steiner ha detto:

“Nella misura in cui si riuscirà a sensibilizzare gli uomini a condurre i loro affari non solo per fini materiali e a considerare una vita spirituale libera e indipendente, insieme alla vita economica, come parte integrante dell’organismo sociale – in quella stessa misura l’incarnazione di Ahriman sarà attesa con un atteggiamento degno dell’umanità”.

Nel prossimo post mi soffermerò su alcuni degli aspetti più grottescamente distorti e malvagi della nostra vita economica attuale e su come questi possano influenzare la vita spirituale libera e indipendente.

Jeremy Smith

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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