Dal momento che assai presto la narrazione pandemica sarà costretta per forza di cose a rivolgersi alle cure piuttosto che ai vaccini e che secondo quanto è possibile apprendere da indiscrezioni di borsa la stessa Pfizer starebbe mettendo a punto un farmaco simile all’ivermectina con valore profilattico contro il Covid, forse conviene fare una storia di questa medicina e dell’assurdo divieto di usarla pena la radiazione dagli ordini medici,  mentre chi ne parlava veniva accusato di fare “disinformazione”.

E’ sempre bene mantenere la memoria delle stupidità, delle avidità e del servilismo ottuso di professioni che si ammantano di prestigio mentre poi si scopre che sono peggio del retrobottega di una macelleria. Con tante scuse ai macellai ovviamente.

Dunque l‘ivermectina (un membro della famiglia di farmaci denominata avermectina ) è un agente antiparassitario chimico scoperto per la prima volta nel 1975. È nell’elenco dell’Organizzazione mondiale della sanità dei “medicinali essenziali“ , è usato per trattare un’ampia varietà di parassiti nell’uomo e negli animali e sempre l’Oms riteneva che i trattamenti con questo farmaco avrebbero dovuto essere ampiamente disponibili in tutti i Paesi.  Nel 2015, il team che ha scoperto l’ivermectina è stato insignito del premio Nobel per la medicina.


Niente di tutto ciò era in alcun modo controverso prima del 2020. Ma a seguito dei primi rapporti secondo cui l’ivermectina poteva essere utilizzata per ridurre i sintomi di Covid, i media mainstream hanno acceso il fuoco collettivo su di essa (proprio come avevano fatto in precedenza con l’idrossiclorochina. Si diceva che qualsiasi medico che suggeriva il trattamento fosse un ciarlatano e addirittura la rivista Rolling Stones che a mio parere è l’ombelico della stupidità e dell’ipocrisia mondiale in ogni senso, scrisse che i dipartimenti del pronto soccorso in Oklahoma erano così invasi dall’avvelenamento da ivermectina che stavano allontanando i pazienti colpiti da arma da fuoco alla porta. Questa storia è stata condivisa in lungo e in largo… fino a quando Rolling Stone è stato costretto a ritrattarla, quando è stata pubblicata una lettera da uno degli ospedali interessati, in cui si affermava che, non solo non erano “invasi” da overdose di ivermectina, ma non ne avevano mai visto una sola.

Esistono invece diversi studi che attribuiscono a questa sostanza una netta azione antivirale, anche se essa non era stata ipotizzata prima: uno studio del giugno 2020 ha affermato che l’ivermectina “ha inibito la replicazione virale in vitro” e questa meta-analisi dell’agosto di quest’anno ha rilevato prove di grandi riduzioni dei decessi per COVID-19 utilizzando l’ivermectina. L’uso dell’ivermectina all’inizio del decorso clinico può drasticamente ridurre il numero delle persone in cui la malattia progredisce verso esisti più gravi”. Ora è pur vero che non si conosce il meccanismo di azione della sostanza sui virus – il che ci dice soltanto quanto poco sappiamo e a quali azzardi ci si espone lasciando il campo libero a apprendisti stregoni, avventurieri, affaristi con pochi scrupoli, speculatori di ogni genere e taglia – ma questo è vero per una gran parte di farmaci che vengono comunemente utilizzati. Anzi in realtà per l’80 per cento di essi non possiamo che trovare delle spiegazioni solo sommarie per la loro azione.

Di certo però l’ivermectina era usata in maniera massiccia soprattutto nel Sud del mondo e non era mai stata rilevata alcuna tossicità che invece, guarda caso, è comparsa dal nulla non appena questo farmaco ha minacciato il grande affare dei vaccini rischiando persino di interrompere la lugubre narrazione pandemica e dunque lo sfruttamento della pandemia a scopi politici. L’ostracismo è durato anche quando l’uso concreto di questo farmaco si è sviluppato in India e in Giappone ottenendo risultati assolutamente straordinari. Ora quale è la ratio per cui in emergenza si possono utilizzare vaccini genici sperimentali le cui conseguenze nel tempo sono sconosciute e invece non si può sperimentare e usare un farmaco di ampia diffusione, tanto più che non c’erano altre cure ufficiali e dunque l’unica prescrizione possibile era la vigile attesa?

E’ assolutamente chiaro che siamo di fronte a un caso di scienza spazzatura, ma ancor più di corruzione sistematica  dell’ambiente medico che è poi il frutto delle privatizzazioni e dell’assenza sostanziale di strumenti di controllo che quando esistono  vengono pagati dagli stessi controllati. Anche questo ci parla dell’urgenza di uscire da queste logiche di morte civile che si annunciano.

Fonte