La bella traditrice del popolo curdo

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La premier finlandese: per dirla alla Travaglio, “gran gnocca senza cervello”, ipocrita che getta il popolo curdo in pasto ad Erdogan. 

A sinistra una grande donna: Ebru Timtik, morta nel 2020 dopo sette lunghi mesi di sciopero della fame, aveva 42 anni, avvocata ed attivista curda, carcerata da Erdogan con accusa di associazione terroristica, chiedeva solo un processo equo e giustizia per il suo popolo. 

A destra, per dirla alla Travaglio, una “grande gnocca senza cervello”, la Primo Ministro finlandese Sanna Marin, socialista-progressista, o meglio, tipica politicante globalista. Tipica esponente della “Young Global Leaders” gruppo di giovani politici formatisi alla corte del tedesco Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (WEF) e promotore dell’Agenda Globale, anche detta Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, promossa dall’ONU. 

Tutti attivisti per diritti minoranze etniche, razziali e religiose, ovviamente anche dei diritti della comunità LGBT, del diritto di aborto, del diritto di scegliere per il proprio corpo, ma chissefrega dei diritti dei curdi e del diritto di chi non intende farsi inoculare una sostanza sperimentale impropriamente definita vaccino. In sintesi, il diritto all’ipocrisia che spopola nelle sinistre di tutto il pianeta. 

Wikipedia recita di lei:

cresciuta come figlia di coppia omogenitoriale: i suoi genitori biologici si separarono quando era in tenera età, dopodiché la madre iniziò una relazione con una donna.”

Coppia omogenitoriale: neologismo grondante political correctness per definire relazione tra due lesbiche o due gay che crescono figlio nato dal precedente matrimonio di uni dei due. Alchimie o forse orge lessicali.  

Sanna Marin al pride finlandese è il simbolo dei diritti civili arcobaleno – HuffPost Italia (huffingtonpost.it)

Sanna Marin al Gay Pride

Le relazioni affettive non ordinarie, devono essere rispettate dalla società, ma gestite con estrema discrezione, non sbandierate come modello relazionale, al fine di sdoganare le adozioni per coppie lesbiche od omosessuali, sempre nel contesto di propaganda LGBT. 

 

Al WEF con Klaus Schwab

Quintessenza della politica globalista, allieva di Klaus Schwab, assieme a Magdalena Andersson, sua omologa svedese, chiede adesione alla NATO, a cui Erdogan ha dato assenso in cambio del togliere accoglienza a profughi e dissidenti curdi, destinati, in Turchia, a carcere e torture. Alla faccia degli Human Rights e dei diritti delle minoranze etniche che tracimano dalla sua bocca.


La NATO, o meglio USA e nazioni prone a Washington, in primis Inghilterra, spudoratamente indifferenti alle sorti del popolo curdo, partendo dalle coraggiose ragazze che contribuirono a combattere l’avanzata ISIS, difendendo anche noi, pappe molli europei.

Coraggiose, belle e con l’anima radicata nella propria terra e nella propria cultura, prerogative scomparse nelle sciacquette occidentali.

Rula Jebrael

A Marco Travaglio sfuggì la battuta, a microfoni (non) spenti “gran gnocca senza cervello”, riferendosi a Rula Jebrael, bellezza dalla pelle ambrata, strafiga, proprio come la Pride Minister finlandese, dalla pelle diafana, gemelle eterozigote, entrambe concepite dall’ipocrisia globalista.

Mauro Mauri

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