La Diarchia Trump-Musk ed il Tiranno di Siracusa

di Piero Cammerinesi

A Siracusa una vecchietta supplicava ogni giorno gli dei che Dionigi, il più crudele tiranno della città, restasse sempre sano e vivesse a lungo. Dionigi, saputo ciò, ordinò che la donna fosse condotta alla reggia per chiederle il motivo delle sue preghiere. La vecchietta rispose con grande sincerità:

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Proprio questa vicenda è riemersa dalla memoria dei miei studi liceali di latino mentre mi godevo l’elezione di The Donald.

Eh sì, perché dopo Bush, Obama, Biden abbiamo avuto un crescendo di ‘peggio’, tanto che – come ai tempi di Dionigi – tutti si sono augurati che questo ‘peggio’ potesse cessare una volta per tutte.
Così, senza la saggezza dell’età grazie alla quale la vecchietta aveva assistito all’alternarsi di despoti sempre peggiori, tutti (o quasi) hanno tirato un gran sospiro di sollievo all’elezione di Donald Trump.
Voi direte “ma perché, non è così? Cosa ti fa pensare che, come nella storia siracusana, questo presidente sia ancor peggiore del precedente?”
Sinceramente non lo so e mi auguro che così non sia, ma permettetemi di notare che ci sono dei segnali poco chiari in tutta questa vicenda.
In verità la diarchia Trump-Musk mi lascia abbastanza perplesso.
“Ma non ti va mai bene niente!” direte.
No, non è così.
Confesso che sono rimasto piacevolmente colpito da molte cose annunciate in campagna elettorale che The Donald ha già realizzato fulmineamente, dall’inversione del trend woke alla normalizzazione del gender, dalla politica di pacificazione con la Russia all’annunciato disvelamento dei file 9/11, JFK, RFK etc., dall’anticipato scoperchiamento del verminaio pseudo-vaccinale, all’elezione di JD Vance e di Kash Patel, dai suoi richiami al Cristianesimo alla limitazione dell’immigrazione clandestina, dall’uscita dall’OMS al progetto di smobilitare le basi americane in Europa e oltre.
Tutte cose straordinariamente interessanti e positive, vivaddio, ma che, purtroppo, non sono le sole a caratterizzare l’incipit di questa nuova amministrazione a stelle e strisce, che si annuncia di totale rottura con il passato.
Perché non possiamo ignorare che altre prese di posizione di questo governo sono assolutamente non solo non condivisibili ma, al contrario, assolutamente inquietanti.
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Come ho già avuto modo di notare in un mio precedente articolo, anche in questo caso è necessario esercitare la massima vigilanza per comprendere dove si possa nascondere l’imbroglio perché il nostro compito non è certo quello di parteggiare ciecamente per l’uno o per l’altro senza applicare una desta coscienza critica.

Vale a dire che se chi governa fa bene, ciò va riconosciuto, ma se sbaglia – sempre secondo il nostro giudizio – dobbiamo avere il coraggio di dirlo a gran voce senza timore di assumere una posizione diversa da quella che avevamo preso precedentemente..

“Solo i più saggi o i più stupidi degli uomini non cambiano mai.” (Confucio)
Pensiamo soltanto alla posizione che The Donald ha annunciato nei confronti di Gaza e del genocida Nethanyahu, alla politica coloniale presa nei confronti dell’Ucraina, spinta dal suo Paese, gli USA, a forza di miliardi a combattere per indebolire la Russia che ora dovrebbe consegnare senza se e senza ma i gioielli di famiglia, non al vincitore – come è norma in ogni guerra – ma al Paese alleato, gli Stati Uniti, appunto, che l’hanno condannata ad una proxy-war “fino all’ultimo ucraino”..
In realtà sarebbe opportuno che i Paesi europei comprendessero una volta per tutte – proprio grazie anche alla politica dei dazi e delle spese militari che sta annunciando ora Trump – che la vera guerra è stata fatta dagli USA – e continua ad essere portata avanti – contro l’Europa.
Dal “Fuck Europe” della Nuland ieri, al Nord Stream 2 fatto saltare per affossare le economie europee, alle sanzioni odierne di Trump poco cambia.
Quello che l’Occidente proprio non può digerire è un legame Germania-Russia, l’unica alleanza che potrebbe mettere a rischio l’egemonia mondiale dell’anglosfera.
Ma, come se non bastasse The Donald, abbiamo l’enigma Musk, dal transumanesimo dichiarato alla presa di potere assoluta – pur non essendo stato eletto da nessuno – di un personaggio assolutamente inquietante e che ci riserverà numerose sorprese – non affatto piacevoli, temo – in futuro.
Per questo motivo credo si debba aprire una riflessione a tutto campo su queste vicende che  – poco ma sicuro – trasformeranno radicalmente gli scenari geopolitici degli anni a venire.
Da parte mia, se ho voluto denominare oltre vent’anni or sono,  il mio blog LiberoPensare, non è stato solo per ospitare i miei articoli e saggi ma per dar voce anche ad opinioni con cui non concordo parzialmente o per nulla. Sempre che siano fondate su qualcosa di serio e non rappresentino solo fantasticherie mainstream o complottiste, il che sovente non fa gran differenza.
Gli autori che ho ospitato ed ospito in LiberoPensare sono scelti accuratamente per la loro preparazione e autonomia di pensiero.
Da firme come Peter Selg, Sergei Prokofieff, Paul Emberson, Adriana Koulias, Bradford Riley, Terry Boardman, Hazel Archer-Ginsberg, T. H. Meyer, Herbert Ludwig, Frank Thomas Smith, Julian Rose, Lorenzo Ravagli, Jeremy Smith, Fabio Antonio Calò, Sergio Motolese, Piero Priorini, Marco Morrone, per la spiritualità e, per la  geopolitica e la scienza, da autori come Seymour Hersh, Jeffrey Sachs, Chris Hedges, Caitlin Johnstone, Julian Rose, Paul Craig Roberts, Scott Ritter, Pepe Escobar, CJ hopkins, Alessandro Bianchi, Carlo Rovelli, Andrea Zhok, Elena Basile, Leonardo Guerra, Lorenzo Maria Pacini, Lorenzo Merlo, Danilo D’Angelo – a citarne solo alcuni – mi aspetto, se non la Verità con la lettera maiuscola, almeno una ragionevole approssimazione, raggiunta con quella competenza giornalistica che nell’era della pandemenza dilagante sembra un animale mitologico.
È grazie a questo parterre de rois che LiberoPensare ha sfiorato in questi anni cifre a sei zeri di lettori/anno ed è proprio per questo che ho voluto introdurre qui un’opinione oggi decisamente controcorrente, espressa da Chris Hedges, un autore che pubblico abbastanza spesso ma che, in questo pezzo, lancia un allarme decisamente inquietante sulla nuova amministrazione USA.
Ai lettori decidere cosa pensarne.
* * * *

La Purga dello Stato profondo e la Strada verso la Dittatura

di Chris Hedges

Lo smantellamento dello Stato profondo da parte di Donald Trump preannuncia la formazione di qualcosa di molto peggio.

La guerra dell’amministrazione Trump contro il deep state non è un purgante. Non si tratta di liberarci dalla tirannia delle agenzie di intelligence, della polizia militarizzata, del sistema carcerario più grande al mondo, delle aziende predatorie o della fine della sorveglianza di massa. Non ripristinerà lo stato di diritto per ritenere responsabili i potenti e i ricchi. Non taglierà le spese del Pentagono, gonfiate e non giustificabili, pari a circa 1.000 miliardi di dollari.

Tutti i movimenti rivoluzionari, di destra o di sinistra, smantellano le vecchie strutture burocratiche. I fascisti in Germania e i bolscevichi in Unione Sovietica, una volta preso il potere, epurarono in modo aggressivo la funzione pubblica. Vedevano in queste strutture, giustamente, un nemico che avrebbe ostacolato la loro presa assoluta sul potere. È un colpo di stato a piccoli passi. Ora ne abbiamo uno anche noi.

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Le battaglie di retroguardia, come nei primi anni dell’Unione Sovietica e della Germania nazista, si stanno svolgendo nei tribunali e nei media apertamente ostili a Trump. All’inizio ci saranno vittorie di Pirro, i bolscevichi e i nazisti furono bloccati dai loro stessi sistemi giudiziari e dalla stampa ostile, ma gradualmente le epurazioni, aiutate da un liberalismo in bancarotta che non sta più in piedi o non combatte più per nulla, assicurano il trionfo dei nuovi padroni.

L’amministrazione Trump ha espulso o licenziato funzionari che indagavano su irregolarità all’interno del governo federale, tra cui 17 ispettori generali. Le forze dell’ordine federali e le agenzie di intelligence, come l’FBI e la Homeland Security, vengono epurate da coloro che sono considerati ostili a Trump. I tribunali, essendo pieni di giudici compiacenti, saranno meccanismi per la persecuzione dei “nemici” dello Stato e racket di protezione per i potenti e i ricchi. La Corte Suprema, che ha concesso a Trump l’immunità legale, ha già raggiunto questo stadio.

“La purga originale dopo la caduta dello Scià cercò di liberare i ministeri dai sopravvissuti di alto livello dell’ex regime e di fornire posti di lavoro ai fedeli rivoluzionari”,

si legge in un promemoria declassificato della CIA, datato 28 agosto 1980, sull’allora neonata Repubblica Islamica dell’Iran.

“La seconda ondata di epurazioni è iniziata il mese scorso dopo una serie di discorsi di Khomeini. Gli individui di livello inferiore che avevano fatto parte della burocrazia dello Scià, quelli con una formazione occidentale o quelli che erano ritenuti privi di pieno fervore rivoluzionario sono stati mandati in pensione o licenziati su scala sempre più ampia”.

Stiamo ripetendo i passi che hanno portato al consolidamento del potere da parte delle passate dittature, anche se con il nostro linguaggio e le nostre idiosincrasie. Coloro che elogiano ingenuamente l’ostilità di Trump nei confronti del deep state – che, lo ammetto, ha causato danni enormi alle istituzioni democratiche, ha svuotato le nostre libertà più care, è uno Stato senza responsabilità all’interno di un altro Stato e ha orchestrato una serie di disastrosi interventi globali, compresi i recenti fiaschi militari in Medio Oriente e in Ucraina – dovrebbero esaminare attentamente ciò che viene proposto per sostituirlo.

L’obiettivo finale dell’amministrazione Trump non è il deep state. L’obiettivo sono le leggi, i regolamenti, i protocolli e le norme, nonché i funzionari pubblici che li applicano, che ostacolano il controllo dittatoriale. Il compromesso, il potere limitato, i controlli e gli equilibri e la responsabilità sono destinati ad essere aboliti. Coloro che credono che il governo sia progettato per servire il bene comune, piuttosto che i dettami del sovrano, saranno costretti ad andarsene. Il deep state sarà ricostituito per servire il culto della leadership. Le leggi e i diritti sanciti dalla Costituzione saranno irrilevanti.

“Chi salva il proprio Paese non viola alcuna legge”,

si è vantato Trump su Truth Social e X.

Il caos della prima amministrazione Trump è stato sostituito da un piano disciplinato per soffocare ciò che resta dell’anemica democrazia americana. Il Progetto 2025, il Center for Renewing America e l’America First Policy Institute hanno compilato in anticipo progetti dettagliati, documenti di sintesi, proposte legislative, ordini esecutivi e politiche.

La pietra miliare legale per questa decostruzione dello Stato è la teoria dell’esecutivo unitario, articolata dal giudice della Corte Suprema Antonin Scalia nel suo parere dissenziente nel caso Morrison contro Olson. Secondo Scalia, l’articolo II della Costituzione stabilisce che tutto ciò che non è designato come potere legislativo o giudiziario deve essere potere esecutivo. Il ramo esecutivo, scrive, può eseguire tutte le leggi degli Stati Uniti al di fuori di tutto ciò che non è esplicitamente assegnato al Congresso o alla magistratura nella Costituzione.

È una giustificazione legale per la dittatura.

Sebbene il Progetto 2025 della Heritage Foundation non utilizzi il termine “teoria dell’esecutivo unitario”, sostiene le politiche che si allineano ai principi di tale teoria. Il Progetto 2025 raccomanda di licenziare decine di migliaia di dipendenti pubblici e di sostituirli con lealisti. La chiave di questo progetto è l’indebolimento delle tutele dei lavoratori e dei diritti dei dipendenti pubblici, rendendo più facile il loro licenziamento per volere del potere esecutivo. Russell Vought, fondatore del Center for Renewing America e uno dei principali architetti del Progetto 2025, è tornato in carica come direttore dell’Office of Management and Budget, posizione che aveva già ricoperto nel primo mandato di Trump.

Uno degli ultimi atti di Trump nel suo primo mandato è stata la firma dell’ordine “Creazione del Programma F nel Servizio Eccezionale”. Questo ordine ha rimosso le tutele occupazionali dai burocrati di carriera del governo. Joe Biden lo ha annullato. È stato resuscitato con una vendetta. Anche questo ha echi del passato. La “Legge per il ripristino del servizio civile professionale” dei nazisti del 1933 vide gli oppositori politici e i non ariani, compresi i tedeschi di origine ebraica, licenziati dal servizio civile. Allo stesso modo, i bolscevichi epurarono i militari e il servizio civile dai “controrivoluzionari”.

Il licenziamento di oltre 9.500 dipendenti federali (mentre altri 75.000 hanno accettato un accordo di acquisto differito tutt’altro che a prova di bomba, nel quadro di piani di riduzione del personale del 70% in varie agenzie governative), il congelamento di finanziamenti per miliardi di dollari e il continuo sequestro di dati riservati da parte del cosiddetto Dipartimento per l’efficienza del governo” (DOGE) di Elon Musk non hanno nulla a che vedere con il ridimensionamento e l’efficienza.

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I tagli alle agenzie federali serviranno a poco per frenare la spesa rapace del governo federale se il bilancio militare – i repubblicani del Congresso chiedono di spendere almeno 100 miliardi di dollari in più per le spese militari nel prossimo decennio – rimane intoccabile. E mentre Trump vuole porre fine alla guerra in Ucraina, parte del suo sforzo per costruire un’alleanza con l’autocrate di Mosca che ammira, sostiene il genocidio a Gaza. L’epurazione mira a eliminare la supervisione e le protezioni. Si tratta di aggirare migliaia di statuti che stabiliscono le regole per le operazioni governative. Si tratta di riempire le posizioni federali con “lealisti” provenienti da un database compilato dal Conservative Partnership Institute. Si tratta di arricchire le società private, tra cui diverse di proprietà di Musk, che riceveranno lucrosi contratti governativi.

Sospetto che questa decostruzione abbia anche lo scopo di aumentare il cloud capital di Musk, la sua infrastruttura algoritmica e digitale. Musk ha intenzione di trasformare X nell’app per tutto. Sta lanciandoX Money”, un’aggiunta all’app di social media, che offre agli utenti un portafoglio digitale “per conservare denaro ed effettuare trasferimenti peer-to-peer”.

Poche settimane dopo l’annuncio della partnership di X Money con Visa, DOGE ha richiesto l’accesso ai dati riservati dell’Internal Revenue Service, inclusi milioni di dichiarazioni dei redditi. I dati includono numeri di previdenza sociale e indirizzi, dettagli su quanto guadagnano le persone, quanto denaro devono, proprietà che possiedono e accordi di affidamento dei figli. Nelle mani sbagliate, queste informazioni possono essere commercializzate e utilizzate come arma.

Musk sta perseguendo un programma AI-first per aumentare il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI) nelle agenzie governative. Sta costruendo “un archivio dati centralizzato” per il governo federale, secondo Wired.

Larry Ellison, fondatore di Oracle, socio in affari di Elon Musk e da tempo finanziatore di Trump, che recentemente ha annunciato un piano infrastrutturale di IA da 500 miliardi di dollari insieme a Trump, ha esortato le nazioni a trasferire tutti i loro dati in “un’unica piattaforma dati unificata” in modo che possano essere “consumati e utilizzati” dai modelli di IA. Ellison ha già dichiarato che un sistema di sorveglianza basato sull’intelligenza artificiale garantirà che

“i cittadini si comporteranno al meglio perché registriamo e riportiamo costantemente tutto ciò che accade”.

Trump, come tutti i despoti, ha lunghe liste di nemici. Ha tolto i dettagli di sicurezza da ex funzionari della sua precedente amministrazione, tra cui il generale in pensione Mark Milley, che era l’ufficiale di più alto rango nell’esercito durante il primo mandato di Trump, e Mike Pompeo, che era il direttore della CIA e il segretario di Stato di Trump. Ha revocato o minacciato di revocare i nulla osta di sicurezza del presidente Biden e di ex membri della sua amministrazione, tra cui Antony Blinken, ex segretario di Stato, e Jake Sullivan, ex consigliere per la sicurezza nazionale. Sta prendendo di mira i mezzi di comunicazione che considera ostili, impedendo ai loro giornalisti di coprire gli eventi di cronaca nello Studio Ovale ed espellendoli dai loro spazi di lavoro al Pentagono.

Queste liste di nemici si allargheranno man mano che fasce sempre più ampie della popolazione si renderanno conto di essere state tradite, il malcontento diffuso diventerà palpabile e la Casa Bianca di Trump si sentirà minacciata.

Una volta che il nuovo sistema sarà in vigore, le leggi e i regolamenti diventeranno ciò che la Casa Bianca di Trump dirà che sono. Agenzie indipendenti come la Commissione Elettorale Federale, l’Ufficio per la Protezione Finanziaria dei Consumatori e il Sistema della Federal Reserve perderanno la loro autonomia. Le deportazioni di massa, l’insegnamento dei valori “cristiani” e “patriottici” nelle scuole (Trump ha promesso di “rimuovere i radicali, i fanatici e i marxisti che si sono infiltrati nel Dipartimento Federale dell’Istruzione”) e lo smantellamento dei programmi sociali, tra cui il Medicaid, gli alloggi popolari, la formazione professionale e l’assistenza ai bambini, creeranno una società di servi e padroni. Le aziende predatrici, come quelle del settore sanitario e farmaceutico, saranno autorizzate a sfruttare e saccheggiare un pubblico impotente. Il totalitarismo richiede una conformità totale. Il risultato, per citare Rosa Luxemburg, è la “brutalizzazione della vita pubblica”.

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I resti svuotati del vecchio sistema (i media, il Partito Democratico, il mondo accademico, le carcasse dei sindacati) non ci salveranno. Dicono banalità vuote, si rannicchiano nella paura, cercano riforme incrementali e accomodamenti inutili e demonizzano i sostenitori di Trump, indipendentemente dalle ragioni per cui hanno votato per lui. Stanno svanendo nell’irrilevanza.

Questa noia è un denominatore comune nell’ascesa dei regimi autoritari e totalitari. Genera apatia e disfattismo.

Il “Trump’s Birthday and Flag Day Holiday Establishment Act”, introdotto dalla deputata Claudia Tenny, è un presagio di ciò che ci aspetta. L’atto designerebbe il 14 giugno come festa federale per commemorare “il compleanno e il giorno della bandiera di Donald J. Trump”. Il passo successivo sono sfilate statali coreografate con ritratti sovradimensionati del grande leader.

Joseph Roth è stato uno dei pochi scrittori in Germania a comprendere l’attrazione e l’inevitabile ascesa del fascismo. Nel suo saggio “L’auto-da-fé della mente”, che trattava del primo rogo di massa di libri da parte dei nazisti, consigliava ai colleghi scrittori ebrei di accettare di essere stati sconfitti:

“Noi, che abbiamo combattuto in prima linea, sotto la bandiera della mente europea, adempiamo al più nobile dovere del guerriero sconfitto: ammettiamo la nostra sconfitta”.

Roth, messo nella lista nera dai nazisti, costretto all’esilio e ridotto in povertà, non si illudeva con false speranze.

“A che servono le mie parole”,

si chiedeva Roth,

”contro i fucili, gli altoparlanti, gli assassini, i ministri squilibrati, gli stupidi intervistatori e giornalisti che interpretano la voce di questo mondo di Babele, comunque confuso, attraverso i tamburi di Norimberga?”

Sapeva cosa stava per accadere.

“Ora vi sarà chiaro che ci stiamo dirigendo verso una grande catastrofe”,

Roth, dopo essere andato in esilio in Francia nel 1933, scrisse a Stefan Zweig a proposito della presa del potere da parte dei nazisti.

‘I barbari hanno preso il sopravvento. Non illudetevi. L’inferno regna’.

Ma Roth sosteneva anche che, anche se la sconfitta era certa, la resistenza era un imperativo morale, un modo per difendere la propria dignità e la sacralità della verità.

“Bisogna scrivere, anche quando ci si rende conto che la parola stampata non può più migliorare nulla”,

insisteva.

Sono pessimista quanto Roth. La censura e la repressione statale si espanderanno. Chi ha una coscienza diventerà un nemico dello Stato. La resistenza, quando avverrà, si esprimerà in eruzioni spontanee che si uniranno al di fuori dei centri di potere stabiliti. Questi atti di sfida saranno accolti con una brutale repressione statale.

Ma se non resistiamo, soccomberemo moralmente e fisicamente all’oscurità. Diventeremo complici di un male radicale. Questo non dobbiamo mai permetterlo.

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte


Chris Hedges è un giornalista vincitore del PremioPulitzer’

È stato corrispondente estero per 15 anni per il New York Times, dove è stato capo ufficio per il Medio Oriente e capo ufficio per i Balcani.

In precedenza ha lavorato all’estero per il Dallas Morning News, il Christian Science Monitor e la NPR. È il conduttore del programma “The Chris Hedges Report”.

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