Le mutate Condizioni dei Tempi. Keely e la “Tecnologia Morale”

1 NUOVO MODELLO.001
di Dale Pond

Nelle sei conferenze tenute a Dornach, dal 29 novembre all’8 dicembre 1918 intitolate Esigenze sociali dei tempi nuovi (O.O.186), Rudolf Steiner descrive “poteri che, in futuro, gli esseri umani svilupperanno in modo del tutto elementare”.

Queste conferenze sono fondamentali per il nostro argomento. Abbiamo a che fare con poteri sconosciuti alla scienza materialista, poiché si tratta di un periodo in cui i suoi metodi generali hanno subito pochi cambiamenti.

Il dottor Steiner si riferisce innanzitutto alla “triplice capacità di cui parla ogni membro ben informato di questi circoli segreti”. La prima è “la capacità del cosiddetto occultismo materiale”. In questo modo, secondo le idee di queste società segrete, “certe forme sociali che oggi sono alla base dell’industrialismo saranno poste su basi del tutto diverse”.

Rudolf Steiner continuava più specificamente:

Ogni membro esperto di questi circoli segreti sa che solo per mezzo di certe capacità ancora latenti nell’uomo, ma ancora in evoluzione, e con l’aiuto della legge delle vibrazioni armoniche, si possono mettere in moto macchine e costruzioni meccaniche. Ne troverete un piccolo indizio in ciò che ho collegato alla figura di Strader nei miei Drammi Misteri. … La capacità di mettere in moto i motori secondo la legge delle vibrazioni interagenti si sviluppa su scala considerevole tra i popoli di lingua inglese.

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Se si risale all’origine del riferimento al dottor Strader, si giunge, attraverso le dichiarazioni di Rudolf Steiner sul destino umano, al filosofo Gideon Spicker. Questo è, per così dire, un lato del quadro. L’altro lato è che il pubblico di Rudolf Steiner all’inizio di questo secolo conosceva, attraverso la letteratura teosofica, la personalità dell’inventore John Worrell Keely, attivo in America nella seconda metà del XIX secolo. Keely introdusse il suo “motore”, che dipendeva dall’innalzamento di determinate vibrazioni a frequenze sempre più elevate. Tuttavia, era governato da vibratori meccanici, regolati dall’inventore stesso. Negli scritti di Keely si parla di cilindri che sprigionavano forze tremende di tipo meccanico e di vibratori per frantumare le rocce, utili nell’industria mineraria. Ci sono intere tabelle di numeri di vibrazioni che si accompagnano alle varie sfere della realtà. Tutto questo è stato pubblicato per la prima volta dalla Società Teosofica e successivamente sistemato in forma di libro da uno degli sponsor di Keely, la signora Bloomfield-Moore.

La legge dei fenomeni interagenti, citata da Rudolf Steiner nella conferenza suddetta, è una legge a cui fa riferimento in altre occasioni, sempre come se stesse trasmettendo fatti occulti ampiamente conosciuti. Per esempio, nell’ottava conferenza del ciclo Impulsi della scienza dello spirito per lo sviluppo della fisica – I Primo corso di scienze naturali (Dieci conferenze tenute a Stoccarda dal 23 dicembre 1919 al 3 gennaio 1920. O.O. 320):

Avete un orologio a pendolo; lo caricate e lo mettete in funzione. Nella stessa stanza c’è un altro orologio a pendolo: deve essere di un certo tipo. Questo secondo orologio non si carica. In circostanze favorevoli si può talvolta scoprire che gradualmente questo orologio si avvia da solo. Questo fenomeno, che chiameremo “simpatia reciproca” tra i fenomeni, può essere studiato in un ambito molto ampio. Un ultimo fenomeno di questo tipo, ancora legato in qualche misura al mondo esterno, potrebbe essere esaminato molto più frequentemente di quanto non avvenga in genere, perché si verifica molto spesso. Vi sarà capitato di fare quest’esperienza per un numero incalcolabile di volte. Siete a tavola con un’altra persona e questa dice qualcosa che avete appena pensato. Lo stavate pensando, ma non l’avete detto; ora lo dice lui. È l’incontro simpatico di eventi (o di complessi di eventi) che qui si fa sentire in un ambito altamente spirituale. Dobbiamo riconoscere l’intera gamma di continuità, dalla semplice risonanza di una corda di violino, che si può ancora interpretare in modo grossolano e non spirituale all’interno della sequenza di eventi materiali esterni, a questi fenomeni paralleli che appaiono molto più spirituali – come quando sperimentiamo i pensieri dell’altro.

In un libro dell’occultista C. G. Harrison, The Transcendental Universe (Londra, 1894), si parla del possibile effetto della preghiera sulle precipitazioni (p. 104):

“È così poco scientifico pensare che, quando i desideri di un’intera comunità si concentrano su un certo oggetto, possano forse liberare forze che non sono prive di influenza sul magnetismo della terra? – Per esempio, attraverso una coincidenza vibratoria”. In una nota a piè di pagina a questo punto l’autore dice: “Se il ‘motore’ di Keely dovesse mai diventare un fatto compiuto, chi può dire quali meravigliosi risultati non potrebbe avere in futuro l’applicazione della legge della coincidenza vibratoria?”.

Poco prima del passo appena citato, Harrison lascia cadere una velata allusione.

A causa della connessione che egli sostiene esistere tra la pioggia, l’umidità atmosferica e il magnetismo terrestre, la seguente osservazione suona del tutto naturale e innocua:

“Che cos’è in fondo il magnetismo? È una forma di energia. Ma anche la forza di volontà è una forma di energia. I nostri scienziati si preoccupano di dimostrare che tra queste due forme di energia non c’è un fattore comune come quello che esiste tra il magnetismo e altre forme di energia come il calore, l’elettricità, eccetera?”.

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L’idea che qui è racchiusa in un linguaggio apparentemente banale viene portata alla luce del sole da Rudolf Steiner in altri collegamenti, dove dimostra che l’elettricità e il magnetismo sono legati nella loro natura fondamentale alla forza di volontà umana. Allo stesso tempo sottolinea che queste forze non sono – come altre forze naturali – moralmente neutre e ci mette in guardia dai loro pericoli intrinseci. [Per esempio, in Conoscenza vivente della natura. Peccato originale dell’intelletto e superamento spirituale del peccato, O.O.220, sei conferenze tenute a Dornach, 19-28 gennaio 1923].

Un’altra indicazione, che riguarda analogamente la diffusione della conoscenza occulta, è fornita da R. Harte, all’epoca segretario della Società Teosofica, nella sua introduzione alla prima pubblicazione di “Keely’s Secrets” della signora Bloomfield-Moore (T.P.S. No. 9, 10 luglio 1888). Ecco le sue parole:

“Gli occultisti ritengono generalmente che il mondo non sia ancora pronto per la comparsa di forze così terribili nella vita dell’umanità. L’uomo è troppo egoista, crudele, stupido, indifferente, bestiale, per essere affidato a quelli che nella sobria realtà sono ‘poteri divini’ secondari”.

Dopo aver sviluppato ulteriormente questo tema, prosegue:

“Per questo motivo, la maggior parte degli occultisti non riteneva probabile che le scoperte di Keely avrebbero avuto ‘risultati’ nel senso commerciale del termine”.

Occorre tenere presente il contesto in cui si collocano queste parole. Cioè l’esistenza di “lati progressisti e conservatori” del movimento occulto, a cui Rudolf Steiner ha fatto specifico riferimento nelle sue conferenze su Il movimento occulto nel diciannovesimo secolo.
Questo è il lato occulto della questione (ci torneremo più avanti, in relazione a passi della Dottrina segreta di H. P. Blavatsky). Tra l’altro, fu solo dopo la sua scoperta che Keely entrò in contatto con la Società Teosofica. C’è qualcosa di molto oscuro in tutti i suoi pronunciamenti e raramente si spinge oltre le indicazioni più velate. Una di queste è che la sua forza è adatta ad alimentare la nave più grande, proprio come una macchina da cucire. Questo ci riporta alla caratterizzazione delle “macchine di Strader” nei Drammi Misteri. L’invenzione di Strader, secondo le sue stesse parole, è destinata a trasformare la vita sociale, consentendo a ciascuno di utilizzare questa forza per i propri comodi nella casa che ha progettato secondo le proprie idee. Non viene detto nulla sulle sue caratteristiche fisiche o tecniche.

John Worrell Keely

La situazione dell’inventore, Strader, è di particolare interesse. Dapprima scopre la possibilità di base della macchina, che “si mantiene ma non può mettersi in moto”. La realizzazione tecnica dell’idea fallisce e l’inventore viene infine gettato in un’agonia di dubbi sulla base del suo lavoro, a causa dell’interferenza di un saputello di ispirazione ahrimanica. Il modo in cui supera questa crisi poco prima della sua morte segna una svolta importante nella quarta opera, “Il risveglio dell’anima”.

Ho citato la situazione dell’inventore per una certa somiglianza con un’altra situazione, per altri versi completamente diversa. Questa si verificò all’epoca in cui furono scritte le opere (1910-1913). Il calore generato dai sali radioattivi fu misurato nel 1903 e confermato nel 1908 attraverso la misurazione precisa dell’energia sprigionata da frammenti discreti. Tra il 1911 e il 19l3 furono scoperti fatti fondamentali sulla serie di trasformazioni radioattive, coordinati con altri fatti noti relativi alla natura del Sistema Periodico degli elementi. Ma solo nel 1919 si riuscì a ottenere una deliberata trasmutazione sperimentale degli elementi, cercata in precedenza, anche se ancora solo nell’ambito di quelle quantità non pesabili descritte come singoli atomi.

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Il significato finale di questa linea di ricerca non risiede nel fatto che divenne possibile calcolare, in accordo con le ricerche teoriche di Einstein, le prodigiose quantità di energia che potevano essere liberate in determinate condizioni attraverso la trasmutazione degli elementi. Il passo dalla teoria alla pratica, infatti, non poteva essere fatto allora. Gli sviluppi successivi che hanno portato all’attuale tecnologia nucleare sono passati alla storia del mondo.

Con questo mezzo l’uomo ha acquisito un potere che tutte le persone responsabili devono considerare con allarme, poiché rappresenta una minaccia costante per il progresso della civiltà umana e persino per la continuazione della vita sulla terra.

Non si può fare a meno di pensare agli avvertimenti lanciati da Harte, per esempio, e alle dichiarazioni di Rudolf Steiner nella sua conferenza intitolata L’eterizzazione del sangue. [Tenuta a Basilea il 1° ottobre 1911.  Egli parla del confronto tra la nostra civiltà e quella di un passato lontano:

Se prendiamo i primi periodi post-atlantidei, scopriamo che le persone costruivano le loro abitazioni in un modo molto diverso da quello odierno. Si servivano di tutte le cose che crescevano per aiutarli. Anche quando costruivano palazzi, chiamavano in aiuto la natura intrecciando piante e rami. Oggi dobbiamo costruire con frammenti rotti. Tutta la nostra civiltà esterna è fatta di prodotti della distruzione. Negli anni a venire capirete ancora meglio quanto altro nella nostra civiltà sia un prodotto della distruzione.

Dopo aver brevemente indicato che l’elettricità nei processi terrestri dell’era post-atlantica è “luce caduta” e che la forza chimica trasformata nel corso dell’evoluzione terrestre è il magnetismo, il dottor Steiner descrive una terza forza che “influenzerà la civiltà in modo ancora più meraviglioso”:

Quanto più faremo uso di questa forza, tanto più la Terra tenderà a diventare un cadavere, in modo che la parte spirituale della Terra possa prepararsi per lo stadio di Giove. Bisogna usare le forze per distruggere la terra, affinché l’uomo possa liberarsi dalla terra e il corpo della terra possa cadere. Finché la Terra si è sviluppata in avanti, questo non è accaduto, perché le grandi conquiste civilizzatrici dell’elettricità possono servire solo a una Terra che si sta disintegrando. Per quanto questo possa sembrare strano oggi, deve essere gradualmente reso noto.

Rispondendo alle domande dopo questa conferenza, egli descrisse queste tre forze come anti-tipi nei mondi sub-fisici rispettivamente dell’etere luminoso, dell’etere chimico e dell’etere vitale. Questi mondi sono a loro volta anti-tipi dei mondi astrali devachanici e devachanici superiori. Della terza di queste forze dice:

C’è una forza ancora più terrificante che non può essere tenuta segreta ancora a lungo. Possiamo solo sperare che quando questa forza arriverà, come certamente accadrà, una forza che dobbiamo considerare molto più potente delle più forti cariche elettriche, dobbiamo sperare che prima che qualche inventore doni questo potere all’umanità, non rimanga nulla di immorale nella natura umana!

Vorrei mettere espressamente in guardia dall’identificare il potere della cosiddetta energia atomica con questa terza forza descritta da Rudolf Steiner. Per quanto potenzialmente disastrose possano essere le bombe all’uranio e all’idrogeno, siamo ancora solo all’inizio di un processo di cui non possiamo prevedere l’esito finale.

Ci sono altre forze che si agitano nella seconda metà di questo secolo. Non sono caratterizzate principalmente da un’enorme azione distruttiva. La tendenza è piuttosto quella di impiantare una sorta di intelligenza inferiore ma autonoma nelle macchine di costruzione umana.

Non affronteremo in questa sede il formidabile problema di stabilire fino a che punto la cosiddetta cibernetica si limiti a imitare i processi del pensiero e fino a che punto altre menti o forme di intelligenza entrino in queste macchine. Ci soffermeremo su quanto Rudolf Steiner ha detto in una conferenza tenuta a Dornach il 25 novembre 1917 (O.O. 178 Vol. II – Gli esseri spirituali individuali e la loro azione nell’anima dell’uomo):

Quando si tratta di questo tipo di cose, il desiderio di associare la forza umana a quella delle macchine è sempre implicato. Sarebbe un errore opporsi semplicemente a queste cose. Non sono destinate a scomparire, sono in marcia. L’unica questione è se nel corso della storia del mondo saranno portate sulla scena da uomini che sono altruisticamente consapevoli dei grandi obiettivi dell’evoluzione terrestre e desiderano plasmare questi sviluppi per la guarigione dell’umanità, o da gruppi di uomini che vogliono usarli per i propri fini o per quelli egoistici del gruppo. Questo è il punto. Il punto non è ciò che accadrà, perché certamente accadrà, ma come accadrà – come vengono gestite queste cose. La saldatura tra esseri umani e macchine sarà un problema grande e importante per il resto dell’evoluzione terrestre. Ho spesso sottolineato, anche in conferenze pubbliche, che la coscienza umana dipende da forze distruttive. Durante le conferenze pubbliche a Basilea ho detto due volte che nel nostro sistema nervoso siamo sempre in procinto di morire. Queste forze di morte diventeranno sempre più forti e scopriremo che sono legate alle forze dell’elettricità e del magnetismo e a quelle che operano nelle macchine. L’uomo sarà in grado, in un certo senso, di guidare le sue intenzioni e i suoi pensieri nelle forze delle macchine. Si scopriranno forze della natura umana ancora sconosciute, che agiranno sull’elettricità e sul magnetismo esterni.

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Più avanti, nella stessa conferenza, il dottor Steiner non solo avverte dei pericoli connessi, ma indica anche il modo appropriato di usare queste forze:

Se conquistare il cosmico per l’umanità in modo sbagliato, duplice, o giustamente in modo univoco: questa è la questione che l’umanità deve affrontare. Da qui nascerà un vero rinnovamento dell’astrologia, che nella sua vecchia forma è atavica e non può sopravvivere. Gli Esseri saggi del cosmo entreranno in lotta; una parte utilizzerà i processi del mattino e della sera nel modo che ho indicato; l’Occidente preferirà i processi del mezzogiorno, escludendo quelli del mattino e della sera; l’Oriente preferirà quelli della mezzanotte. Gli uomini non produrranno più sostanze sulla base della mera attrazione e repulsione chimica; sapranno che nascono sostanze diverse a seconda che siano prodotte con i processi del mattino e della sera, o con quelli del mezzogiorno e della mezzanotte. Si saprà che tali sostanze agiscono in modo del tutto diverso sulla triade Dio, virtù e immortalità – oro, salute e prolungamento della vita. Quando le forze dei Pesci e della Vergine agiscono in cooperazione, non può nascere nulla di sbagliato. Gli uomini otterranno qualcosa attraverso cui il meccanismo della vita si staccherà, in un certo senso, dall’uomo stesso, ma non darà a nessun gruppo il potere e il dominio su un altro. Le forze cosmiche attinte da questa direzione creeranno macchine notevoli, ma solo quelle che solleveranno l’uomo dal lavoro, perché porteranno in sé un certo potere di intelligenza. E una Scienza dello Spirito che si protenda verso il cosmico dovrà fare in modo che tutte le grandi tentazioni che provengono da questi animali-macchina, creati dall’uomo stesso, non esercitino su di lui alcuna influenza nociva. Per quanto riguarda tutto questo, l’essenziale è che l’uomo si prepari ad esso non trattando le realtà come illusioni e giungendo a una concezione e a una comprensione spirituale autentica del mondo. Vedere le cose come sono – molto dipende da questo! Ma possiamo vederle come sono solo se siamo in grado di portare le idee della Scienza dello Spirito sulla realtà. Per il resto dell’esistenza terrestre i morti collaboreranno attivamente al massimo grado, ed è il modo in cui collaborano che conta. Qui, soprattutto, sorgerà una grande distinzione. Da un lato, l’atteggiamento degli uomini sulla terra può giustamente guidare la cooperazione dei morti in una direzione tale che essi saranno attivi per impulso proprio, un impulso proveniente dal mondo spirituale che i morti stessi stanno vivendo. Ma dall’altra parte si cercherà di introdurre i morti nell’esistenza umana con mezzi artificiali. Lungo il percorso indiretto che attraversa i Gemelli, i morti saranno condotti nella vita umana, con il risultato che le vibrazioni umane passeranno nel meccanismo delle macchine e continueranno a vibrare in modo abbastanza definito. Il cosmo impartirà il moto alle macchine per la via indiretta che ho indicato. Sarà quindi essenziale, quando emergeranno questi problemi, che non si applichino metodi impropri, ma solo le forze elementari che appartengono alla natura per conto proprio, e si dovrà fare molta attenzione a non introdurre forze improprie nel regno delle macchine. In questa sfera occulta l’elemento umano non deve essere messo in relazione con le macchine in modo tale da utilizzare la teoria darwiniana della selezione naturale per determinare la capacità lavorativa degli esseri umani, come vi ho fatto notare la settimana scorsa. [L’esempio era quello del “taylorismo”, in base al quale i lavoratori venivano selezionati per un lavoro dopo aver effettuato dei test di resistenza muscolare e quelli che non superavano il test venivano licenziati].

Chiunque voglia approfondire questi argomenti dovrebbe prestare particolare attenzione alla strana osservazione che la “meccanica della vita” sarà in un certo senso distaccata dall’uomo stesso. Quando, sotto l’influenza della cibernetica, la natura delle forze che creano e sostengono i modelli organici viene sempre più considerata, in modo meccanicistico, come “informazione”, questo è un quadro, anche se caricaturale, dello sviluppo descritto sopra. Gli “animali-macchina” non sono ancora nati, ma i loro precursori stanno svolgendo un ruolo efficace sul palcoscenico del progresso scientifico. Le prime indicazioni di una nuova tecnologia stanno emergendo da uno sfondo confuso. L’automazione viene sviluppata con tecniche puramente elettriche. Si sta cercando di spiegare il funzionamento del cervello in termini di forme d’onda elettriche. È certo che quando nel 1911 e nel 1919 Rudolf Steiner parlava di nuove possibilità, non pensava solo alla tecnologia delle onde elettriche, che a quel tempo era già ben sviluppata.

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Per prevenire le domande che spesso vengono poste, va detto che la tanto chiacchierata idea dell’“implosione invece dell’esplosione” (esposta da L. Brandstätter in seguito a certe scoperte di Schauberger) non ha alcun significato positivo nel senso delle affermazioni di Rudolf Steiner. Al contrario, è bene sapere che Brandstätter ha sempre scritto nel solco di un occultismo superficiale e popolare, e continua a pubblicare su questa linea. Molto importante per tutto questo è ciò che Rudolf Steiner dice nella conferenza che ho appena citato:

Faccio queste osservazioni – che ovviamente non possono esaurire l’argomento in così poco tempo – nella convinzione che mediterete su queste cose e cercherete di gettare un ponte tra esse e tutte le esperienze di vita che si possono incontrare, soprattutto in questo periodo difficile. Vedrete come le cose vi saranno chiare se le contemplerete alla luce di idee come quelle che vi ho esposto. Il punto vero non è che nel nostro tempo i poteri e le costellazioni di poteri si oppongono l’uno all’altro, come ci viene sempre detto nella vita esteriore exoterica. Il punto vero è un altro. È che ora si vuole stendere una specie di velo sui veri impulsi all’opera. Alcune potenze umane sono intenzionate a salvare qualcosa per loro stesse – che cos’è? Il loro obiettivo è che gli impulsi che fino alla Rivoluzione francese erano giustificati, e che erano rappresentati anche da alcune scuole occulte, vengano ora presi in carico in senso ahrimanico-luciferico, in modo da mantenere una forma di società che si ritiene generalmente superata dalla fine del XVIII secolo.

In relazione alla Dottrina Segreta di Blavatsky, approfondiremo ora lo sfondo forse occulto delle scoperte di Keely e varie altre circostanze rilevanti.

Nel capitolo intitolato “Il potere che verrà”, dopo una vaga affermazione che il suono è una terribile forza occulta, troviamo quanto segue (p. 606) [Le citazioni e i numeri di pagina sono tratti dalla terza edizione rivista de La Dottrina Segreta, di H. P. Blavatsky, Vol. 1 (Theosophical Publishing Company, Londra, 1893)]:

E se tutto questo appare troppo poco scientifico per essere notato, lasciamo che la scienza spieghi a quali leggi meccaniche e fisiche, ad essa note, sono dovuti i fenomeni recentemente prodotti dal cosiddetto motore Keely. Che cos’è che agisce come formidabile generatore di una forza invisibile ma tremenda, di quella potenza che non solo è in grado di azionare un motore di 25 cavalli, ma che è stata persino impiegata per sollevare fisicamente i macchinari? Eppure questo avviene semplicemente tirando un archetto da violino su un diapason, come è stato ripetutamente dimostrato. La Forza Eterica, scoperta da John Worrell Keely, di Filadelfia, noto in America e in Europa, non è un’allucinazione. Nonostante il suo fallimento nell’utilizzarlo – un fallimento previsto e sostenuto da alcuni occultisti fin dall’inizio – i fenomeni esibiti dallo scopritore negli ultimi anni sono stati meravigliosi, quasi miracolosi, non nel senso del soprannaturale ma del sovrumano. Se Keely avesse avuto successo, avrebbe potuto ridurre un intero esercito in atomi nello spazio di pochi secondi, con la stessa facilità con cui ha ridotto un bue morto in quella condizione.

Alla pagina successiva:

Secondo l’umile opinione degli occultisti e dei suoi amici più stretti, il signor Keely si trovava, e si trova tuttora, alle soglie di alcuni dei più grandi segreti dell’Universo; di quello su cui si basa principalmente l’intero mistero delle Forze fisiche…

Il resto del capitolo consiste principalmente in lunghe citazioni dagli scritti della signora Bloomfield-Moore.

Una discussione teosofica è seguita dall’osservazione che, sebbene le opinioni di Keely siano considerate “non scientifiche”, sono “abbastanza ortodosse dal punto di vista spirituale e occulto”. Segue un passaggio rivelatore (p. 609):

La filosofia occulta divulga pochi dei suoi più importanti misteri vitali. Li lascia cadere come perle preziose, uno per uno, lontano e in disparte, e anche questo solo quando è costretta a farlo dall’onda di marea evolutiva che porta l’Umanità lentamente, silenziosamente, ma costantemente, verso l’alba della Sesta Razza umana. Infatti, una volta usciti dalla custodia dei loro legittimi eredi e custodi, quei misteri cessano di essere occulti: cadono nel dominio pubblico e devono correre il rischio di diventare maledizioni più aperte che benedizioni nelle mani degli egoisti – dei Caini della razza umana. Tuttavia, ogni volta che individui come lo scopritore della Forza Eterica sono all’osso, uomini con capacità psichiche e mentali particolari, sono generalmente e più frequentemente aiutati, piuttosto che lasciati andare senza assistenza, a tentoni sulla loro strada; se lasciati alle proprie risorse, cadono molto presto vittime del martirio o diventano preda di speculatori senza scrupoli. Ma vengono aiutati solo a condizione che non diventino, consapevolmente o inconsapevolmente, un ulteriore pericolo per la loro epoca: un pericolo per i poveri, oggi offerto in olocausto quotidiano dai meno ricchi ai molto ricchi.

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Una nota a piè di pagina a questo passaggio non è priva di interesse per l’analogia che suggerisce con il destino di Strader:

Quanto sopra è stato scritto nel 1886, in un momento in cui le speranze di successo del “Keely Motor” erano al massimo. Ogni parola detta allora dallo scrittore si è rivelata vera, e ora si aggiungono solo alcune osservazioni sul fallimento delle aspettative del signor Keely, fallimento ora ammesso dallo stesso scopritore.

Tuttavia, anche se qui si usa la parola fallimento, il lettore dovrebbe intenderla in senso relativo, perché, come spiega la signora Bloomfield-Moore:

“Ciò che il signor Keely ammette è che, sconcertato nell’applicare la forza vibratoria alla meccanica, sulla sua prima e seconda linea di ricerca sperimentale, è stato costretto o a confessare un fallimento commerciale, o a tentare un terzo allontanamento dalla sua base o principio, cercando il successo attraverso un altro canale”.

E questo “canale” è sul piano fisico.

La Blavatsky ripete poi le sue stesse osservazioni alla mostra del centenario di Filadelfia, quando aveva detto che era al di là del potere di Keely contribuire con qualcosa che esulasse “dalle capacità inerenti alla sua particolare costituzione”. Dopo averne tessuto le lodi, continua (p. 611):

È proprio perché la scoperta di Keely porterebbe alla conoscenza di uno dei segreti più occulti, un segreto che non può mai essere lasciato cadere nelle mani delle masse, che il suo fallimento nel portare le sue scoperte al loro fine logico sembra certo agli occultisti. Ma di questo parleremo più avanti. Anche nella sua limitazione, questa scoperta può rivelarsi di grande utilità”.

Dopo aver citato altre stravaganti affermazioni della signora Bloomfield-Moore, Blavatsky continua:

Gli occultisti sono pronti ad ammettere tutto questo con l’eloquente scrittore. La vibrazione molecolare è, innegabilmente, “il legittimo campo di ricerca di Keely”, e le scoperte da lui fatte si riveleranno meravigliose solo nelle sue mani e attraverso di lui. Il mondo, finora, otterrà solo ciò che può essere affidato con sicurezza. La verità di questa affermazione forse non è ancora emersa del tutto per lo scopritore stesso, dal momento che scrive di essere assolutamente certo che realizzerà tutto ciò che ha promesso e che poi lo distribuirà al mondo; ma deve emergere per forza, e in una data non molto lontana.

Nel trattare la questione del perché a Keely non fu permesso di attraversare una certa frontiera, la Blavatsky ritorna su questo tema (p. 614):

È perché quella che egli ha inconsciamente scoperto è la terribile Forza siderale, conosciuta e chiamata dagli Atlantidei Mash-mak e dai Rishi ariani nella loro Astra Vidyâ con un nome che non ci piace dare. È il Vril de ‘La Razza Ventura’ di Bulwer Lytton, e delle prossime razze della nostra umanità. Il nome Vril può essere una finzione; la Forza in sé è un fatto, di cui in India si dubita poco, così come dell’esistenza dei Rishi, poiché è menzionata in tutti i libri segreti.

Segue poi una visione del futuro, terrificante per il suo inavvertito avvertimento della bomba atomica, anche se questa, dopo tutto, non ha un legame diretto con la scoperta di Keely:

È questa Forza vibratoria che, se puntata su un esercito da un Agni-ratha, fissato su un vascello volante, un pallone aerostatico, secondo le istruzioni contenute nell’Astra Vidyâ, ridurrebbe in cenere 100.000 uomini ed elefanti, con la stessa facilità con cui ridurrebbe un topo morto. È allegorizzato nel Vishnu Puranâ, nel Râmâyana e in altre opere, nella favola del saggio Kapila il cui “sguardo rese una montagna di cenere i 60.000 figli del re Sagara”, e che è spiegata nelle Opere Esoteriche e indicata come Kapilâksha – l’Occhio di Kapila.

Nel resto di questo capitolo non c’è nulla di nuovo.

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Se i passaggi citati vengono riuniti e considerati in modo sintomatico, nel senso raccomandato da Rudolf Steiner in questi casi, si conferma l’impressione che Blavatsky sospettasse almeno la presenza di scopi occulti dietro le attività di Keely.

Il tono del resoconto porta il marchio della sezione “conservatrice” o “di destra” del movimento occultista. Qui, secondo Rudolf Steiner, prevaleva un senso di responsabilità nei confronti della rivelazione delle verità occulte; mentre l'”ala sinistra” era costituita da occultisti che, per vari motivi, erano favorevoli alla più ampia pubblicità possibile.

Si ha l’impressione che la Blavatsky non sia autorizzata a dire, o non voglia dire, o forse non sia a conoscenza di nulla di preciso; ma attraverso le sue parole traspare il fatto che i risultati di Keely non potevano portare a una rivelazione prematura di certe capacità.

Gli uomini devono imparare a sapere che quando un operaio è al suo banco e le scintille volano, si stanno creando degli spiriti elementari che passano nel processo del mondo e lì hanno il loro significato. … Esisteranno certamente; l’importante è che nascano in modo giusto, nel modo giusto. Infatti, si possono generare sia spiriti elementari che distruggono il processo mondiale, sia spiriti che lo servono.

Ci viene mostrato come l’umanità si trovi alle soglie di uno sviluppo evolutivo mondiale che porterà a “un collegamento tra ciò che l’uomo è e gli oggetti che produce e fa nascere”. Se questa tendenza non sarà associata a sforzi scientifico-spirituali, potrebbe rivelarsi “la cosa peggiore che possa capitare alla Terra”. È una tendenza che si manifesterà innanzitutto nella preparazione dei farmaci:

Le sottili pulsazioni esistenti nella volontà e nella disposizione degli esseri umani si intrecceranno sempre di più, si incorporeranno, in ciò che si prepara, e non sarà indifferente se qualcuno riceverà un determinato medicinale da una persona o da un’altra.

La conferenza approfondisce poi questi effetti:

Gli esseri umani si uniranno al mondo oggettivo. Tutto ciò che toccheremo porterà gradualmente la nostra impronta di cacciatori. E impareremo, per quanto possa sembrare sciocco alle persone intelligenti – ma San Paolo ha detto molto tempo fa che l’intelligenza di questo mondo è spesso una stoltezza agli occhi di Dio – che verrà un tempo in cui una macchina starà lì immobile, a riposo, e un uomo si avvicinerà ad essa sapendo che deve fare un certo movimento con la mano, poi un altro movimento in un modo particolare, e poi un terzo, e attraverso le vibrazioni dell’aria prodotte da questo segnale definito, il motore, essendo stato sintonizzato su questo segnale, sarà messo in moto.

Questa è una delle indicazioni più precise fornite da Rudolf Steiner sul legame tra l’uomo e le macchine che i futuri sviluppi tecnici porteranno. Le sue osservazioni devono ovviamente essere considerate in relazione ad altre indicazioni sulla natura delle macchine. Per esempio, nella nona conferenza di questo stesso ciclo approfondisce come l’uso tecnico del vuoto abbia portato allo sviluppo del motore a vapore. È così che ad Ahriman viene data la possibilità di affermarsi come demone nel regno fisico stesso quando viene costruito un motore a vapore. La costruzione di macchine a vapore offre quindi l’opportunità di incarnare i demoni. Se qualcuno non vuole crederci, non ha bisogno di farlo; questa è superstizione negativa. La superstizione positiva consiste nel vedere gli spiriti dove non ci sono; la superstizione negativa nel negare gli spiriti dove esistono. Nelle macchine a vapore, i demoni ahrimanici sono portati fino al punto di incorporazione fisica. Ciò significa che, mentre il cosmo con il suo elemento spirituale è disceso attraverso ciò che è stato riversato nell’evoluzione umana, la spiritualità del cosmo viene scacciata attraverso ciò che viene creato sotto forma di demoni. Questo grande e meraviglioso progresso moderno ha di fatto portato non solo una demonologia, ma una magia demoniaca; e in molteplici modi la tecnologia moderna è magia demoniaca.

Rudolf Steiner sottolinea poi il significato sintomatico del fatto straordinario che James Watt, quando fu costretto per motivi di brevetto a progettare un nuovo motore per la sua macchina a vapore, lo chiamò movimento “sole e pianeta”, secondo l’immagine copernicana, che a quel tempo (1781) era ormai pienamente affermata:

Ora pensate a ciò che ho menzionato di recente come a qualcosa che sta per accadere, ma che al momento è ai primi passi: delicate vibrazioni si amplificheranno a vicenda per risonanza e si produrranno grandi effetti. Grazie a Dio questo non è ancora stato realizzato sulla Terra! Ma un inizio sta nel fatto che il movimento del sole e dei pianeti viene imitato. Credete che, poiché i movimenti del sole e dei pianeti hanno un grande significato per la Terra quando si irradiano verso l’interno, non significhi nulla quando li copiamo in miniatura e li lasciamo irradiare di nuovo verso l’esterno nello spazio cosmico? Ciò che accade allora ha un grande significato per il cosmo. Qui si vede direttamente come le vibrazioni vengono date al demone, in modo che possa sviluppare la sua attività verso l’esterno, nello spazio cosmico.

Nessuno deve pensare che quanto ho appena detto significhi che dobbiamo eliminare i motori a vapore. In questo caso dovremmo fare a meno di molte cose, perché i motori a vapore non sono affatto i dispositivi più demoniaci. Ovunque si usi l’elettricità e molto altro, c’è molta più magia demoniaca, perché l’elettricità opera con forze del tutto diverse che hanno un significato diverso per il cosmo. Chiunque comprenda la Scienza dello Spirito saprà naturalmente che queste cose non vanno eliminate; che non possiamo essere reazionari o conservatori nel senso di opporci al progresso. In effetti, la magia demoniaca è sinonimo di progresso e la Terra compirà sempre più progressi di questo tipo. Si arriverà persino a uno stadio in cui sarà possibile produrre grandi effetti verso il cosmo.

Il punto non è abolire queste cose o condannarle, perché sono ovviamente giustificate. Il punto è che, poiché queste cose devono verificarsi da una parte nel corso del progresso umano, è necessario creare delle controforze dall’altra parte per ristabilire un equilibrio. E sarà possibile creare queste controforze solo se l’umanità tornerà a comprendere il principio cristico; se l’umanità troverà la via del Cristo.

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Ci sono due osservazioni da aggiungere a queste spiegazioni molto significative. La più ovvia è che quanto detto qui a proposito della macchina a vapore si applica in misura molto maggiore alla tecnologia del nostro tempo.

Molti anni fa, insieme a un amico svizzero, il dottor Marti, che aveva trascorso molto tempo in America, ho ripetuto che nelle nostre città si trovano molti metri cubi di vuoto ovunque sia in funzione l’elettricità, non solo in innumerevoli piccole valvole radio, ma su scala molto più ampia nei raddrizzatori a vapore di mercurio e in altri apparecchi moderni di vario tipo, come la televisione. Il risultato è che la magia demoniaca di cui parlava Rudolf Steiner si sta diffondendo sempre più intensamente da tutte le parti. Il vuoto è solo un esempio. È molto necessario che chiunque aspiri allo spirituale si renda conto chiaramente di come le più svariate opportunità per un’incarnazione virtuale di esseri elementari e demoni siano in costante aumento.

L’altra osservazione deriva dal nostro dovere, così chiaramente definito, di creare forze demoniache. Nell’ultima conferenza sul Karma delle professioni, Rudolf Steiner racchiude molto in poco spazio; una parte di questo deve essere riportata con le sue stesse parole:

Ciò che un tempo si realizzava solo sull’altare deve riguardare il mondo intero. L’umanità deve imparare a trattare con la natura come hanno fatto gli stessi dei: non costruendo macchine in modo indifferente, ma facendo tutto come un atto di servizio divino e portando il sacramentale in ogni cosa.

Solo così si può superare la “superstizione negativa”: i veri demoni devono essere realmente scacciati trattando la manipolazione delle macchine come qualcosa di sacro. Due esempi sono stati forniti da Rudolf Steiner nello stesso anno (1916) di queste conferenze: il primo riguarda l’educazione e l’istruzione e il secondo la conoscenza.

Per quanto riguarda la seconda, la sua indicazione deriva da quella frase fondamentale della sua introduzione agli scritti scientifici di Goethe: “Percepire l’idea nella realtà esistente – questa è la vera comunione dell’uomo”. Si potrebbero considerare queste parole come la base di tutti gli impulsi a cui il lavoro di Rudolf Steiner diede origine negli anni successivi – impulsi che trovarono espressione in campi così diversi come quelli dell’arte, del rinnovamento religioso, della medicina, dell’agricoltura e delle scienze naturali.

Si potrebbero fare molti esempi dei compiti da affrontare in questo senso. Per fare un solo esempio, concludo dicendo qualcosa sul metodo scientifico.

Se vogliamo pubblicare i risultati di un lavoro sperimentale – compreso quello influenzato dalla Scienza dello Spirito – dobbiamo soddisfare i rigidi standard metodologici stabiliti dalla scienza materialista. Rudolf Steiner ne ha parlato nella nona conferenza del corso su Il movimento occulto nel XIX secolo [Dieci conferenze tenute a Dornach, 10-25 ottobre 1915]:

Quando, dopo la nostra quinta epoca post-atlantidea e nel corso dell’intera epoca post-atlantidea, l’uomo avrà vissuto essenzialmente la sua evoluzione minerale ed entrerà di nuovo in un’altra forma di evoluzione, la vicinanza del suo rapporto con il mondo spirituale dipenderà dal fatto che egli abbia già acquisito sulla terra l’intelligenza e la misura di libero arbitrio che gli sono destinate; altrimenti non sarà in grado di realizzare lo scopo della sua evoluzione. Visto in questa luce, il metodo materialista acquista un grande significato; ma deve rimanere un metodo, un metodo per indagare il mondo fisico-materiale esterno.

Questi metodi espongono l’uomo a un inganno:

Ma questo inganno può essere in realtà vantaggioso, perché l’uomo, dopo aver visto attraverso di esso, entra dapprima nel regno di Ahriman e degli esseri che lo accompagnano. Questi esseri sono votati alla distruzione e alla morte, con il risultato che le forze distruttive nella natura dell’uomo vengono sviluppate fino a un certo punto di raffinatezza.

Non c’è bisogno di molte parole per indicare i risultati di questi impulsi distruttivi, che sono scaturiti dal superamento inconsapevole o semiconsapevole della soglia da parte della scienza naturale nell’ulteriore corso del XX secolo.

Per tornare alle ricerche sperimentali nel senso della Scienza dello Spirito, dobbiamo avere una visione più ampia di ciò che comporta il metodo scientifico. Oltre ai risultati, c’è qualcos’altro che gioca un ruolo importante: lo stato d’animo con cui vengono condotte le ricerche.

Qui c’è un punto importante, che non può essere preso troppo in considerazione quando la scienza sperimentale viene praticata sulla base della Scienza dello Spirito. Dobbiamo aspirare a conferire a tutto il lavoro sperimentale un carattere sacramentale. Questo non riguarda solo lo sperimentatore e i suoi collaboratori, nelle cui anime è incisa l’ingiunzione di trasformare il tavolo del laboratorio in un altare. Riguarda tutto il nostro movimento – tutti gli amici che danno collaborazione e sostegno. Nella misura in cui portiamo avanti ricerche rilevanti nell’ambito della Scienza dello Spirito e le sosteniamo spiritualmente e finanziariamente. Contribuiamo al compito di scacciare i demoni dal nostro ambiente tecnologico.

Traduzione dall’inglese di Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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