Le Sette Tappe della Nascita di Anthropos-Sophia

Anthrop
di Adriana Koulias

L’antroposofia non sarebbe potuta venire al mondo senza la partecipazione di esseri superiori, spiriti elementari ed esseri umani. Ci sono voluti secoli di preparazione per la nascita dell’antroposofia e, per comprenderne veramente l’immensità, dobbiamo ricordare come a partire dal 1254 gli esseri umani abbiano cominciato a diventare ciechi nei confronti dello spirito.

Dobbiamo cercare di immaginare quanto sia stato devastante per gli esseri umani vedere il defluire dello spirito, il ritirarsi di tutto ciò che un tempo era vissuto nei misteri, il ritirarsi della loro vista in modo che rimanesse solo il mondo fisico spiritualmente “morto” e il loro legame con Cristo fosse perduto.

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Ci furono alcuni che vissero questo terribile periodo di transizione e continuarono ad avere una memoria dello spirito: i Rosacroce. Per qualche tempo poterono ancora accedere al mondo spirituale, ma anche questo dovette essere sacrificato alla fine per conto di Michele, affinché, secondo Rudolf Steiner, potesse sorgere qualcosa di nuovo.
I Rosacroce sacrificarono la loro conoscenza stellare affinché potesse sorgere e trasformarsi per unirsi alle grandiose immaginazioni e ispirazioni che l’Arcangelo Michele stava elaborando nella sfera del Sole dal XV al XVIII secolo. Questo sarebbe diventato un giorno l’Antroposofia.
L’antroposofia era destinata a entrare sulla terra per portare la saggezza necessaria alla fusione della saggezza cosmica della Divina Sophia con l’intelligenza umana che Michele, figlio della Sophia, aveva sacrificato all’umanità. Questa fusione avrebbe permesso all’anima umana di creare nuovi occhi animici per vedere di nuovo lo spirito, ma questa volta in piena coscienza e con il libero arbitrio, in modo che l’anima umana potesse tornare al Cristo.
Si verificò una completa armonia nella cooperazione tra coloro che sulla terra sacrificavano la conoscenza stellare e coloro che in alto sperimentavano le immaginazioni e le ispirazioni cosmiche, in modo che l’antroposofia potesse venire nel mondo.

Ciò è avvenuto in sette fasi.

La prima fase fu la preparazione dell’antroposofia sulla terra attraverso Rudolf Steiner.
Il suo compito era quello di preparare l’anima risvegliando il ricordo delle immaginazioni e delle ispirazioni solari attraverso conferenze e libri, arte ed euritmia. Le anime che stavano con Michele avrebbero “ricordato” il loro legame con l’Antroposofia e con Michele e questo avrebbe reso possibile la nascita di questo essere fuori del mondo della Società Teosofica. La Società Antroposofica si è formata per essere un contenitore di anime per lei attraverso una memoria rinnovata.

Esercita ricordare in Spirito

La seconda fase fu la posa della Pietra di Fondazione del Primo Goetheanum – avrebbe formato un corpo fisico, un centro del cuore nel mondo in cui le immaginazioni e le ispirazioni della Scuola di Michele nel Sole e la conoscenza stellare dei Rosacroce avrebbero potuto essere rese visibili. Tutto ciò entrerebbe poi nel corpo eterico come pensieri puri da osservare.

Esercita riflettere in Spirito

La terza fase si presentò sotto forma di conferenze sul Quinto Vangelo; si sperava che potessero essere tenute nel Primo Goetheanum come ispirazioni circondate dall’immaginazione, ma purtroppo la Prima Guerra Mondiale lo impedì. Il Vangelo sovrasensibile doveva essere dato prima per l’Iside del Cristo, la Saggezza necessaria per comprendere la Sua discesa, la Sua resurrezione e la Sua manifestazione nel mondo eterico.

Esercita vedere in Spirito

Rudolf Steiner sperava che questi tre passi avrebbero trasformato i corpi eterici degli antroposofi a tal punto da renderli capaci di unire le tendenze dei magi con quelle dei pastori per creare un’armonia sociale tra platonici e aristotelici, in modo che un’esperienza cristica olistica potesse svolgersi a partire dal 1933 attraverso l’antroposofia.
Dopo il Mistero del Golgotha e le incarnazioni maschili e femminili, le anime sarebbero state mature per questa unificazione, ma ciò non avvenne.

Il rogo del Goetheanum fu una manifestazione esteriore di uno squilibrio spirituale interiore che causò numerose fratture karmiche e sociali e la “divisione” della società consentì la sua “conquista” da parte delle potenze avversarie.
Rudolf Steiner, ispirato dalle altezze spirituali osservando le fiamme che si levavano dal Goetheanum, decise di creare una nuova sede per l’antroposofia all’interno delle anime umane, ma questo avrebbe richiesto uno sforzo concertato da parte degli antroposofi per unirsi attraverso le avversità. Tuttavia, nel corso del 1923 Rudolf Steiner osservò quanto la società fosse ancora divisa e quanto continuasse ad esserlo e si rese conto che i membri non potevano farcela da soli.

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Il Covegno di Natale fu la quarta fase.

Sarebbe stato un rinnovamento dei misteri e un’unificazione della Sfera del Sole con la Società e, attraverso di essa, con il Cristo stesso. Il mondo spirituale avrebbe sostenuto questo grande sforzo in un modo senza precedenti e avrebbe continuato a sostenerlo finché gli esseri umani fossero riusciti a creare un’anima e un contenitore sociale uniti. Se così fosse, l’aiuto e il sostegno epocale continuerebbero.

Bisogna ricordare che si trattava di un’iniziativa senza precedenti in tutta la storia del mondo, perché gli esseri umani sarebbero stati completamente liberi di accettare o abbandonare.
Rudolf Steiner si impegnò con il mondo spirituale a creare le condizioni giuste perché gli antroposofi potessero raggiungere questo obiettivo e unì il suo karma alla società, assumendo nel suo karma la responsabilità del suo fallimento o del suo successo come gesto attivo di buona volontà.

Arriviamo alla quinta fase.

Per mantenere la sua promessa e aiutare le singole anime a unirsi, Rudolf Steiner diede la Meditazione della Pietra di Fondazione, che avrebbe fondato un centro nel cuore dove, attraverso la pratica del raccoglimento spirituale (Magi) e della visione spirituale (Pastori), l’anima avrebbe potuto, attraverso la pratica della consapevolezza (Cristo), unire le sue tendenze con i loro opposti.

La sesta fase: Rudolf Steiner tenne poi le Conferenze sul Karma, affinché aristotelici e platonici, le correnti karmiche, potessero, pur avendo unito Magi e Pastori nell’anima, comprendersi a vicenda per creare una vita sociale armoniosa e unificata.

La settima fase: Rudolf Steiner inaugura la Prima Classe della Scuola di Scienza dello Spirito, come percorso iniziatico che unisce la Via di Michele e la Via della Rosacroce. Pensiero e volontà.
I vecchi misteri, che insegnavano solo “una” via d’accesso al mondo spirituale a seconda della direzione della bussola, furono così, attraverso la scuola della scienza dello spirito, rinnovati e uniti in un’unica via: Il Sentiero di Michele. Un sentiero che conduceva l’allievo a un’esperienza interiore del piccolo Guardiano (il pensiero) e a un’esperienza esteriore del grande Guardiano (la volontà). Testa e cuore.

Riscalda i nostri cuori
Illumina le nostre menti
Affinché diventi buono
Quel che noi fondiamo con il cuoree
Quel che con le menti
Vogliamo poetare a compimento

Nella nostra ultima considerazione abbiamo visto come i Magi osservassero le stelle e l’intelligenza cosmica – le conversazioni delle stelle.
Un mago che ha sperimentato il mondo esterno in una vita, poi è tornato con il desiderio di entrare nell’anima per trovarvi una memoria della sua esperienza esterna come geometria e matematica che, se elaborata attraverso la Scienza dello Spirito, ha portato a un’esperienza di puro pensiero. Ma è solo in una terza vita che questa esperienza esteriore e interiore può essere riconciliata nell’anima in modo che il pensiero puro possa portare a un’esperienza dello spirito nella natura – la cognizione morale.

Vediamo quindi la corrente dei Pastori.

La corrente dei Pastori è stata rappresentata nel Vangelo di Luca nell’ispirazione dei Pastori che visitarono Gesù. I Pastori sperimentarono le ispirazioni che furono loro donate dal corpo astrale di Buddha.
Buddha era paradossalmente un’incarnazione di “Odino” Wotan. Qui si vede come un percorso nordico dei Magi diventa un percorso meridionale dei Pastore nel Buddha, che poi riconcilia le due vie attraverso il Cristo stesso.

Rudolf Steiner ci dice che dopo il Mistero del Golgotha Buddha lavorò in modo disinteressato in Occidente, il che significa che le sue ispirazioni sovrasensibili erano completamente esoteriche:

[Buddha] ha continuato a lavorare in modo così disinteressato che oggi possiamo tornare indietro a tempi in cui il nome del Buddha non era nemmeno menzionato in Occidente. Non troverete il nome del Bodhisattva che divenne Buddha nemmeno in Goethe! Ma egli vive in ogni cosa, lo sapete. Ha trovato così tanta comprensione che continua a vivere senza nome nella letteratura occidentale. Anche il Medioevo lo sapeva, solo che allora non ce lo dicevano. Ci dicono qualcos’altro. (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno)

Ha detto anche:

Qual è il compito del Buddha nel mondo dello spirito? È il suo compito di accendere costantemente nei nostri cuori quelle forze da cui si può attingere l’alta saggezza. Per questo motivo, dobbiamo comprendere l’unica corrente che scorre nel nostro mondo: è la corrente del Buddha (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

Come funziona in pratica?

Prendiamo l’esperienza dei Magi, l’esperienza del pensiero puro di cui abbiamo parlato la volta scorsa, che è solo un’esperienza consapevole di come gli esseri elementaLi entrino sempre nell’anima. I nostri angeli pensano in noi attraverso questi esseri. Gli esseri elementali portano i pensieri degli angeli nella nostra anima e, quando diventiamo consapevoli di questi pensieri come esseri che percepiamo, sperimentiamo le origini del nostro pensiero. Il pensiero puro si manifesta quando usiamo la volontà per creare un pensiero, non con immagini di memoria di cose sensoriali, ma con gli esseri elementali stessi. L’ultima volta ho accennato a come si può fare. Lo facciamo per rafforzare il nostro pensiero e la nostra volontà. Chi è capace di pensare in modo puro attraverso la scuola della volontà, sviluppa la disposizione dell’anima dei Magi.

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Ma non possiamo fermarci qui.

Questa volontà riflessiva è ora un organo, una luce di pensiero che è anche un occhio, come l’unico occhio di Odino. Il Pastore prende quest’organo, questa luce del pensiero che percepisce e la vuole all’esterno per percepire con essa, per illuminare, lo spirito nella natura.
L’anima dei Magi sperimenta il Cristo all’interno attraverso l’opera degli esseri elementali e il pensiero puro, come ho detto la volta scorsa, deve ora unirsi all’anima del Pastore che, nel nostro tempo, deve uscire nel mondo per sperimentare le immaginazioni morali del Cristo nell’Eterico attraverso gli esseri elementali nella natura esterna.
Il Pensiero puro nella volontà (Magi) porta alle immaginazioni morali attraverso la volontà nel pensiero (Pastori). Le due cose si verificano contemporaneamente in coloro che hanno fuso le proprie inclinazioni animiche. Come respirare. Respirare la luce del pensiero nel cuore, dove si riscalda con il sentimento, per poi uscire di nuovo dal capo (dagli occhi) come buona volontà.

Possiamo vedere questa unificazione evidenziata da Rudolf Steiner nelle sue Lezioni sul Karma, quando ci dice che la corrente arturiana proveniente da ovest sperimentò, attraverso un “Graal” sociale, una società composta da “12” individui, il Cristo nel mondo eterico, e come questa esperienza voluta dell’eterico esterno incontrò la corrente del Graal e il Cristo che viveva nel corpo pensante, il corpo eterico interno di luce.

Il Santo Graal non è quindi altro che il corpo eterico umano trasformato a tal punto da poter sperimentare sia il Cristo eterico interiore sia il Cristo che si manifesta nel mondo eterico.
Parsifal o Manes portò ad Artù la conoscenza del Graal, cioè l’esperienza interiore del Cristo, che si unì, attraverso di lui, all’esperienza esteriore del Cristo. Il Cristo si è poi incontrato con la propria immagine in Parsifal. I flussi arturiani e del Graal si sono uniti attraverso di lui.
Il legame tra Buddha e la corrente arturiana è citato da Rudolf Steiner in una conferenza tenuta su Wagner. Wagner desiderava creare un dramma intorno a un tema buddhista, ma non riusciva a metterlo insieme, perché la musica era un problema irrisolvibile:

Era il Venerdì Santo del 1857, nella Villa Wesendonk sul lago di Zurigo. Lì [Wagner] guardò la natura che stava nascendo, germogliando e sbocciando. E in quel momento comprese il legame tra la natura in germoglio e la morte di Cristo sulla croce. Questo legame è il segreto del Santo Graal. Da quel momento, nell’anima di Richard Wagner si fece strada il pensiero che doveva trasmettere al mondo il segreto del Santo Graal in forma musicale (O.O. 97, 29 Luglio 1906, Landin).

Questa connessione del Buddha con l’esperienza esteriore del Cristo eterico viene nuovamente menzionata quando Rudolf Steiner ci parla dell’anno 1899. Dice che questo fu un anno fondamentale perché una nuova categoria di esseri elementari stava entrando in natura:

Abbiamo vissuto un anno di grande significato: il 1899. La fine del XX secolo è significativa per l’intero sviluppo culturale attraverso il corso di ciò che vive dall’Oriente all’Occidente, si mescola ad esso, in modo che ciò che può essere tratto dalla vita della natura possa sorgere come qualcosa di vitalizzante per la nostra vita animica più profonda (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

Questi esseri elementali stavano entrando nel mondo e coloro che avevano unito i sentieri dei Magi e dei Pastori potevano sperimentarli.
Michele, in qualità di Arcangelo, ha il compito di liberare il sentiero del pensiero, dalla testa al cuore, in modo che la luce del pensiero possa entrare nel cuore per consentire all’essere umano di vedere, in libertà, gli esseri elementali che vivono nel suo pensiero.
Nel frattempo Vidar/Ramael, l’Angelo di Buddha, è il guardiano degli esseri elementali che sono entrati nell’evoluzione del mondo, affinché ciò che è nel cuore, il pensiero puro, possa risalire alla testa per fare un’esperienza di Immaginazione Morale.
I nuovi esseri elementali della Luce, del Suono e della Vita sono collegati alla sfera tra la Luna e il Mercurio “occulto”. Questi esseri sono gli esseri elementali michaeliti che stavano con noi, nel mondo spirituale, durante la creazione dell’Antroposofia nella Scuola Celeste di Michele sul Sole.
Il compito di Vidar/Ramael come aiutante di Michele è duplice: creare l’abito dell’anima nathanica, cioè l’abito degli esseri elementali che appartengono all’anima nathanica, attraverso i quali si deve realizzare la manifestazione del Cristo nell’eterico.
Inoltre Vidar/Ramael è il custode della vera chiaroveggenza di cui si ha bisogno per sperimentare questo abito dell’anima nathanica con la visione spirituale – una chiaroveggenza ottenuta percorrendo PRIMA del sentiero di Michele, cioè attraverso il Pensiero nella Volontà per potersi elevare come Volontà nel Pensiero. In questo modo Vidar/Ramael è il più grande e intimo aiutante di Michele.

Si potrebbe anche dire che questa unificazione tra Magi e Pastori è ciò che unisce il flusso di sangue eterico del Cristo in noi con il nostro flusso di sangue eterico. Questa unificazione può quindi riscaldare il cuore e illuminare la testa e si diffonde nel mondo con la buona volontà attraverso i sensi.

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Chi ha lo spirito risvegliato sarà in grado di vedere nuove entità nei processi della natura. Mentre chi non è ancora diventato chiaroveggente, nonostante tutta la malinconia per l’inesorabile estinzione, sperimenterà sempre più qualcosa di rinfrescante nella natura, chi ha risvegliato i suoi poteri chiaroveggenti vedrà nuove entità elementali emergere dalla natura morente. Anche se nel mondo fisico esteriore si vedrà relativamente poco del grande cambiamento avvenuto alla fine del XX secolo, l’anima spiritualmente aperta lo percepirà: I tempi stanno cambiando e noi umani abbiamo il dovere di prepararci alla realizzazione dello spirito (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

Rudolf Steiner prosegue poi dicendo:

Sarà sempre più importante osservare queste cose e portarle nella nostra coscienza. Sta infatti alla volontà degli uomini accettare queste cose per la salvezza dell’umanità o lasciarle passare, in quest’ultimo caso a loro discapito (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

Se si riflette su questa conferenza, si può giungere alla conclusione che se questi esseri elementali non vengono percepiti consapevolmente in modo da condurci al Cristo, essi, come gli altri esseri della natura elementale prima di loro, cadranno nelle mani di Ahriman e Lucifero e ci condurranno a Sorath.

Questi esseri elementali sono entrati nell’evoluzione del mondo per contrastare ciò che stava per accadere, cioè l’ascesa della subnatura nella natura, quando è stata fatta esplodere la bomba atomica. Ciò che si sprigionò fu la morte e la distruzione degli Asura. Questo evento potrebbe essere definito come una manifestazione fisica di Sorath che opera attraverso gli Asura come controparte malvagia della manifestazione del Cristo nell’eterico da parte dell’anima nathanica.
Da quel momento in poi tutta la natura ha rischiato di cadere nella sub-natura: elettricità, magnetismo, atomo.
L’unica salvezza fu l’ingresso di questi nuovi esseri elementali, che credo siano gli Esseri Vulcaniani di cui Rudolf Steiner parla altrove.

Continua dicendo che:

Così possiamo dire: In questa conferenza siamo partiti da quegli spiriti elementali che si manifestano nella natura, abbiamo proseguito con quelle visioni particolari che ci spingono a fermarci nella nostra attività e ad ascoltare la parola interiore, e vediamo in tutto questo, in questi eventi che si stendono davanti a noi, che sono raggruppati attorno a un centro, che quelle persone che trovano la loro strada verso il mondo spirituale nel modo giusto – e qui non intendo il chiaroveggente spiritualmente addestrato che è sempre stato in grado di trovare il Cristo, ma le persone nel loro sviluppo naturale – queste persone vedranno il Cristo come un’apparizione eterica: Lui che interverrà negli eventi del mondo solo dall’eterico. Vediamo come tutti questi eventi si raggruppano intorno al futuro evento del Cristo. E se prendiamo l’intero sviluppo spirituale nel suo sviluppo progressivo, vediamo: Il Buddha che si è sacrificato nel fuoco dell’amore è l’ispiratore della nostra scienza dello spirito (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

Rudolf Steiner prosegue:

Grandi cose accadranno nelle prossime epoche di cultura. Ciò che è emerso nella quarta epoca come sogno del grande martire Socrate diventerà realtà. Qual era questo grande impulso di Socrate? Voleva che colui che sperimenta una legge morale e la vede in modo tale da esserne afferrato, agisse di conseguenza come una persona morale. Consideriamo quanto siamo ancora lontani da questo, quanti possono dire: ‘questo deve accadere’ – ma quanti pochi hanno la forza interiore, la forza della moralità per farlo! Che gli insegnamenti morali siano così chiaramente compresi e i sentimenti morali così saldamente sviluppati che non ci sia nulla che riconosciamo senza avere l’impulso di realizzarlo con il fuoco, che questo possa davvero maturare nelle anime umane, che non solo si riconosca che non può essere altrimenti che un impulso morale diventi anche azione: questo dipende dalle persone che si stabiliscono nelle due correnti spirituali particolari. Allora, sotto l’influenza delle due correnti, matureranno sempre più persone in grado di passare dal sentimento, dal riconoscimento morale, dall’impulso morale all’azione (O.O. 130 19 Settembre 1911, Locarno).

L’anima che ha sposato il Mago e il Pastore si avvicina ora al grande Guardiano, perché lo sperimentiamo nel mondo esterno. E come il nostro Angelo personale è collegato al piccolo Guardiano, così il grande Guardiano è collegato al Cristo stesso.
Il piccolo Guardianoci conduce attraverso il mondo spirituale a Cristo, e come grande Guardiano Cristo ci avverte di non dimenticare il mondo! Di tornare nel mondo e di lavorare attivamente per il bene degli altri.
Ci incarica, una volta vista la sua forma eterica, della responsabilità di tornare nel mondo. Osservare gli eventi del mondo attuale e, applicando il pensiero puro, raggiungere l’immaginazione morale per poterli percepire nel loro contesto spirituale.
È un’attività che può aiutare gli altri e anche il mondo spirituale.

Purtroppo sembra che gli eventi attuali non interessino a molti antroposofi che preferiscono non inquinare la propria anima con il lato brutto del mondo – ma piuttosto trascorrere la propria vita nello studio contemplativo dell’antroposofia. È vero che i nuovi esseri elementali sono nei pensieri che si trovano in tutta l’Antroposofia, ma se viviamo solo nell’aspetto intellettuale di questi pensieri non raggiungeremo mai la loro natura essenziale per trovare il Pensiero Puro, perché nel regno del pensiero intellettuale sperimentiamo solo le ombre degli esseri elementari, non gli esseri stessi.

Per raggiungere lo spirito nel pensiero dobbiamo portare i pensieri dell’Antroposofia nell’anima e sforzarci di percepire nella “mente” le immagini successive – la mindfulness. Dobbiamo farlo anche con il mondo, con tutti gli eventi esterni e con gli altri esseri umani.
La mancanza di volontà di cercare di comprendere il mondo in questo modo è il risultato di una paura inconscia del piccolo Guardiano. Chi ha affrontato gli aspetti più orribili della propria natura è in grado di entrare negli altri e negli eventi del mondo per vederli chiaramente. È in grado di vedere le immaginazioni “morali”.

Gli eventi mondiali sono un’esperienza collettiva del piccolo Guardiano della Soglia. Mentre il mondo si sta risvegliando alla natura orribile dell’umanità stessa, al momento, da un risveglio al lato brutto e malvagio dell’anima collettiva degli esseri umani sorgono domande a cui possono rispondere solo gli antroposofi, che si sono elevati al pensiero puro e alle immaginazioni morali e possono discernere il contesto spirituale in modo oggettivo.

Ma come possiamo trovare queste immaginazioni morali in pratica?

Cari amici, quando diventiamo consapevoli del pensiero puro, stiamo già vivendo in Manas. Manas risplende nella nostra anima, è così che la parte magica di noi sviluppa un’anima spirituale in preparazione al Sé Spirituale. Quando questo organo del pensiero puro sviluppa una nuova memoria, il corpo eterico si rafforza a tal punto che questo corpo eterico può essere voluto dall’anima.
Il Pastore che un tempo sperimentava le ispirazioni interiori ora esce dall’anima con gli occhi aperti per percepire il mondo della natura con “occhi non focalizzati” in quella regione intermedia della “vista”. Qui deve superare un ricordo della sua vita passata, che si è immaginato e che impedisce all’anima di vedere il mondo spirituale. Questa è un’esperienza di morte durante la vita, poiché subito dopo la morte sperimentiamo anche una revisione della vita passata per 3 giorni. Queste immagini vengono verso di noi e hanno un elemento di volontà (simile a un leone), ma in realtà stanno uscendo dalla nostra anima. Se riusciamo ad attraversarle regolando la nostra attenzione, allontanandoci da queste immagini, iniziamo ad avere un’esperienza del mondo eterico con gli occhi aperti. Questa è chiamata la Porta degli elementi.

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All’inizio si tratta di un’esperienza molto lieve, leggera, eterea, simile alla sostanza delle immagini successive; possiamo esplorare il mondo elementale in questo modo, ma gradualmente iniziamo a trarre colore dalla periferia del cosmo, concentrandoci sui colori che sono incarnati da esseri superiori, non esseri elementali della natura, ma quegli esseri elementali superiori che sono entrati nell’evoluzione terrestre.

Essi “formano” per noi un abito fatto di luce, suono ed etere vitale (l’anima nathanica), l’immagine del Cristo stesso.
Quando vediamo il Cristo nell’eterico stiamo già vivendo (in una certa misura) nella Budhi.
Se decidiamo di tornare, liberamente, possiamo avere la fortuna di portare un’impronta del fantòma di Cristo nel nostro corpo fisico, nelle nostre stesse ossa.
Allora viviamo già (in una certa misura) nell’Atma.

L’importanza che Rudolf Steiner attribuisce all’esperienza degli esseri elementali all’interno nell’autunno e all’esterno nella primavera ci mostra chiaramente come le due esperienze di questi esseri elementali debbano unirsi nell’anima e nell’anima del mondo per un’esperienza del Cristo. Autunno (Magi) Primavera (Pastori)

Rudolf Steiner morì prematuramente perché questo lavoro non fu ripreso dalle singole anime.
Nel suo ultimo discorso prima della morte Rudolf Steiner ci pone davanti un curioso rompicapo.
Egli parla di ciò che deve accadere affinché in futuro ci sia una vera Festa di Michele.

Al presente possiamo suscitare un sentimento micaelita all’epoca di Michele se noi ci dedichiamo a sentimenti preparatori per una futura festa di Michele. E tali pensieri preparatori diverranno in noi specialmente vivaci se rivolgeremo il nostro sguardo a ciò che abbiamo visto operare per così lunghe epoche, parte sulla terra e parte nei mondi soprasensibili, onde preparare ciò che deve venire portato a termine per l’evoluzione del mondo nel corso di questo secolo da quelle anime che, in profonda realtà, sono state compenetrate da uno stato d’animo appropriato e si sentono portate a far parte della corrente di Michele. Ed io, in queste ultime settimane, in quelle esposizioni in cui vi ho parlato di quanto si riferisce al Karma della Società Antroposofica, ho cercato appunto di rendervi comprensibile che voi, miei cari amici, se veramente vi sentite attirati in modo leale al Movimento Antroposofico, appartenete senza dubbio a questo gruppo di anime. Possiamo ancora accennare ad alcune verità e oggi vogliamo appunto farlo, vogliamo rivolgerci a quanto ci porta dinanzi all’anima delle entità che intimamente sono collegate e saranno nel futuro ancora e sempre unite, a ciò che qui è stato esposto come corrente di Michele (O.O. 238, 28 Settembre 1924).

In questa conferenza Rudolf Steiner ci dà poi un’immagine delle incarnazioni di Elia, come Giovanni Battista, Raffaello e Novalis e ci dice che questa individualità era inestricabilmente unita a Lazzaro Giovanni attraverso un’iniziazione cristica. In questa iniziazione si esemplificava l’unificazione di Pastori e Magi, Eliseo e Giovanni.
Rudolf Steiner si preoccupò allora di mostrare come un profeta possa diventare un artista, cioè creare immaginazioni concrete e come queste immaginazioni possano trasformarsi nel tempo tra la morte e la rinascita, in modo che ciò che era un’esperienza di immaginazione diventi un’ispirazione in un poeta – in altre parole, ciò che è stato vissuto dalle individualità di Eliseo, Giovanni Battista, Raffaello e Novalis può essere visto come un’illustrazione interiore di ciò che si è verificato nelle grandi immaginazioni e quindi nelle ispirazioni che sono state create sul Sole da Michele – illustrando uno stato d’animo dell’anima di Michele.

Vediamo come la profezia diventi, attraverso l’arte e la parola, Idealismo Magico e, se ci pensiamo bene, potrebbe venirci in mente che l’Idealismo Magico è in realtà puro pensiero e immaginazione morale combinati per rivelare un ravvivamento della natura! Non dimentichiamo che Elija, come Odino, aveva i suoi corvi e Giovanni Battista fu ispirato dall’angelo di Buddha Vidar/Ramael!

Rudolf Steiner parla poi di come gli antroposofi durante il loro periodo tra la morte e la rinascita avrebbero incontrato questa doppia individualità in cui vivono Magi e Pastori uniti in un’unica persona e di come gli antroposofi fossero destinati a tornare con il desiderio di lavorare insieme per unire le loro anime alla fine del secolo, in una culminazione.
Coloro che appartengono alla corrente di Michele sono destinati nel nostro tempo ad aiutare l’umanità:

…a superare la grande crisi in cui è caduta. Deve venire realizzata quest’opera, cioè: il potente compenetrarsi con la forza di Michele, con la volontà di Michele che è in realtà ciò che manifesta la volontà dei Cristo, ciò che deve aprire la via per innestare la forza del Cristo in modo giusto nella vita terrena (O.O. 238, 28 Settembre 1924).

Che cos’è questa crisi?

È l’incarnazione di Ahriman che lavora per Sorath – il Demone e il drago.
Ma solo se la luce del Pensiero di Michele si trova a vivere in 12 volte 4 cuori fedeli; in coloro che non riconoscono “se stessi”, ma sono riconosciuti dagli altri.

Se nel mondo si trovasse un numero tale da far sì che,

… si fossero creati dei condottieri, dei capi, per la disposizione dell’anima rispondente alla festa di Michele, allora potremo guardare con fiducia alla luce che ad opera della corrente di Michele, per effetto dell’attività micaelita, si diffonderà nel futuro in tutta l’umanità (O.O. 238, 28 Settembre 1924).

Quest’anno abbiamo vissuto il centenario del Convegno di Natale, durante la quale tutto ciò è stato affermato attraverso un rinnovamento della fiducia negli esseri umani. Quest’anno dobbiamo sforzarci di lavorare sulle nostre anime in modo da poterci unire insieme con comprensione, solo allora si troveranno quei 12 volte 4 uomini.

Rudolf Steiner ha concluso la sua conferenza con queste parole:

Forze sprigionate dal Sole, Spirituali potenze luminose, che portate benedizioni ai mondi, dai pensieri divini predestinate, Voi siete a formare la radiosa veste dell’Arcangelo Michele. Egli, il Messaggero del Cristo indica a voi il sacro cosmico volere che regge gli uomini. Voi, chiari esseri dei mondi eterici, portate la parola del Cristo vivente agli uomini. Cosi appare l’Annunciatore del Cristo alle anime disperate ed assetate di luce: ad esse irradi la vostra parola di luce, nell’epoca cosmica dell’uomo spirituale. Voi, discepoli della conoscenza spirituale, accogliete il saggio accennare di Michele, accogliete attivamente la parola d’amore del cosmico volere creatore, nelle mete supreme dell’anima vostra (O.O. 238, 28 Settembre 1924).

ATTIVAMENTE!

Attivamente significa con volontà!

L’iniziazione di Michele è un’iniziazione del pensiero nella volontà e della volontà nel pensiero!

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

 


Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.

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