Le Stelle di Dicembre e di Natale

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di Jonathan Hilton

Nell’imparare a conoscere il linguaggio delle intelligenze cosmiche, cioè i regni planetari, sono necessari ritmi e schemi temporali. In astrosofia si desidera sempre più entrare in una sorta di pensiero temporale, o di pensiero del ‘vivere con’, che possa gradualmente condurre fuori dalla coscienza legata agli oggetti spaziali verso un ascolto più ravvicinato del linguaggio cosmico, che è un linguaggio temporale.

Con questo in mente, possiamo trovare un’interessante orchestrazione temporale delle relazioni tra Sole, Venere, Mercurio e Marte durante dicembre e le Notti Sante, che raggiunge un culmine all’Epifania, il 6 gennaio. Queste relazioni sono legate a una specifica regione dello zodiaco, nonché al macro-gesto di Saturno e Nettuno, i due pianeti che indirizzano la nostra attenzione su quello che è stato e continuerà ad essere il tema planetario centrale di quest’anno e del 2026.

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Queste settimane dell’Avvento, che avvicinano al Natale, sono una specie di preparazione alla nascita del sole spirituale, o bambino spirituale, che avviene al solstizio/Natale. Il calendario mondiale ha fatto sì che nel momento più buio del solstizio d’inverno (il più buio nell’emisfero settentrionale), nasca il Bambino che porta nel mondo la nuova Luce, il nuovo Sole. Tuttavia, questa preparazione all’Avvento non è propriamente un periodo di pace e felicità, ma piuttosto un periodo di purificazione e preparazione, affinché l’anima possa essere il più pronta possibile per questa nascita interiore.

Nel mondo esterno, la frenesia e il trambusto dello shopping, delle feste e del consumismo si manifestano come una grande distrazione dalla veglia interiore e dal silenzioso lavoro di preparazione dell’anima necessari per essere pronti per il Natale. Questa sfida della preparazione si riflette nel viaggio annuale del Sole attraverso le stelle dello Scorpione durante il periodo dell’Avvento, per poi giungere al solstizio del 21 dicembre nella regione dell’arco e delle frecce delle stelle del Sagittario.

Questa è già, di per sé, un’immagine ispiratrice per questa stagione.

Nello Scorpione abbiamo la memoria cosmica della caduta dell’umanità, della grande ribellione e della corruzione del corpo animico che ci ha portati all’attuale cecità spirituale e alla separazione dal divino.

Nello Scorpione incontriamo ciò che nella nostra natura astrale è caduto e ha bisogno di essere redento e trasformato. Tuttavia, si può anche vedere nello Scorpione la potenziale immaginazione dell’anima trasformata, che diventa il veicolo dello Spirito Santo. Sebbene lo Scorpione abbia in sé questa vicenda della Caduta e della natura umana inferiore, Willi Sucher presenta una nuova immaginazione per lo Scorpione redento. È l’immagine della Colomba, la rappresentazione dello Spirito Santo nei Vangeli.

Un tempo lo Scorpione, quando una precedente chiaroveggenza poteva vedere e udire gli dèi, era raffigurato come un’Aquila, che volava in alto. Eppure cadde sotto il pungiglione mortale dello Scorpione… Lo Scorpione ha due stelle importanti: una è Antares, il cuore dello Scorpione, che significa ‘come Ares’, il dio della guerra, per via del suo colore rossastro – ma un altro livello per via del rapporto di Marte con la discesa nella materia e il processo di separazione verso l’indipendenza. L’altra è la stella meno conosciuta Lesath, che è il pungiglione dello Scorpione e si trova sulla punta della coda.

Intorno al Solstizio e a Natale, dopo aver attraversato lo Scorpione e questa stella Lesath, il Sole incontra la punta della freccia del Sagittario e inizia il suo viaggio attraverso questa costellazione lungo le Notti Sante: una rappresentazione dell’essere umano in lotta, che nasce dalla natura animale e punta la sua freccia verso Antares, il cuore dello Scorpione, ma che mira al contempo alla meta del suo futuro divenire.

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Tra la stella della morte Lesath e la punta della freccia del Sagittario si trova il nostro centro galattico, il cuore stesso della nostra galassia più grande.

La stella più vicina a questo punto è Alnasl (dall’arabo), che significa ‘punta della freccia’. Come nota interessante, vicino ad Alnasl gli astronomi hanno scoperto un vuoto di un grado di larghezza nella polvere interstellare della Via Lattea, che offre una visione relativamente chiara delle stelle attorno al nucleo della galassia. Quindi, ogni anno, in cielo, durante questa stagione, il Sole compie il seguente passaggio: supera Lesath e lascia le stelle dello Scorpione per entrare nell’arco e nella freccia del Sagittario, toccando il nostro Centro Galattico proprio nel punto di svolta della mezzanotte del solstizio.

Quest’anno, insieme al Sole che compie tale passaggio, c’è uno speciale insieme planetario, il che aggiunge una nuova profondità di significato, e ci invita ad affrontare la nostra situazione umana con le forze che il Natale/Epifania ci possono offrire, se scegliamo di accettare consapevolmente la sfida. Ciò si manifesta in un ritmo e in uno schema di movimento unici tra le Intelligenze Cosmiche, a riguardo della puntura di Lesath e alla punta della freccia del Sagittario, e alla loro relazione con i due pianeti Saturno e Nettuno.

Come ho scritto in precedenza, questi due pianeti lenti e importanti per la nostra epoca sono stati nell’orbita di congiunzione per diversi mesi. Sono arrivati quasi in congiunzione esatta, attorno al punto 0 dello zodiaco, già a maggio del 2025. Poi, a causa dei movimenti retrogradi, si sono separati di diversi gradi e ora si stanno nuovamente avvicinando, verso la vera congiunzione esatta che si verificherà il 20 febbraio 2026.

Così, per circa un anno questi due pianeti hanno fluttuato molto vicini tra loro nelle stelle dei Pesci, vicino all’importante punto 0, che è l’intersezione del piano dell’eclittica solare e del piano equatoriale della Terra. Questa congiunzione, come ho scritto, è un indicatore significativo per la transizione sistemica e il nuovo risveglio che deve avvenire nell’umanità. Saturno, la sfera del karma mondiale che porta per noi le conseguenze del nostro viaggio umano – ma anche la sfera che ricorda il grande Piano Divino per l’umanità – incontra Nettuno, che può servire all’ulteriore discesa nel materialismo e la meccanizzazione arimanica dell’essere umano, oppure, se accolto consapevolmente, può diventare ispirazione, nata dalla consapevolezza spirituale per le nuove forme che devono essere sviluppate per condurci in una nuova era.

Che cosa succede dunque a dicembre e nelle Notti Sante a questo proposito? In cosa consiste questo schema di gesti planetari che si dispiega per chiamarci alla consapevolezza?

  • L’8 dicembre Marte incontra Lesath in una relazione quadrata con Saturno e il 14 dicembre si sposta per incontrare la punta della freccia del Sagittario, in una relazione quadrata con Nettuno
  • Il 16 dicembre il Sole incontra Lesath in quadratura con Saturno e poi il 21 dicembre (al solstizio) incontra la punta della freccia del Sagittario in quadratura con Nettuno.
  • Il 20 dicembre Venere incontra Lesath in quadratura con Saturno e poi si sposta il 24 dicembre (vigilia di Natale) per incontrare la punta della freccia del Sagittario in quadratura con Nettuno.
  • Il 30 dicembre Mercurio incontra Lesath in quadratura con Saturno e poi il 1° gennaio si sposta per incontrare la punta della freccia del Sagittario in quadratura con Nettuno.
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Si tratta di una coincidenza planetaria, o del linguaggio delle Intelligenze Cosmiche? Vediamo un ritmo, uno schema temporale. Ogni pianeta è in quadratura con Saturno, poi con Nettuno in queste due punte stellari che rappresentano un gesto di sfida per l’umanità, passando dal pungiglione della morte – dalla separazione dell’umanità dalla sua condizione divina – alla punta della freccia che dirige verso il nostro obiettivo, quello di diventare veramente umani.

La relazione di quadratura è una relazione di sfide e ostacoli. Qualcosa deve essere risolto!

Dobbiamo trovare una soluzione, comprendere come possiamo passare dalla prospettiva di morte dell’esistenza materialistica, il nostro karma umano, al superamento dell’inganno arimanico attraverso un nuovo risveglio spirituale, e rivendicare il nostro futuro con una nuova visione di cosa significhi davvero essere ‘umani’.

Saturno e Nettuno sono in Pesci, le stelle della nostra epoca, in cui questa sfida deve essere affrontata per entrare correttamente nella nuova era dell’Acquario. I Pesci sono la costellazione che si trova lungo l’asse orizzontale della croce del mondo, che porta con sé i temi della fratellanza, dello stare ‘mano nella mano’, dell’apprendere la forza dell’amore per i nostri simili e per la Terra.

Il sistema planetario inizia con Marte, che porta con sé sia la realtà di questa separazione e discesa nella materia, sia la forza del ferro e il coraggio della parola. Il Sole, naturalmente, è l’immagine cosmica dell’IO SONO che, come ricordato in questo periodo dell’anno, è venuto sulla Terra per portare il seme della forza della trasformazione. Venere è la sfera dell’amore e della reintegrazione con il divino, ma più esattamente, la sfera che cerca di fondare i nuovi misteri cristiani sulla Terra. Mercurio è la sfera connessa a Michele e alla sfida di redimere l’intelligenza caduta e di restituirla all’intelligenza cosmica.

Quando ognuno di questi pianeti incontra prima Lesath e poi attraversa il Sagittario, con tutti e quattro in Sagittario entro il 31 dicembre, possiamo seguire tale ciclo di gesti nella nostra coscienza e scegliere di elevare il nostro pensiero e il nostro sentimento per unirci alle domande provenienti da queste Intelligenze planetarie riguardo ai nostri compiti futuri.

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Ma c’è di più.

Torniamo a Venere e al Sole, che sono in orbita di congiunzione per tutto questo tempo finché finalmente, il 6 gennaio all’Epifania, entreranno in congiunzione esatta a metà della costellazione del Sagittario, con Marte a un grado di distanza. Sono opposti a Giove, che si trova nei Gemelli.

Davvero, si potrebbe scrivere un intero articolo solo per esplorare questo gesto cosmico! Ma consideriamo la dinamica di questo quadro. Questa opposizione è nell’asse Gemelli/Sagittario, l’asse dei solstizi, che è l’asse verticale della croce del mondo. Questo è l’asse della grande questione dell’identità, dell’Io, della definizione di cosa sia l’essere umano. Ed ecco il Sole, l’Io, immagine del cosmo, affiancato su entrambi i lati da Marte – il ‘sé terrestre indipendente’ – e Venere, il ‘nuovo sé cristico’. Sono tutti direttamente opposti a Giove, la sfera planetaria del Figlio e della grande visione per la nostra esistenza futura.

Naturalmente, ci sono molti altri livelli di esperienza per questa immaginazione cosmica, ma anche solo considerarla come una contemplazione può aiutarci ad unire il nostro pensiero con i pensieri degli Esseri cosmici. Ci chiedono di vedere in modo nuovo!

Per approfondire questa congiunzione Venere/Sole, possiamo attingere alla ricerca di Willi Sucher, che ha aperto la strada alla saggezza stellare cristiana studiando gli atti del Cristo durante i Tre Anni in relazione agli eventi planetari. Questa particolare congiunzione fra Sole e Venere ha come archetipo cristico due eventi significativi che indicano il futuro dei misteri cristiani: uno è la decapitazione di Giovanni Battista, che, come grande profeta proveniente dalla vecchia coscienza, riconobbe il nuovo IO SONO e sacrificò il suo essere per diventare uno spirito guida per gli apostoli e servire il progresso dell’impulso cristico sulla Terra. Come disse Giovanni, splendidamente raffigurato nella pala d’altare di Grünwald, “Egli deve crescere. Io devo diminuire“.

La vecchia via deve morire affinché possa nascere la nuova via dell’IO SONO.

Il secondo evento è la Resurrezione del Giovane di Nain, descritto come figlio di una vedova, in riferimento alla guarigione dei Misteri di Iside. Rudolf Steiner approfondisce ulteriormente la questione di questo essere, e forse alcuni lettori conoscono le conferenze in cui ne parla, ma approfondire questo aspetto andrebbe ben oltre lo scopo di questo articolo. Ci limiteremo a dire che questo essere, nelle sue future incarnazioni, è fondamentale per l’evoluzione della corrente esoterica cristiana. Dunque, all’Epifania Venere si congiunge al Sole proprio nelle stelle della nostra stessa identità umana, ricordando gli eventi trasformativi che hanno avuto luogo durante i Tre Anni del Cristo sulla Terra. Questo può essere per noi un potente dono di ispirazione.

Due ulteriori immagini stellari di cui potremmo occuparci sono: la relazione attuale di Saturno con Giove, e la posizione della cometa 3I/Atlas. 3I/Atlas avanza lungo lo zodiaco nel suo viaggio attraverso il nostro cosmo solare; intorno al 25 dicembre passerà vicino alla stella Regolo – la stella reale dei re, il cuore dello zodiaco – e diventerà visibile nel cielo mattutino, così come Venere. Forse questo suggerisce l’opportunità per una sorta di risveglio centrato sul cuore, nato dal pensiero natalizio, alla vera natura della regalità spirituale. Una regalità non come la intende il mondo, e che vediamo grossolanamente esibita ai nostri giorni, ma una vera regalità del cuore, che nasce dall’atto sacrificale del Cristo.

Infine, tutto questo si sta verificando entro le fasi di sviluppo della biografia della Grande Congiunzione del 2020, poiché Saturno e Giove stanno ora entrando in una relazione di trigono. Hanno superato la prima fase, la grande relazione di quadratura, quando Giove è stato in quadratura sia con Saturno che con Nettuno nel giugno 2025. Entreranno in trigono esatto il 31 agosto 2026. Questi aspetti dureranno diverse settimane, a causa della lentezza dei due pianeti. A differenza della quadratura, un trigono può essere visto come una specie di relazione armonizzante, persino una sorta di flusso naturale e facilità nel realizzare un obiettivo condiviso. Forse nel corso del 2026, con così tante transizioni e cambiamenti in atto nel mondo planetario, la chiamata in dispiegamento della Grande Congiunzione, la proclamazione di un nuovo evento di annunciazione per l’umanità procederà in modi nuovi, a partire da questo aspetto di trigono.

Nelle previsioni astrologiche più tradizionali si può leggere che il prossimo anno 2026 sarà un periodo di grande transizione, con un risveglio a una nuova consapevolezza spirituale globale e una profonda ristrutturazione sociale, grazie alle relazioni tra i pianeti esterni e allo sviluppo del grande impulso della Grande Congiunzione.

Ma allo stesso tempo la ‘ristrutturazione globale’ potrebbe anche rappresentare una nuova era di intelligenza artificiale, di identità e valuta digitali, di una coscienza del ’pensiero unico’ mondiale, in una prospettiva completamente materialistica.

Grazie a una nuova saggezza stellare, dobbiamo comprendere che gli eventi trasformativi non sono opera delle stelle. Non siamo più bambini, guidati dalle potenze cosmiche. Non c’è alcuna costrizione da parte di questi Esseri evolutivi. Essi offrono solo domande o persino suggerimenti che possono apparire come sfide, ma attendono il nostro sviluppo interiore, attraverso il quale possiamo rispondere e unire consapevolmente il nostro pensiero e la nostra volontà con loro, gli Esseri elevati delle stelle, partendo dal cuore, per servire il piano divino superiore dell’evoluzione e la nostra libertà spirituale.

Traduzione Mara Maccari e revisione Fiammetta R.A.

10 dicembre 2025

Immagine di copertina: 25 Cielo del 25 dicembre da Stellarium

Fonte: Astrosofia.com

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