L’Epidemia diagnostica

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Di Franco Remondina

Il progresso della medicina? Non c’è!
L’unico “progresso” percepibile è di tipo lessicale, cioè la scoperta di NUOVE MALATTIE.
Una volta trovato il nome a una nuova malattia, tale nome diventa “la malattia”.
Su questa base vengono emesse “diagnosi” di malattia.

dïàgnoṡi s. f. [dal gr. διάγνωσις, dal tema di διαγιγνώσκω «riconoscere attraverso»]. – 1. In medicina, giudizio clinico che consiste nel riconoscere una condizione morbosa in base all’esame clinico del malato, e alle ricerche di laboratorio e strumentali: fare la d., formulare una d.; d. esatta, errata, e indovinare, sbagliare la diagnosi.

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Riconoscere attraverso il nome= diagnosi!

Capite bene il perché ci siano così tante malattie, senza il nome come potrebbe venire emessa una diagnosi?
Sembra un paradosso del tipo “è nato prima l’uovo o la gallina?”

Eppure è così, la medicina ha bisogno delle malattie e le malattie hanno bisogno della medicina.

Entrambe hanno bisogno del nome!

Così lo sforzo effettivo, il solo sforzo che la “medicina” deve fare è quello di comunicare il nome, la “nuova scoperta lessicale” (malattia) e rivendicare poi di saper curare quel nome.
L’esponenziale crescita delle malattie favorisce così l’esplosione di diagnosi.

La conseguenza di tale processo è la virtuale scomparsa della salute.
Più malattie = più malati

Sembra una cosa logica, comunque verificabile, del resto i medici scrivono sulle loro targhe in ottone: “Specialista in malattie…”, cioè sono specialisti nel riconoscere le malattie, della salute non sanno nulla, non sono tenuti a sapere nulla della salute.

La salute non ha un nome!
E’ qualcosa di non “nominabile”, perciò non possono neppure emettere una diagnosi.

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Ecco, il processo è evidente, le cose che non hanno nome, non sono diagnosticabili, per questo la deriva lessicale ha plasmato “detti”, jingle lessicali, finte pillole di saggezza come “prevenire è meglio che curare”, lasciando intendere che. comunque sia, finirai di certo per ammalarti.

Mancando la scelta di vocaboli su cosa sia la salute, il lavorio mentale delle persone viene assorbito dalle decine di migliaia di nomi di malattie e della conseguente rappresentazione nello “schermo mentale” dell’individuo.

Tale è la situazione che si è creata che, nella lingua italiana non esiste un verbo che descriva il processo di ripristino della condizione “salute”, esiste “ammalato” ma non esiste “assalutato”.
Puoi dire “mi sono ammalato”, ma non esiste una cosa come “mi sono assalutato”!
La conseguenza?
Puoi dire “sono guarito”, questo non significa che sei in salute, cioè sei guarito da una delle decine di migliaia di malattie, ma puoi essere ancora ammalato di una delle altre.

Basta una diagnosi.

E il giochino riparte!

 

29 ottobre 2025

Fonte: https://far-falla.com/lepidemia-diagnostica/

 

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