di Piero Priorini
Mi sono chiesto a lungo se valesse la pena o meno pubblicare questo articolo che finii di scrivere nell’ottobre del 2023… perché potevo immaginare molti degli eventuali commenti al vetriolo cui sarei stato fatto oggetto:
– Vedi tutto nero e sei un catastrofista!
– Ti manca un’autentica fiducia nei mondi spirituali!
Nonostante ciò, dopo mesi e mesi di gestazione, alla fine ho pensato che nel variegato e pressoché sconfinato panorama degli articoli che circolano in rete, la condivisione di queste mie riflessioni, soprattutto se comprese fino in fondo, più di tanto non avrebbe potuto far danni. Perché, come potrete leggere, non sono un invito alla depressione o alla rassegnazione bensì tutto il contrario: vorrebbero infatti essere pensieri che invitano tutti alla massima partecipazione all’epica battaglia che si sta svolgendo nelle anime dell’intero genere umano, nel convincimento che il peggiore dei casi potrebbe invece rivelarsi il migliore, soprattutto in una visione scientifico-spirituale.
Perciò… buona lettura.
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Alcuni decenni or sono, mi ritrovai a parlare con un caro amico… un fisico ricercatore, mio coetaneo, che all’epoca lavorava al Centro Ricerche di Frascati, una delle tante sedi dell’ENEA.

Non ricordo perché, ma ad un certo punto, mentre discutevamo sulle incongruenze e sulle difficoltà storico-sociali che l’uomo moderno stava per affrontare (era solo il 1988), lui volle condividere con me un concetto molto importante:
– Penso che tu conosca almeno qualcosa della teoria dei Sistemi, giusto?
– Sì, certo – risposi – almeno in linea generale….
– Permettimi di riassumertela: la visione sistemica ci consente di vedere una qualunque cosa (un piccolo stagno, un qualsiasi essere vivente, un uomo, una città, una nazione o, addirittura, il nostro stesso pianeta) appunto come un “sistema” nel quale interagiscono un numero più o meno imprecisato di elementi. Che sono indipendenti l’uno dall’altro ma strettamente interconnessi, così che la sussistenza (o, se vogliamo, la vita stessa) del Sistema dipende dal dinamico equilibrio di tutti questi elementi in gioco.
– Ti seguo… – lo rassicurai.
– Bene! Ora proprio il fatto che la vita del sistema dipenda da un “equilibrio dinamico” implica che di continuo esso si alteri. Perché alcuni elementi si modificano (per esempio crescono, o si moltiplicano, oppure si ammalano e diminuiscono la propria attività), altri invece scompaiono (perché si deteriorano, migrano oppure muoiono), o magari se ne aggiungono di nuovi. Immagina, inoltre, che il tutto deve continuamente interagire all’interno di sistemi più ampi… Perciò, quasi sempre, questi cambiamenti sono funzionali al sistema, sono parte ineliminabile della vita stessa del sistema. Altre volte, però, i cambiamenti possono essere disfunzionali… possono prendere una direzione tangenziale a quella dell’equilibrio e, al limite estremo, portare l’intero sistema al decadimento. O, se vogliamo usare un altro termine, alla morte.
-Mi ricordo bene di tutto questo – gli confermai.
– Ora… se prendiamo uno di questi casi di degenerazione – continuò lui – un caso in cui molti elementi si alterano o si modificano e indirizzano il processo verso un irreversibile fine, interventi interni o esterni al sistema stesso possono tentare in vari modi di ripristinare l’equilibrio. Potrà essere difficoltoso o faticoso, potrà richiedere una gran quantità di energie… ma ce la si può fare.
– Come, ad esempio, nei casi di chirurgia estrema – interloquii io – … ma dove vuoi arrivare?
– Devi sapere, però, che ogni sistema ha una soglia limite…
– Una soglia limite?
– Sì! Una linea immaginaria al di sopra della quale è pur sempre possibile intervenire e ripristinare l’equilibrio, costi quel che costi. Ma al di sotto della quale lo sforzo non ha più senso. Sotto quella soglia ogni tentativo è vano. Ne risulterebbe uno spreco inutile di tempo ed energia.
– E dunque? – chiesi io.
– Ebbene – fece lui con fare ammiccante – sotto quella soglia la scelta migliore sarebbe quella di lasciar collassare il sistema. Lasciarlo implodere… sapendo bene che prima o poi, da quegli elementi morti, inevitabilmente nascerà un nuovo sistema… una nuova vita.
Restammo per un po’ in silenzio sotto la suggestione delle sue parole. Poi io gli chiesi, cauto:
– Cosa vorresti dire?
– Davvero non hai capito? – fece lui, ironico – Voglio dire che anche noi potremmo arrivare ad una situazione simile. Voglio dire che se mai l’umanità arrivasse a scendere oltre quella ipotetica soglia, l’unica soluzione possibile sarebbe quella di lasciare che il sistema collassasse, senza sprechi eccessivi di energia… confidando invece in una sua futura rinascita.
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Perché ho riportato questo mio ricordo di (relativa) gioventù?
Perché ho l’impressione che quella soglia la nostra attuale civiltà la stia varcando.
Anzi… forse l’ha già varcata!

Le responsabilità sono molteplici e tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo partecipato. Non intendo accusare nessuno in particolare, bensì tutti in generale. Ognuno al proprio livello non siamo stati in grado di accogliere quella chiamata “allo spirito” che da decenni bussava alle porte, almeno dagli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale, e che ha oscurato quella visione del Christo Eterico che dal 1933 in poi avrebbe dovuto essere accessibile per il risveglio dell’anima umana. Soprattutto, per destino, all’anima dei popoli centro-europei (tedeschi ed inglesi) che avrebbero dovuto fare da argine agli accattivanti impulsi spirituali di un Oriente oramai antico e decaduto e quelli di un Occidente irrimediabilmente sprofondato nel più gretto materialismo.
Così non è stato.
L’ Europa, la nostra vecchia, cara, illuminata Europa, quella che alla fine del ’800 aveva espresso le più alte forme di pensiero filosofico, scientifico, artistico e spirituale, ha mancato di rispondere alla chiamata e in tutti i campi si è avvitata su un dogmatismo materialistico che, alla fine, non poteva che condurre alla depravazione di ogni slancio.
Che poi tutto questo sia stato abilmente orchestrato da quelle Entità dell’ostacolo che almeno noi antroposofi dovremmo ben conoscere, non è ovviamente neppure messo in dubbio.
Ma la resistenza morale di tutti noi a tale sopraffazione… diciamo che è stata risibile.
E qual è, oggi, lo stato di fatto?

Le massime cariche politiche europee nazionali e trans-nazionali sono state tutte corrotte, ricattate o minacciate, rendendole esecutrici di ordini che mirano all’abrogazione di tutti i diritti costituzionali e quelli di più ampia e libera partecipazione di tutti i cittadini alle decisioni comuni.
La stessa cosa è accaduta alla magistratura e alle più alte sfere militari: corruzione, ricatto o, all’estremo, di fronte ai più integerrimi… omicidi camuffati da suicidi o tragiche casuali disgrazie.
La stampa e la TV oramai da lungo tempo sono nelle mani di quelle stesse figure Ombra che, dietro le quinte, allestiscono lo spettacolo necessario per mantenere addormentata la coscienza collettiva dei popoli. E sempre in mani di privati è finita la censura dei più importanti social mondiali (Facebook, YouTube, Telegram, Instagram, Linkedin).
Alla corruzione, al ricatto o alla minaccia hanno ceduto i più importanti “Albi professionali”, tra i quali quelli dei medici, degli psicologi, degli insegnanti e dei giornalisti. Con il risultato che vengono avallate scelte scellerate e scriteriate che nessun “sano e onesto” professionista avrebbe mai immaginato potessero essere avallate nel proprio settore.
E molte Star dello spettacolo (cinematografico, sportivo, musicale, pubblicitario), seguite da influencer più o meno affermati, si sono affrettate a montare sul carro dei vincitori sperando di ricavarne ricchezza, fama ed onori.
La scuola è stata fatta a pezzi, smembrata da ridicole e aberranti regole burocratiche, da programmi che prediligono l’acquisizione di dati ad una personale e originale capacità di riflettere degli studenti, da sterili equiparazioni di tutte le religioni e dalla diffusione ad oltranza dei vaniloqui teorici della LGBTQIA+… Come se non bastasse, a voler dar credito alle notizie che trapelano da singoli istituti così detti d’avanguardia, si prevedono, a breve, lezioni di sesso e giocosità erotiche fin nelle scuole elementari.
Così che, alla fine, la maggior parte della nostra gioventù sopravvive immersa nella virtualità dei video giochi, della droga più o meno pesante e nel sesso facile e veloce, incapace di leggere un qualsiasi testo classico (saggio o romanzo che sia) o di produrre pensieri originali.
Ma neanche coloro che per fortunata estrazione sociale hanno potuto usufruire delle migliori scuole di prestigio si salveranno: alla loro “formattazione mentale” ci penseranno gli istituti più irraggiungibili e blasonati nonché i master internazionali i cui principi fondanti, guarda caso, sono quelli del neoliberismo più sfrenato.

Frattanto, la coscienza collettiva dorme sonni beati, istupidita da un’atmosfera satura di menzogne, fiaccata da lavori più o meno sfibranti e mal pagati, e poi sedata da programmi spazzatura e pubblicità invadenti, invitata a partecipare agli stati profondi del metaverso virtuale o, al limite, sospinta verso una tifoseria sportiva che è oramai divenuta un valido surrogato della intensa religiosità che un tempo pervadeva le anime.
L’economia nazionale italiana, che in verità ancora si regge sull’Old money (“ricchezza antica” accumulata nella nostra più antica e breve storia passata) e negli scambi “al nero” del mercato reale, sta per collassare nell’indifferenza di tutte le autorità preposte alla sua difesa. Le quali, anziché immaginare di poter sottrarre il paese a quel “suicidio economico” che fu l’entrata nell’euro, spingono verso la digitalizzazione della moneta… solo per poter avere così in mano la più potente arma di controllo delle masse che si possa immaginare.
Il sistema sanitario nazionale, che una volta era il vanto indiscusso della nostra nazione, sopravvive a stento… in un deficit abissale che lo porterà entro breve termine all’estinzione.
Il nostro paese, tuttavia, per caratteristiche intrinseche della sua popolazione, è solo di poco più avanti nell’autodistruzione… l’Europa tutta ci segue da vicino.
Apprendisti stregoni di vergognosa taratura morale stanno inquinando il cielo del nostro continente con stagno, bario, alluminio, rame, titanio, silicio, cobalto e piombo (e chi più ne ha più ne metta)… pur di avallare le deliranti profezie messe in bocca dai “soliti noti” a una povera ragazzina asperger. Lo scopo è creare, letteralmente, un fasullo riscaldamento globale… in parte per essere legittimati a tentare di oscurare il Sole, e in parte per portare avanti un “Progetto Green” che di green non ha nulla, perché poche cose sono più inquinanti per il nostro pianeta delle pale eoliche, delle batterie elettriche o delle culture OGM.
Dell’inquinamento dei mari forse è meglio non parlare affatto.
E poi c’è la GUERRA… L’apoteosi del Drago (come lo chiamò Evgenij Schwarz in un testo teatrale che forse tutti, oggi, dovrebbero leggere o rileggere attentamente), la sua arma preferita… perché in poco tempo produce orrori inenarrabili precipitando masse incalcolabili di uomini in un inferno di sangue e dolore, di odio e violenza… e nella perdita di qualunque speranza in un diverso futuro.
E, infine, c’è il delirio lucido (e ben pagato) dei capi del Parlamento Europeo (che non è detto siano davvero esseri umani) che sta prodigandosi in titanici sforzi per occasionare un’ultima, distruttiva, Guerra Atomica Mondiale… o, al limite, di realizzare il totale controllo delle poche masse ancora umane rimaste, grazie alla digitalizzazione e alla diffusione capillare della A.I.

Chiunque sia rimasto integro nella propria coscienza e nella sana capacità di giudizio non può che vivere allibito, con uno stupore che si rinnova ogni giorno e, con occhi sempre più sgranati, assistere all’indicibile… che trova di continuo il modo per superare sé stesso.
Allo stato attuale delle cose non sembrano esserci grandi possibilità di opposizione: i poteri decisionali a livello politico, economico, giurisdizionale e comunicazionale sono tutti nelle mani del Drago.
La Menzogna regna sovrana e ottenebra la coscienza della maggior parte degli uomini.
E sono convinto che nessun “Referendum”, nessuna protesta di piazza e nessun movimento rivoluzionario pacifico o armato sarebbe in grado di rovesciare l’attuale stato di totalitarismo.
E dunque… perché non auspicare un qualche evento disastroso che metta fine a questo scellerato scempio? Sappiamo che l’antica Lemuria fu spazzata via da una catastrofe di fuoco, che l’antica Atlantide precipitò in una catastrofe acquea… perché la nostra epoca non potrebbe collassare, ad esempio sotto una tempesta solare ancora più possente, dirompente e improvvisa di quella (siglata come AR3664) in effetti prevista? Ve lo immaginate: tutti i sistemi di comunicazione e tutte le reti elettriche che vanno in blackout, sprofondando il mondo nel buio e nel caos. Senza più elettricità, senza più Internet, senza più nessuno di quei sofisticati sistemi di riferimento ai quali da decenni oramai abbiamo affidato la nostra sopravvivenza, quanti sopravvivrebbero?
Senza radar, senza GPS, senza più aerei, senza radiocomunicazioni, anche solo per farsi la guerra bisognerebbe tornare all’arma bianca.
Forse, allora, poi, dopo decenni di profondo silenzio, i pochi superstiti troverebbero la forza di rialzare la testa e ricominciare ancora una volta tutto da capo.
Oh… so bene che i piani approssimativi del “Progetto Uomo” avrebbero dovuto essere ben altri: mancherebbero ancora secoli alla fine della nostra quinta epoca post-atlantica, alla quale dovrebbero poi seguire la sesta (l’epoca Slava) e infine la settima (chiamata Filadelfia)… per poi procedere verso l’epoca dei 7 sigilli e, infine, verso quella delle sette trombe.
Tuttavia, segni inequivocabili sembrerebbero annunciare una anticipata incarnazione di Arimane dietro la cui figura di “necessario Ostacolatore” si profila, però, quella ben più minacciosa di Sorat… il vero Anticristo.
Oramai da diversi anni, infatti, mi sono del tutto convinto che nessun essere umano, per quanto psicotico o affetto da gravi disturbi narcisistici della personalità, per quanto bramoso di potere assoluto o di ingenti, spropositati guadagni potrebbe mai essere autore delle perversioni deliranti di cui ho scritto sopra… Solo Sorat, l’Anticristo, è il vero ispiratore dei mali che appestano il mondo, perché il suo scopo è quello di realizzare l’Ottava Sfera e il definitivo fallimento del “Progetto Uomo”.
Reggeremo tutti noi alla sua venuta?
Le occasioni perdute dal popolo tedesco e da quello inglese (di farsi portatori dei sacri valori della centralità del Christo nella storia umana) potranno in un qualche modo essere recuperate?
Ebbene: sono sicuro di sì… perché ancora oggi, nell’ombra, lontano dalle luci della ribalta, sono numerosi gli uomini e le donne che si impegnano in tutti i modi possibili e immaginabili per opporsi al male. Ovunque, sapendo dove dirigere lo sguardo, possono essere osservati in azione esseri umani capaci di autentica carità, di donazioni eroiche di sé, di aiuto ovunque e comunque, oltre ogni giustificato limite, di accoglimento gratuito dei più diseredati e offesi… E, a volte, fino al sacrificio della propria vita.
E dunque? Perché augurarsi un cataclisma solare?
La risposta è semplice: perché il Male, attraverso la distruzione capillare della cultura e la diffusione ad oltranza di droga informatica ora sta attaccando i bambini, i giovanissimi o, in altre parole, le generazioni che verranno.
Il dubbio, allora, mi sembra legittimo: senza una sana educazione a un pensare critico, spregiudicato, libero e creativo saranno in grado uomini e donne del futuro di opporsi in un qualunque modo allo strapotere del Male? Privati di una minimamente lucida consapevolezza di sé, saranno in grado le generazioni future di debellare ciò che già oggi sembra inattaccabile, almeno sul piano pratico della realtà? Non sarebbe meglio saltare ora nell’abisso, quando ancora nell’animo di tantissimi uomini e donne, di ragazzi e ragazze, permane la luce del senso morale della vita?
Lo confesso: in questi ultimissimi due o tre anni mi sono chiesto più volte se, come aveva suggerito il mio amico fisico ricercatore, non sarebbe davvero meglio che la nostra civiltà collassasse definitivamente ora, adesso, all’improvviso… prima che sia troppo tardi. Non importa se attraverso una tempesta solare o un bell’asteroide impazzito che finalmente mettesse fine a questa progressiva disumanizzazione in atto. Poi, forse, allora, l’umanità si riprenderà e, memore del pericolo corso, tornerà a tendersi versa la propria originaria natura spirituale.
Tuttavia, riconosco la limitatezza della mia visione… forse non abbiamo ancora toccato il fondo, o, forse, ci sono ancora margini di opposizione e rinascita. Ora! Qui! Adesso…
E se si escludono forme aperte di opposizione all’orrore dilagante – nelle quali, come ho già detto non credo – l’unica alternativa potrebbe essere quella che fu già indicata da Giulietto Chiesa in tempi non ancora così tragici come quelli attuali: “Piccoli fuochi”… piccole comunità di esseri umani nascoste tra le pieghe del Controllo Totale. Piccole comunità autoesiliate in territori il più possibile lontani da qualunque sistema di controllo, o in strutture poco appariscenti, silenti e inoperanti all’esterno ma che, così come una volta fecero i monaci benedettini rinchiusi nei loro monasteri (si legga: “Il filo infinito” di Paolo Rumiz), si facessero centri di memoria della cultura, dall’arte, del sapere scientifico e della pratica spirituale interiore.
Piccoli semi nascosti in profondità nella terra che, forse, un giorno, torneranno a fiorire… così come accade a volte nei deserti, pur dopo anni di aridità… quando all’improvviso cade una seppur timida pioggia… e la sabbia, allora, torna a risplendere di mille colori.
Psicologo psicoterapeuta ad indirizzo Psicanalitico Junghiano.
Antroposofo, conferenziere ed autore di libri ed articoli.
Specializzato in bioenergetica, transazionale, ipnosi e sessuologia.