di Adriana Koulias
La scorsa Pasqua sono trascorsi esattamente 90 anni dal 1933 e dall’ascesa della Bestia predetta da Rudolf Steiner.
La Bestia che avrebbe cercato di cancellare il secondo Mistero del Golgota, quell’anno cercò di distruggere la Società Antroposofica. Nella sua lettera di Pasqua di quell’anno, Walter J. Stein parlò di un atto di volontà in relazione alla profezia di Michele, pronunciata da Rudolf Steiner, in cui si parlava di una culminazione di platonici e aristotelici.
Walter J. Stein nella sua lettera si riferiva alla crisi della Società Antroposofica, il cui Vorstand [Consiglio Direttivo NdT] “terreno” stava espellendo dalla società persone che appartenevano all’Antroposofia! Persone che si erano strette attorno a Michele e avevano legato il loro destino a lui.
Nel suo ultimo discorso Rudolf Steiner si sforzò di alzarsi dal letto di morte per parlare agli antroposofi, un’ultima volta, per radunare i loro cuori e le loro menti, perché vedeva chiaramente cosa sarebbe successo dopo la sua morte se non si fossero uniti con buona volontà. Così si espresse:
E così vediamo appunto in Novalis un luminoso, smagliante precursore di quella corrente di Michele che dovrà guidare anche voi, miei cari amici, ora mentre siete nella vita e più tardi quando avrete superate le porte della morte.
Nei mondi spirituali allora ritroverete tutte queste personalità, anche quell’entità di cui vi ho parlato oggi; troverete tutti quelli uniti ai quali dovrete preparare quell’opera grandiosa che deve realizzarsi alla fine di questo secolo e che dovrà condurre l’umanità a superare la grande crisi in cui è caduta.
Deve venire realizzata quest’opera, cioè: il potente compenetrarsi con la forza di Michele, con la volontà di Michele che è in realtà ciò che manifesta la volontà dei Cristo, ciò che deve aprire la via per innestare la forza del Cristo in modo giusto nella vita terrena.
E questa forza di Michele potrà veramente trionfare, vincendo la forza demoniaca del drago che voi ben conoscete.
Se voi cercate di accogliere questo sacro impulso di Michele in questo periodo dell’anno e farne il punto di partenza di quanto per voi, in tutta la sua potenza, in tutta la sua forza, tale pensiero di Michele può portare a manifestazione, non solo come pensiero dell’anima vostra; ma se lo rendete vivente in tutte le vostre azioni, solo allora diventerete fedeli servitori di questo pensiero di Michele, di quanto in senso micaelita, attraverso l’Antroposofia, deve imporsi nell’evoluzione terrena. Se entro i prossimi tempi tale pensiero di Michele diverrà vivente, almeno in un gruppetto di quattro volte dodici uomini e vivrà in quattro volte dodici uomini, che però possano venire riconosciuti come tali non da se stessi, ma dalla Direzione del Goetheanum in Dornach, se in questi quattro volte dodici uomini si saranno creati dei condottieri, dei capi, per la disposizione dell’anima rispondente alla festa di Michele, allora potremo guardare con fiducia alla luce che ad opera della corrente di Michele, per effetto dell’attività micaelita, si diffonderà nel futuro in tutta l’umanità (Ultima conferenza, 28 Settembre 1924).
Bisogna immaginare, cari amici, come il mancato riconoscimento da parte del Vorstand di coloro che erano veri michaeliti si sia riverberato nei mondi spirituali! E quanto deve aver fatto piacere ai tirapiedi di Sorath vedere quel Vorstand espellere proprio le persone che avrebbe dovuto nutrire e creare uno scisma le cui increspature si sarebbero propagate per decenni fino ai più remoti confini del movimento antroposofico sulla terra!
Cercare di deviare il karma, cercare di manomettere ciò che gli esseri superiori avevano creato era un peccato contro lo Spirito Santo della comunità!
Un peccato che non può essere perdonato. Si potrebbe dire che questa è stata la più grande prova che la Società Antroposofica non è riuscita a superare!
Eppure le potenze avversarie non hanno avuto successo! Perché ciò che vive nelle anime umane che sono collegate a Michele e all’Antroposofia non può essere cancellato da azioni umane egoistiche.
Coloro i cui destini sono intrecciati con la Profezia di Michele, cioè coloro che dovevano incarnarsi entro la fine del secolo scorso e che sono vivi oggi, coloro che devono creare una culminazione sono nati di nuovo con l’Antroposofia che vive in loro, non come un insegnamento, non come una teoria o una filosofia, ma come organi di percezione che li rendono veramente umani!
Perché l’antroposofia, presa nell’anima con vigore, nella volontà stessa, rinasce come organo dell’anima che è intrinseco come qualsiasi altro organo del corpo fisico. Un organo d’amore capace di unirsi agli altri! Questo nessun Vorstand terrestre può distruggere! Questo non si preoccupa di statuti o legalità. Questo è superterreno! Questo è karma e destino!
Walter J. Stein lo disse nel 1933:
Alcuni ritengono necessario creare istituzioni speciali per “mantenere puro l’insegnamento”, ma per coloro che si incarneranno più tardi questo insegnamento non è solo scritto nei libri, è iscritto nei nostri organi e nel grande Libro della Vita, le cui pagine vengono sfogliate da poteri sacri molto diversi da quelli di qualsiasi Vorstand. Questo insegnamento è scritto nel nostro sangue e pulsa nelle nostre vene. E nella misura in cui è diventato un organo, nella misura in cui è diventato parte integrante di noi stessi attraverso l’amore, nella misura in cui al punto culminante si realizzerà nella nostra volontà, nel nostro destino e nel nostro ritorno. Questa è l’opera miracolosa che deve essere compiuta. Per Spiritum Sanctum Reviviscimus.
90 anni dopo, ci troviamo di nuovo di fronte a un anno di decisioni. Dobbiamo decidere se collaborare con gli dei e con Michele.
Rudolf Steiner ci dice:
Poi quelli che oggi operano per il Movimento Rosicruciano appariranno di nuovo sulla Terra, alla fine dei sec. XX riuniti con quelli che sono stati i Maestri di Chartres. Poiché questo è stato accordato in quel Concilio Celeste, al principio del XIII sec. Allora venne stabilito che sarebbero riapparsi insieme gli Aristotelici ed i Platonici, che si sarebbe lavorato affinché il Movimento Rosicruciano nel XX sec., potesse diventare sempre e sempre più fiorente sì che alla fine di questo secolo nella anime di Aristotelici e di Platonici, la Scienza dello Spirito possa raggiungere un dato apogeo, un alto grado di sviluppo nella civiltà terrena. Se si può lavorare nel modo che è stato prestabilito, predestinato da Michele, allora l’Europa, allora la moderna civiltà può venir strappata dalla decadenza. può venir salvata dalla distruzione. Ma questo è 1’unico modo per il quale ciò può venir compiuto! Questo salvare e portare fuori la civiltà dalla decadenza dalla rovina. Dipende dal comprendere Michele (Il Karma della Comunità Solare, 20 Luglio 1924).
Prendiamo queste parole nel nostro cuore, cari amici!
Riflettiamo e consideriamo ciò che è accaduto negli ultimi 90 anni. Le ‘figlie’ di Anthropos-Sophia hanno purtroppo condotto una vita indipendente dalla “madre”. Se così non fosse, non vedremmo quello che vediamo ora a Dornach.
La scissione degli anni ’30, tuttavia, si è ripetuta più volte nella Società antroposofica, con fazioni che sostengono questa o quella persona, creando spaccature!
Io stessa sono stata a Dornach e ne ho sperimentato il dolore!
Queste spaccature hanno portato a un allontanamento e a una crescente indipendenza dei gruppi nazionali e dei gruppi internazionali. Settari, partigiani e non meno politici di quanto non lo siano nel mondo esterno. I movimenti delle figlie hanno perso il loro legame con Anthropos-Sophia, l’ho visto con i miei occhi: scuole Waldorf, agricoltura biodinamica, medicina, triarticolazione, ecc. si sono lentamente separati da Rudolf Steiner e dall’Antroposofia, utilizzandoli solo di nome e quindi in modo superficiale, non in modo vivente, perché il modo vivente sarebbe quello di connettersi alla madre – ma il cuore della madre, il Vorstand, ha perso il suo potere micaelita!
So che molti potrebbero essere contrariati da queste parole e credere che non siano vere, ma bisogna guardare dall’alto con occhi aperti per vedere l’evidenza di quanto poco di vera Antroposofia sia rimasto in questi movimenti figli, anche nella stessa Dornach. Come si sono allontanati dai fondamenti della Scienza dello Spirito per diventare più appetibili a un mondo materialista che crede che il fine giustifichi i mezzi – ma nel farlo hanno perso l’anima e lo spirito, e l’Antroposofia ha sofferto e continua a soffrire una morte da mille tagli!
La prova sta nell’incapacità di questi movimenti figli di prosperare e nell’incapacità dell’Antroposofia di rispondere alle domande più importanti del nostro tempo attraverso i suoi membri.
Mi duole dirlo, cari amici, ma lo spirito del nostro tempo ci impone di essere brutalmente onesti con noi stessi – conosci te stesso. Siamo tutti davanti al Guardiano ed egli ci mostra cosa abbiamo fatto dell’Antroposofia!
È un dolore profondo che si prova… ma va detto perché c’è ancora tempo per invertire la rotta!
Rudolf Steiner aveva avvertito nel 1923, quando tenne una conferenza sulla Comunità, che una cosa del genere avrebbe portato a un “esaurimento” delle forze per l’Antroposofia, così fece un ultimo tentativo! Unì la Società Antroposofica al movimento e portò molti doni agli antroposofi durante il 1923-24, sperando che tali doni, tale unificazione, potessero prendere piede nelle anime degli antroposofi.
E per molti avvenne, ma ciò non impedì al Vorstand – o meglio a tre personaggi ed a coloro che li sostenevano – di distruggere in un colpo solo la buona volontà che Rudolf Steiner aveva cercato di sviluppare per decenni collegandola al suo karma che aveva unito alla Società Antroposofica!
Nel 1933 i platonici e gli aristotelici non si unirono, ma si separarono – non nel senso che una fazione era platonica e l’altra aristotelica, ma nel senso che non riconoscendosi l’un l’altro buttarono via il bambino con l’acqua sporca! Hanno distrutto la buona disposizione d’animo tra platonici e platonici, aristotelici e aristotelici! Erano come una persona che, in battaglia, non uccide solo il “nemico” ma anche i propri uomini nella frenesia della battaglia! Perché alcuni aristotelici e alcuni platonici in realtà si capivano a vicenda e prendevano le parti l’uno dell’altro per aiutarsi a vicenda! Per esempio Dunlop e Stein! Dunlop, un platonico, divenne il mecenate di Stein, un aristotelico! Mentre Elizabeth Vreede, una platonica, fu emarginata da altri platonici!
Ecco com’era la situazione: un arbitrio generale, non meno barbarico di quelle lotte tra monaci e prelati cattolici e ortodossi che si tiravano la barba a vicenda!
Oggi ci troviamo di fronte alla sfida più grande che abbiamo mai affrontato. Oggi siamo nel bel mezzo di una grande battaglia condotta da tutti i tipi di poteri demoniaci ahrimanici, perché oggi l’umanità può avere sulla terra gli effetti della Scuola di Michele, ma anche gli effetti della Scuola di Ahriman nella sua manifestazione più diabolica e insidiosa, una scuola che opera in ogni aspetto della vita e che ha già ottenuto molti allievi anche nella Società Antroposofica – perché tutti gli esseri umani sono inconsapevolmente, in modo sonnolento, convertiti da Ahriman!
Mentre nelle altezze Michele istruiva le sue schiere, nella sfera subterrena è stata fondata una specie di Scuola Ahrimanica situata direttamente sotto alla superficie della Terra. Perciò si può dire veramente che nella sfera Superterrena vi è la Scuola di Michele, e direttamente al di sotto della sfera terrena, subito sotto alla zona nella quale noi ci troviamo come esseri umani – non dimentichiamo che anche nella sfera subterrena sono attivi e operanti esseri spirituali – qui viene fondata una Scuola Ahrimanica in opposizione a quella di Michele. E specialmente ora che da Michele non irradiava più sulla Terra alcun impulso che ispirasse l’intelligenza con forze celesti, durante questo periodo iniziale in cui l’intelligenza sulla Terra doveva venir lasciata a se stessa, appunto in esso con maggior zelo si misero in azione le Scuole Ahrimaniche e tesero tutti i loro sforzi per far penetrare dal basso verso l’alto i loro impulsi immettendoli nello sviluppo della intelligenza dell’uomo (Il Karma della Comunità Solare, 20 Luglio 1924).
Il 2033 è alle porte.
Sono presenti sulla Terra gli allievi della Scuola di Ahriman, fianco a fianco con noi…. Chi è un vero studente di Michele può riuscire a superare la loro influenza e a sapere chi è solo attraverso lo spirito che sa discernere – ciò che si sforza sempre di separare – e attraverso lo Spirito Santo che unisce lavorando attivamente per il bene del mondo.
Perché spetta a noi arginare il declino dell’umanità. Se non lo faremo, se falliremo nel nostro compito, non si tratterà solo di un karma oggettivo, ma del nostro karma personale, che abbiamo assunto con il nostro giuramento a Michele, un karma che è legato al karma dell’Antroposofia sulla terra! Perché questo è il vero significato di essere michaeliti!
Prima della sua morte, l’amico e mecenate di Walter J. Stein, DN Dunlop, ha detto:
Non possiamo guardare insieme la meravigliosa battaglia in corso dove sono le nostre ‘ombre’ – la battaglia cosmica tra Ahriman e Michele. Posso vedere la maestà di Michele mentre aspetta il nostro aiuto per restituirgli il suo potere. E non aspetta invano… non aspetta invano!
Che non sia invano!
Ci sono dei motivi per cui Rudolf Steiner cita Novalis nella sua Ultima Conferenza agli antroposofi, e questa è una delle ragioni;
E quando lasciamo operare su di noi ciò che Novalis ha riversato nei suoi ‘frammenti’, vediamo che opera su di noi in modo così profondo, perché tutto quanto egli ha davanti a sé nella realtà sensoria, tutto ciò che gli occhi possono vedere sulla terra come bellezza del creato, vive nella sua anima e ci appare come magico idealismo nella sua poesia con uno splendore quasi celeste. Egli è capace di far risorgere anche le cose più semplici del mondo materiale in uno splendore di luce spirituale per opera del magico idealismo nella sua poesia. E così vediamo appunto in Novalis un luminoso, smagliante precursore di quella corrente di Michele che dovrà guidare anche voi, miei cari amici, ora mentre siete nella vita e più tardi quando avrete superate le porte della morte. Nei mondi spirituali allora ritroverete tutte queste personalità, anche quell’entità di cui vi ho parlato oggi; troverete tutti quelli uniti ai quali dovrete preparare quell’opera grandiosa che deve realizzarsi alla fine di questo secolo e che dovrà condurre l’umanità a superare la grande crisi in cui è caduta (Ultima Conferenza, 28 Settembre 1924)
Perché citare le vite di Giovanni Battista, Raffaello e Novalis, rispetto a Michele, se non perché Giovanni Battista ha saputo unirsi a Lazzaro-Giovanni nel modo più disinteressato e amorevole? Così facendo, si è fatto precursore di ciò che dobbiamo fare nelle nostre anime, unire Re e Pastore in modo che esteriormente possiamo unire platonici e aristotelici attraverso Michele!
Vediamo come questo si riverbera nella vita di Giovanni Battista come Raffaello, che poteva dipingere ciò che vedeva solo attraverso gli occhi di Lazzaro-Giovanni, perché era nel mondo spirituale, e poi come questo lo rese un precursore dell’Antroposofia come Novalis, perché aveva creato un organo in grado di unire la sua anima con la sua amata – la saggezza femminile che oggi conosciamo come Anthroposophia! Ci sarebbe molto altro da dire a questo proposito, ma basterà dire che le quattro volte dodici persone devono essere in grado di fare questo e di guidare l’Antroposofia nei prossimi mesi, se non vogliamo fallire nel nostro compito.
Quest’anno stiamo vivendo una prova di volontà. Ci si può chiedere che cosa significhi in pratica – non in teoria ma in PRATICA?
Cosa significa far vivere il potere di Michele nell’anima come VOLONTÀ ATTIVA nel nostro tempo?
Significa risvegliare quell’organo che già vive in noi in attesa di essere risvegliato, che è stato creato quando abbiamo portato l’antroposofia nel nostro cuore in modo vivo, sia sulla Terra che nei Mondi spirituali. Che si tratti di aristotelici o di platonici, questo può avvenire veramente solo in comunità con gli altri, come ci mostra Giovanni Battista.
Ci risvegliamo, ma solo gli uni grazie agli altri, e questo richiede un interesse per l’altro così profondo da diventare una facoltà di trasformazione, un interesse più intenso di quello che possiamo avere per noi stessi – questo è ciò che ci rende veramente umani – l’AMORE.
Trasformiamo quello che normalmente sarebbe un interesse per noi stessi in un interesse per gli altri.
Questa trasformazione dell’anima nell’anima dell’altro è amore spirituale. È volontà attiva, è comprensione e simpatia attiva. Ci immedesimiamo nell’altro e in questo modo vediamo veramente l’altro. Questa è una forza potente! Questa è una forza di Michele, una volontà michaelica, e questa volontà attiva non è altro che il nostro pensiero che viene “alimentato” da noi per poter pensare nell’altro e nel farlo troviamo il Cristo; ecco perché Rudolf Steiner la chiama forza cristica!
Dobbiamo lasciare che questo penetri in tutta la vita, cioè in tutta la nostra anima. Questo è un atto che può vivere in tutti i nostri atti insieme!
Dobbiamo stare di fronte all’altro, non come un essere separato, dobbiamo vedere come siamo sempre nell’altro e portare l’immagine dell’altro nella nostra anima e dobbiamo diventare pienamente consapevoli nel farlo. Dobbiamo chiudere gli occhi e vedere l’immagine eterica dell’altro che sta davanti a noi! Se riusciamo a farlo, se riusciamo a trattenere nell’anima questa immagine del corpo eterico dell’altro, allora essa diventa una forza vitale in noi, una forza di buona volontà che è pienamente e veramente cristiana.
Come potremmo allora contrapporci in fazioni? Come sarebbe possibile? Non potremmo! Perché capiremmo che essere separati è un’illusione. Le opinioni e le discussioni, le teorie cadono nel nulla alla luce del Cristo nell’altro!
Dobbiamo imparare a farlo ORA!
Deve venire realizzata quest’opera, cioè: il potente compenetrarsi con la forza di Michele, con la volontà di Michele che è in realtà ciò che manifesta la volontà dei Cristo, ciò che deve aprire la via per innestare la forza del Cristo in modo giusto nella vita terrena. E questa forza di Michele potrà veramente trionfare, vincendo la forza demoniaca del drago che voi ben conoscete. Se voi cercate di accogliere questo sacro impulso di Michele in questo periodo dell’anno e farne il punto di partenza di quanto per voi, in tutta la sua potenza, in tutta la sua forza, tale pensiero di Michele può portare a manifestazione, non solo come pensiero dell’anima vostra; ma se lo rendete vivente in tutte le vostre azioni, solo allora diventerete fedeli servitori di questo pensiero di Michele, di quanto in senso micaelita, attraverso l’Antroposofia, deve imporsi nell’evoluzione terrena (Ultima conferenza, 28 Settembre 1924)..
Ecco perché ci troviamo di fronte a una crisi della Volontà – abbiamo la libertà di allontanarci per lasciarci cadere preda della “Bestia” come abbiamo fatto nel 1933, perché la nostra volontà è addormentata rispetto all’altra!
Perché preferiamo vivere nelle astrazioni e nelle discussioni, perché preferiamo studiare piuttosto che praticare!
Abbiamo anche la libertà di afferrare con la nostra volontà la conoscenza di come risvegliarci l’un l’altro, in modo da renderci conto che fin dall’inizio siamo stati insieme, che siamo stati l’uno l’insegnante dell’altro in una vita e l’uno l’allievo dell’altro nella prossima – DN Dunlop la chiama “una simpatia immortale che nulla può cancellare”. Capiamo allora che gli errori degli altri sono anche i nostri errori, perché siamo stati i loro insegnanti!
Questa è la prova, cari amici. È questo che impedirà a chi insegna di sentirsi superiore e a chi è allievo di idolatrare i propri insegnanti. Questo è ciò che ci impedirà di non riconoscere Rudolf Steiner e Christian Rosenkreutz, cercando coloro che sono sui podi e davanti ai leggii e non coloro che potrebbero essere seduti in platea!
Vi esorto con ogni fibra del mio essere a prendere sul serio queste parole, a portarle nella vostra anima e a metterle alla prova. Vivete con loro attivamente e vedete quali frutti ne derivano – osservate la loro immagine successiva, perché solo voi potete conoscere la loro verità in questa epoca di libertà. Questo è ciò che ci viene richiesto da Michele.
Vi lascio completamente liberi da questo punto di vista, eppure l’urgenza mi impone di parlare così, senza influenzarvi in alcun modo, se non per stimolarvi a trovare la verità nelle vostre anime.
Con il più profondo amore e il più profondo rispetto per voi che siete stati i miei maestri, con i più caldi pensieri e la riverenza per il Cristo che vive nelle vostre anime, il Cristo che incontriamo attraverso Michele.
Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare
Adriana Koulias è nata nel 1960 a Rio de Janeiro, in Brasile. All’età di nove anni la sua famiglia è emigrata in Australia.
Nel 1989 Adriana ha iniziato a studiare Antroposofia, Filosofia e Storia e ha intrapreso una carriera artistica, vendendo opere a varie gallerie d’arte e partecipando a diverse mostre miste. Autrice di diversi romanzi tra cui tradotti in italiano: Il segreto della sesta chiave, Il tempio del Graal, I custodi del Graal.
Oggi Adriana tiene regolarmente conferenze su storia, filosofia e scienze esoteriche. Ha due figli e vive a Sydney.