I pornografi della variante Delta

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Ho appena  scritto il titolo di questo post e mi accorgo che pornografia non è la parola giusta, bisognerebbe parlare piuttosto di pedofilia intendendo con questo il tentativo di una banda medico sanitaria legata a Big Pharma, di sfruttare la propria posizione per approfittare delle persone che si sentono soverchiate dalla loro scienza che brilla come una pietra falsa: ma questa volta le caramelle di paura offerte per stimolare le vaccinazioni hanno un tanfo di balla talmente forte che è difficile farle succhiare alle vittime, nonostante i titoli assolutamente deliranti di una stampa che dovrebbe passare direttamente dalla rotativa al rotolo. E fosse solo una balla a fine di bene, è invece è una doppia balla a fin di male perché attribuisce a una variante virale l’effetto di aumentare i contagi invece di attribuire il fenomeno alle molte cose che non funzionano nei vaccini. In un post precedente ho tentato di mostrare che le varianti (non le mutazioni) sono un fatto normale per qualsiasi virus e che è del tutto contraddittorio pensare una di tali varianti possa essere al tempo stesso più pericolosa e più contagiosa, ma ci provano lo stesso con tutti mezzi, senza alcuna vergogna per le sciocchezze che dicono.


A dire la verità i mercanti di panico si erano accorti che cominciando a chiamare queste varianti con i nomi dei Paesi dove si erano manifestate o si diceva che si fossero manifestate,  avrebbe  favorito il riconoscimento della mistificazione e allora si è ricorsi alle lettere greche che sembrano molto più “scientifiche” e dunque più credibili. Questo perché dopo che si era spinto sull’acceleratore dell’India di cui si mostravano i roghi funebri come se si trattasse di una triste novità pandemica e non di un uso trimillenario. Si è scoperto che comunque  il Paese aveva un settimo della mortalità attribuita al Covid in Usa e nei Paesi occidentali in genere e che il numero assoluto dei morti con tampone positivo sembrava alto solo perché l’India ha oltre un miliardo e 300 milioni di abitanti e dunque un rateo di decessi giornalieri per ogni causa che va dai 40 a 50 mila. Meglio perciò chiamare la stessa variante Delta anzi Delta plus ( ma perché non premium) e ricominciare la manfrina degli allarmi da un’altra parte.

Tuttavia se le persone sapessero sottrarsi alle percezioni indotte dai media e badassero solo ai dati si accorgerebbero che la variante Delta  è in realtà meno mortale delle altre : già il 18 giugno scorso il Public Health England ha pubblicato il suo 16° rapporto su “Varianti SARS-CoV-2 in Inghilterra”, questa volta raggruppando le varianti con lettere greche. E come si può  vedere dalla tabella qui sotto la variante Delta ha un tasso supposto di mortalità dei casi (CFR) dello 0,1% su 31.132 infezioni  confermate (IFR 0,005%) .
E’ un tasso largamente inferiore a quello  dell’influenza ed è molto più basso del virus originario.

Secondo  lo stesso rapporto, la variante Delta ha rappresentato oltre il 75% di tutti i casi nel Regno Unito da metà maggio. Se fosse davvero così mortale, avrebbe dovuto scatenare il caos nelle ultime settimane cosa che invece non è affatto avvenuta nonostante gli allarmi del prof. Neil Ferguson quello che da vent’anni sbaglia regolarmente i calcoli, ma che per legge della meritocrazia è sempre al suo posto ( ci credo, ha fatto vendere miliardi di dosi di inutili vaccini di ogni genere, più merito di questo). Certo qui dobbiamo fare sempre la tara con i problemi di uno strumento diagnostico completamente inaffidabile come i test Pcr e il suo uso scorretto per non dire gestito in funzione delle necessità politiche: abbiano sempre a che fare coi decessi di persone con un’età superiore a quella dell’aspettativa media di vita e rende deboli da altre gravi patologie, ma diciamo anche dentro il quadro mistificatorio generale non si può certo lanciare l’allarme per la variante Delta. Del resto questo è un andamento normale delle malattie respiratorie che tendono verso forme meno virulente e più trasmissibili le quali soppiantano le altre.

E’ per questo che mi è venuto di definire pornografico il tentativo di drammatizzare la variante Delta per rinfocolare la corsa ai vaccini che sembra essere rallentata: è così radicalmente lontano da qualsiasi plausibilità e verosimiglianza che pare piuttosto un esercizio ginnico di persuasione che utilizzi la supercazzola con scappellamento a destra.
In più  lo stesso documento già citato mostra che tra il numero limitato di decessi da variante Delta prevalgono quelli avvenuti tra i vaccinati (37) che quelli tra i non vaccinati (34), il che aggrava i sospetti che i vaccini a mRna diminuiscano le capacità del sistema immunitario.
Eppure i pornografi pandemici di Bruxelles,  Merkel e Macron stanno pensando di mettere ulteriori restrizioni ai movimenti della gente a causa della variante Delta che è una prova assoluta della malafede con cui viene gestita la vicenda pandemica. Francamente appare più saggia la posizione inglese che sta sbaraccando il circo dei permessi, dei pass e delle segregazioni (forse a causa del milione di persone scese in piazza sabato scorso)  sostenendo che col covid si può convivere come accade per l’influenza. Ma questa volta il gabinetto Johnson è stato furbo ha detto che questa convivenza sarà  possibile anche grazie ai vaccini e con questa idiozia sacrificata sugli altari del Dio del profitto si è procurata una tregua dai fulmini di Big Pharma.

Il simplicissimus

Fonte

 

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