Il giorno prima – di qualsiasi impresa, appuntamento importante, evento significativo della nostra vita – è un giorno di speranza, di aspettative, di entusiasmo.
Poi arriva il giorno dell’evento, in cui dobbiamo faticare per essere centrati, consapevoli delle onde del nostro sentire che, talvolta, ci travolge.
Ma il giorno dopo è sempre un giorno di bilanci, di riflessione, di silenzio.
O almeno così dovrebbe essere, per tentare di cogliere l’essenza del nostro destino, il senso e le conseguenze del nostro agire.
In particolare quando tale agire è stato lungamente ponderato e sofferto.
E questo è il caso della realizzazione del nostro film su Massimo Scaligero, che ieri ha avuto il battesimo del pubblico.
Qualunque opera che noi produciamo – sia essa una poesia o una composizione musicale o un dipinto o, come in questo caso, un film – ha, come ogni essere umano che entra nel mondo, una gestazione, una nascita ed un destino futuro.
E, come il bambino diventa uomo e percorre i sentieri, tracciati misteriosamente dal suo karma, anche un’opera d’arte o di ingegno, una volta nata ha il suo destino sconosciuto davanti.
Così ieri abbiamo festeggiato la nascita di OLTRE, il docufilm su questa straordinaria figura che è stato Massimo Scaligero.
Alla Premiere di Roma hanno partecipato più di 450 persone, tanto che si è dovuto aggiungere una ulteriore proiezione alle due previste.
Ma più del dato numerico, pur molto positivo, quello che queste persone ci hanno testimoniato è stato per noi estremamente importante.
Prima di tutto hanno indicato quanto la figura di Massimo – a quasi quarant’anni dalla sua scomparsa – sia presente, sentita ed amata da moltissime persone e non solo da chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e frequentarlo.
In secondo luogo i commenti e i ringraziamenti, a volte commossi, ci hanno fatto capire di aver minimamente
mantenuto fede al nostro proposito di testimoniare ed esprimere la dovuta riconoscenza nei confronti di un personaggio che ha trasformato la vita di molti.
E questo senza, tuttavia, scivolare nell’agiografia, nel culto della personalità.
Il percorso del film, che ci ha impegnato per parecchio tempo, è stato – fin dl principio – costellato di piccoli e grandi miracoli, eventi di destino che hanno cambiato la vita di alcune persone che l’hanno condiviso, tanto che spesso si fa fatica ad essere creduti raccontando alcuni episodi di questa avventura.
Non ci sono state solo luci, intendiamoci, ma anche ombre, difficoltà, contrasti, ostacoli.
Che non mancano mai, in particolare se la sfida è importante.
Ma sempre con la volontà di andare avanti, di mantener fede all’impegno preso, con l’anima permeata di amore nei confronti di colui di cui si è inteso dare testimonianza ed al tempo stesso di senso di responsabilità nei confronti suoi e della sua missione nel mondo.
Gli incontri che questo nostro progetto ha portato con sé sono stati di straordinaria importanza e forse già in questo si può individuare un compito del film: unire le persone.
Già quando ebbi il piacere di presentare il progetto a Trieste e Milano mi fu detto che erano intervenute alle presentazioni persone che non si vedevano da quarant’anni e ciò mi riempì di gratitudine per l’amico e maestro in onore del quale stavo cercando di realizzare quel lavoro.
E notare ieri tra il pubblico convenuto numeroso all’anteprima la presenza di tante persone che non si incontravano da anni, percepire la gioia negli abbracci e negli sguardi, anche se vi sono state – e vi sono – divisioni di orientamento tra loro è, a mio avviso, già un primo obiettivo che il film ha conseguito.
Poi la vicenda della distribuzione internazionale, che ci ha colpito profondamente.
Chi conosce il mercato cinematografico sa bene che i film italiani fanno molta fatica a trovare dei distributori americani o internazionali proprio per l’estrema caratterizzazione della cinematografia italiana. Pertanto, quando siamo stati contattati da una grossa agenzia americana interessata a distribuire a livello mondiale il nostro film siamo rimasti molto colpiti.
Abbiamo letto in questo un segnale estremamente significativo.
Solo alla fine delle trattative abbiamo saputo che la scelta è stata fatta dalla presidente di tale compagnia americana in persona, una donna con una vita complessa e piena di prove che ha colto l’elemento trascendente e spiritualmente trasfigurante che anima OLTRE.
Ma se tutto questo si è potuto realizzare è solo grazie all’incontro con tante persone capaci e disponibili, generose fino all’abnegazione – dal regista agli operatori, dal musicista al traduttore, dal doppiatore ai fonici, dagli amici intervistati alle euritmiste – che hanno accompagnato, passo per passo, la lavorazione del film senza parlare della generosità di tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi.
A tutti loro un grazie di cuore per avermi accompagnato in questo cammino.
Ed ora sembra che la nostra fatica sembra destinata a viaggiare nel mondo, un message in a bottle, un messaggio nella bottiglia che si propone di ispirare tante persone a incontrare i libri di Massimo.
Proprio questo era l’obiettivo primario di OLTRE; consegnare a tutti la memoria dell’umanità di Massimo Scaligero e stimolare i pochi che intendano andare…oltre, alla scoperta della sua straordinaria sfida di vita e di pensiero.