di Piero Cammerinesi
Quando chiudiamo gli occhi e ci facciamo delle immaginazioni usciamo per alcuni momenti dalla ferrea realtà che ci incatena inesorabilmente alla terra e alle percezioni dei sensi.
Le immaginazioni possono essere luminose ma anche terribilmente oscure.
Possiamo immaginare l’amore più disinteressato per l’essere amato ma anche l’odio più feroce per i nostri simili.
Possiamo farci delle immaginazioni aderenti alla realtà – interiore o esteriore – e quindi giuste, o contraddicenti la realtà.
La trama immaginativa è neutra, dipende cosa ci tessiamo; è un po’ come il linguaggio.
Nel linguaggio la trama è costituita dalle lettere a,b,c,d…
Con esse si possono scrivere le peggiori bestemmie o le più elevate liriche. Sempre da lettere sono costituite.
Non è nelle lettere dell’alfabeto né nelle immaginazioni il bene o il male.
Sia le parole che le immaginazioni creano il mondo.
* * *
El que lee mís palabras está inventándolas
(Jorge Luis Borges)