di Piero Cammerinesi
Sono giorni speciali, questi.
Giorni – anzi mesi – in cui assistiamo ad un duplice fenomeno.
Coloro che si rifiutano di usare un pensiero critico sono sempre più avvinti dal “pensiero unico” della narrazione ufficiale mentre coloro che, cercando di interpretare i segnali dello “Spirito del Tempo”, iniziano a sviluppare quello che Massimo Scaligero chiamava un “pensiero rischiarato”, iniziano ad avere una visione più ampia degli eventi.
Tranquilli, non intendo fare nessuna polemica o essere divisivo in alcun modo; si tratta di semplici osservazioni.
Come ho già avuto più volte modo di sottolineare, non si tratta di no-vax o pro-vax ma di utilizzare “in proprio” il pensiero critico e non subire quello imposto dalla manipolazione globale.
Nel tentativo di comprendere il senso degli avvenimenti che stiamo vivendo da un punto di vista spirituale, vorrei commentare una esperienza interiore di una cara amica, che mi ha inviato queste righe:
“Ho avuto una strana esperienza… tre volte durante quella notte… ed era come se la mia anima la ripetesse, per non dimenticare ciò che avevo sentito durante il sonno. Era come se fossi desta.
Una voce mi ha detto:
‘L’umanità è immersa in una nebbia nera e scura e l’unico modo per disperderla è la luce di coloro che sono in grado di generarla’.
Questo si è ripetuto tre volte. Poi sono stata come rapita ed ho visto la terra, in qualche modo dall’alto, c’erano le città, ho visto gli edifici e ovunque era buio e come se il fumo nero coprisse gli edifici, si vedevano solo le loro cime.
Poi ho visto una piccola luce provenire dal lato destro del mio punto di osservazione che ha cominciato a spingere via il fumo… poi tutto questo è finito”.
La voce dunque le dice:
‘L’umanità è immersa in una nebbia nera e scura e l’unico modo per disperderla è la luce di coloro che sono in grado di generarla’.
E questo mi pare un indizio fondamentale da tener presente.
Chi sono ‘coloro che sono in grado di ‘generare la luce’?
Evidentemente coloro che seguono un percorso spirituale e che sono in grado di sfuggire all’incantamento della Matrix – o Maya se preferite – esteriore, capaci pertanto di rischiarare la tenebra di sofferenza, confusione, dolore che ci sovrasta, con la generazione di una luce interiore di conoscenza e di azione.
A questo punto mi sono tornate prepotentemente alla mente le parole pronunciate ripetutamente da Bianca Maria Scabelloni – per tutti “Mimma” – nel corso delle riunioni che facemmo con lei per un decennio dopo la scomparsa di Massimo Scaligero e che proseguirono sino alla sua morte nel Novembre del 1990.
Parole enigmatiche di cui allora non fui in grado di cogliere il significato.
Riporto qui alcune di queste riflessioni:
Questa incarnazione presente è una cosa unica nella storia dei tempi, così come il passaggio tra la quarta e la quinta epoca di evoluzione rappresentò, nel corso dei tempi, un’occasione unica, perché́ corrispose alla nascita fisica del Cristo, questa per noi significa la nascita spirituale del Cristo nell’anima umana. Quando diciamo nascita del Cristo nell’anima umana, diciamo nascita dell’anima cosciente, coscienza che viene continuamente impulsata dall’entità̀ dell’Arcangelo Michele nel momento in cui noi svolgiamo i nostri esercizi per la pratica interiore, nel momento nel quale per noi si svolge un dilemma che riguardi il nostro destino. (Settembre 1983)
Oggi, nell’epoca di Michele, è già cominciata la futura iniziazione cristica, che ci riguarda e che va pensata in questa incarnazione, la più importante che abbiamo mai vissuto e che vivremo. (Settembre 1984)
Sapere, con assoluta certezza e persuasione, che siamo cittadini del mondo, che siamo scesi su questa Terra per compiere una determinata esperienza che è definitiva in questa incarnazione, perché́ questa è l’incarnazione centrale nel nostro percorso evolutivo. È la più importante, ma contemporaneamente ha anche una sua provvisorietà̀. È come se quello che noi facciamo questa volta sia fatto definitivamente, così bene come se non dovessimo più̀ nascere, come se fossimo stati avvertiti che questo è l’ultimo giorno della nostra vita. Quindi dare il meglio di sé. Sappiamo che avremo ripetute vite terrene, ma questa incarnazione, pur nella sua transitorietà̀, è il limite per quello che c’è da fare. Quindi rendersi conto che veniamo da condizioni celesti, come abbiamo visto nel karma della comunità̀ solare, che siamo già̀ stati tutti insieme, che ci siamo impegnati per una determinata finalità̀ sulla Terra. (7 Luglio 1987)
Questa è un’incarnazione centrale, così come, centrale nella storia dell’evoluzione dell’umanità̀, è stato il momento della quarta epoca di evoluzione quando è nato il Cristo sulla Terra, immaginate che siamo a metà di una linea e dopo la linea proseguirà̀. (21 Luglio 1987)
Quello che allora non riuscivo a comprendere era il perché questa incarnazione a cavallo del secolo XXI avrebbe dovuto essere la più importante della nostra intera avventura terrestre.
Di incarnazioni ne abbiamo avute migliaia nel corso dei millenni…
Posso capire quella al tempo della svolta dei tempi ma oggi…cosa ha di speciale quest’epoca?
Ma Mimma dice:
“questa è l’incarnazione centrale nel nostro percorso evolutivo”.
Ebbene, gli eventi di questo ultimo anno e mezzo mi hanno fornito la risposta.
Siamo nel bel mezzo di una transizione epocale e ci siamo perché siamo stati chiamati, o, meglio, perché ci siamo preparati ad un compito fondamentale.
Il senso di tutta la nostra vita è questo momento. Siamo scesi sulla Terra solo per questo; per dare testimonianza della Luce, qui ed ora.
La preparazione che abbiamo fatto prima di scendere sulla Terra, la Scuola di Michele, gli accordi che abbiamo preso tra noi per incontrarci, l’appuntamento fondamentale con la Via spirituale, tutto, tutto non è stato che una preparazione a questa prova fondamentale.
Con le parole di Massimo Scaligero:
L’ora presente è grave: non è una espressione retorica, questa. Chi conosce come realmente stiano le cose, sa che quei pochi che hanno una qualunque responsabilità interiore, non dovrebbero ormai perdere più un minuto di tempo, non dovrebbero più rimandare di un attimo la loro decisione per quei superamenti che in segreto essi veramente conoscono di quale natura debbano essere. Compiti del genere ormai non possono più essere rimandati. Occorre nella calma decisione realizzare quella stessa forza che è stato possibile evocare in taluni momenti decisivi, quando, per lo schianto di ogni resistenza umana, sembrava che dovessero venir meno le basi della vita.
Si è alla vigilia di eventi che possono essere gravemente distruttivi per l’uomo o preludere a una rinascita nel segno dello Spirito. (Massimo Scaligero, “Iniziazione e Tradizione”)
Ma possiamo anche richiamare alla mente le parole di Rudolf Steiner, pronunciate a Londra 24 agosto 1924:
Questo dovrebbe sollecitare l’antroposofo: io sono qui, l’impulso antroposofico è in me, e io lo riconosco come l’impulso di Michele; aspetto, e nell’attesa mi rafforzo mediante il giusto lavoro antroposofico nel presente, sfrutto il breve periodo che è concesso proprio agli antroposofi nel secolo ventesimo tra morte e rinascita, per ritornare alla fine del secolo e continuare il movimento con forza ancor piú spirituale. Mi preparo a questa nuova epoca tra il ventesimo secolo e il ventunesimo (cosí si dice una vera anima antroposofa) poiché sulla terra vi sono molte forze distruttive.
Tutta la vita culturale, tutta la civiltà è destinata alla decadenza, se la spiritualità dell’impulso di Michele non afferrerà gli uomini, se essi non saranno in grado di risollevare la civiltà che oggi rotola verso il basso.
Se ci saranno anime sinceramente antroposofe che introducano in questo modo la spiritualità nella vita terrena, si avrà un movimento verso l’alto; se non ci saranno, la decadenza continuerà. La guerra mondiale, con tutte le sue conseguenze, sarà solo l’inizio di mali peggiori. Oggi l’umanità è di fronte a una grande scelta: o di vedere precipitare nell’abisso tutta la civiltà, oppure di innalzarla di nuovo mediante la spiritualità, di condurla avanti nel senso insito nell’impulso di Michele che precede l’impulso del Cristo.
(R. Steiner, Considerazioni esoteriche su nessi karmici, O.O. 240, Ed. Antroposofica, p.280)
O, per finire, quelle di Peter Deunov o Beinsa Douno il grande Maestro bulgaro:
Siete tutti di fronte alla fine di un’epoca e all’inizio di un’altra.
Quello che potete fare oggi, non rimandatelo a domani.Questo giorno ora, questo è il giorno che riscatta il futuro.
Non siete ancora in ritardo, ma se rimandate, sarete in ritardo. Questo giorno ora decide il vostro destino. Se lo usate bene, determinerà il vostro futuro”.
(Beinsa Douno, “Paga i tuoi debiti” 16 giugno 1935)
Mi sembra innegabile che, come dice la mia amica, l‘umanità sia “immersa in una nebbia nera e scura e che l’unico modo per disperderla sia la luce di coloro che sono in grado di generarla”.
O no?
È come se ci trovassimo, da Cavalieri Templari, dopo un lungo addestramento al combattimento, finalmente di fronte al nemico.
Ora non possiamo più far finta di niente. Ne va non solo della nostra ma dell’evoluzione dell’intera umanità.
E non mi si dica che non sappiamo cosa fare altrimenti tutto quello che abbiamo studiato, meditato, esercitato sarebbe stato vano.
Se non ora, quando? Se non noi, chi?
Piero Cammerinesi