L’Insostenibile Pesantezza del Vero

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di Fabio Antonio Calò
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Rudolf Steiner ha pagato duramente per aver fatto il suo dovere.
Ha sofferto sapendo perfettamente a cosa andasse incontro nell’assolvere ai compiti assegnatigli dai mondi spirituali. E, per aver divulgato quei misteri che da sempre scorrevano esclusivamente nei fiumi sotterranei della conoscenza, ancora oggi paga col non essere accolto o non essere compreso da chi lo accoglie.
Tra i misteri incomprensibili di cui ci ha fatto immeritato dono, svetta il Mistero del Male.
Immeritato dono in quanto non abbiamo ancora sufficienti forze, morali (di sentimento) ed eteriche (di pensiero), per percepire l’impenetrabile idea cosmica e vivente che muove dietro al Male.
Perciò abbiamo dovuto schematizzare, separare Bene dal Male, ridurre quest’ultimo a qualcosa da cui soltanto essere “liberati alla Fine dei Tempi” o al più “liberarsi” da sé mediante lavoro interiore.
Con l’illusoria idea, per dirla col filosofo tedesco, che non si debba guardare troppo nell’abisso, studiandolo e comprendendone le logiche, altrimenti si finisce ad esserne “guardati dentro”.
Vista la triste fine del filosofo, forse ci occorreranno maggiori impegno e coraggio nei confronti di un campo, il Male, che è ovunque, fuori e dentro di noi, e che esige essere conosciuto e allora affrontato, in quanto è Male solo nell’anima umana e solo per quanto Lo si lasci determinarla.

Si dice spesso, anche tra illustri antroposofi ed esoteristi, che il male sarebbe l’assenza cioè l’omissione del bene. È la vecchia visione teosofica, che vede il bene come qualcosa di quantitativo o matematico e dunque come la semplice sommatoria di positivo e negativo: laddove il male fosse tendente a zero, vi sarebbe il massimo bene ed il male in pratica non esisterebbe; il male bensì esisterebbe laddove il bene tendesse verso lo zero, ovvero fosse omesso.
Sarebbe tanto più semplice se così fosse, se lo spirituale fosse sottoposto alle medesime leggi del sensibile; ma allora significherebbe, anche solo per logica, che il male sarebbe un errore cosmico, un glitch del sistema operativo celeste, insomma che il Creato non sia venuto fuori poi così Perfetto.

Un Male, entità Ostacolatrici scappate fuori dalle maglie del Bene che tentano l’uomo per sedurlo, contro cui le Gerarchie del Bene lottano per “Salvarlo”: è questa la rappresentazione, l’immagine mentale del Male, diffusa anche tra gli Scienziati dello Spirito, che ricorda da vicino le descrizioni forniteci al catechismo e da cui facciamo molta più fatica ad affrancarci che dal Male stesso.

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Cosa è, dunque, il Male, secondo le rivelazioni di Rudolf Steiner?
Cosa è che non avremmo dovuto sapere e che stentiamo a riconoscere cioè sperimentare, percepire, “toccare col cuore”?
Il Male, ci mostra, non è un errore. Non è qualcosa che sfugge al Padre Generante, Colui che ha affidato all’uomo il Progetto dell’Amore e della Libertà.
Il Male è invece proprio lo strumento del Padre mercé il quale il Progetto può realizzarsi: lo strumento dell’Amore. “Negli Dei inferi, vivono e tessono le forze dell’amore”: il massimo Bene, l’Amore e la Libertà, si serve del Male per attuarsi.

Il Male è un “Bene superno”, un bene occulto, incomprensibile, illogico: non è un Bene omesso o mancante bensì un Bene posto momentaneamente “fuori luogo o fuori tempo”, cioè fuori dalla nostra comfort zone, dalle nostre rappresentazioni, dai nostri schemi mentali, dalle nostre abitudini, anche dal nostro stato di salute, in modo da “spiazzarci”, decentrarci e farci anche stramazzare al suolo ma costringerci ad una scelta cosciente.
Un Bene posto fuori luogo fu proprio lo “Spirito Santo spinto in basso per avvicinare l’uomo e SALVARLO da Geova”, dall’Eloha lunare, l’Exusiai che gli conferì la sua Exusia-Forma, immagine e somiglianza, con l’intenzione di fissarlo in essa, farne cioè una bella statua incapace di evoluzione, che ornasse per sempre il Suo Giardino.
Lucifero fu inviato dal Padre Generante per fornire all’uomo la possibilità di evoluzione, “uccidendo” la Saggezza celeste tramite Caino, la Saggezza terrena che trae la vita dalla morte.
Senza il “Male” che spezzasse il cordone ombelicale di Geova, senza quegli Dei inferi in cui vivono e tessono le forze dell’amore, ci saremmo pietrificati anziché portare avanti il progetto dell’Amore e della Libertà.
Perciò non si tratta di essere “Salvati dal Male” bensì di Salvarci da noi stessi: Il Male ha solo il compito di stimolarci a Salvarci. Siamo NOI ad avere ogni responsabilità del futuro del cosmo: “voi potete fare cose PIÙ grandi di Me!”, dice appunto il Cristo alludendo al compito dell’uomo nell’universo.
Il Male ha solo il compito di portarci “fuori spazio/tempo”, di attrarci verso l’orlo del burrone e mostrarci le opzioni: vuoi buttarti giù?? O vuoi resistere? Vuoi essere Corvo o Eroe Solare???

“Non è ciò che entra che vi contamina ma ciò che da voi esce”.

Quel che da noi esce IN RISPOSTA AL MALE può essere la Bellezza, la Verità, l’Amore, la Libertà; oppure la Bruttezza, l’Errore, la Menzogna, la “perdizione”, la precipitazione nell’Ottava Sfera. Perché solo nella scelta cosciente se compiere o meno il Buono, il Giusto, il Vero, consiste l’attuazione della Libertà e dell’Amore nel cosmo.
Siamo sempre e soltanto NOI uomini, l’unica gerarchia libera, il Bene o il Male dell’universo!
Gli Ostacolatori, posti al nostro Servizio (Lucifero nell’epoca lemurica ed Arimane in quella atlantidea), NON sono liberi come lo è l’uomo bensì svolgono i loro rispettivi compiti, sottoposti al Volere del Padre: sono i nostri Addestratori, senza cui non avremmo avuto ALCUNA possibilità di evoluzione cioè di sviluppare le forze che possiamo sviluppare solo OPPONENDOCI ad Essi e senza cui non potrebbe attuarsi l’Amore e la Libertà: il Bene superiore!
Proprio come il muscolo si sviluppa soltanto in presenza di un peso contro cui opporsi, noi evolviamo GRAZIE alla forza seduttiva degli Ostacolatori. Ed ognuno di noi ha i suoi Ostacoli sempre in misura delle sue forze, mai al di sopra di esse.

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Il rischio della libera scelta, messo in conto dalle Gerarchie sin da principio, è la completa perdizione dell’uomo; è che egli si abbandoni alla seduzione del Male anziché opporVisi di continuo per trarNe forze di Luce.

Ma quel rischio andava corso, ed oggi tutto il cosmo guarda all’uomo con Gioia. Nessuna Gerarchia può immaginare quale possa essere l’esito della Libertà e dell’Amore in Libertà: esse hanno l’Amore del Padre ma non la Libertà, possibile solo all’uomo.

L’uomo è invece libero proprio perché non È Libero: è libero dalla Libertà, perciò dall’Amore. Ed è libero grazie al Male, strumento della libertà dalla Libertà ma al contempo possibilità della Libertà dalla falsa “libertà”: meta che solo il Male gli consente di realizzare. Possibilità di scegliere se Liberarsi di continuo oppure rimanere schiavo della libertà dalla Libertà, schiavo dell’egoismo dell’amore terreno.

Perciò il Male esiste ed è Bene che esista il Male.
Sembra un ossimoro invece è un’ovvietà: se il Male non esistesse, se l’uomo nascesse Libero e se avesse l’Amore, non sarebbe libero di Liberarsi o di asservirsi sempre più; sarebbe schiavo della Libertà, sottomesso al divino: un “automa morale”, dice Steiner, ciò che oggi le entità luciferiche separate da Lucifero vorrebbero fare dell’uomo: uno schiavo della Libertà.

Lucifero è già redento, già tornato ad essere “Fratello del Christo”, ciò che fu in principio, “una parte di Spirito Santo spinta in basso”, per divenire Toro, forza creativa-intuitiva-fecondativa, ma anche kama, desiderio, brama, passione infera. Ma alcune entità luciferiche terrestri, non quelle lunari né quelle solari, hanno rifiutato la redenzione e agiscono oggi autonomamente tentando di realizzare un involucro astrale della Terra, reso vivo dall’etere arimanizzato che risale verso il Cielo.
Un grave pericolo odierno, proprio della tentazione che deriva da queste entità luciferiche, lo corre il mistico nel delegare la propria Salvezza al Cielo anziché realizzarla autonomamente dallo Spirito mediante volontà: scrive Steiner

“non di un Dio abbiamo bisogno oggi ma di uomini Liberi!”.

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In queste possenti parole che scuotono le nostre fondamenta, sentiamo il Christo stesso che ci esorta ad agire, a Voler determinare la nostra evoluzione attraverso la Conoscenza: “si va al cuore attraverso la testa” perché “il Christo non vuole soltanto essere accolto (via mistica) ma vuole essere Conosciuto!”.

“I Misteri inferi sono i Misteri dell’Amore!”,

ci dice ancora il Dottore.

Per comprendere appieno il paradosso del Male, che ci offre la possibilità della Libertà proprio nell’affamare ed incantare gli Ostacolatori, ci occorrono innanzitutto le forze di cui Lucifero è custode ed occultatore, forze creative-intuitive della Vergine Sophia-Shakti “dilaniata e sprofondata nelle acque”.

E se Lucifero dà all’uomo la capacità intuitiva ma caotica di guardare unilateralmente il concetto e appunto trovarci solo Lucifero, Arimane ci porta il rigore matematico e quantitativo che ci occorre per dare ordine e struttura al pensiero intuitivo; ma tende a distruggere la capacità di percezione del Bello come apparizione del Vero e intuizione del Buono. E allora il Christo diviene solo l’astrazione di cui parlano i “comuni mortali privi di nerbo e virilità”, direbbe il Tradizionalista che guarda unilateralmente il suo percetto e vi scorge solo Arimane: senza riuscire a percepire il concetto quando sgorga ancora vivo prodotto nella coscienza umana dagli esseri delle cose a cui essa rivolge la sua attenzione; senza sentire quel Vero che gli impulsa in una Pistis vivente e pulsante!

Solo attraverso un pensiero artistico, mobile, circolare (Lucifero) MA forgiato nel rigore (Arimane) e nell’amore (Cristo), si potranno recuperare gli eteri perduti (Suono e Vita) e le copie del Fantòma del Risorto: è Lula, il Folle Gioco del Padre-Brahman, da sempre noto alla tradizione induista, che ha scommesso sull’uomo, ponendolo al centro dell’universo e chiamandolo ad “ostacolare gli Ostacolatori” e addivenire così da creatura a Creatore: di un NUOVO Cosmo d’Amore, il cosmo della Libertà.

“Alcune cose possono essere rivelate soltanto attraverso l’arte”

Rudolf Steiner

 

Immagine di copertina: Quadro del Maestro Sandro Parise. In esso non vi è solo la sintesi adialettica di tutto quanto sopra MA molto più!


  Fabio Antonio Calò è un musicista e ricercatore spirituale indipendente

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