Nel silenzio più assoluto, i bambini di Bibbiano sono tornati a casa

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Tutti i minori coinvolti nel cosiddetto «caso Bibbiano» sono tornati dalle loro famiglie.
La notizia, data dal quotidiano La Verità e pochi altri media, è passata sotto il silenzio più totale.

Così almeno sarebbe emerso dall’ultimo giorno di udienza preliminare, tenutasi lo giovedì scorso.
Il tribunale di Reggio Emilia da ottobre sta considerando la richiesta di rinvio a giudizio per 24.
Il pubblico ha avuto modo di avere questa informazione grazie a Valentina Salvi, il PM che, con coraggio e tenacia, da oramai due anni sta conducendo l’inchiesta «Angeli e Demoni».

«Il ritorno a casa di tutti i minori di Bibbiano è il risultato dello stravolgimento delle valutazioni dei loro genitori, effettuate negli anni dai servizi sociali della Val d’Enza».



In pratica, i fascicoli con i casi specifici sarebbero passati ora ad altri assistenti sociali, che avrebbero quindi deciso diversamente rispetto agli allontanamenti imposti dal sistema precedente. «E il tribunale di Bologna, che quegli allontanamenti avrebbe avallato, ha fatto retromarcia» scrive La Verità.
Giovedì il sostituto procuratore Salvi avrebbe anche chiarito che il nome «Angeli e Demoni», con cui si battezzò l’inchiesta nel 2018, non vuole criminalizzare gli indagati. Il PM ha infatti spiegato che i diavoli erano un elemento nelle sedute di psicoterapia.

«Venivano sventolati davanti ai bambini disegni di personaggi positivi e negativi, tra cui anche il diavolo, che poi i bambini vedevano nei loro incubi di notte».

Per alcune famiglie, parte dell’incubo potrebbe essere finito. O quasi.

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