Raccolto universale

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di Hazel Archer-Ginsberg

Una profonda santità cova sulla luce morenteOra, in noi stessi dobbiamo trovare il nostro potere di donare calore, per poter risplendere dall’interno. Nel regno dei sensi il mondo vegetale sprofonda nella morte. Gli spiriti del fuoco, figli degli elevati Esseri del Sole, che portano le immagini archetipiche del regno vegetale, scendono nel grembo della Madre Terra. Tutto intorno a noi vediamo appassire, il colore che se ne va per rivelare l’essenza. Come esseri umani non dobbiamo permettere che la morte della natura ci trascini nel sonno. In autunno dobbiamo scoprire la forza della resurrezione interiore, in modo da poter varcare con piena coscienza la porta della morte con un’anima risvegliata, nel nostro tempo. Questo è possibile grazie a ciò che Michele dona come Fuoco della Volontà. Possiamo entrare in comunione con i segreti più nascosti dell’esistenza ora, sussurrando: Sentiti portatore della Maternità della Natura, per concepire nell’amore il germe ardente del Sé.

Michele non è solo un giorno, ma una stagione che si estende dal 29 settembre, festa di San Michele e di tutte le schiere celesti, al 31 ottobre, vigilia di Ognissanti.

Il drago non è una realtà esterna, ma vive all’interno dell’umanità, rappresentato dal pensiero freddo, morto, razionalistico e pragmatico. È vivo in ogni mortale come forza potenzialmente malvagia. Il messaggio di Michele all’umanità non è quello di cercare di uccidere il drago dentro di noi, perché se lo facessimo non vivremmo in libertà, ma piuttosto di superarlo con la coscienza. È la coscienza del nostro pensiero che richiede la cognizione immaginativa e l’altruismo, oltre alla forza di volontà necessaria per seguire un percorso morale nella vita.

Michele è la festa della forza interiore e dell’iniziativa. È un momento in cui il nostro essere superiore può vincere l’ansia e la paura, perché è compito di Michele risvegliare l’umanità all’eterno interiore.

Le antiche leggende precedono sempre il racconto della battaglia contro il drago con l’enumerazione dei 9 Regni Angelici. Questa visione si rivela alla nostra anima, portandoci fino ai Serafini. Michele è davanti a noi come Principe e Araldo di tutte le Gerarchie, affinché possiamo guardare ai Cori Angelici, affinché possiamo guardare ai nostri sé futuri, affinché possiamo pensare a cosa significhi essere veramente umani, qui e ora, e passo dopo passo, costruire coraggiosamente il nostro gradino forte e stabile sulla scala dell’evoluzione.

È nostro compito sforzarci di completare la storia infinita, con i Nuovi Misteri di Michele proposti da Rudolf Steiner, un vero emissario di Michele, che ci insegna a considerare l ‘essere umano come la decima gerarchia.

Il pensiero di Michele (per rinascere bisogna morire) e una festa di Michele nella seconda metà di settembre devono essere collegati alla festa di Pasqua. Allora, al pensiero della resurrezione di Dio dopo la morte, si potrebbe aggiungere il pensiero, prodotto dalla forza di Michele, della resurrezione dell’essere umano dalla morte, in modo che l’umanità, attraverso la resurrezione di Cristo, trovi la forza di morire in Cristo e di rinascere. Questo significa portare il Cristo risorto nella propria anima durante la vita terrena, per poter morire in Lui, cioè per poter morire non alla morte, ma quando si vive. Allora ciò di cui abbiamo bisogno sarà presente nella vita. Perché sono una cosa sola, e torneranno a intrecciare religione, scienza e arte, perché la gente capirà come concepire la trinità. Una cosa del genere potrebbe effettivamente diventare un impulso che da solo e singolarmente sarebbe in grado, nell’attuale condizione dell’umanità, di sostituire le forze discendenti con quelle ascendenti”. (Rudolf Steiner “Il ciclo dell’anno” 1923 Dornach)

Tela di Lois Schoff

Nell’epoca attuale, piena di queste forze che vorrebbero abbatterci, è essenziale allinearsi con l’Essere di Michele per permetterci di superare tutto ciò che è del “drago” che solleva le sue molte teste dentro di noi.

Possiamo conoscere questo potente “Spirito del Tempo” portando nel nostro cuore pensieri sinceri e pieni di saggezza sul volto cristico che questo essere possiede. Se lo pratichiamo, vedremo presto la luce della saggezza trasformarsi in fiamme ardenti di volontà, che ci permetteranno di svolgere i compiti che ci spettano.

Durante la stagione del raccolto, queste energie che accendono la nostra volontà sono particolarmente disponibili e sono più forti se unite in uno sforzo comunitario. Di concerto con amici e co-creatori, possiamo lavorare con Sophia-Michael/Cristo in questo momento cruciale, quando il Mistero del Male si dispiega insieme alla riapparizione del Cristo nell’Etere.

Mi-cha-el è un nome ebraico composto da tre parole distinte – la parola Mi, pronunciata My, significa “Chi?”, cha, pronunciata kai, significa “come” o “come”. E El, pronunciato “L”, è la forma abbreviata di Elohim – il nome di Dio al plurale – i 7 Spiriti della Forma o gli Dei creatori di cui si parla nella Genesi: “In principio Dio [Elohim] creò il cielo e la terra…”. Se mettiamo insieme queste tre parole-sillabe, otteniamo Mi-cha-el: “Chi è come Dio?”. Questo nome stimola il nostro pensiero ordinario – offrendo l’opportunità di penetrare oltre la superficie – per porre domande importanti. I fatti sono morti se non sono trampolini di lancio per domande più penetranti che consentono ulteriori risposte.

L’essenza stessa di Michele non è un nome proprio, ma un verbo, un’azione. E se applicassimo questo tipo di interrogazione spirituale a tutti i nostri sforzi verso la conoscenza?

Tela di Hilma af Klint

Chi, o cosa, è l’essenza dietro la Parola? Che cosa cerchiamo in tutta la nostra “ricerca” di saggezza, conoscenza e comprensione?

Il “Santo Graal” custodisce la Saggezza di Dio – la conoscenza del fondamento spirituale delle cose.

Rudolf Steiner ci ricorda che 

“Ogni idea che abbiamo e che non diventa un ideale uccide un potere dentro di noi”. 

Invece di uccidere il drago che è in noi, questo tipo di pensiero pigro uccide il potere di Michele che è in noi. Ma quando i nostri pensieri si elevano verso l’ideale, hanno una forza utile ed eterna, impregnata di volontà – sparata con una forza indomabile. Questi pensieri si elevano verso Dio.

Opera di Carlline Maniele

Michele come Spirito del Tempo è cosmopolita – universale – un modello di ruolo che ci prepara alla cultura collettiva del futuro che è iniziata con l’evento del Cristo – sbocciando nel futuro in “Filadelfia” – la cultura dell'”Amore Fraterno” che ci conduce nella comunità ideale della Nuova Gerusalemme – dove siamo la decima gerarchia – l’essere umano universale – co-creatori nel cosmo.

Ciò che è universale va completamente oltre i gruppi, oltre le divisioni, verso il Tutto come Uno – il Cristo dentro di noi. Questa scintilla divina che abbiamo in comune con tutta l’umanità è universale. Finché non saremo in grado di abbracciare tutti, accettare tutti, amare tutti – come ci mostra il Cristo – non avremo raggiunto la libertà dell’ individualismo universale. Come studenti dell’intelligenza michaelica siamo chiamati a rispecchiare il più alto nell’altro.

Tela di Vlad Apetrei e Irene Olid

È così che possiamo lavorare con Michele. Diventiamo collaboratori – rispecchiando il più alto nell’altro – rispecchiando il volto di Cristo – questo è ciò che comprendiamo nella Scuola di Michele.

Chiunque si sforzi di compiere “il grande lavoro” sul sentiero dello sviluppo personale e della ricerca spirituale sa che si tratta di un percorso arduo e solitario – e, ironia della sorte, è spesso in comunità che si scatenano le maggiori sofferenze e i maggiori dolori, offrendo il nostro più profondo dispiacere ma anche le maggiori opportunità di crescita.

Tela di Beela Dentley

Da un’ampia prospettiva evolutiva, possiamo capire che ogni anima è sul “sentiero”.

Siamo in grado di riconoscere e sentire il grido dello spirito, l’anima in cerca nei nostri familiari, nei colleghi di lavoro, nella persona fastidiosa per strada? Possiamo avere compassione per gli altri e per noi stessi nelle nostre varie condizioni di malattia dell’anima e dello spirito?

Possiamo vedere al di là di questi malesseri dell’anima, per incontrare l’individuo affamato che, a modo suo, spera in un appagamento che solo lo spirito può dare?

Quando siamo riconosciuti da un altro al livello dello spirito, ci risvegliamo naturalmente al nostro potenziale latente e ci connettiamo più facilmente con i nostri scopi di vita unici.

Possiamo avere fiducia nel fatto che, a prescindere dal punto in cui un altro essere umano si trova nel suo cammino, possiamo riconoscere il Cristo che è in lui? Oppure teniamo le persone intorno a noi prigioniere del loro passato? Li giudichiamo inconsciamente? Li abbiamo visti fallire forse innumerevoli volte. C’è una sottile condanna in noi quando parliamo di loro o di loro agli altri?

Che dire di coloro che aderiscono a una filosofia sociale diversa o sostengono un partito politico diverso: li giudichiamo inferiori per le loro convinzioni e indegni del nostro aiuto o sostegno? Li consideriamo malvagi, mai in grado di progredire o cambiare? Se è così, ci stiamo allineando con l’avversario che ostacola il progresso della nostra anima e della loro.

Possiamo perdonare loro e noi stessi e fare un passo avanti per essere la persona nella loro vita che li aiuta a vedere il loro vero potenziale?

Siamo all’altezza del nostro vero potenziale?

Se siamo in grado di farlo, allora lavoriamo con Michele come specchio della natura divina negli altri. Che bel raccolto porterà al mondo.

Che questa stagione accenda in noi una speranza rinnovata, una fede incrollabile, una forza sicura – dotandoci della volontà spirituale di Sophia-Michael. Nel nome di Cristo, possiamo rimanere saldi nella libertà – per essere certi della realtà pratica che la Scienza dello Spirito offre come visione del mondo.

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Immagine di copertina: particolare di una tela di Mariusz Lewandowski

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