Racconti curiosi del Cristo del West

Restored Tower
di Bradford Riley

Questi Tattered Tales [Racconti curiosi NdT] sono stati composti durante il venerdì e il sabato di Pasqua del 2002 – 29 e 30 marzo – grazie al canto solista di tre persone diverse, collegate tra loro per puro capriccio e caso… ma soprattutto per amore delle meraviglie della Danza Cosmica.

Man mano che le immagini si susseguivano, si rivelava un’antica profezia di Cristo nel West. Improvvisamente divenne una rivelazione di Alce Nero in cui due piume d’aquila e l’antica Danza Fantasma si collegavano al Cristo risorto che apparve ai nativi americani in Occidente. Ecco una visione filmica poetica di come collegare il West ai misteri dell’evento-Cristo.

Un cercatore d’oro arriva al saloon di una vecchia città fantasma del West. È assetato e vede una luce lontana. Naturalmente il suo racconto non viene creduto. Le vecchie città fantasma del West ora sono silenziose. Così come le anime dei nativi americani e dei coloni del West che sono morti senza capire il grande viaggio di Cristo verso Ovest.

Il Ghost Posse (drappello fantasma)

Dedicato ad Alce Nero, John Neihardt, agli americani sprecati di tutte le razze e, naturalmente, ad Ambrose Bierce e a tutte le città fantasma del selvaggio, selvaggio, West.
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Ci sono storie che i minatori non raccontano,
Di quando andavano a caccia di oro nel West.
Ma questa l’ho sentita,
Da un uccello elettronico,
Che ha rischiato di perdersi con gli altri.

In una notte di nebbia, da qualche parte, in un Dimenticato Saloon del West,
Un luogo di ritrovo per i contadini smarriti.

Il ‘Pensatore Profondo’ attraversa le porte girevoli e grida
A Black Br. che era in piedi al bar e si faceva i fatti suoi.
I suoi affari….

“Nonostante questo tuo errore”, esclama, “potrei ancora godermi
una buona chiacchierata con te su qualsiasi argomento esoterico/exoterico di tua scelta.
Assicurati solo di sceglierne uno di cui ne sai qualcosa”.

Con questo, il silenzio cala sul posto e il pianoforte honky tonk
Tace. Black Br. si gira lentamente per affrontare lo sconosciuto.

“Fermo lì, viandante. Me ne stavo qui a sorseggiare
la mia sassparilla (in realtà era un bicchiere di Bailey’s)
e tu hai l’ardire di venire qui a correre verso uno come me?”.

“Ehi barista”, disse Black Br. “Versa al mio amico un bicchierino
di quel famoso vostro ‘White Lightnin’…. perché,
Come puoi vedere, questo attaccabrighe impolverato ha un gran bisogno di essere ‘illuminato’!”.

“Ora… tornando a te, straniero… forse non sai contro chi
ti stai mettendo contro….. (sputando)

“Io sono Black Br. e sono conosciuto da Dodge City 
fino al Pecos come il più veloce in circolazione, SPECIALMENTE
quando si tratta di sparare ai talloni dei ‘Pensatori profondi'”.

“Allora perché non ti butti giù un paio di sorsate di quel
Montana Red Eye e prendi una di quelle graziose puledre
Sulle scale. Potrebbe calmare quella tua mano tremante…”.

Il pensatore profondo dovette pensarci su. Si ricordò di quel povero tizio 
Giù a Durango cui il dito sul grilletto faceva talmente prurito
Che si sparò a un piede.

Così, mentre ‘PP’ [Pensatore Profondo] si sedeva su uno sgabello con il gomito sul ginocchio,
Appoggiando la fronte pensierosa sulla mano, Black Br.
Si voltò con calma e strizzò l’occhio a quella rossa zoccoletta,
Diamond Lil, che lo stava guardando dall’altra parte
Del bar… e il pianoforte a batteria riprendeva da dove si era interrotto
Nel bel mezzo di una versione stonata di “Down Yonder”.

Lil era il travestito più dolce che fosse mai scivolato da uno sgabello.
Ora il tizio che l’aveva adocchiata, come lui pensava che lei fosse,
Era un attaccabrighe,
Aveva già buttato a terra alcune puledre,
Ai suoi tempi.
Aveva fatto la sua parte di cavalcate, di piroette e di marcature.
Aveva cavalcato, fatto il giro e marchiato a fuoco.
Le aveva cavalcate bagnate e messe a dura prova. Ehm.
Hmm, e c’erano delle voci,
Le sue pistole erano salde e colpivano bene il cuoio.

Ma Bessie Lilyrue, un tempo un giovanotto…
(un giovane stallone che era entrato in contatto con il suo lato femminile).
Una notte fu ispirato dal fantasma di Billy Wilder…
Billy gli si avvicinò in sogno per un primo piano…
Sono pronto, signor Demille
E Bessie, ehm lo stallone, si svegliò con un lazo
Intorno al suo torace e i pantaloni alle caviglie.

Stava scivolando via.
Le signore gli avevano fatto un brutto scherzo.
Il giovanotto voleva vendicarsi.
Tutte le ragazze ci avevano provato col tipo.
Ora era il suo turno.
Il problema fu che, dopo aver bevuto l’ottavo Bailey’s,
Il tipo trovò Bessie, dalle gambe lunghe, alta e attraente.
In quel modo un po’ alla Calvin Klein.

Il tizio si avvicina con un valzer, ehm, pavoneggiandosi a Bessie.
Proprio in quel momento l’attaccabrighe al bar si girò all’improvviso
Le sedie e gli sgabelli si volarono per terra,
Mentre i capelli sulla nuca del tizio si drizzarono
Mentre lui si girava….

Un antico Profeta del deserto si affacciò vitreo alla porta,
Le sue mani erano tese, non come se stesse disegnando,
Indossava degli stracci e uno dei suoi piedi sembrava insanguinato,
Un cammello fuori dal saloon cominciò ad agitarsi e a sputare.
E una grande croce
Sbattè contro il cammello e
Sbatté sonoramente dietro al Profeta.

Le donne, quelle che erano donne, urlarono.
Tutti gli uomini estrassero le loro pistole.
Il barista portò il suo fucile all’altezza della spalla.
Il Profeta alzò le braccia sopra la testa.
Si tolse dalla testa una specie di filo,
Un filo spinato che era incastrato lì.
Il Profeta emise un piccolo gemito,
Mentre un nuovo rivolo di sangue gli scorreva sulla guancia come….

… Come fa di solito una goccia di sangue.
Gettò uno sguardo intorno in modo curioso
A quelle mezze donzelle, donzelle, uomini e mezzi uomini…
In effetti, ho trovato finalmente Sodoma e Gomorra!
Con ritrovato vigore saltò su uno di quei tavoli rotondi
E si mise a parlare in modo eloquente come nessun altro profeta aveva fatto.

Il problema era che il tavolo vecchio e scricchiolante aveva più di un cigolio.
Venne giù il Profeta con quel suo vecchio coso metallico
Quando rinvenne, non ricordò nulla di sé.
Gli ci volle un minuto…. ma poi chiamò il barista
Ehi Charlie, dammi un sorso, ti dispiace? Mi sento come se bevessi
Da 1.000 anni.

Ora, la prima chiesa del deserto occidentale
Non era esattamente secca, non era un burrone secco.
Sembra che il Profeta potesse prendere l’acqua della sorgente
E trasformarla in un idromele inebriante come nessuno ha mai assaggiato,
Perché nessuno conosceva la dottrina.

Il Profeta passò la bottiglia a tutti gli avventori.
Aveva mordente, si infiammava, si ammorbidiva e rotolava giù
Come una dozzina di lucertole verdi che sibilano, come
Cento angeli che cantano e si baciano.

Qualcuno passò al Profeta un cappello,
Una delle “signore” fu spostata per far sedere il Profeta.
Si inginocchiò davanti al suo sgabello
Aprì la sua abbondante camicetta,
Sciolse il nodo dei capelli,
I capelli le ricadevano lunghi e dorati sulle spalle,
Come una scala di raso e seta.

Quando la bottiglia passò a tutti,
Si accese un bagliore che oscurò le lanterne.
Veniva da dentro ognuno di loro.
Pazzi cowboy. Si guardavano dall’alto in basso,
Come se fossero seduti su un manzo addormentato.
Avevano paura di muoversi, per evitare che si svegliasse.
Sparasse loro attraverso il soffitto e facesse svanire il dolce sogno.

Ora la ‘signora’ inginocchiata prese un’intera bottiglia di
Champagne e la versò sulle gambe del Profeta.
Le sue anime (suole), (1) logore e dolenti, furono
Lavate, con lo straccio d’oro più puro che abbia mai visto.
La vista era così dolce per me che quasi mi alzavo e piangevo.

Nessuno rideva, non riuscivano nemmeno a sorridere.
Erano così impegnati a guardare attraverso la loro pelle
A vedere come il bagliore si diffondeva e fluttuava attraverso
Le loro ossa… Non avevano ancora trovato le parole da
Pronunciare. Per lo più era solo un sussurro,
Ah, ah sembrava quasi un balbettìo.

Il tizio prese il filo spinato che gocciolava sangue e lo gettò
Sulle corna del manzo sopra l’ingresso del saloon.
Il trucco di Bessie iniziò a colare, perché lei stava
Piangeva, nel modo più dolce possibile.
Ora, per la sua anima per sempre qui con la verità, desiderava rimanere.

Oh, sì. Le cose si muovevano in punta di piedi con un sorriso,
E, come un’ascia ingrassata, le cinture delle armi cadevano con rumore sordo
A terra dai fianchi di quegli uomini rudi
Uomini che vivono all’aperto. Che solo un giorno prima
Avrebbero spezzato un chiodo in due, per tagliarti fino al midollo.

” Ho sete” sussurrò il Profeta… “Ho sete”
E diede una pacca sulla spalla scintillante d’oro della signora.
Lei lentamente, sotto gli occhi di tutti loro,
Divenne una fontana vivente di luce amorevole e dissetante.
I suoi capelli dorati e fluenti, gocciolanti e scintillanti, 
Si trasformarono in pozze di luce versandosi nel grembo del Profeta.
Egli bagnò le sue mani doloranti nel flusso della sua compassione,
La Signora, ignara, non sapeva…
E il Profeta immerse di nuovo le mani nel flusso luminoso,
Sollevò la pozza di compassione dorata che scorreva,
Un po’ scivolò fuori dalle sue dita,
Un altro po’ gocciolò attraverso un paio di
Buchi nei palmi delle sue mani. Mentre la donna china sotto il suo ginocchio
Sussurrava salmi profumati.

Ma il Profeta riuscì a portare un po’ di quella rinfrescante compassione
Alla sua testa ferita.
Lì la compassione della Signora fluì e lenì
Le sue ciglia e le sue guance in fiamme.
Il suo sguardo dolce e indulgente,
Il suo sorriso amorevole,
Ci fece sentire deboli e mansueti.

Si riposò per un momento con gli occhi chiusi.

Oh, vi dico che anche il vento si era placato.
I cespugli rotolanti smisero di rotolare.
Volti umani, tutti rivolti verso le proprie interiorità,
Che erano rapite da qualche sentimento che doveva toccare
I loro cuori induriti, perché sorridevano
Come dolci bambini nell’erba, erba che era morbida,
E il Sole che veniva da loro stessi…



Il Profeta parlò.
Ecco cosa disse:

“Alcune città fantasma abbandonano il fantasma, con amarezza e morte,
Ma oggi viaggiamo insieme, dove i fantasmi di tutte le città fantasma che
Siano mai esistite, si sono riuniti come un nido di pipistrelli.
Per placare la loro sete infinita, vi ho riuniti intorno a me.
Oggi cavalchiamo insieme, con il cammello e con il cavallo,
Per servire ogni città fantasma che è affondata in un nero rimorso di errori.
Affido al nostro drappello vivente il compito di placare ogni sete spettrale che
Che sia mai morta assetata come me.

Oggi cavalchiamo insieme, ho bisogno che il vostro amore trabocchi…
Perché siete stati tutti peccatori e avete assaporato il vero splendore dell’amore.
Oggi cavalchiamo la danza dei fantasmi e liberiamo le tribù ostacolate,
Di uomini rossi innamorati e perduti da tempo che per i vostri peccati sono morti.
Oggi solleviamo le maledizioni, curiamo le ferite e ripariamo le cicatrici.
Viaggeremo attraverso i livelli della Terra,
supereremo Saturno e guariremo il pungiglione di Marte.
Il piombo era nelle vostre pistole, ora l’oro è nel loro nucleo,
Le punte cave che portavano la croce non segneranno più la carne.
Oggi cavalchiamo insieme e guariremo le cicatrici dimenticate.
Cavalcheremo insieme, questa notte e il giorno seguente?
Finché le catene mortali di Saturno non saranno cadute da ognuno?”.

Come bambini a un rodeo, si levarono grida e urla selvagge,
Ma io ero ancora fuori dalla porta, vivo e muto, stupito.
Ero ancora fuori dalla porta; li vidi tutti dentro…
Non osavo varcare la soglia perché il mio fantasma desiderava cavalcare.

Amici, se avete visto ciò che ho visto io oggi,
Quando birra e bar e cowboy sono stati spazzati via con lui,
Non vi meravigliereste molto di ciò che sto per dire…

Certo, sentii un fruscio e guardai dietro di me,
La città era piena di piume d’aquila, che scendevano a coppie.
Ognuna atterrava dolcemente, come una parola sussurrata,
Da ogni piuma spuntava un’anima nativa dimenticata.
Squaw e guerrieri, capi e tribù,
Così grigia e affollata era la loro sorte…
Ma dal centro, un Uomo scivola serenamente.

Non sono uno che sa troppe cose, ma Giovanni l’ho visto,
Non colui che fu decapitato, ma Neihardt John di Alce Nero,
Poeta cantore del West,
Dove tribù spettrali si sono separate per lasciar passare il suo volto,
John G. Neihardt si avvicinò come un ospite d’onore che conoscevano.
E altrettanto vicino a me come siete voi,
Ho sentito il suo canto sussurrato…
Come vento, come fruscio, come tuono
Così silenzioso da penetrare nella mia anima,
Echeggiò mentre lo meditavo, così dolce e lungo
E lento.



Parla John G:

“Non cercatemi in una tomba;
Non mi troverete nell’argilla!
Io perforo un piccolo muro di oscurità
Per mescolarmi al giorno!

Ho fraternizzato con le cose che passano,
Con la gioia vertiginosa e con il dolore che si strugge;
Vado a fraternizzare con l’erba
E con la foglia che prende il sole.

La morte non può avvolgermi in un sudario;
La spada della gioia è affilata dal dolore,
Mi unisco agli eserciti della Nuvola,
Del Fulmine e della Pioggia.

Oh, sottile nel brivido della linfa,
Atletico nell’elevazione gioiosa,
Una parte della Volontà cosmica,
Io trafiggo la deriva dei pianeti.

Io e il mio Dio ci uniremo
Come la pioggia e l’oceano, il respiro e l’aria;
E oh, il pensiero allettante di questo
È la preghiera! “

John G. Neihardt

È la preghiera, sussurrava il mio cuore come in un’eco.
John G. si diresse lentamente verso le porte girevoli che nascondevano la Corona,
L’Uomo delle spine e del filo spinato.
Con il cappello da cowboy e lo Spirito di fuoco,
Che sedeva all’interno, l’ospite del west,
Di quella perduta, un tempo orgogliosa città fantasma.
Neihardt sussurrò qualcosa vicino a me. Non osavo muovermi né respirare.
Ero forse l’ultimo essere vivente che ricercava qualcosa da queste parti?
Dove i test nucleari avevano ucciso la terra,
Impolverata di morte e avevano lasciato il loro marchio,
Di fuoco satanico per mano umana…
Terra che ora avrebbe sentito ciò che nessun uomo può sentire?

John sussurrò di nuovo dietro di me:

“Voglia di crescere e di essere più grande,
Canti di linfa sotto l’azzurro;
Accenni del potente maestro
Che realizza il suo sogno.

Arti smagriti, segnati dall’inverno, tragici,
Semi ciechi sotto la muffa.
Progettare nuove meraviglie di magia
In scarlatto, verde e oro!

O appassionato, ansimante, carico d’amore,
Lei sta arrivando, canta nel Sud…
La sposa del mondo, la fanciulla d’aprile…
Con il fantasma di una rosa per bocca! “

John G. Neihardt

Se mi precipitassi nel bar, gridando “Pietà“… sono sicuro che Lui capirebbe,
Ma sarei morto di sicuro e nessuno saprebbe cosa è stato pianificato.
Sapevo e sentivo quello che sentiva John,
Mentre vagava e giurava abbondantemente,
Sul potente iniziato Alce Nero,
Sul Cristo e della tradizione dell’Uomo Rosso.

Oh, Dio, un Profeta così solitario, che ha cambiato il modo di vedere l’Occidente,
Così pochi potevano vedere il messaggio sotto la veste del materialismo.
E io ero un dannato cercatore, alla ricerca di un po’ d’oro,
Forse sono già morto e forse non me l’hanno detto.
Ma John G. sussurra dolcemente, con il suo spirito vicino al mio orecchio,
Oh Dio, che io possa vivere, così che anche i vivi possano sentire!

“Ancora una volta la meraviglia del nord
Riporta l’oca e la gru,
Figli profetici del tuono,
Apostoli della pioggia.

In molti fiumi in lotta
Le gole rotte rimbombano;
Ecco, il Potente Dunatore
Emerge dalla tomba!

Ora i pettirossi cantano la storia
Di come il manto erboso invernale
È illuminato dalla gloria
Dell’Angelo del Signore.

Il suo volto è un lampo
E la sua veste è ancora neve,
Come quando l’alba si rischiarava
Duemila anni fa.

Chi può essere estraneo
A ciò che è accaduto?
La pietà della mangiatoia
È potente nell’erba!

Imperterrita dai decenni,
La linfa è ancora fedele.
La Terra che dona ricorda,
E solo gli uomini dimenticano. “

John G. Neihardt

La prima visione del Risorto nel vasto e selvaggio West

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Ma all’inizio di quell’estate, quando tornai dall’altra parte del grande mare (1889), erano giunte strane notizie dall’ovest e la gente ne parlava e ne riparlava. Ne stavano parlando quando tornai a casa, e quella fu la prima volta che ne sentii parlare. Questa notizia arrivò prima di tutto agli Ogalala, e sentii che era arrivata a noi dagli Shoshones e dai Blue Clouds (Arapahoes). Alcuni ci credettero e altri non ci credettero. Era difficile crederci e, quando ne sentii parlare per la prima volta, pensai che fossero solo sciocche chiacchiere che qualcuno aveva iniziato da qualche parte. Questa notizia diceva che laggiù nell’ovest, in un luogo vicino a dove si trovano le grandi montagne (le Sierra) prima di arrivare alla grande acqua, c’era un uomo sacro tra i Paiutes che aveva parlato con il Grande Spirito in una visione, e il Grande Spirito gli aveva detto come salvare i popoli indiani e far scomparire i Wasichus e riportare indietro tutti i bisonti e le persone che erano morte e come ci sarebbe stata una nuova terra. Prima che io tornassi, il popolo si era riunito per parlarne e aveva mandato tre uomini, Tuono Buono, Orso Coraggioso e Petto Giallo, a vedere quest’uomo sacro con i loro occhi e a scoprire se la storia su di lui fosse vera. Così questi tre uomini fecero il lungo viaggio verso ovest e, in autunno, dopo il mio ritorno a casa, tornarono dagli Ogalala con cose meravigliose da raccontare.

Quando tornarono ci fu una grande riunione alla testa del White Clay Creek, non lontano da Pine Ridge, ma non andai a sentire, perché non credevo ancora. Pensavo che forse era solo la disperazione a far credere, così come un uomo che muore di fame può sognare l’abbondanza di ogni cosa buona da mangiare.

Non sono andato alla riunione, ma ho sentito tutto quello che avevano da dire. Questi tre uomini hanno detto tutti la stessa cosa, ed erano bravi uomini. Dissero di aver viaggiato a lungo finché non giunsero in una grande valle pianeggiante2 vicino alle ultime grandi montagne prima della grande acqua, e lì videro il Wanekia, che era il figlio del Grande Spirito, e gli parlarono. Wasichus lo chiamò Jack Wilson, ma il suo nome era Wovoka. Disse loro che stava arrivando un altro mondo, proprio come una nuvola. Sarebbe arrivato in un turbine da ovest e avrebbe schiacciato tutto ciò che c’era su questo mondo, che era vecchio e morente. In quell’altro mondo c’era carne in abbondanza, proprio come ai vecchi tempi; e in quel mondo tutti gli indiani morti erano vivi, e tutti i bisonti che erano stati uccisi erano di nuovo in giro.

L’uomo sacro diede della vernice rossa sacra e due piume d’aquila a Tuono Buono. Il popolo deve mettersi questa vernice sul viso e deve ballare la danza degli spettri che l’uomo sacro ha insegnato a Tuono Buono, Petto Giallo e Orso Coraggioso. Se lo faranno, potranno salire sull’altro mondo quando arriverà, mentre i Wasichus non potranno salire e scompariranno. Quando diede le due piume d’aquila al Buon Tuono, l’uomo sacro disse:

“Ricevi queste piume d’aquila e guardale, perché mio padre farà in modo che esse riportino il tuo popolo da lui”.

Questo è stato tutto ciò che si è sentito per tutto l’inverno.

Quando ho sentito parlare della vernice rossa e delle piume d’aquila e della necessità di riportare il popolo al Grande Spirito, ho riflettuto molto.

Poi arrivò la primavera (1890) e sentii che questi uomini erano tornati tutti dall’ovest e che dicevano che era tutto vero. Non andai nemmeno a questa riunione, ma sentii i pettegolezzi che si diffondevano ovunque e la gente diceva che era davvero il figlio del Grande Spirito che si trovava là fuori; che quando era venuto dai Wasichus tanto tempo fa, lo avevano ucciso; ma questa volta stava venendo dagli Indiani e non ci sarebbe stato nessun Wasichus nel nuovo mondo che sarebbe arrivato come una nuvola in un turbine e avrebbe schiacciato la vecchia terra che stava morendo. Dicevano che questo sarebbe accaduto dopo un altro inverno, quando sarebbero comparse le erbe (1891).

Ho sentito molte cose meravigliose sul Wanekia che questi uomini avevano visto e sentito, ed erano bravi uomini. Sapeva far parlare gli animali e una volta, mentre erano con lui, ebbe una visione spiritica e tutti la videro. Videro una grande acqua, e al di là di essa c’era una bellissima terra verde dove tutti gli indiani che erano vissuti, i bisonti e gli altri animali stavano tornando a casa insieme. Poi i Wanekia, dissero, fecero spegnere la visione, perché non era ancora il momento di farlo. Dopo un altro inverno sarebbe successo, quando sarebbero spuntate le erbe.

Una volta, raccontano, il Wanekia tese il suo cappello perché vi guardassero dentro; e quando lo fecero, tutti, tranne uno, vi videro il mondo intero e tutto ciò che era meraviglioso. Ma quello poteva vedere solo l’interno del cappello, dicevano. Il Buon Tuono stesso mi disse che, con il potere del Wanekia, era andato in un tepee di pelle di bisonte; e lì suo figlio, che era morto da molto tempo, viveva con sua moglie, e avevano parlato a lungo insieme.

Questa non era la mia grande visione, e continuai a lavorare nel negozio. Ero perplesso e non sapevo cosa pensare.

In seguito sentii dire che a nord di Pine Ridge, alla testa del Cheyenne Creek, Orso Scalciante aveva organizzato la prima danza dei fantasmi e che le persone che avevano ballato avevano visto i loro parenti morti e avevano parlato con loro. La cosa successiva che sentii fu che stavano ballando sul Wounded Knee Creek, appena sotto Manderson.

Non ci credevo ancora, ma volevo scoprire le cose, perché tutto questo era sempre più forte nel mio cuore da quando era morto mio padre. Qualcosa sembrava dirmi di andare a vedere. Per un po’ mi trattenni dall’andare, ma alla fine non ne potevo più. Così sono salito sul mio cavallo e sono andato a questa danza di fantasmi sul Wounded Knee Creek, sotto Manderson.

Ero sorpreso e stentavo a credere a ciò che vedevo, perché sembrava che ci fosse dentro gran parte della mia visione. I danzatori, sia donne che uomini, si tenevano per mano in un grande cerchio e al centro del cerchio c’era un albero dipinto di rosso con la maggior parte dei rami tagliati e alcune foglie morte. Questo era esattamente come la parte della mia visione in cui l’albero sacro stava morendo, e il cerchio degli uomini e delle donne che si tenevano per mano era come il cerchio sacro che avrebbe dovuto avere il potere di far rifiorire l’albero. Vidi anche che gli oggetti sacri che il popolo aveva offerto erano scarlatti, come nella mia visione, e tutti i loro volti erano dipinti di rosso. Inoltre, usavano la pipa e le piume d’aquila. Rimasi lì a guardare e mi sentivo triste. Tutto sembrava provenire in qualche modo dalla mia grande visione e io non avevo ancora fatto nulla per far fiorire l’albero.

Poi, all’improvviso, una grande felicità mi invase e tutto si impadronì di me proprio in quel momento. Questo mi ricordava di mettermi subito al lavoro e di contribuire a riportare il mio popolo nel cerchio sacro, affinché potesse di nuovo percorrere la strada rossa in modo sacro e gradito alle Potenze dell’Universo che sono un unico potere. Ricordai come gli spiriti mi avevano portato al centro della terra e mi avevano mostrato le cose buone e come il mio popolo avrebbe dovuto prosperare. Ricordai che i Sei Nonni mi avevano detto che con il loro potere avrei fatto vivere il mio popolo e che l’albero sacro sarebbe fiorito. Credetti che la mia visione si stesse finalmente avverando e la felicità mi invase.

Quando andavo al ballo, ci andavo solo per vedere e imparare ciò che la gente credeva; ma ora volevo restare e usare il potere che mi era stato dato. Il ballo era finito per quel giorno, ma l’indomani avrebbero ballato di nuovo e io avrei ballato con loro.

NOTE

(1) In inglese c’è un gioco di parole tra souls e soles (rispettivamente anime e suole) che si pronunciano nello stesso modo.

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte

Nell’immagine di copertina: La Torre dei Quattro Venti, progettata dal pastore luterano F. W. Thomsen, è stata riconsacrata nell’ottobre 2019 al Black Elk-Neihardt Park di Blair, Nebraska.


Bradford Riley è un americano con un’anima spirituale e scientifica. Ha frequentato il Goetheanum e si è laureato con lode come artista della parola. Ha scritto opere teatrali Off-Broadway; documentari per la HBO; ha recitato, scritto e prodotto 13 opere teatrali che hanno debuttato a Londra, New York e Atlanta; è insegnante Waldorf, poeta e nonno. La sua opera teatrale più amata è stata la produzione e l’adattamento in ottava elementare di “Rhyme of the Ancient Mariner”.

Considera la sua opera più importante una sinfonia vocale di “The Seraphim” di E.B. Browning. Ha insegnato arte della parola nelle scuole Waldorf ai membri del corpo docente, ha tenuto varie conferenze e ha parlato per spettacoli di euritmia a livello internazionale.

Bradford ritiene che il “Ghost Posse” abbia un valore cinematografico.

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