Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito
(Proverbio cinese)


Mi ha colpito la quasi sincronicità del rilancio, da parte dalla stampa mainstream, di due notizie a brevissima distanza l’una dall’altra.
Si parla di due fatti che non posso non considerare estremamente emblematici: sia Papa Bergoglio che il Dalai Lama hanno pubblicamente esortato i fedeli a vaccinarsi.

 

 

Il Dalai Lama si è addirittura sottoposto alla magica puntura pubblicamente, affermando

“Miei amici fidati, inclusi dottori, mi hanno consigliato di fare questa iniezione. Per prevenire qualche serio problema è molto utile ed efficace. Altri pazienti dovrebbero farlo per avere maggiore beneficio (per tutti). Voglio condividere con altre persone la decisione, di prendere il coraggio e fare il vaccino”. 

Quanto a Papa Bergoglio, che si è sottoposto al vaccino – a quanto si sa – nel Gennaio scorso, ha affermato il 17 Agosto:

“Grazie a Dio e al lavoro di molti, oggi abbiamo vaccini per proteggerci dal Covid-19. Questi danno la speranza di porre fine alla pandemia, ma solo se sono disponibili per tutti e se collaboriamo gli uni con gli altri. Vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore 

Cosa dobbiamo pensare di queste notizie golosamente rilanciate ed amplificate dalle prostitute dell’informazione globale?

A mio avviso tre cose:

1 – Che la campagna vaccinale non sta andando come dovrebbe andare e quindi si deve ricorrere ai ‘pezzi grossi’ facendo leva sulle confessioni religiose per quegli indecisi che la scienza non è riuscita a convincere. Entrambe le autorità religiose hanno posto l’accento sull’altruismo e l’amore che sarebbero insiti nella scelta di farsi vaccinare. Quando la pressione della paura – abilmente diffusa per un anno e mezzo da scienza e media – diminuisce la presa, si ricorre all’altruismo.

2 – Che, come ho spesso detto, questo è un periodo apocalittico, letteralmente di rivelazione. Pertanto di ‘disvelamento’ del vero volto e della vera essenza di personalità e movimenti che, sino a ieri, potevano mascherarsi di spiritualità e di moralità. Oggi – nell’epoca delle mascherine – cadono le maschere.
Il livello morale e spirituale di quelli che vengono considerati leader spirituali dell’umanità si rivela dalle loro parole.
Personalmente penso che né Papa Bergoglio né il Dalai Lama rappresentino una reale autorità spirituale.
Ho visto ed ascoltato il Dalai Lama a Los Angeles in una sua conferenza e ho avuto da subito molte perplessità.
Di questo Papa non riesco neppure a nominare o scrivere il nome che si è dato, nome che evoca una – quella sì – personalità spiritualmente significativa.
Si tratta degli ultimi sussulti della Chiesa di Pietro che deve lasciare il posto alla Chiesa di Giovanni, alla comunità dell’umanità autocosciente.

In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».
Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?».
Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi» (Vangelo di Giovanni, Epilogo, 18-22)

Allora ecco che vedere due delle massime autorità spirituali fare affermazioni di questo genere è un grande aiuto per comprendere dove siamo e chi siamo.


3 – Senza voler entrare nel merito della incompatibilità tra l’ambito d’azione di una guida spirituale e quello di una misura politico-sanitaria o, magari, riflettere sulla profonda immoralità dell’utilizzo di linee cellulari provenienti da feti abortiti per la realizzazione dei vaccini, a quanto sopra esposto consegue il punto più importante: oggi siamo nell’epoca dell’anima cosciente e questo significa che dobbiamo trovare da soli la nostra verità senza subire l’autorità di maestri o fedi o verità imposte.

Ci troviamo di fronte ad una mutazione antropologica che ancora non viene colta nella sua essenza rivoluzionaria perché invece di guardare il cambio di paradigma globale (la luna) si continua a guardare il dito (la pandemia).

In realtà l’obiettivo di quest’epoca è iniziare a sperimentare l’anima cosciente.
Pertanto tutto quello che accade oggi è strumentale a questo obiettivo, vale a dire la formazione dell’anima cosciente. 

Non solo gli eventi gioiosi ma, ancor di più, quelli dolorosi, le prove drammatiche per l’intera umanità sono finalizzati a stimolare il nostro distacco dalla morale imposta, dal pensiero unico, dalla religiosità ormai priva della componente spirituale.

Siamo all’alba di un Mondo Nuovo in cui dovremo trovare la nostra personale bussola per orientarci nel cammino.

I vecchi idoli stanno disperatamente cercando di farci credere nella loro potenza millenaria ma sono irreversibilmente avviati sul sentiero del tramonto.

Ed è allora esattamente questo il senso della strenua opposizione di chi – come in questo caso le due autorità religiose di cui sopra – vuole impedire a tutti i costi lo sviluppo autocosciente dell’uomo, cercando di incatenarlo al mondo dell’autorità e del pensiero imposto. Un mondo che sarà presto superato dalla Storia.

Collocarsi coscientemente nel mondo e raggiungere così ciò che nelle epoche precedenti e fino ad oggi è stato tanto fantasticato, ma che non è mai stato adeguatamente riconosciuto, raggiungere prima quello, raggiungere attraverso l’autoeducazione, ciò che si può chiamare la personalità umana libera, la vera gestione della volontà basata sull’autoeducazione: questo sarà, avvicinandosi, il compito dell’umanità in questa epoca” (R.Steiner, Dornach, 12 Ottobre 1918)

Piero Cammerinesi

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