Faucileaks: avevano ragione i complottisti?

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Tra le email segrete di Fauci anche una sulle morti in Italia per Covid

Sta diventando “virale” sui media del mondo occidentale e sui social (ma non su quelli italiani) il caso #FauciEmails o anche ribattezzato #FauciLeaks.
Parliamo delle email scambiate da Fauci tra il gennaio e il giugno 2020 e ottenute legalmente, tramite Foia (Freedom of Information Act), dal sito Buzzfeed e dal Washington Post (che nel frattempo è corso a ritoccare i suoi articoli precedenti). Sono 3.234 pagine di mail in cui Fauci (che interagisce) viene messo a conoscenza di ricerche e dubbi sull’origine artificiale del virus, ipotesi che Fauci ha negato fortemente fino a poco tempo fa, screditandola.

Nelle più di 3000 email Fauci sembra effettivamente prendere seriamente in considerazione l’ipotesi, avanzata da alcuni suoi colleghi, della creazione del virus in laboratorio e di una sua accidentale “fuga”, ma negli stessi giorni, pubblicamente, non solo la escludeva in modo categorico, ridicolizzandola (“circular argument”, circolo vizioso privo di argomentazioni valide), anche quando il presidente Trump e il segretario di Stato Pompeo avevano già iniziato ad esercitare pressioni sulla Cina, incolpando il laboratorio di Wuhan quale responsabile della manipolazione del virus, motivazione ufficiale per giustificare la guerra commerciale contro il maggiore concorrete mondiale finanziario degli Stati Uniti, che ne detiene, (tra l’altro), parte considerevole del debito.


Dalle e-mail si evidenzia, inoltre, che Fauci, che affermava inizialmente che le mascherine erano inutili, aveva già ricevuto informazioni dettagliate sui danni del virus e sulle sue modalità di contagio e diffusione. Cosa fa invece Fauci? Fa chiudere le scuole, nonostante tutti i dati dimostrassero che i bambini non erano ad alto rischio di contrarre o diffondere la malattia. E promuove una massiccia campagna di ricerca, miliardaria, del vaccino salvifico da parte delle multinazionali del farmaco che fanno capo agli USA.

Esultano i “complottisti” che fin dall’inizio avevano sostenuto che il virus fosse un prodotto di bio ingegneria per “depopolare l’umanità”, trovano finalmente conferma coloro che, facendo un po’ di confusione tra causa ed effetto, imputano la gestione della “dittatura sanitaria” a un progetto ben definito fin dall’inizio.
E, naturalmente, vengono avvalorate le narrazioni anti-cinesi, che prima del covid erano costrette ad aggrapparsi alle rivolte di Hong Kong fomentate dagli Stati Uniti e dal Regno Unito con l’aiuto prezioso dei soliti mercenari ucraini delle rivoluzioni colorate.

Ma è veramente così? Alle accuse degli Stati Uniti e dei suoi vassalli la Cina risponde prima negando una qualsiasi origine artificiale del virus, forte anche delle indagini dell’OMS, poi accusa additando i misteri di Fort Detrick, laboratorio chiuso in fretta e furia con la scusa non plausibile delle acque reflue e i militari statunitensi che si trovavano a Wuhan (guarda caso, alcuni già febbricitanti) per partecipare ad una competizione sportiva.

Al Wuhan Institute of Virology erano arrivati, infatti, negli ultimi 5 anni, circa 600 mila dollari dal NIAID, da lui diretto, tramite la ong EcoHealth Alliance. Fondi che, in audizione al Senato, Fauci ha ammesso di aver versato, ma, mettendo le mani avanti, (excusatio non petita), ha voluto precisare “di non poter garantire che non siano stati usati dall’istituto cinese per esperimenti di ‘gain-of-functions’.”

In una mail del Marzo 2020 Fauci dimostra di sapere che il 99% dei morti in Italia erano persone affette da altre gravi patologie, allegando un articolo di Bloomberg da quel titolo.
Poi lo scienziato statunitense, è cronaca recente, è stato il punto di riferimento dei più accaniti “chiusuristi” arrivando a prevedere l’uso della doppia mascherina, quando, in altre email, si dichiara convinto che fossero inutili. Di scienza poca e scelte politiche tante.

Agata Iacono

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