Gioventù lobotomizzata

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Ho visto, o meglio, ho intravisto, i rappresentanti dei cosiddetti “collettivi” (parola bolscevica) studenteschi  della Sapienza in qualche salotto talk. E nell’ascoltare le loro ragioni e le loro lamentale, non ho potuto fare a meno di sussurrare tra me e me: “Poveri ragazzi! Così giovani e già così rincoglioniti!” 

 

Banalità, luogocomunismi, frasi fatte, idee ricevute, povertà lessicale: di questo facevano mostra, poverini.  Il governo Meloni non aveva ancora incassato la fiducia alla Camera che con perfetto tempismo a orologeria,  loro avevano già bell’e pronta una bella occupazione “preventiva” contro il “fascismo”.

Scrivono lunghi striscioni mettendo in guardia dai “fascisti” in Università, ma poi impediscono al liberale (ex radicale) giornalista di La Verità Daniele Capezzone, di tenere una conferenza. Interrogati sui componenti dell’organizzazione “Azione universitaria”  e dei relatori che avrebbero dovuto tenere una conferenza, ammettono tra l’ignoranza e il candore di aver appreso da Google e da wikipedia “che sono fascisti”.

Mamma mia, che fonti  accreditate di acculturazione! L’Italia  è l’unico paese d’Occidente dove il ’68 dura cinquant’anni ( 54 per l’esattezza).


I soli a non voltare pagina, rispetto ad altri paesi che pure sono stati attraversati da fenomeni analoghi poi archiviati, siamo noi. Perché? La scuola e  in particolare l’Università che dovrebbero rinnovare è invece la fabbrica delle imbalsamature. Innanzitutto perché il PD dispone di un potente apparato organizzativo in grado di mantenere in pianta stabile “la fabbrica della conflittualità permanente”. Idem il Sindacato che ne resta pur sempre “la cinghia di trasmissione”. Ma un altro fattore  da analizzare è il corpo docenti che dimora per gli Atenei: quasi tutti attraversati dai roghi e dall’imprimatur di quel periodo, per formazione ideologico-culturale, a cui devono la cattedra.

Gli Atenei italiani sono pervasi dal Pensiero Unico bulgaro e finché costoro non molleranno la cattedra, ho idea che la “iskra” (in russo: scintilla) veterosessantottara di questi vecchi Kontestatusa, ce la dovremo sorbire in eterno.  Non so se questi piccoli coatti della Sapienza che parlano stancamente da vecchi,  siano stati insufflati dai loro docenti o dalla famiglia di genitori in blue-jeans ed eskimo nell’armadio. So che il  loro eloquio era  stentato e penoso.  Basato su geremiadi circa la “polizia fascista” che ha impedito loro di impedire la conferenza dei “fascisti”.

Poverini! Hanno impedito loro di impedire!  Poi è arrivato il Ponte d’Ognissanti con temperature miti  e fughe al mare, e allora  – cucù! – l’occupazione non c’è più.  E il pericolo del Fascismo si è dileguato come neve al sole.

Il sociologo Luca Ricolfi ha spiegato quel che accade Oltreatlantico con il cosiddetto movimento degli “ANTIFA” prezzolato da Soros e compagni. Usano lo slogan “NO PLATFORM” (nessuna piattaforma, cioè nessuna agibilità politica) per i loro “Nemici” impedendo a priori la loro esposizione. Arriveremo a questo anche in Italia?

Magari accompagnando il fenomeno dalla cancel culture? Ovvero  la cultura della cancellazione del passato? Forse ci siamo già…

Due parolette a questi esponenti della Gioventù Lobotomizzata.

Prima di tutto studiate, ragazzi  (e non nei “collettivi” sovietici) e imparate ad esprimervi. Poi vi ricordo che vi hanno obbligato al green pass per accedere all’Ateneo e avete dovuto esibirlo per fruire del tanto sbandierato “diritto allo studio” ma voi, schiavetti, non vi siete nemmeno ribellati. Avete accettato di ottenerlo vaccinandovi e sottoponendovi a dei rischi.

In nome di che? Vi sentite più “sapienti” o voi della Sapienza inoculati col siero?

Altre due paroline le dico per Conte che ha rinchiuso in casa 60 milioni di Italiani costringendoli a 200 mt da percorrere al giorno, con diritto di due volte al dì, se possessori di cani; ha rincorso i runner per mezzo della sua polizia, tacendo dei portuali di Trieste innaffiati di acqua gelida al mattino presto con gli idranti  violenti della polizia.

Ora fa pure il protettore delle vittime studentesche  “colpite dalla repressione” della polizia,  proprio lui che ha ghettizzato gli studenti nella miserevole DAD.

Ma vai a nasconderti, o ipocrita manganellatore liberticida che impedisti perfino i raduni dei baristi e dei parrucchieri da te fatti chiudere, facendoli distanziare di qualche metro tra l’uno e l’altro, a numero chiuso nelle piazze!

Non lo dimenticheremo.

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