I miei errori come antroposofo

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Ho iniziato questo blog nel 2014 e da allora ho scritto una media di circa un post al mese su temi antroposofici e altri temi collegati.

Il mio scopo originale nello scrivere era da un lato di migliorare la mia comprensione dell’antroposofia, attraverso la ricerca e lo studio di particolari argomenti, e dall’altro di condividere le mie scoperte con persone in tutto il mondo, perché sono convinto che l’antroposofia come percorso per il risveglio spirituale e lo sviluppo è vitale per il nostro futuro.

Proprio ultimamente, però, ho iniziato a sentire che in alcuni aspetti ho fallito come antroposofo e in questo post esporrò il perché penso che sia così.

Naturalmente è stato bello condividere attraverso questo blog alcune delle idee di Steiner che ho trovato davvero utili; e nella mia vita personale e lavorativa è stato anche bello essere coinvolto con le fattorie biodinamiche, i trust antroposofici e gli istituti educativi; ma sono arrivato a capire che il nucleo essenziale dell’antroposofia è davvero lo studio e il lavoro con gli esercizi per accedere a forme più alte di conoscenza e di intuizione, in modo da sviluppare noi stessi come esseri umani. Il mio approccio fino ad ora è stato sia un percorso intellettuale che emotivo, ma questo non mi ha permesso di sviluppare le capacità per il ‘pensiero vivente’, né di evolvere le capacità latenti per le intuizioni spirituali (anche se ho momenti di intuizione).

Ho sempre avuto un blocco quando si trattava di meditazione e sento che mi manca la capacità di base per farlo, nonostante abbia provato duramente in varie occasioni con vari insegnanti ed autori sulla meditazione nel corso degli anni.

Questa incapacità di meditare è un serio ostacolo sul cammino dello sviluppo spirituale, il che significa che cado al primo ostacolo e non ho accesso al lavoro con i mantra della Prima Classe o agli esercizi contenuti in L’iniziazione – Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?

Questo significa anche che le esperienze e le immagini che Steiner descrive quando si prepara ad “attraversare la soglia” tra il mondo fisico/sensibile e i mondi non visibili dell’aldilà sono per me un libro chiuso. Né trovo La filosofia della libertà un’opera facile da affrontare, anche se questo è il libro che Steiner disse che poteva essere usato come la sua Scienza Occulta o Teosofia per ottenere una comprensione dell’antroposofia.


Dopo anni di lettura delle conferenze e dei libri di Steiner e dopo averne scritto su questo blog, sento di poter sostenere le conversazioni sulla maggior parte degli argomenti dell’antroposofia, ma non posso affermare di aver sviluppato alcuna capacità spirituale – nessuna chiaroveggenza, nessuna guida da fonti spirituali, nessun incontro con gli elementali o la consapevolezza degli angeli (a parte un incontro molti anni fa quando ero in profonda disperazione).

Così rimango bloccato in quella che è principalmente una visione del mondo intellettuale dell’antroposofia, ma non sto facendo alcun progresso in quello che dovrebbe essere il nucleo, cioè lo sviluppo di nuove capacità spirituali.

Se stessi cercando delle scuse per la mia inadeguatezza, potrei far notare che molti antroposofi sono in una posizione simile e che in generale stiamo prestando troppa poca attenzione a ciò che Rudolf Steiner aveva da dire sull’importanza di questa scuola di “iniziazione” e della meditazione che richiede.

I gruppi di studio, almeno nella mia limitata esperienza, tendono a concentrarsi sulla lettura e la discussione di cicli di conferenze o libri, che possono essere cose piacevoli e utili da fare – ma non dovremmo anche tenere gruppi di meditazione o gruppi per discutere e condividere esperienze spirituali? In tali gruppi potremmo imparare a lavorare insieme, ad essere socialmente attivi e ad avere un feedback l’uno dall’altro nel nostro compito di costruire capacità.

Il punto di vista di Steiner era che:

“L’uomo trasforma la terra, col piantare in essa ciò che ha conosciuto dal mondo degli spiriti; questo è il suo coompito. E perché la terra fisica dipende dal mondo spirituale, perché si può esercitare un’azione efficace sulla terra soltanto quando si prende parte a quei mondi in cui stanno nascoste le forze creatrici, per questo soltanto dobbiamo cercare di ascendere a quelle regioni superiori. Se ci si avvicina alla disciplina occulta con questo atteggiamento dell’anima, e non si devia in alcun momento dalla direzione tracciata, non si ha da temere il minimo pericolo. Nessuno dovrebbe lasciarsi distogliere dalla disciplina occulta per tema dei possibili pericoli a cui andrebbe incontro; questa prospettiva dovrebbe piuttosto servirgli di serio incitamento all’acquisto di quelle qualità che il vero discepolo dell’occultismo deve possedere.”  (Rudolf Steiner, L’iniziazione – Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?)

Se questo è il nostro compito, ora ho bisogno di ricominciare tutto da capo.

Probabilmente ho bisogno di trovare un buon insegnante, o insegnanti, e gruppi cui collegarmi dove trovare aiuto per disciplinarmi a fare gli esercizi – ancora e ancora e ancora.

Poiché ora mi considero non qualificato per scrivere su alcuni di questi aspetti fondamentali dell’antroposofia, non scriverò più post su questo blog a meno che non siano chiaramente dalla prospettiva di un allievo.

Manterrò il blog disponibile sul web per il momento, perché ha molti argomenti utili e so che molte persone in molti Paesi del mondo lo hanno trovato utile. Grazie a quelli di voi che hanno condiviso questo viaggio con me finora – spero un giorno di essere in grado di scrivere di nuovo, da una posizione di esperienza autentica.

Jeremy Smith

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

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