In Svezia scuole aperte; oltre un milione di bambini e neanche un decesso

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Una lettera all’editore, pubblicata sul New England Journal of Medicine, intitolata “Scuole aperte, Covid-19, e contagio di ragazzi ed insegnanti in Svezia” ha evidenziato che

Nonostante la Svezia abbia tenuto aperte scuole e asili nido, abbiamo riscontrato una bassa incidenza di forme gravi di Covid-19 tra gli scolari e bambini in età prescolare. Nessun bambino con Covid-19 è morto.  Tra i quasi due milioni di bambini di età compresa tra 1 e 16 anni, solo 15 bambini con Covid-19, MIS-C (Sindrome infiammatoria multisistemica) o entrambe le condizioni sono stati ricoverati in terapia intensiva, che equivale ad 1 bambino su 130.000 “.

La Svezia è stato uno dei pochi Paesi che ha deciso di mantenere le scuole aperte. Lo studio sottolinea che il numero di decessi per qualsivoglia causa, tra i 1.951.905 bambini svedesi di età compresa tra 1 e 16 anni durante il periodo pre-Covid-19 da novembre 2019 a febbraio di Il 2020 è stato di 65 unità, mentre è stato di 69 unità durante i 4 mesi di “pandemia” tra marzo e giugno 2020. I dati mostrano che non ci sono state differenze significative.

Per quanto riguarda gli insegnanti, lo studio ha mostrato che

“meno di 10 insegnanti di scuola materna e 20 insegnanti di scuole di grado superiore hanno ricevuto cure intensive per il Covid-19, fino al 30 giugno 2020 (20 per 103.596 insegnanti, che è pari a 19 per 100.000)”.

Rispetto ad altre professioni (esclusi gli operatori sanitari), ciò corrispondeva a rischi relativi aggiustati per sesso ed età di 1,10 (intervallo di confidenza [CI] 95%, 0,49-2,49) tra gli insegnanti della scuola materna e 0,43 (CI 95%, 0,28 a 0.68) tra gli insegnanti di grado superiore.

In un comunicato stampa del Karolinska Institute, l’autore principale e pediatra Jonas Ludvigsson, MD, PhD, ha indicato di essere fiducioso riguardo i risultati: 

“È molto gratificante che la forma grave di COVID-19, che può condurre il degente in terapia intensiva, è così rara tra i bambini nonostante le scuole siano rimaste aperte durante la pandemia”, ha detto.
“Il prossimo passo sarà quello di seguire i bambini che sono stati trattati in un’unità di terapia intensiva per COVID-19 per vedere se si sono ripresi completamente. La mia sensazione istintiva è che i bambini che sono stati gravemente malati a causa di MIS-C sembrano, infine, riprendersi completamente”.

Il punto è che i bambini in Svezia non sono morti né sono stati ricoverati in terapia intensiva a causa del Covid-19.
La forma grave di Covid-19 tra i bambini sembra essere rara ed ha un tasso di recupero del 100%. Dato che molte delle infezioni sono anche asintomatiche, non ha davvero avuto alcun impatto sulle loro vite. Quindi, mentre continuiamo a sentire che il numero dei casi sale alle stelle, è importante chiedersi se questo sia davvero un problema reale. E perché con altri virus precedenti, che infettano centinaia di milioni e uccidono decine di milioni all’anno, non si sono prese le stesse misure? È perché le autorità sono preoccupate che i bambini siano un vettore di trasmissione? Le persone asintomatiche diffondono Covid?


Questi dati fanno eco anche a ciò che molti medici e scienziati hanno espresso in merito alla gravità del virus, non solo per i bambini ma per tutti.
Ad esempio, il dottor Jay Bhattacharya, MD, PhD, della Stanford University School of Medicine in California è recentemente apparso in una conversazione della rete JAMA (The Journal of the American Medical Association) accanto a Mark Lipsitch, DPhil ed al dottor Howard Bauchner, che intervista i principali ricercatori e studiosi nel settore sanitario sui loro articoli JAMA.

Durante la conversazione, il dottor Bhattacharya ha affermato che il tasso di sopravvivenza da COVID-19, sulla base di circa 50 studi che sono stati pubblicati sui risultati dell’indagine di sieroprevalenza, per le persone di età superiore ai 70 anni, è del 95%. Per le persone di età inferiore ai 70 anni, il tasso di sopravvivenza di COVID-19 è del 99,95%. Ha continuato affermando che l’influenza è più pericolosa del COVID-19 per i bambini e che quest’anno (in America) abbiamo avuto più morti nei bambini per influenza che per Covid.

Bhattacharya è uno degli iniziatori della “Great Barrington Declaration”.
La dichiarazione contiene un elenco impressionante di rinomati scienziati che hanno aderito come cofirmatari ed è, ad oggi, stata firmata da più di 50.000 medici e scienziati.
È un’iniziativa che si oppone con forza alle misure generalizzate di lockdown.

Perché è importante: questa informazione è importante perché le misure di lockdown, secondo molti, non stanno realmente ottenendo alcun risultato nel fermare la diffusione del virus e potrebbero ritardare il raggiungimento della ‘”immunità di gregge”. Inoltre stiamo adottando tutte queste misure sulla base del conteggio dei casi di un virus che ha un tasso di mortalità estremamente basso. I virus respiratori prima del Covid infettavano già centinaia di milioni e ne uccidevano decine di milioni all’anno. Ciò che è ancora più preoccupante è il fatto che i professionisti del settore medico e gli scienziati che condividono informazioni che si oppongono alle misure adottate da più governi sono soggetti a livelli estremi di censura. La discussione scientifica è stata interrotta e stiamo vedendo che l’opinione mainstream riceve un’attenzione totalizzante. 

Negli ultimi mesi, ho visto articoli accademici ed editoriali di professori ritrattati o etichettati come “fake news” dalle piattaforme di social media. Spesso non viene fornita alcuna spiegazione. Sono preoccupato per questa mano pesante che, a volte, sfocia in censura totale. – Vinay Prasad, MD, MPH

I lockdown si basano anche su “casi” come i test PCR. Questa è una questione su cui anche molti scienziati e medici stanno sollevando preoccupazioni. Se uno è asintomatico e risulta positivo, o anche leggermente sintomatico e risulta positivo, ciò non significa che ha il Covid.  A tal riguardo se si vuole approfondire. Si può consultare il seguente articolo “22 Scientists Publish Paper Claiming The PCR Test Is “Useless” For Detecting COVID-19 Cases.”

Per quanto riguarda i lockdown, continua il dottor Bhattacharya:

“I media hanno prestato scarsa attenzione agli enormi danni medici e psicologici causati dai lockdown attuati per rallentare la pandemia. Nonostante gli enormi danni collaterali provocati, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e altri Paesi europei stanno tutti intensificando nuovamente le loro chiusure.
A livello internazionale, i lockdown hanno condotto 130 milioni di persone sull’orlo della fame, 80 milioni di bambini a rischio di difterite, morbillo e poliomielite e 1,8 milioni di pazienti a rischio di morte per tubercolosi. I lockdown nei Paesi sviluppati hanno devastato i poveri nei Paesi poveri. Il World Economic Forum stima che i blocchi causeranno la caduta in estrema povertà di altri 150 milioni di persone, 125 volte di più quante sono morte a causa della malattia.”

La critica ai lockdown è un tema ricorrente. All’inizio della prima ondata pandemica, un rapporto pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) dal titolo “Covid-19: Il numero sconcertante di morti extra nella comunità non è attribuibile al covid-19 “ ha suggerito che le misure di quarantena nel Regno Unito, a seguito del nuovo coronavirus, potrebbe aver già ucciso più anziani, nei mesi di Aprile e Maggio, rispetto alle conseguenze della malattia.

Una risposta del professor David Paton, professore di economia presso l’Università di Nottingham e della professoressa Ellen Townsend, professoressa di psicologia presso l’Università di Nottingham School of Medicine, ad un articolo pubblicato sul BMJ a Novembre, dal titolo ” Screening the healthy population for covid-19 is of unknown value, but is being introduced worldwide” afferma:

Presi insieme i dati evidenziano chiaramente sia che i lockdown nazionali non sono una condizione necessaria per la diminuzione delle infezioni da Covid-19, sia che il Primo Ministro ha scorrettamente suggerito ai parlamentari che le infezioni stavano aumentando rapidamente in Inghilterra prima del blocco e che, senza misure nazionali, il sistema sanitario nazionale sarebbe giunto al collasso. I lockdown non sono mai stati utilizzati in precedenza in risposta a una pandemia. Hanno conseguenze significative e gravi per la salute (compresa la salute mentale), i mezzi di sussistenza e l’economia. Circa 21.000 sono i morti in eccesso durante il primo lockdown del Regno Unito non attribuibili al Covid-19. Queste sono persone che sarebbero vissute se non si fossero prese tali misure.
È noto che il primo lockdown ha avuto un effetto enormemente negativo sulla salute mentale dei giovani rispetto agli adulti. Più siamo bloccati, più rischiamo la salute mentale dei giovani, maggiore è la probabilità che l’economia venga distrutta, maggiore sarà l’impatto finale sulla nostra salute e la salute mentale futura. Purtroppo, sappiamo che la recessione economica globale è associata a un aumento del disagio mentale e dei tassi di suicidio.

Secondo un recente studio pubblicato su Pediatrics, le misure di isolamento e distanziamento sociale sono fortemente correlate con un aumento dei pensieri, tentativi e comportamenti suicidi. 

Secondo il dottor John Lee, un ex professore di patologia e patologo consulente del sistema sanitario nazionale:

I lockdown non possono sradicare la malattia o proteggere il popolo … Portano solo al collasso economico, alla disperazione sociale e danni diretti alla salute da altre cause … I lockdown scientifici, medici e morali non hanno alcuna giustificazione nel trattare il Covid.”

I rischi, i danni e le conseguenze dei blocchi sono ben noti e soprattutto sono solo alcuni dei tanti esempi.

Tutto questo riguarda davvero il virus? O questo, tra molti altri eventi, viene semplicemente utilizzato per giustificare misure come “Il Grande Reset?”

Arjun Walia

Traduzione di Mauro Calise per LiberoPensare

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