Non puoi mai fare tutto, ma puoi sempre fare qualcosa

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Ogni volta che parlo del fatto che il nostro mondo è governato da psicopatici i quali stanno portando la razza umana verso l’annientamento attraverso il collasso climatico o la guerra nucleare, faccio in modo che le persone si pongano la semplice domanda:

“Cosa possiamo fare per fermare tutto ciò?”

Il senso di tale domanda è: “come possiamo, a livello di collettività, liberare le nostre menti dalla prigione della propaganda dei dominatori manipolatori e usare il potere della maggioranza per creare un mondo sano?”

E, in sintesi, la risposta a tale questione è:

fa’ quello che puoi, dove puoi. Sei solo una persona e il meccanismo è così potente e così profondamente ramificato, che tutto quello che puoi fare è dare il meglio di te in ogni momento. Cogli ogni opportunità per diffondere consapevolezza e gettare sabbia negli ingranaggi del meccanismo, e stai certo di aver fatto tutto il possibile”.

Per diffondere consapevolezza intendo: rendere consapevole un certo numero di persone di una certa porzione di verità su ciò che sta accadendo.

Aiutare la gente a comprendere che ci hanno mentito fin da bambini sulla natura del nostro governo, della nostra società e del nostro mondo, e che i potenti riversano grandi quantità di risorse nel manipolare il modo in cui pensiamo, agiamo e votiamo usando i mass-media. Rendere le persone consapevoli dei misfatti commessi dai nostri governi e istituzioni e di come il potere si muove e opera a livello nazionale e sulla scena mondiale.
Usare qualsiasi mezzo possibile, dalle conversazioni, alla partecipazione a dimostrazioni, alla distribuzione di volantini, ai tweet, alla scrittura, alla creazione di podcast e video.

Quando affermo “gettare sabbia negli ingranaggi” intendo dire, rendi loro la vita difficile.
Rendere difficile il funzionamento del meccanismo. Quando li vedi inventare una nuova narrativa per produrre il consenso a maggiori sanzioni o all’interventismo militare, evidenzia agli ascoltatori di quella narrativa i buchi della trama e fa sapere a tutti che probabilmente stanno mentendo.
Quando li vedi lavorare per imprigionare un altro giornalista o informatore, fa sapere a tutti chi sono i veri criminali.
Usa la verità per interferire nelle loro operazioni di propaganda, ovunque si presentino.


Quindi in risposta al “Cosa possiamo fare?” la questione è abbastanza semplice, ma spesso lascia le persone con un senso di insoddisfazione. Tutti vogliamo salvare il mondo, e l’idea che siamo solo una piccola persona la quale può fare solo tanto così non è soddisfacente per l’ego e non è conforme alle aspettative costruite per noi dalle narrazioni eroiche sfornate da Hollywood.

Ma questa non è Hollywood, e noi non siamo un personaggio interpretato da un nerboruto wrestler professionista. Nessuno di noi abbatterà da solo il meccanismo; se mai dovesse crollare, sarà perché sempre più persone hanno iniziato ad aprire gli occhi su quello che sta succedendo in modo da abbatterlo tutti insieme. Nessuno potrà arrogarsene il merito. Non soddisferà l’ego. Nessuno riuscirà a gettare il cattivo nella lava bollente. Nessuno salverà la principessa. Ci sono sempre persone che mi urlano contro che dovrei scrivere su questo o quell’argomento in questo o in quel modo, sostenendo che se solo abbracciassi la loro causa e sventolassi la loro personale bandiera, si potrebbe innescare una grande rivoluzione la quale cambierebbe il mondo. Ma semplicemente non funziona in questo modo. Né io né nessun altro saremo il messia della rivoluzione. Solo l’ego può credere che potrebbe essere lui a rovesciare la barca. Lo faremo insieme, fianco a fianco o falliremo.

E non abbiamo davvero la certezza che ciò accadrà o meno, ed è questo a renderlo così difficile da accettare. Le persone in generale già non amano sentirsi come se non avessero il controllo, e quando parli del destino del mondo intero il sentimento può essere ancora più stressante. Alle persone non importa combattere, vincere o perdere, purché siano i protagonisti del risultato finale. E purtroppo non è così. Nessuno ha il controllo di questa situazione. Prima saremo in grado far pace con questa realtà, con quanto sia totalmente fuori dal nostro controllo il mondo, meglio staremo. Allora possiamo semplicemente combattere per amore della lotta e non torturarci con la fantasia di salvare il mondo da soli.

In pace con la consapevolezza che non possiamo mai fare tutto, ma possiamo sempre fare qualcosa.

Una bella indicazione di Chris Hedges:

“Non combatto i fascisti perché vincerò. Combatto i fascisti perché sono fascisti”.

Questa per me è la via per un agire davvero efficace in vera equanimità, perché stai gettando tutto ciò che hai nella lotta senza lasciare che la preoccupazione se i tuoi sforzi avranno successo o meno metta in difficoltà le tue azioni.

Un altro modo per esprimere ciò si trova nelle parole dell’antica Bhagavad Gita:

“Rivolgi il tuo cuore al tuo lavoro, ma mai alla sua ricompensa. Non lavorare per una ricompensa; ma non smettere mai di svolgere il tuo compito. Portalo a compimento nella pace dello Yoga e, libero da desideri egoistici, non lasciarti influenzare dal successo o dal fallimento”.

Questo approccio alla rivoluzione non soddisfa l’ego, ma, poiché la soluzione alla nostra crisi esistenziale probabilmente si trova dall’altra parte di un risveglio di massa dalla coscienza egoica, la quale è la fonte di tutti i nostri problemi, forse è così che dovrebbe essere.

Caitlin Johnstone

Traduzione dall’inglese di Riccardo Gezzi per LiberoPensare

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