Possiamo costruire un futuro oltre la Follia?

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di Julian Rose

Si potrebbe perdonare chi prova un senso di disperazione di fronte alla traiettoria apparentemente infinita di caos, inganno e guerra che avvolge il nostro pianeta benedetto in questo momento.

Ovunque si guardi, qualcuno sta sfruttando qualcun altro per ottenere un vantaggio nella dura battaglia per il potere materiale, psicologico e religioso.

Sembra che non ci sia nulla o nessuno di sostanza, capace o disposto a difendere la vera giustizia, la fratellanza e una visione umanitaria dell’intrinseca unità della famiglia umana. Qualcosa di ampio e potente con cui contrastare seriamente la spirale discendente.

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Quando e se tali voci eroiche riescono a emergere, gli architetti del controllo intervengono per metterle a tacere.

Nonostante l’effetto demoralizzante di vivere sotto il mantello di un regime odiosamente oppressivo, non credo che questa sia la fine.

L’umanità è incredibilmente resiliente, tanto più quando è con le spalle al muro.

Ma, giorno dopo giorno, il lato oscuro della vita viene sfruttato senza pietà, fornendo le immagini dominanti che riempiono gli schermi dei nostri televisori, dei nostri computer e delle prime pagine dei giornali. Tutti questi mezzi, nel corso di diversi decenni, sono diventati canali controllati per lo sfruttamento delle nostre menti, piuttosto che strumenti fondamentali per l’espansione della nostra consapevolezza.

I redattori dei media sono i primi a essere controllati dalle ricche fazioni in guerra che cercano di spartirsi il nostro mondo e trasformarlo nei loro feudi personali. Isole di controllo dall’alto e ricchezza illimitata.

Allontanatevi dai “media” e vi accorgerete che la vostra depressione quotidiana si attenuerà immediatamente.

Le storie che vengono messe in evidenza sono quelle che il deep state ritiene necessarie per distogliere l’attenzione dell’umanità dall’acquisizione dei poteri necessari per controllare in modo indipendente il proprio destino.

Guardatevi intorno e vedrete che i comuni mortali sono in realtà piuttosto umani (dopotutto), non pronti a uccidersi alla prima occasione o a derubarvi non appena abbassate la guardia.

Gli esseri umani in realtà vogliono vivere insieme in pace e prosperità. È soprattutto l’enorme distorsione nella distribuzione della ricchezza in questo mondo che spinge persone fondamentalmente buone a diventare antisociali spazzini nella loro lotta per la sopravvivenza.

Sono queste distorsioni che i media comprati sfruttano per mantenere la nostra attenzione focalizzata sul lato oscuro degli affari umani.

Il denaro compra il potere, e molto denaro compra molto potere.

Accendere i “media” significa essere immediatamente immersi in storie di milionari, multimilionari e miliardari che esercitano il loro potere politico con l’intento di costruire i loro imperi narcisistici in tutto il mondo.

Se non è questo, allora è l’altra faccia della medaglia a conquistare i titoli dei media: i tentativi di accaparrarsi queste fortune da parte di opportunisti ossessionati dal materialismo e aspiranti miliardari invidiosi.

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Oggi, magnati famosi e benestanti si sono comprati cariche importanti o semplicemente tengono sotto scacco chi resiste alla loro egemonia.

I despoti autoritari hanno bisogno di mega ricchezze per dimostrare quanto sono “potenti” o, se non fanno parte della lega dei mega ricchi, hanno bisogno di avere un ascendente su chi lo è, in modo da ricattarlo e ottenere posizioni di potere simili.

Mentre va avanti questo gioco al ribasso, il numero di persone diseredate, impoverite e affamate cresce.

Le immagini registrate mostrano le condizioni tragicamente misere in cui vivono queste persone e rivelano fino a che punto la maggior parte di loro è resa incapace di risollevarsi e godere di un’esistenza dignitosa.

Nove milioni di persone muoiono ogni anno per cause legate alla fame; molti sono bambini sotto i cinque anni (World Concern).

Ma ai vertici non importa nulla. Neanche un briciolo.

Il direttore generale dell’impero bancario Goldman Sachs, David Solomon, ha recentemente ottenuto un aumento di stipendio del 26%, passando a 39 milioni di dollari all’anno, più un bonus di 80 milioni di dollari, nel caso in cui si fosse sentito offeso dalla somma offerta.

I re dell’impero dell’intelligenza artificiale della Silicon Valley non vedono limiti ai guadagni finanziari a loro disposizione per lo sviluppo di tecnologie robotiche e cibernetiche “pensanti”. Le loro spietate ambizioni digitali e algoritmiche divorano letteralmente il mercato dell’elettronica e dei metalli rari, e nulla sembra valere la pena se non si prevede un ritorno a dieci cifre.

Questo è il mondo diviso in cui viviamo oggi e che ci viene chiesto di accettare come “la normalità”. Peggio ancora, siamo ulteriormente invitati a indulgere nelle sue deliranti ipocrisie e a non porci domande su come un incubo così disumano abbia potuto realizzarsi.

“Vuoi qualcosa di diverso? Comprati un visore per la realtà virtuale e perditi in un paese delle meraviglie digitale”.

Come possono le persone buone e altruiste di questo mondo, che sono la grande maggioranza dell’umanità, trovare una via d’uscita da questa follia e costruire un’alternativa sensata?

Tutti noi vorremmo saperlo, non è vero?

Sì, lo immaginavo…

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Questo è un buon punto di partenza.

Essere uniti dal desiderio di partecipare alla costruzione di qualcosa di positivo di fronte a un mare di intenso lavaggio del cervello è in realtà un passo importante nella giusta direzione.

Ma diventa presto evidente che ognuno di noi ha un’idea/visione diversa di ciò che costituirebbe un insieme di azioni comunemente accettabili per far progredire le cose.

Piuttosto che lasciare che tali divergenze smorzino l’entusiasmo, dovremmo essere uniti nel dichiarare che l’obiettivo fondamentale è semplicemente quello di “prendere il controllo del nostro destino”. Partire dal livello individuale per arrivare a uno sforzo collettivo.

Ciò significa liberarci dalla subordinazione ai criminali che succhiano le nostre energie creative, tenendoci intrappolati in una rete di regole e regolamenti perversi che soffocano le nostre libertà, i nostri diritti umani e i nostri bisogni più elementari.

Sì, risulta che c’è unanimità sulla veridicità di questo obiettivo. Che questo è davvero l’imperativo fondamentale, quello che costituisce un secondo importante passo nella giusta direzione.

E siamo molto più vicini gli uni agli altri perché condividiamo un senso di determinazione reciproca.

Per necessità, cellule di individui determinati e positivamente preparati escogiteranno modi per rompere la loro dipendenza dalle richieste di uno status quo sempre più soffocante e crudele.

Questo, nei circoli attivisti, è chiamato “non conformità”, ed è l’aumento progressivo del numero di coloro che abbracciano tale non conformità che alla fine spezzerà la schiena dei nostri oppressori.

L’aumento della non conformità (compresa la disobbedienza civile) con l’agenda distopica dello Stato profondo, i governi corrotti, le mega corporazioni, le istituzioni bancarie e tutti gli altri membri profondamente repressivi del culto della morte del “dominio a tutto campo” finirà per minare l’intero spettacolo marcio e inviare un’esplosione di energia umanitaria liberatoria negli angoli più remoti della terra.

Ogni giorno, milioni di persone inventano scuse per spiegare perché “loro” non possono farlo. Un sorriso cinico raffredda il calore naturale dei loro cuori mentre si dicono perché “loro” non dedicheranno parte del loro tempo a denunciare l’ingiustizia, a sconfiggere il fascismo e a dare un futuro ai bambini di domani.

Non essere uno di quegli uomini o donne senza identità. Non essere complice nel lasciare consapevolmente le porte aperte alla presa di potere totalitaria che il culto oscuro sta cercando di mettere in atto.

Non lasciare che la tua vita sia sinonimo di isolamento egoistico e pessimismo. È un atto di suicidio premeditato.

“Prendere il controllo del nostro destino” è ciò che tutti noi vogliamo fare, una volta che riusciamo a vedere oltre l’ingannevole richiamo della schiavitù.

Quindi non resta che alzarsi dal letto con il piede giusto, superare ogni fastidioso senso di indolenza e procrastinazione e partecipare attivamente alla lotta per costruire il futuro che vogliamo, basato sulla giustizia, la libertà, la verità e l’amore.

Siamo venuti qui per affrontare e vincere questa grande battaglia per la piena emancipazione dell’umanità.

Traduzione di Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Julian Rose è uno dei primi pionieri e praticanti dell’agricoltura biologica del Regno Unito; un imprenditore e leader di progetti per la creazione di comunità autosufficienti basate sulla domanda e sull’offerta locale; un insegnante di approcci di vita olistici e l’autore di quattro libri, uno dei quali, “Soluzioni creative per un mondo in crisi”, traccia linee guida dettagliate per la trasformazione della società in comunità attente, costruite sulla consapevolezza ecologica e spirituale, sulla giustizia e sulla cooperazione. Per ulteriori informazioni, consultare il sito web di Julian www.julianrose.info.

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