Quattro volte dodici uomini…

Archangel

Nell’ultimo toccante discorso pronunciato da Rudolf Steiner il 28 settembre 1924 (alla vigilia della festività di Michael), prima di ritirarsi al capezzale nel suo studio dove sarebbe morto sei mesi dopo, usò una frase misteriosa che spesso mi ha lasciato perplesso:

Se entro i prossimi tempi tale pensiero di Michele diverrà vivente, almeno in un gruppetto di quattro volte dodici uomini e vivrà in quattro volte dodici uomini, che però possano venire riconosciuti come tali non da se stessi, ma dalla Direzione del Goetheanum in Dornach, se in questi quattro volte dodici uomini si saranno creati dei condottieri, dei capi, per la disposizione dell’anima rispondente alla festa di Michele, allora potremo guardare con fiducia alla luce che ad opera della corrente di Michele, per effetto dell’attività micaelita, si diffonderà nel futuro in tutta l’umanità.

Steiner stava qui intendendo, nel contesto del suo messaggio, che gli antroposofi sinceri hanno lo strano destino

“di non essere in grado di venire a patti con il mondo: non riescono a dominarlo del tutto, ma allo stesso tempo devono avvicinarsi al mondo ed entrarci con piena serietà”;

che il loro

“karma sarà più difficile da sperimentare di quanto non lo sia per gli altri uomini”

ma che, tuttavia,

“devono preparare il lavoro che sarà compiuto alla fine del secolo e che condurrà l’umanità oltre la grande crisi in cui è coinvolta. “

Questo si riferisce anche al messaggio di Steiner agli antroposofi tenuto durante la conferenza del 3 agosto 1924 sull’ingresso delle forze di Michele:

“Ho accennato che alla fine del secolo le persone che si sentono inserite con profonda intensità nel movimento antroposofico faranno ritorno sulla Terra e a loro se ne uniranno altre, perché dovrà così venir definitivamente decisa la salvezza della Terra, della civiltà terrena, dalla rovina”. 

Quindi Steiner stava dicendo al suo uditorio che si sarebbero reincarnati molto più rapidamente del solito e che quando lo avessero fatto avrebbero unito le forze con gli altri per contrastare la crisi causata dalle manifestazioni del materialismo di ispirazione arimanica. Ma cosa intendeva Steiner con la frase “quattro volte dodici esseri umani”? Vuol dire che sarebbero necessarie quarantotto persone speciali? O è una sorta di riferimento che può essere compreso solo da chi è immerso nella numerologia mistica? Come ho detto, mi sono interrogato su cosa ciò possa significare e ora umilmente offro un suggerimento affinché gli altri possano prenderlo in considerazione.

Il quadruplice essere umano 

Steiner ci offre un’immagine dell’essere umano costituito da quattro “corpi”: un corpo fisico, un corpo eterico, un corpo astrale e l’“Io” o ego. Ognuno di noi sa di avere un corpo fisico, ma gli altri tre corpi possono essere concetti non familiari per alcune persone. Il corpo eterico è essenzialmente un corpo energetico che contiene e forma il fisico. È questo corpo eterico che mantiene la forma del corpo fisico fino alla morte. Il corpo astrale (Anima) ci fornisce consapevolezza e autoconsapevolezza, le nostre emozioni, i nostri sentimenti e le nostre intenzioni. L ‘“Io”, l’ego o il Sé è, come la nostra anima superiore, il nucleo immortale e inalienabile di ogni singolo essere umano che ci accompagna da un’incarnazione all’altra. Ci sono altri tre corpi in potenza – il sé spirituale, lo spirito vitale e l’uomo spirituale – che devono giungere al pieno sviluppo nelle fasi successive dell’evoluzione umana. Ma, nella nostra fase attuale, siamo esseri quadruplici che funzionano attraverso la nostra triplice costituzione di corpo, anima e spirito, con l'”Io” come parte superiore della componente dell’anima. (Sì, anch’io lo trovo terribilmente confuso!)

I dodici sensi 

La maggior parte di noi riconosce che gli esseri umani hanno cinque sensi (tatto, vista, udito, olfatto e gusto), mentre altri dicono che abbiamo un sesto senso o facoltà intuitiva che può, ad esempio, venire in nostro aiuto nei momenti di pericolo.

Steiner, tuttavia, ha osservato che l’organismo umano è diviso in tre sistemi: sistema nervoso, ritmico e metabolico e che questi raggruppamenti non hanno cinque o sei ma dodici sensi. Questi dodici sensi sono organizzati come segue:

il corpo fisico: i sensi del tatto, della vita, del movimento, dell’equilibrio;

il mondo esterno: odore, gusto, vista, temperatura;

il mondo immateriale, spirituale: udito, parola, pensiero, ego;

È importante per noi sviluppare e utilizzare il maggior numero possibile dei nostri sensi perché ogni senso rivela un altro aspetto della nostra realtà sensoriale. La percezione sensoriale costituisce anche la base del nostro rapporto con noi stessi, l’ambiente circostante e le persone che incontriamo. Per poter osservare bene, dobbiamo usare i nostri sensi frequentemente e al massimo. Se siamo in grado di farlo, la nostra salute e vitalità ne trarranno beneficio, il che a sua volta ci consentirà di fare osservazioni migliori. In altre parole, diventeremo esseri umani più completi.

Mi è venuto in mente che, con “quattro volte dodici esseri umani”, Steiner potrebbe semplicemente aver inteso che le persone possono diventare esseri umani interi e pienamente realizzati attraverso l’antroposofia – quadruplici esseri umani consapevolmente in contatto con i loro dodici sensi. Se qualcuno conosce una spiegazione diversa, sarei lieto di ascoltarla.


Sono contento che Steiner, nella citazione sopra della sua conferenza del 3 agosto 1924, abbia usato anche la frase: “… e che altri si uniranno a loro”, nel senso che non saranno gli antroposofi da soli a fare la differenza ma che gli antroposofi diventeranno parte di una coalizione molto più ampia, più libera e informale di persone di buona volontà che saranno in grado di vedere cosa realmente starà accadendo e che nei loro diversi comportamenti resisteranno pacificamente all’assalto restando connessi ai veri valori umani.

È sicuramente possibile che, nonostante i numerosi fallimenti della Società antroposofica dalla morte di Steiner nel 1925, gli studenti della scuola Micaelita, siano essi nella Società o, più probabilmente, al di fuori di essa, oggi procedano tranquillamente nei loro sforzi, imperturbati rispetto alle apparentemente schiaccianti difficoltà che stiamo affrontando.

Alcune di queste persone potrebbero essere state antroposofi ai tempi di Rudolf Steiner.
In una conferenza tenuta il 16 settembre 1924, Steiner disse:

“(…) Vorrei accendere nei vostri cuori qualcosa delle fiamme di cui abbiamo bisogno, così che già ora all’interno del Movimento antroposofico possiamo assorbire la vita spirituale abbastanza profondamente da apparire di nuovo adeguatamente preparati. Perché in quella grande epoca, dopo una breve vita nei mondi spirituali, lavoreremo di nuovo sulla terra – nell’epoca in cui per la salvezza della terra le Potenze spirituali fanno i conti sui loro membri più importanti, sulle loro caratteristiche più importanti, su ciò che gli antroposofi possono fare”.

“Penso che la visione di questa prospettiva del futuro possa stimolare i cuori degli antroposofi a richiamare dentro di sé i sentimenti che li porteranno nel modo giusto, con energia e forza d’azione e con la bellezza dell’entusiasmo, attraverso la presente vita terrena; perché allora questa vita terrena sarà una preparazione per l’opera della fine del secolo, quando l’Antroposofia sarà chiamata a fare la sua parte.”

Amazon.it: The Michael Prophecy and the Years 2012-2033: Rudolf Steiner and the Culmination of Anthroposophy - Hartmann, Steffen, Hindes, Bettina - Libri in altre lingueRecentemente ho letto un libro intitolato “The Michael Prophecy and the Years 2012-2033”, scritto da Steffen Hartmann e pubblicato da Temple Lodge.

Tra le molte idee interessanti, Hartmann cita Anton Kimpfler che ha suggerito che l’inizio dell’era presente dovrebbe essere datata dal Mistero del Golgotha – vale a dire che il nostro tempo presente dovrebbe essere correttamente considerato come se fosse iniziato nel 33 d.C.

In modo intrigante afferma che Steiner scrisse sulla copertina del suo Calendario dell’anima del 1912: “1879, dopo la nascita dell’Io” (33 anni prima).
Kimpfler sostiene che Rudolf Steiner credeva che il 33 d.C. dovesse essere l’inizio della nuova era.
Se così fosse, allora il nostro anno in corso non dovrebbe essere considerato come il 2021, ma in realtà è il 1988, quindi non abbiamo ancora raggiunto la fine del XX secolo. Abbiamo quindi altri dodici anni fino alla fine del secolo il che, nel nostro normale computo, ci porta al 2033.

Sembra probabile che questi prossimi dodici anni saranno decisivi per risolvere il tema “se la civiltà terrestre sarà redenta o persa”, una battaglia in cui ognuno di noi deve svolgere un ruolo e la cui importanza non può essere mai sottolineata abbastanza.

E mentre la generazione di antroposofi contemporanea di Steiner potrebbe già essersi reincarnata, c’è ancora tempo per molte più persone per rendersi conto di essere quattro volte dodici esseri umani e per accompagnare l’ulteriore sviluppo del potere di Cristo sulla terra.

Jeremy Smith

Tradotto dall’inglese da Mauro Calise per LiberoPensare

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