Senza verità non c’è libertà

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Gli Stati Uniti sono meglio definibili oggi come gli Stati Disuniti. C’è meno unità che nel 1860. La civiltà è sparita dal dibattito, anzi, il dibattito stesso è sparito. L’integrità e il rispetto della verità hanno perso a favore dell’adorazione del denaro e del dominio del potere. L’ideologia ha messo da parte i fatti.

Il denaro e il potere sono tutto.
Lo abbiamo visto nell’esagerazione intenzionale della minaccia Covid per i profitti di Big Pharma e l’istituzionalizzazione del potere arbitrario del governo sulla libertà civile. Oggi, con l’eccezione di alcuni stati rossi [repubblicani NdT] liberi, come la Florida, negli Stati Disuniti l’esercizio della nostra libertà civile richiede il permesso del governo. Si è liberi solo con il permesso del governo. In altre parole, la Costituzione degli Stati Uniti ha perso la sua autorità. Ora viviamo sotto l’autorità di chi cerca il potere.

Lo spionaggio governativo e aziendale ha distrutto la privacy, un altro diritto protetto dalla Costituzione.

L’educazione è stata sostituita dall’indottrinamento del culto.
Negli stati blu [democratici NdT] e in alcuni distretti scolastici locali degli stati rossi, agli studenti americani bianchi viene insegnato che sono razzisti per natura. Sono riempiti di senso di colpa personale per la schiavitù che è finita 156 anni fa. Vengono imposti codici di linguaggio che impediscono qualsiasi difesa dalla propaganda mascherata da educazione. Il lavaggio del cervello degli americani bianchi è imposto per legge negli stati blu come California, Washington, Oregon e New York. I genitori che si lamentano vengono licenziati dai loro datori di lavoro aziendali che si sono bevuti la storia della Teoria Critica della Razza. Nessun americano che lavora per una corporazione statunitense ha libertà di parola.

Oggi è normale per i liberali bianchi parlare di “sterminio della bianchezza”. Che se ne rendano conto o no, ciò include se stessi. Cosa si intende per sterminare la bianchezza? I più radicali lo intendono letteralmente: il genocidio dei bianchi. I bianchi che sono razzisti sistematici sono incompatibili con la “giustizia sociale”. La maggior parte dei liberali bianchi, come quelli nei consigli scolastici degli stati blu, intendono per sterminare la bianchezza lo sterminio dei “valori bianchi”, come la meritocrazia e il daltonismo.

Il “daltonismo” significava che la persona migliore otteneva il lavoro indipendentemente dalla razza. Era visto come un modo per garantire che una persona di colore meritevole non sarebbe stata scartata a causa della razza. Ma i liberali bianchi ora dicono che il daltonismo è un valore bianco che sostiene la meritocrazia, mentre l’“equità” richiede che i neri avanzino per via della razza, non del merito.

Sterminare la bianchezza significa anche abbattere i monumenti bianchi, bruciare o cancellare i libri bianchi, riscrivere la storia bianca giudicandola un unico grande crimine continuo. Essenzialmente ciò che ci viene richiesto è di rifiutare e denunciare la civiltà occidentale. Se non denunci la tua civiltà, è la prova che sei un razzista.

È iniziato anni fa: “La civiltà occidentale deve sparire”. I liberali bianchi pensavano che questo fosse fantastico: denunciare la propria civiltà.

Un altro modo di eliminare la bianchezza è aprire le frontiere ai popoli di colore che alla fine superano in numero e governano la minoranza bianca. Il Campo dei Santi [romanzo distopico francese di Jean Raspail NdT] spiega cosa dobbiamo aspettarci. Già vediamo nel mondo occidentale governi più sensibili agli immigrati-invasori che ai cittadini del Paese.

Molti americani patriottici più anziani liquidano gli assalti alla bianchezza come sciocchezze. Sono sciocchezze, e sono sciocchezze, ma hanno comunque un grande successo nel distruggere il sistema di credenze che comprende la civiltà occidentale. Infatti, la distruzione delle credenze – il collante – che tengono insieme la nostra civiltà è stata quasi completata. Persone come Martyanov, Saker, Dimetri Orlov ed io vediamo il collasso che ci guarda in faccia. Noi tutti speriamo di non sopravvivere alla sua comparsa.

In Occidente tutto è una denuncia. Niente è affermativo. Tanti decenni di denuncia dei crimini dell’Occidente hanno fatto crollare la fede. L’Occidente è disarmato e impotente.

 


È strano che un Occidente disarmato e impotente sia così ben difeso dal bilancio annuale di mille miliardi di dollari del complesso militare e della sicurezza nazionale e dalle circa 700 basi militari all’estero degli Stati Disuniti. Ma questa non è una difesa della civiltà occidentale. È una difesa del potere e dei bilanci degli appaltatori della difesa, della CIA e di altre “agenzie di intelligence”, delle catene di approvvigionamento delle industrie della difesa, delle facoltà universitarie di fisica e chimica che ricevono sovvenzioni dal Dipartimento della Difesa, dei contributi per le campagne politiche che rifluiscono dalle industrie militari ai candidati per la Camera, il Senato e lo Studio Ovale.

Il budget annuale di mille miliardi di dollari per la “difesa” richiede un nemico, e questo requisito nega qualsiasi sicurezza dalla enorme somma spesa. Nonostante il budget della difesa, è molto più pericoloso avere un nemico che non averlo. Avere la Russia come nemico aumenta il budget della difesa e riduce la nostra sicurezza. Per il bene del potere e del profitto del complesso militare e della sicurezza USA, Washington ha bisogno della minaccia russa per mantenere il flusso di denaro.

Ma quale paese sano di mente vorrebbe come nemico un paese armato di armi nucleari i cui sistemi di armamento sono molto superiori ai propri?

Durante la guerra fredda del XX secolo i leader statunitensi e sovietici hanno lavorato per ridurre le tensioni. Furono concordati trattati di controllo delle armi ed i canali di comunicazione furono tenuti aperti. Questo ha salvato il mondo da molti falsi allarmi di ICBM in arrivo. Oggi le tensioni, grazie a Clinton, Bush, Obama e Biden, sono così alte che i falsi allarmi verranno creduti veri. Il mondo può finire semplicemente per un falso allarme.

Per aver espresso la preoccupazione insieme a Stephen Cohn – ora deceduto ed è stata una grande perdita – che una guerra nucleare potrebbe essere la conseguenza di una mancanza di fiducia tra Washington e Mosca, sono stato accusato di “culto di Putin” da Michael C. Moynihan, una persona di nessun valore conosciuto in un sito web chiamato “The Daily Beast”.

La rivoluzione digitale ha reso il giornalismo di infima intelligenza e infima integrità. Come ha scritto Udo Ulfkotte nel suo libro del 2014, si tratta di giornalisti comprati.

Questi giornalisti comprati rispettano il denaro più della vita.
Se il mondo andrà incontro all’Armageddon nucleare, sarà colpa dei presunti occidentali che hanno aiutato il complesso militare e di sicurezza a far risorgere la guerra fredda.

Paul Craig Roberts

Fonte

Tradotto dall’inglese da Piero Cammerinesi per LiberoPensare


Paul Craig Roberts (3 aprile 1939) è un economista e autore americano.
In passato ha ricoperto un incarico di vicecapo di gabinetto nel governo degli Stati Uniti, nonché incarichi di insegnamento in diverse università statunitensi.
È un promotore dell’economia orientata all’offerta e un oppositore della recente politica estera degli Stati Uniti.

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