Sia fatta la Tua volontà!

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La vita in armonia con la totalità

Un potere finanziario globale cerca sempre di imporci una “volontà” che si basa su visioni del mondo e insegnamenti occulti che definiscono l’assoluto come energia senza né anima né volontà e quindi non esisterebbero infine né bene né male essendo tutto “uno”.

Le nostre antiche conoscenze e anche la nostra intuizione contraddicono questa filosofia dello sfruttamento – e con ragione, perché l’assoluto non è privo di consapevolezza e possiede certamente una volontà propria.

Implicite verità

Quando duemila anni fa chiesero a Gesù in che modo pregare lui rispose con il oggi famoso “Padre Nostro” (MT 6,9-13), il che contiene anche le seguenti righe:

“Sia santificato il tuo nome! Venga il tuo regno! Sia fatta la tua volontà come in cielo cosi in terra!”

Queste parole apparentemente semplici hanno significato sia spirituale e senza tempo sia critico e attuale contraddicendo direttamente agli insegnamenti occulti sopra menzionati; Infatti implicano le seguenti tre affermazioni:

(1) Dio ha una volontà,
(2) Dio non impone questa volontà agli esseri umani,
(3) Non tutto ciò che succede in terra è la volontà di Dio. 

La volontà, una espressione di consapevolezza

“Sia fatta la tua volontà” basa su una definizione di Dio ben precisa. Se la totalità (Dio) non è solo pura energia allora possiede una propria consapevolezza assoluta ed omnipervasiva che include anche la volontà (forza ordinante).
Cioè la volontà è  espressione di consapevolezza. 

Quindi Dio non è solamente energia e volontà (non-dualità) ma pure consapevolezza e “persona” (individualità).
Ambedue gli aspetti uniti formano la totalità, la comprensione di Dio che secondo Gesù abbraccia tutti e due gli aspetti può quindi essere definita “teistica” in contrasto agli insegnamenti monoteistici (religioni che pretendono il monopolio) o agli sistemi monistici (tendenze che assolutizzano “l’unita”; unità uguale a totalità). Ambedue sono unilaterali rispettando soltanto uno dei due lati della totalità.

Unità e totalità non sono identici come d’altronde tutti noi intuiamo ponendoci la domanda : preferisco una vita unitaria oppure totalitaria.

Assolutizzando l’unità (non-dualità) Dio sarebbe una energia assoluta e non-personale senza consapevolezza e senza volontà. L’assoluto quindi sarebbe senza amore e senza grazia conducendo in corrispondenza a visioni sul mondo privi di amore e grazia che sono tuttora esistenti e influenti nella nostra storia mondiale.

Pensare all’assoluto come una unità astratta significa di conseguenza che la consapevolezza e il “libero arbitrio” siano prodotti del cervello e che la sensazione di individualità sia un prodotto dell’ego. L’individualità però non si riferisce alla nostra identità terrena e transitoria. La individualità significa letteralmente “L’essere indivisibile e indiviso”, quindi non l’essere astratto ma l’essere consapevole. Infine solo la visione totalitaria che percepisce Dio come energia (non-dualità) e consapevolezza (individualità)  include anche l’amore e il libero arbitrio come principi divini.

Se queste ipotesi fossero vere dovremmo trovare in fondo a ogni forma della natura una  in-formazione che esprime un’ordine superiore, e proprio questo ordine superiore viene scoperto oggi dalla fisica quantistica olistica…e dietro di essa si lascia almeno presagire la coscienza cosmica. Scienziati muniti di percezione sensitiva e ragionamento olistico riconoscono in questa forza ordinante, onnipresente e immanente, la base stessa del cosmo e quindi riconoscono  che “deve” esistere anche una base trascendentale.


La consapevolezza è la base della nostra vita

La scienza teistica-olistica insegna che l’energia in se stessa non possiede ne consapevolezza ne volontà; l’energia piuttosto e con essa anche la materia e infine tutto il cosmo siano animati e sostenuti da una consapevolezza. La consapevolezza divina pervade tutto il creato, perciò troviamo ovunque strutture perfette che rendono possibile la vita su tutti i livelli, a partire dai micro-mondi terreni fino a  mondi di luce sovradimensionali.. Visioni del mondo che escludono e  negano la consapevolezza divina prendono il punto di vista che tutte le strutture materiali siano sorti per puro caso oppure siano in definitiva soltanto una “illusione”.

Se invece partiamo dalla totalità vivente di non-dualità e consapevolezza possiamo affermare che noi siamo individui muniti di consapevolezza e volontà, perché l’assoluto (Dio) è “individuo” con consapevolezza e volontà –  individuo nel senso di Essere e Consapevolezza  “eterni” e indivisi.

Uniti in qualità, differenti in quantità 

Secondo gli insegnamenti teistici-olistici noi essendo anime (individui spirituali) non siamo né identici a Dio né separati da Dio. Sotto il punto di vista qualitativo siamo tutt’uno con Dio e sotto quello quantitativo siamo diversi. “Sotto il punto qualitativo unito” significa: essendo parte del totale, possediamo le stesse caratteristiche basilari di Dio. Dio è eterno, noi siamo eterni. Dio ha consapevolezza, noi abbiamo consapevolezza. Dio ha volontà, noi abbiamo volontà. Per questa ragione  Gesù poteva pregare: “sia la tua volontà!”

“Sotto il punto di vista quantitativo diversi” significa: Siamo individuali. Siamo parte del totale, ma non siamo il totale. Dio per noi è un “tu”, ma un “tu” da cui non siamo separati, perché nell’amore spirituale viviamo la nostra unità individuale con Dio. Ecco perché Gesù aveva ragione dicendo: “Io e il Padre siamo una cosa sola.” (Joh 10.30).

Troviamo dichiarazioni simili in tutte e le scritture religiose, per esempio nella  “bibbia indiana”, la Bhagavad-Gita (6.30-31).

“Colui che vede Me in ogni cosa e ogni cosa in Me, mai si separa da Me né mai io sono perduto per lui”.

Il sole e i raggi del sole

L’essere uniti nel senso qualitativo e l’essere diversi nel senso quantitativo si può illustrare con l’analogia del sole e dei raggi del sole. Il sole non e mai separato dai suo raggi e i raggi non sono mai separati dal sole, eppure i raggi e il sole non sono la stessa identica cosa. Se il raggio è quello che è realmente allora splende in modo del tutto naturale dal profondo della sua essenza interna senza essere obbligato di impegnarsi separatamente. In questo modo anche noi essendo raggi di Dio ovvero “figli” di Dio siamo sempre uniti a Dio e partecipiamo alle sue proprietà universali:  Eternità, consapevolezza, volontà. Rimane la domanda in quanto siamo consapevoli di questo essere legati e uniti. Fino a che punto usiamo la nostra volontà con l’intento consapevole di unire oppure di dividere? Fino a che punto siamo tutt’uno con la volontà di Dio? ”Sia la tua volontà!” Ma: Cosa è la volontà di Dio?

Cosa è la volontà di Dio?

Partendo dalla comprensione integrale a questa domanda decisiva si può rispondere molto facilmente: La volontà di Dio è che noi tutti siamo felici. Non soltanto un gruppo definito, ma tutti gli uomini, perché tutti sono parte del tutto. Filosoficamente parlando l’amore significa che la parte è consapevolmente tutt’uno con il tutto, che il relativo individuo è tutt’uno con Dio. Consapevoli di questa nostra essenza siamo tutt’uno e legati, individuali ma non divisi. Gesù intendeva questo dicendo:”Io e il Padre siamo una cosa sola”. Non ha mica detto: “Io sono il Padre”, oppure “nella unità non esiste ne Io ne Padre”.

Amore e libero arbitrio

In questo rapporto teistico qui esposto Dio è il tutto che è perfetto in se stesso e che non ha “bisogno” di niente, cioè anche la luce non ha bisogno di secessione e oscurità per essere luce.

La nota parola in sanscrito ananda significa “essere soddisfatti in se stessi”(= beatitudine) e questo è una proprietà sia di Dio sia delle parti di Dio.  Alla base della  cultura indiana vengono evidenziati soprattutto tre proprietà del essere tutt’uno: sat-cit-ananda. Sat si riferisce  all’essere eterno, cit all’essere consapevole  e ananda a l’essere felici (beati ). Nella consapevolezza dell’amore stiamo vivendo questa unione vivente.

Amore  però non può essere costretto né (emozioni, interessi, preferenze, opinioni, paure ecc..)  manipolato. Soltanto nella consapevolezza dell’amore non esistono manipolazione o costrizione perché amore vero è la forma più pura del libero arbitrio. Perciò “sia la tua volontà”, significa che gli uomini vivono nell’amore vero e lo condividono, e  questo ci riporta al soprannominato punto 2: questa volontà non viene imposta da Dio all’umanità.

In cosa consiste il nostro libero arbitrio?

Le creazioni materiali sono interamente un aspetto della totalità e un’espressione dell’ordine divino dal quale sono sorte. Gli egizi questo ordine alla base di tutto lo chiamavano Ma’at, in sanscrito Dharma, in ebraico Thora: Il ‘dato’, il ‘posto’, la “legge” in senso universale-spirituale (non in senso dogmatico). Il libero arbitrio non è illimitato e indipendente, ma si basa su quella libertà di decisione in quanto noi vorremmo armonizzare con quest’ordine o meno. Non sia né la mia volontà ma nemmeno “sia nessuna volontà” ma “sia la Tua volontà!

La volontà di Dio è la misura per le azioni (comportamenti) che sono “in ordine” cioè che seguono l’ordine della creazione. l’Io che divide si ribella quando sente che Dio ha una volontà. Dio vuole certe cose e altre cose non le vuole! Dio non ha bisogno del male cosi come la luce non ha bisogno dell’oscurità.  Eppure in ogni momento esiste la possibilità di voltare le spalle alla luce creando oscurità (nel significato simbolico di separazione, secessione).

Non è volontà di Dio che gli uomini dimentichino la loro identità spirituale, che soffrano e che si infliggano violenza reciprocamente. Siamo noi che diamo forma a destini e mondi interi con l’allineamento della nostra consapevolezza – e in questo modo definiamo le condizioni per noi stessi e per altri (per gli altri uomini, per l’ambiente e per gli animali). 

Per questa ragione il libero arbitrio è collegato direttamente con la responsabilità. E qui troviamo il terzo significato del “sia la tua volontà”: non tutto ciò che succede nel mondo, è volontà di Dio.

L’etica sulla base spirituale

Se l’assoluto fosse soltanto energia, unità e non-dualità, la preghiera “sia la tua volontà” sarebbe assurda e senza senso perché in quel caso l’assoluto non avrebbe volontà. Solo nel momento che riconosciamo anche l’individualità di Dio, la volontà di Dio diviene per noi una realtà viva. Finché non riconosciamo Dio nella sua natura totale (integrale) l’etica non ha delle basi assolute, e questo significa di nuovo che la moralità umana si definisce tramite linee-guida etiche del tutto spontanee e tali linee possono essere manipolate e relativizzate facilmente, non ultimo sul palcoscenico della politica mondiale: “non dovremmo infatti mentire e uccidere ma…per questa o quella ragione lo facciamo ugualmente!”

Dal punto di vista teistico l’amore è la  realtà suprema perché è la consapevolezza in cui noi riconosciamo di non essere mai separati da Dio. Questa chiarezza ci permette anche di distinguere senza giudicare, giacche l’unico vero criterio è l’amore.
Cosa ci conduce a questo amore? Cosa sorge da questo amore? E cosa no? Cosa promuove il riconoscimento della nostra identità da individui spirituali (parti di Dio)? Cosa conduce a una vita armoniosa in vera pace e cosa alla separazione e divisione?

In questo modo la preghiera apparentemente semplice “venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in cielo cosi in terra” ci conduce nel mezzo degli eventi in terra e nel mezzo della nostra interiorità, nel collegamento con la nostra sorgente divina.

Armin Risi


Armin Risi (nato 1962) è filosofo e saggista, ha vissuto per 18 anni in conventi vedici in Germania e India; ha scritto tre volumi di poesie e nove opere base riguardanti l’attuale cambiamento di paradigma, tra cui “Einheit  im Licht der Ganzheit”, “Der radikale Mittelweg” e “Ihr seid Lichtwesen”.

www.armin-risi.ch

www.theistic-network.org

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