Sono un medico, non mi sono vaccinato e continuo la mia attività…

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Colpirne uno per educarne cento. Con logica squisitamente maoista si porta a conoscenza del pubblico la sospensione di sei sanitari viterbesi non vaccinati. Bene. Giusto.

Vado subito a domandare: pensate che fossero loro gli untori Covid? Se è così siamo a posto. Domani non avremo più incrementi delle positività. Ma se invece aumentano ancora ? Vabbé, ne parleremo se succederà.

Luca Torquati

Per il momento 6 operatori sanitari (gli eroi.. ve li ricordate?) sono stati sospesi e 11 destinati ad altro servizio. Non hanno voluto farsi iniettare un filamento di Rna artificialmente sintetizzato. Non hanno voluto farsi iniettare prodotti dell’ingegneria genetica, quella per cui al supermercato siete disposti a pagare due euro in più un pollo che ne sia stato fatto salvo.

Un gruppo appositamente dedicato di funzionari ha curato il percorso previsto dalla legge ed è giunto all’estrema conclusione: fuori! A proposito, è stato seguito a dovere il percorso previsto dalla legge? Ma ne parleremo in altra sede.

Su 1800 operatori sanitari della Asl di Viterbo, spiega l’articolo citando l’assessore alla sanità del Lazio, circa l’1% del totale non si sarebbe ancora vaccinato, 18, allora. 17 li avete presi..
Ne è rimasto uno, sono rimasto io!

Eh già, perché devono sapere i miei quindici lettori che io non sono vaccinato.

O per meglio dire, non ho voluto farmi iniettare un preparato contenente un filamento di Rna fatto chissà come e da chissà chi. Non ho voluto lasciarmi iniettare prodotti elaborati in colture cellulari derivanti da feti umani abortiti. Sono inorridito di fronte alla proposta di lasciarmi iniettare adenovirus di scimpanzé geneticamente modificati.

Sono rimasto attonito per come queste iniezioni potessero evocare complicanze mai sentite prima, a tutt’oggi sottostimate. A proposito, le sapevate tutte queste cose, amici miei, quando avete firmato il consenso informato?

Certamente sì. Infatti avete dichiarato di essere stati messi al corrente di tutto, di aver potuto fare tutte le domande che desideravate fare e di essere stati edotti a dovere nella lingua a voi comprensibile. (Per quanto la signora Maria… ma ne parleremo in un altro momento).

Io non ci sono riuscito. Davvero.

Ma non dico questo per vanto o protagonismo, i cui esperti possiamo vedere quotidianamente sugli schermi o, per chi è forte di stomaco, leggerne le lapidarie scempiaggini su Instagram . Desidero soltanto, oggi, dire a tutti coloro che finora si sono rivolti a me, a coloro che visiterò oggi, domani e i prossimi giorni .. (pochi…? molti…? Insciallah) che io non sono vaccinato.

Io non ho voluto lasciarmi iniettare tutto questo e non ne provo dolore.

Con il massimo rispetto per chi crede nelle nuove tecnologie, o per chi rifiuta semplicemente il concetto di vaccino, io ho preferito aspettare prodotti differenti, elaborati come il vaccino antinfluenzale che per vent’anni mi sono iniettato da solo o prodotti con una tecnologia (e sta arrivando), che pure moderna sia meno orripilante di quanto ho nominato.

Altri avrebbero forse voluto fare lo stesso ma non se la sono sentita di subire la gogna dell’inquisizione d’apparato. Rispetto anche per loro.

Un po’ meno per chi avrebbe voluto, non se l’è sentita di affrontare la seccatura e ora grida che tutti devono lasciarsi iniettare ciò che loro non hanno avuto il coraggio di rifiutare, pur desiderandolo. Questi ricordano un po’ gli iracondi e gli accidiosi che Dante incontra nella palude Stige: a bagno nella mota della loro accidia, tentano irosi di trascinarlo seco.


 

Personalmente ho scelto un’altra strada, rischiando sulla mia pelle, e non su quella altrui. Tenendo quotidianamente attivo un ambulatorio aperto a tutti quelli che lo hanno richiesto, senza chiedere di effettuare tamponi preliminari o misurando temperature con ridicoli inquietanti apparecchietti.

Senza cancellare interventi chirurgici in elezione, senza chiudere reparti, senza cancellare calendari ambulatoriali, creare interminabili liste d’attesa e senza soprattutto dimenticarle.

Senza apparire in televisione, senza emettere quotidianamente disposizioni contraddittorie, senza chiedere contributi straordinari ad enti preposti, senza partecipare alla pioggia di denari delle hub, senza mancare un giorno, e soprattutto, ringraziando Dio, senza ammalarmi.

Non ho avuto pazienti Covid..? A ieri il mio faldone personale ha raggiunto il numero 99. Alcuni li ho visitati in studio, altri in casa, altri li ho seguiti telefonicamente (senza inutili e ridicole app), per altri ho attivato le strutture dedicate (e vorrei vedere che no).

Altri sono stati ospedalizzati, due deceduti, e ancora me ne strazio per l’inazione culturale della quale anche io sono stato partecipe. Non uno è stato infettato da me.

Quando qualcuno ha usato con me la parola eroe mi ha fatto gioiosamente ridere. Ho un altro concetto di eroe e chi mi conosce lo sa. Ma nessuno di questi, né i loro familiari, ha scelto un altro medico. E se sbaglio imploro gli interessati di smentirmi.

Intanto un numero che non so al momento quantificare è morto di cancro, infarto, ictus, diabete, incidenti stradali, violenza umana o banale senescenza, quella cosa che faceva dire a Tiziano Terzani: “E’ morto perché era nato”.

Sono un figlio degli anni sessanta. Ho amato la chiarezza di Almirante, gli scritti di Don Milani, la penna felice di Guareschi e le poesie di Hikmet. Mi manca Marco Pannella: uno che per i diritti civili si imbavagliava in piazza, a gridare muto lo scandalo della prevaricazione del potere.

Sono stanco delle vessazioni e delle menzogne del potere.

Una signora mi ha detto un giorno: “Lei non è vaccinato? Ma così infetta me”. Le ho riposto: “Questo è quello che sente in televisione, ma aspetti un momento e mi dica. Lei è vaccinata? Si? Allora è protetta. Se noi possiamo essere entrambi portatori del vaccino, chi di noi è un pericolo per l’altro?” La signora pensa e tra sé dice: “Eh, già…”

E ora dovrei accettare il rullo compressore accertatore ? Accertatore di che? Volete accertare se sono vaccinato ? Non lo sono. Perché..? Aspetto un vaccino buono e poterlo fare in sicurezza.

Ho usato gli altri come cavie? No signori, li avete usati voi. E costretti, anche. Ora con le lusinghe, ora con la paura. Scienza e coscienza. Mente e cuore. E il cielo stellato sopra di me.

Amici che subite oggi l’onta mediatica dell’additamento vile, amici che avete dovuto subire l’umiliazione di una vaccinazione estorta con il ricatto economico che avrebbe piegato la vostra famiglia, nessuno si perda d’animo.

Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore. E ancora insieme, o in silenzio da soli, canticchieremo cercando di fare per qualcuno del bene.

Luca Torquati
Medico dermatologo

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