A Immagine di Dio o di Ahriman?

12ws
di Thomas Meyer
Il 14 ottobre 1909, in una conferenza pubblica all’Architektenhaus di Berlino, Rudolf Steiner parlò in modo molto significativo di un pensatore boemo (1).
Questa personalità è rimasta pressoché sconosciuta, nonostante avesse scritto un profondo trattato sulla natura dell’uomo, anche se in latino. Si intitolava Libellus de hominis convenientia, che si potrebbe tradurre così: “Piccolo libro su ciò che è conforme all’uomo”.
Steiner dice:

“Citerò una personalità (…) un pensatore del XVII secolo che è di immensa importanza per coloro che sono in grado di guardare alla storia del pensiero umano: Franziskus Josephus Philippus Graf von Hoditz und Wolframitz – una delle personalità più straordinarie della storia del pensiero umano”.


Questo pensatore si pone soprattutto il problema della natura dell’uomo. Da Aristotele a Cartesio, non ha trovato una risposta soddisfacente. Solo nella frase filosoficamente fondata “L’uomo è nella sua essenza l’immagine della Divinità” ha trovato un utile punto di partenza per la sua indagine.

Steiner parafrasa questo punto di partenza come segue:

“Oggi diremmo: l’uomo è nella sua essenza ciò che è nella sua intera origine dal mondo spirituale”.

CLICCA SULLA COPERTINA O QUI PER ACQUISTARLO

L’autore era un contemporaneo di Leibniz e viveva nel castello di Krivoklat, vicino a Praga, dove fu scritto il Libellus.
Lasciò a un parente, l’amministratore del castello, il compito di stampare l’opera.

Non fu stampato. Non lo è ancora oggi. Né in latino né in traduzione.

Nel 1921, Steiner fece nuovamente riferimento a questo importante testo in una conferenza ai sacerdoti. (2)
Quando Rudolf Steiner venne a sapere che il suo studente Ludwig Polzer era imparentato con questo pensatore, gli disse che considerava lo scritto del suo antenato come il primo appello per una generale riorganizzazione sociale umana (Polzer, Prager Erinnerungen).
È chiaro che il punto di partenza dello studio del Libellus deve essere il punto di partenza di una vita spirituale libera. Infatti, senza la realizzazione della natura spirituale dell’uomo, tale vita è letteralmente senza fondo.

“Nulla svilisce l’uomo più del fatto di essere un essere umano senza sapere cosa significhi esserlo”,

è la prima frase del Libellus.

Quanto dovrebbe snaturarsi l’umanità?
È stato deciso di pubblicare quest’opera dell’importante pensatore boemo per la prima volta presso Perseus Verlag. In un momento in cui le sembianze di Dio hanno in gran parte ceduto il passo a quelle di Ahriman e in cui Ahriman sta gestendo una mobilitazione generale di tutto il suo esercito sensuale-supersensoriale, ci sembra ancora più necessario ricorrere a questo scritto. Speriamo che abbia almeno un effetto omeopatico.

_________________________

1 O.O. 54 – Cfr. anche: T. Meyer, Ludwig Polzer-Hoditz – Ein Europäer.
2 Il 3 ottobre 1921 (O.O. 343).

Tradotto dal tedesco da Piero Cammerinesi per LiberoPensare

Fonte

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Facebook
Pinterest
Twitter
Email
Telegram
WhatsApp

Ti potrebbero interessare:

it_IT

Accedi al sito

accesso già effettuato