Il contrappasso del Grillo

Ciro Beppe Grillo 900x600

Non è facile affrontare questo tema senza innescare polemiche da ambo le parti.
Partiamo dal video di Beppe Grillo, una testimonianza fuori dalle righe, inopportuna, probabilmente offensiva nei confronti della parte lesa e della sua famiglia, perché un’eventuale denuncia per stupro può avvenire anche dopo un lungo periodo per mille motivi.

Potremmo estendere il discorso di offesa a tutte le donne, perché non è mai stata citata la ragazza come presunta vittima, se non come mera partecipante al festino, e come quella che “prima ci sta e poi ci ripensa”.

Inopportuna, perché è stato utilizzato uno strumento come il suo blog, che non è SOLO il suo blog, ma anche un canale meta-politico, per non dire politico, mandando il messaggio che, chi è famoso e possiede certi mezzi, può comunicare direttamente con il popolo, arrivando nei salotti degli italiani, un comportamento non dissimile da quello del suo odiato nemico Berlusconi.
Un teatrino dell’assurdo che sarebbe anche umanamente comprensibile, se non fosse che fa parte di una strategia di risposta a chi lo vuole “morto”.

Il figlio di Grillo, insieme a tre suoi amici, viene indagato dopo due anni per il presunto stupro, e fino a prova contraria rimane innocente, perché non sappiamo nulla riguardo a cosa sia successo realmente, ed io sono e rimarrò garantista fino alla fine dei miei giorni. Questo avviene in un momento non casuale, subito prima del divorzio tra la Casaleggio ed il Movimento 5S, ufficializzando quello che nei fatti era già avvenuto formalmente, ovvero, l’ingresso dei pentastellati nell’alveo di centrosinistra e del sistema, senza più la zavorra del passato.
Un V-DAY, anzi, un M-DAY che avvicina ulteriormente Letta a Conte per consolidare un asse politico che non ne vuole più sentire parlare di padri fondatori, sempre troppo ingombranti, e se Conte verrà confermato leader maximo del redivivo 5S, fornirà la stampella al vetusto PD.
Una polarizzazione che piace molto anche a destra e che taglia le gambe ulteriormente a tutti i piccoli satelliti che orbitano al centro, e quindi non più un 5S ondivago, ma saldamente nel centro-sinistra anche per quanto riguarda il futuro, ovviamente, dissidenti interni permettendo, perché la strada è ancora lunga.
Quindi, si torna a parlare della brutta vicenda che ha colpito i Grillo‘s Family proprio quando il partito è in procinto di mutare definitivamente forma, una sorta di sigillo simbolico e di spartiacque tra il prima e il dopo, con tanto di liturgia e sacrificio.
Si da il benservito a Grillo, anzi, il BONGIORNO, perché quello che è stato messo in scena sembra proprio un perfetto contrappasso, e lui doveva capire che, prima o poi, avrebbe dovuto pagare pegno.
Pegno per non aver scontato alcuna pena rilevante dopo il grave incidente che costò la vita a 3 persone nel 1981, senza nemmeno degnarsi di fare le scuse ai familiari delle vittime.
Per carità, fu una tragedia, un’incidente non voluto, anche se è stato dimostrato che Grillo avrebbe dovuto far scendere i suoi passeggeri a piedi, nell’ultimo tratto ghiacciato, ed invece pare abbia insistito nel superare l’ostacolo a forte velocità, cadendo direttamente in un dirupo, salvandosi al volo prima del precipizio.
Un curioso contrappasso per chi, come lui, ha passato tutta la vita a recitare il ruolo del giustizialista giacobino, sempre schierato con la magistratura politicizzata, mentre ora si trova ad accusare la magistratura per aver “incastrato” suo figlio in una brutta faccenda a base di violenze sessuali, alcol e droga.
Poteva stare zitto, tacere per pudore, invece, dandosi anche la zappa sui piedi, ha voluto dire la sua a suo modo, urlando ai quattro venti che il figlio è innocente, ed io sinceramente, penso lo sia, proprio in virtù di come funzionano certi meccanismi e certe dinamiche mediatiche, ma posso ovviamente sbagliarmi, il senso dell’operazione non cambierebbe di una virgola anche se fosse colpevole.
Sono anni che Grillo si presta a dare messaggi simbolici, messaggi ambigui, strani, ermetici su ogni cosa e questa volta ha sparato la sua ultima cartuccia.
Il suo lamento di padre ferito, come un vecchio leone disperato che rantola nell’etere, è forse indirizzato a qualcuno legato a settori della magistratura e non solo a quella, ambienti oscuri che da anni lo minacciano, gli stanno con il fiato sul collo, lo indirizzano e lo ammoniscono, affinché segua la retta via, via per la quale fu scelto per rappresentare il cambiamento che il bel paese necessitava.
Nel 2009 fu creato il 5S, il primo CONTENITORE DEL DISSENSO dell’epoca post-umana, uno strumento ideato da Enrico Sassoon, uomo di casata Rothschild, con la collaborazione tecnica della Casaleggio Associati, un contenitore utile al padronato capitalista per traghettare la rabbia di certe fasce popolari ed il disgusto per la vecchia politica in una sorta di metapartito, movimento, partito, che forte della sua adesione popolare, potesse essere legittimato ad innovare ed a fornire i primi input per quella società transumanista che oggi si concretizza più visibilmente sotto gli occhi di tutti.

Oggi Grillo non serve più, è un vecchio arnese, e SOLO ora può essere finalmente colpito, la sua creatura lo abbandonerà definitivamente, forse si scinderà in due correnti, chissà…
Una cosa è certa, il Grillo è caduto nella tela del ragno, e doveva capirlo che sarebbe giunto il suo momento, doveva aspettarsi questo spettacolare quanto tragico contrappasso.
La sua figura è servita per arrivare proprio all’oggi, è stato un ignaro Caronte, ci ha traghettati proprio nel post-umano, nell’era dell’agognata digitalizzazione globale, del GREEN non GREEN e nel riassetto generale del capitalismo, che sarà guidato da altri ben più autorevoli epigoni.
Tra un Drago, un ArConte ed un Grillo è facile capire chi la spunterà.
L’invettiva fuori luogo e pubblica di Grillo è anche un messaggio a Conte che, volente o nolente, lo abbandona, gli sottrae la sua creatura e la trasforma per gli stessi padroni che anche Grillo ha servito.
Dall’altra parte abbiamo un altro vistoso e vergognoso conflitto di interessi, ovvero, quello della Bongiorno che dovrebbe dismettere gli abiti da avvocato mentre rappresenta un altro leader politico come Salvini e svolge la sua funzione politica come senatrice di questo governo.
Si aggiunge orrore ad orrore, proprio sulla pelle di entrambi i figli, in qualche modo strumentalizzati per altre ragioni, utilizzati come sceneggiatura di una guerra delle rose che si svolge altrove e non in camera da letto.
In conclusione, penso abbiano sbagliato tutti, ma nessuno poteva esimersi e sottrarsi da questo teatrino osceno, perché tutti da sempre attori prescelti di questo lungo e spaventoso recital.
Hanno commesso un grave crimine i ragazzi, se verrà riconosciuta la violenza sessuale, oppure scagionati, se ritenuti innocenti, ha sbagliato la magistratura ad utilizzare ad orologeria questo evento per i soliti scopi politici, ha sbagliato la Bongiorno ad incarnare il ruolo della vendicatrice di un Governo giallo-verde perduto e dimenticato negli anfratti dei ricordi pre-pandemici, ha sbagliato Salvini ad acquisire informazioni sul caso giudiziario, sempre con lo zampino della Bongiorno, facendo trapelare che LUI sa, MA NON DICE, ha sbagliato Grillo a rendere pubblico il suo sfogo in questi termini.
Cui prodest questo apparente caos?
Giova solo al Premier questa situazione, perché verranno a consolidarsi degli asset politici più saldi, plasmabili e gestibili per il futuro che ci aspetta, ritengo anche per quando riguarda la Lega che tanto scalcia.
Un futuro dove si vuole tagliare l’unica cosa buona fatta da Conte, ovvero, il Bonus Casa, e soprattutto cancellando tutto l’impianto ambientalista tanto paventato, investendo sull’idrogeno blu dell’ENI, motivo della visita in Libia di Draghi, e motivo per cui verranno massivamente ampliate le aree di trivellazione in tutto l’Adriatico, con buona pace della TRANSIZIONE ECOLOGICA.
Una serie interessante, prossimamente su NETFLIX, e scusate la spoilerata!Fonte

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