Minority Report è realtà: addio privacy, la precrimine esiste già

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«Signor Marks in nome della sezione precrimine di Washington D.C. la dichiaro in arresto per il futuro omicidio di Sarah Marks e Donald Dubin che avrebbe dovuto avere luogo oggi 22 aprile alle ore 8 e 04 minuti».

Un’immagine tratta dal film Minority Report, con Tom Cruise.

Incriminati per un crimine che ancora si deve commettere: fisime direttamente da un futuro prossimo ma vicino o solo finzione cinematografica?

Stiamo parlando della pellicola Minority Report, un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, ma liberamente tratto dall’omonimo racconto di fantascienza Rapporto di minoranza di Philip K. Dick.

Il film è ambientato nel 2054 nella futuristica città di Washington dove gli omicidi si sono azzerati grazie all’utilizzo del cosiddetto sistema chiamato “Precrimine”Basandosi infatti sulle premonizioni di tre individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione amplificati, detti Precog, la polizia riesce a impedire gli omicidi prima che essi avvengano. Tutto questo grazie anche all’utilizzo di avanzate tecniche informatiche che fanno riferimento al riconoscimento facciale e all’incrocio di grandi quantità di dati contenuti in enormi database.

Quella del film dunque è una società sistematicamente sorvegliata proprio grazie alla tecnologia; ma tutto questo accade solo nei film?

Cina: dal 2020 un sistema basato sui crediti

Forse no, Minority Report è già realtà. La Cina, per esempio, è già avanti in questo settore e sta aprendo la strada a scenari molto simili a quelli del film citato.

Una piccola premessa è importante per capire il grado di contaminazione della società cinese con le nuove tecnologie.

In Cina, infatti, alcune grandi aziende stanno diffondendo un sistema basato sui crediti sociali; grazie alla scienza dei Big Data qualsiasi attività effettuata su Internet può essere monitorata e contribuisce a comporre un “punteggio”, sulla base del quale per esempio si possono avere facilitazioni per ricevere un prestito bancario.

La valutazione viene fatta anche in base ad altri parametri: la cronologia di navigazione, le visite ai siti considerati poco affidabili, l’eccesso di acquisti online, il cambiare telefonino troppo di frequente. La partecipazione a questi progetti, per il momento è ancora su base volontaria, promossa e sponsorizzata dalle grandi multinazionali tecnologiche. Questo però potrebbe cambiare nel 2020, quando il governo cinese avrebbe intenzione di varare un proprio sistema di valutazione “sociale” dei cittadini, distinto da quelli delle società legate a Internet, da cui potrebbe però ottenere suggerimenti e collaborazione.


Gli occhiali dei poliziotti cinesi sono dotati di IA

All’ombra della Grande Muraglia, però, si spinge sempre più verso una digitalizzazione di tutte le attività.
In particolare da poco tempo le forze dell’ordine sono state dotate di nuovi sistemi ausiliari e di supporto nelle loro azioni quotidiane. Grazie per esempio a una piccola telecamera dotata di intelligenza artificiale, gli occhiali dei poliziotti cinesi possono identificare in tempo reale i sospetti che si trovano a portata di sguardo in circa un decimo di secondo. Grazie ai nuovi visori sono stati riconosciuti e arrestati già sette persone sospettate di aver compiuti vari crimini e altre 26 che viaggiavano sotto falsa identità.

Il sistema di intelligenza artificiale di questi visori è in grado di confrontare in tempi rapidissimi i volti inquadrati dalla telecamera con quelli delle persone schedate negli archivi della polizia.

La società che ha fornito questi dispostivi pensa di commercializzare la versione base in altre nazioni e in vari continenti, in particolare Stati Uniti, Europa e Africa.

Anche l’Italia vuole la precrimine

Anche in Italia ci stiamo incamminando in questa direzione. Per esempio il comune di Genova starebbe progettando l’installazione di telecamere di sicurezza collegate a un software in grado, grazie all’intelligenza artificiale, di riconoscere comportamenti che potrebbero trasformarsi in reati.

La stessa cosa ha già fatto il comune di Venezia dove grazie a questo sistema ci sono stati già i primi arresti. Il sistema inventato dai poliziotti della questura di Napoli è stato battezzato “X-Law”Si tratta di una soluzione digitale per prevenire e predire i reati predatori urbani: un sistema euristico, sebbene ancora a carattere approssimativo.

Certamente un sistema utile se utilizzato con precisione e in maniera “scientifica”, sebbene in tal modo si aprono degli scenari futuri all’interno di una triangolazione stringente con non pochi dubbi e criticità: sicurezza e controllo, ma anche erosione della privacy. Anche il futuro avrà i suoi problemi e forse non ha tutti i torti quando a un certo punto Aghata nel film citato in apertura si lascia sfuggire:

Sono stanca del futuro

Giuseppe Balena

Fonte

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