La Nuova Sciienza…

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…una nuova dogmatica Religione

Quando tra il 1450 e il 1500 l’umanità passò dalla visione del mondo geocentrica (Tolomeo) a quella eliocentrica (Copernico), quello che in realtà accadde non fu soltanto un cambio di visuale bensì, piuttosto una vera e propria rivoluzione epocale. Nel giro di duecento di anni, l’umanità intera realizzò un vero e proprio “salto quantico” della coscienza — come si direbbe oggi, in un senso metaforico — passando da una un’atavica coscienza semi-sognante, ancora in grado di intravedere lo spirituale agire nel mondo, a una chiarificazione oggettiva di sé centrata sul dato sensoriale materiale. Fino ad allora, infatti, almeno in Occidente, la Verità era quella che era stata Rivelata una volta per tutte ed era monopolio esclusivo della chiesa. La filosofia, tuttavia, si ingegnava di ampliare il proprio sapere e solo a lei era concesso di investigare — almeno fino ad un certo punto — la relazione esistente tra l’uomo e il suo creatore. Ci si provi anche soltanto ad accostarsi alle veementi battaglie dialettiche che infiammavano l’animo degli uomini medievali, ci si confronti anche solo di sfuggita all’ardore dei sillogismi con cui Nominalisti e Realisti si dettero battaglia all’interno della Scolastica, e si avrà la prova diretta di quanta fiducia e speranza l’uomo ponesse nella propria capacità di riflessione. Tuttavia, il Dogma della Verità Rivelata era lì, come un confine insuperato e insuperabile che avrebbe impedito per sempre all’uomo di penetrare a fondo nel mistero dell’Essere e del proprio esistere nel mondo.

Poi ecco, quasi all’improvviso, intorno al 1450, una manciata di uomini — Tycho Brahe, Copernico, Keplero, Galileo, Huygens, Bruno, Campanella, Newton — intuiscono e provano che l’universo intero, il mondo che abitavano e la vita che vivevano erano sorretti da “Leggi”. E che quelle leggi non erano imperscrutabili, bensì erano leggi di pensiero! Che, in altre parole, voleva significare che le leggi in base alle quali era stato edificato il mondo erano esattamente le stesse che il pensare umano poteva scoprire in sé. La grandiosità, l’immensità della rivoluzione scientifica non risiedette, come si suole credere, nel misconoscimento della presenza di un Dio nel creato, quanto piuttosto nella scoperta che quel creato era sorretto da leggi, e che quelle leggi erano accessibili all’uomo proprio perché — lo ripeto ancora — erano leggi che il pensiero umano poteva pensare. Ritrovandovisi.


L’uomo del passato — ci svela, infatti, Rudolf Steiner nelle sue Massime antroposofiche — non aveva il sentimento di essere lui stesso il generatore dei pensieri. Piuttosto essi vivevano nella sua anima come ispirazioni di un mondo spirituale. Il pensiero dell’uomo antico era contenuto nelle sue percezioni. Fu solo intorno alla metà del secondo millennio che, gradualmente, spuntò nelle anime la luce dell’intelligenza individuale. L’uomo ebbe il sentimento: Io formo i miei pensieri. E questi pensieri sono gli stessi sui quali è stato creato il mondo. Nacque così la prima conoscenza davvero scientifica, perché fondata su un pensare ancorato al dato sensoriale.

Non a caso, la prospettiva di indagine di Galileo, che comportò di fatto il misconoscimento della Rivelazione Religiosa nonché la transizione dalla filosofia tradizionale alla scienza moderna, e può essere considerata il cuore pulsante della stessa, risiedette nella apparente rinuncia da parte sua al compito di tentare di conoscere l’essenza delle cose. Come scrisse lui stesso, Galileo si rifiutò di “tentar l’essenza”, ad essa prediligendo “l’oggettività” del conoscere. Una oggettività che egli credette di ottenere separando le “qualità soggettive” dell’oggetto di indagine (colore, odore, suono) da quelle “oggettive” (peso, volume, velocità di moto) che, in quanto tali, erano matematicamente misurabili; e consigliò ai futuri ricercatori di concentrarsi solo su quest’ultime. La misurabilità divenne così sinonimo di oggettività.

Galileo Galilei

Mentre, però, con Galileo, sarebbe stato legittimo presumere che la scienza potesse fornire una conoscenza “oggettiva” in un senso “forte” perché si supponeva che avesse direttamente a che fare con certe proprietà intrinseche (anche se non essenziali) delle cose, la filosofia sull’altro fronte operò una transizione dalla “oggettività” in senso “forte” a una concezione nuova di “oggettività debole”.

È quello che fece Immanuel Kant il quale suppose in modo dogmatico, e finì per imporlo all’intero mondo filosofico e scientifico, che ciò che conosciamo davvero quando proviamo a considerare la realtà sono solo le nostre rappresentazioni (idee) di essa, ma non la realtà stessa (noumeno). In altre parole, la filosofia trascendentale di Kant raggiunse lo scopo di fornire fondamento alla scienza moderna all’interno di una concezione “gnoseologica dualistica” che, in quanto tale, presuppone una “oggettività” senza alcun reale “oggetto certo” e basata invece sulle condizioni trascendentali del processo stesso del conoscere.

Infatti, possiamo oggi osservare come la rigida separazione degli elementi ritenuti “soggettivi” da quelli invece misurabili, e perciò come tali ritenuti “oggettivi”, mancando di cogliere il ruolo del pensare umano nel completare la percezione sensoriale, ebbe conseguenze a dir poco drammatiche. Nessuno sembrò accorgersi dell’assoluta impossibilità di uscire fuori dalla percezione e che, come conseguenza di ciò, la percezione del rosso non era poi affatto così diversa dalla percezione della frequenza matematica dello spettro luminoso corrispondente al rosso. Si finì così per attribuire realtà (anche se naturalmente relativa, in omaggio al dogma kantiano) a una data frequenza delle onde luminose ma non alla sensazione interiore che gli corrisponde.

Immanuel Kant (Getty Image)

Da allora il fantasma del dualismo gnoseologico istituito da Kant continuò a scorrazzare (e ancora scorrazza) nella corrente della ricerca dei fondamenti ultimi della conoscenza umana. Una conoscenza che per essere riconosciuta “oggettiva” e degna di attendibilità dal ricercatore contemporaneo ancora oggi si crede che dovrebbe essere fondata, paradossalmente, sulla massima riduzione possibile della soggettività del ricercatore e sul vincolo della sua ricerca al “ponderale” o, comunque sia, al “misurabile”. Nacque così, e sempre più si rinforzò nel tempo, una scienza dogmaticamente materialistica, e questo nonostante gli urti possenti dati alle sue fondamenta dalla scoperta del “Principio di indeterminazione” di Heisenberg nei primi del ‘900 e ai successivi sviluppi della Meccanica Quantistica (si veda David Bohm o Michio Kaku).

Tuttavia, nonostante le sue macroscopiche contraddizioni, la scienza — pur se materialistica — almeno fino a pochissimo tempo fa, preservava una sorta di fedeltà a sé stessa… riconoscendosi come un’attività umana fondata sulla mai paga curiosità, sulla costante presenza del dubbio, sulla ricerca continua e sull’assoluta libertà del proprio indagare.

Come a dire: materialista, sì… ma pur sempre nei ristretti limiti di una coerenza originaria! Di una fedeltà ai principi su cui era nata: quelli dell’assoluta e spregiudicata libertà del proprio indagare!

Non a caso uno dei presupposti inalienabili della scienza moderna, quel principio metodologico che solo fino a pochi anni fa garantiva la sua preminenza su tutte le altre discipline umane, era appunto quello della sua “Falsificabilità”. In altre parole, veniva unanimemente riconosciuto il principio formulato da Karl Popper secondo cui una teoria o una ipotesi potesse avere carattere scientifico solo nei limiti in cui potesse essere smentita dai fatti dell’esperienza.

“Una scienza che eviti di scontrarsi con l’errore, immunizzando sé stessa contro le critiche per risultare in apparenza sempre vera, non è una scienza.”

… scriveva Popper, bensì una Metafisica che — come tutte le metafisiche — benché dotata di senso e significato, non dovrebbe avere alcuna credibilità proprio perché non falsificabile. Una tale metafisica, alla fine, potrebbe essere solo dogmatica! Per questo, specificava ancora Popper:

“Se una proposta teorica o un’ipotesi non può essere sottoposta a un controllo che possa falsificarla, allora il teorico che l’ha avanzata può suggerire, a partire da essa, qualsiasi altra concezione senza possibilità di contraddittorio: l’ipotesi iniziale può portarci a qualunque conclusione senza che si possa confutarla.”

Un esempio del principio su riportato possiamo coglierlo nelle attuali confutazioni alla “legge di gravità” enunciata da Newton e ritenuta, almeno fino a pochissimo tempo fa, una delle pietre miliari della fisica classica. Ebbene, oggi la Meccanica Quantistica sta erodendo alle fondamenta la finora presunta oggettività e universalità di questa legge senza che nessuno si scandalizzi più di tanto, né che qualcun altro invochi pene esemplari o roghi espiatori per i nuovi e spregiudicati ricercatori. Si veda a tal proposito l’interessante video di divulgazione scientifica: “Why gravity is not force

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Alla fine del 2019 e con i primi del 2020, invece, è accaduto qualcosa che soltanto poco tempo fa non sarebbe stato immaginabile. I fantasmi di Karl Popper si sono materializzati: una Élite potentissima di antiche dinastie pluri-miliardarie, con la complicità di alcuni spregiudicati industriali, finanzieri, uomini politici e grandi banchieri — tutti irreversibilmente psicopatici, dal primo all’ultimo — attuando un piano la cui formulazione e accurata preparazione può essere fatta risalire a numerosi decenni or sono, attraverso la corruzione o il ricatto ha finito per impadronirsi di tutte le leve del potere globale: economico in primis e poi politico, giuridico, militare, religioso e… dulcis in fundo, scientifico.

L’attacco, anche se da lungo tempo preparato attraverso la distruzione capillare dell’insegnamento scolastico e, dunque, del capitale culturale mitteleuropeo, attraverso l’esaltazione di modelli umani snaturati e distorti, l’incentivazione alla credulità e alla dipendenza da qualunque informazione ufficiale (TV, Giornali, Internet), la messa al bando del pensiero critico e la banalizzazione del sano confronto dialettico… l’attacco — dicevamo — fu improvviso e micidiale: grazie ad un virus (forse naturale ma, molto più probabilmente ingegnerizzato) il vuoto esistenziale e la paura panica dell’uomo moderno nei confronti della morte fu amplificata a dismisura. Tutte le tecniche di ipnotismo di massa (PNL, Dissonanza Cognitiva, Ipnosi-indiretta, Propaganda massiccia) furono usate simultaneamente e con inaudita violenza, violando le risibili difese dell’uomo moderno contemporaneo. Una creatura oramai da molto tempo priva di un qualunque “perché” esistenziale, di una benché minima radice spirituale o di un qualunque altro obiettivo che non fosse quello della mera sopravvivenza fisica e del benessere più immediato.

Sul fronte dell’attacco un ruolo centrale e preponderante venne perciò fatto recitare alla scienza medica, anch’essa (quella storica) presa alla sprovvista, dopo decenni di riduttivismo materialistico, perdita di empatia professionale, baronaggio dei primari e connivenza con l’industria farmaceutica più depravata. Senza quasi alcuna resistenza da parte dei cittadini del mondo, resi spettatori acefali del grandioso spettacolo recitato a loro esclusivo uso e consumo, uomini politici semi-analfabeti, medici non specialisti e attorucoli da strapazzo hanno così potuto screditare prima e ridicoleggiare poi premi Nobel, scienziati di fama mondiale e ricercatori specializzati non allineati ai dogmi emergenti della Nuova Sciienza.

È lecito tuttavia supporre che già da un lunghissimo tempo le Élite su menzionate si fossero impadronite del controllo dell’avanguardia scientifica, se è vero — come probabilmente è vero — che già soltanto in tutto il ‘900 furono ostacolate, soppresse e poi derise come se fossero sciocche utopie numerose grandi scoperte il cui perfezionamento e la cui realizzazione avrebbero generato immense, nuove e sane opportunità per la vita del nostro pianeta.

Si veda a tal proposito come finirono le vite dei due scienziati dell’Utah — Martin Fleischmann e Stanley Pons — che si erano avvicinati troppo alla realizzazione della Fusione Fredda (dell’atomo) e, dunque, alla realizzazione di una produzione pressoché infinita di energia pulita che avrebbe messo in ginocchio l’industria del petrolio. In pratica la stessa identica, probabile fine riservata in precedenza a Nikola Tesla la cui genialità aveva suscitato un vero terrore nella Élite che deteneva il monopolio del potere economico: se i suoi progetti fossero andati in porto, infatti, l’umanità avrebbe potuto usufruire di una energia inesauribile, pulita e gratuita. E pur con tutte le riserve possibili, e solo a titolo di cronaca, lo stesso trattamento potrebbe essere stato usato per ostacolare e tacitare l’imprenditore e matematico autodidatta, Rolando Pelizza (sedicente allievo diretto di Ettore Majorana, il geniale fisico italiano scomparso dalla scena in circostanze più che misteriose nel 1938) il quale, tra il 1976 e il 2006 sembrerebbe aver realizzato appunto la “Macchina di Majorana”, in grado di annichilire, riscaldare e trasmutare la materia.

Nikola Tesla

Queste (ma anche tante altre) le possibili nuove scoperte che, negli anni più recenti, sono state negate, sbeffeggiate e infine occultate dall’emergente Nuova Sciienza… mentre per l’imminente futuro una nuova, possente, grandiosa campagna è già pronta ad imporsi sulla silente coscienza collettiva dell’uomo moderno contemporaneo: sarà quella riguardante il “Riscaldamento Globale”, la cui scenica rappresentazione è stata accuratamente anticipata dal “caso Greta Thumberg”.

L’osservazione spregiudicata della strategia messa in atto non può che suscitare una sconfinata ammirazione: una ragazzina di 16 anni, portatrice della sindrome di Asperger (capace perciò di evocare per sola forza simbolica disorientamento, tenerezza, commiserazione ma — dato il suo stato — anche stima, considerazione e rispetto) è stata strumentalizzata in maniera fredda e calcolatrice per dare sostegno emozionale a una menzogna talmente grande che solo la Nuova Sciienza poteva osare imporre come nuova verità.

Il “Personaggio” Greta, come immagine ambivalente, difficilissima da decriptare, è un vero e proprio un capolavoro della Élite mondialista. E il premio per i loro sforzi è che in pochissimo tempo la falsa convinzione che l’attuale innalzamento climatico del pianeta sia da addebitarsi al solo fattore umano è passata nella pancia della maggioranza delle persone senza aver prima neanche attraversato il filtro della ragione. Un convincimento che la voce più che autorevole di scienziati quali Richard Lindzen, Morten Jodal, Fritz Varenholt, Reynald Du Berger e tanti, tantissimi altri non riesce nemmeno a scalfire. Nessuno dei Mass-Media, infatti, è disposto a riconoscere che l’attuale situazione del nostro pianeta non è emergenziale bensì il risultato di modelli manipolati dalla politica internazionale. Tra gli scienziati emarginati anche il nostro Antonino Zichichi per aver osato distinguere tra il cambiamento climatico (non antropico) e l’inquinamento (questo sì, antropico), specificando che il primo dipende al 95% dai ritmi solari e solo per il restante 5% dalle attività umane. Affermare il contrario — ha osato dire Zichichi — è senza fondamento scientifico ma… la Nuova Sciienza lo ha già esautorato e poi allontanato dagli palcoscenici che contano. Sarà uno dei tanti eretici verso cui sarà indirizzata la rabbia dei nuovi fedeli.

Già… perché, di fatto, stiamo assistendo alla nascita e all’assestamento di una Nuova Grande Religione Globale… Quella della Sciienza, rigorosamente fondata su presupposti epistemologici contraffatti e, come le tre religioni patriarcali di storica memoria, dogmatica, pervasiva e dispotica.

“Lo afferma la Sciienza!” sarà il nuovo mantra alla cui ubbidienza dovrà inchinarsi la popolazione mondiale, sollecitata in tal senso dai guardiani della nuova morale. Le pene, per i reticenti, già le conosciamo: il rogo mediatico degli ultimi scienziati e ricercatori in grado di sbugiardare la Grande Menzogna del Racconto Unico (misconoscimento delle loro competenze, messa in ridicolo e pubblico ludibrio), esclusione dal lavoro e dalla vita civile dei fanatici liberi pensatori e possibile loro detenzione. La Nuova Santa Inquisizione, invece, sarà capitanata da omuncoli di provata fedeltà al sistema, privi di qualunque empatia e, possibilmente, animati da una esaltante ferocia.

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Arrivati a questo punto, volendo rappresentare in uno schema sintetico il decadimento delle capacità speculative e cognitive dell’uomo moderno, almeno in aderenza alla visione del mondo proposta da Rudolf Steiner si potrebbe azzardarlo così:

1) Scienza dello spirito antroposofica: fondata sui pionieristici studi scientifici di Goethe e poi consolidata grazie all’individuazione dei suoi rigorosi presupposti epistemologici e gnoseologici. Una scienza dello spirito che, in quanto tale, è in grado di investigare sia la realtà inorganica del mondo sia quella del vivente.

2) Scienza classica materialistica: fondata su presupposti metodologici filosoficamente deboli e discutibili… ma comunque validi, almeno per il mondo inorganico.

3) Nuova Sciienza: priva di alcun fondamento metodologico ma radicata sulla propaganda e sulle forze della sub-natura (elettricità, magnetismo e atomismo) dalle quali trae non tanto nuove scoperte quanto piuttosto nuove strabilianti tecnologie attraverso le quali vampirizzare l’uomo e condurlo alla perdita di sé..

Sembra perciò ovvio che i Ministri della Nuova Sciienza, per poter realizzare in pieno tale progetto, pretendano dalla massa dei nuovi accoliti una fiducia cieca e insindacabile nei valori e nelle progettualità del nuovo “credo”.

La Nuova Sciienza, di fatto, è la Nuova Religione dell’epoca presente. Ne possiede tutte le caratteristiche intrinseche: rinuncia del pensiero critico dei suoi seguaci, fiducia cieca in coloro che la rappresentano e ingenue aspettative di benessere futuro e di salvezza.

A questo punto, però, resterebbe ancora da chiedersi perché mai l’Élite Dominante, occupata al consolidamento del Regno della Menzogna, al di la degli ovvi motivi di convenienza strategica, avesse bisogno proprio di una Nuova Religione. Mi rendo conto come questa possa sembrare una domanda sciocca ed oziosa ma, a voler essere davvero scrupolosi, scopriremmo che non è proprio così: non è vero, infatti, che solo un sistema di credenze dogmatiche e intransigenti può garantire al Potere che lo rappresenta la piena attuazione dei propri scopi. Anche un regime di violenza e terrore potrebbe raggiungere gli stessi intenti (basta pensare alla recente storia di alcuni paesi dell’America Latina). Oppure una complessa struttura sociale che garantisca margini di benessere fittizio ma fortemente condizionato (come ad esempio quello che vige in Cina).

E invece no… l’Élite Mondialista ha creduto opportuno fondare una Nuova Religione, la Sciienza, appunto, avente tutte le caratteristiche trascendenti, dogmatiche e intransigenti proprie delle grandi religioni patriarcali al culmine del loro decadimento.

Perché?

Ebbene, sono convinto che non si possa rispondere a una tale domanda se non immergendosi con tutte le proprie facoltà di pensiero nelle indicazioni date da Rudolf Steiner sul mistero dell’Ottava Sfera (O.O.254) e sulle finalità perseguite dalle Entità (Lucifero, Ahrimane, Asura) che operano come ostacolo al progetto uomo.

Si potrebbe così arrivare ad intuire che il motivo — meraviglioso e terribile nello stesso tempo — il vero e unico motivo che ha spinto tali Entità a favorire la nascita e il consolidamento della Religione Sciienza sia che, di fatto, essendo l’uomo una creatura spirituale, solo ed esclusivamente un elemento religioso (per quanto distorto e ribaltato) sarebbe riuscito a traghettalo entusiasta e fiducioso verso il trans-umanesimo e l’Ottava Sfera.

L’obiettivo finale dei poteri dell’ostacolo — denunciò infatti Rudolf Steiner in quelle drammatiche conferenze del 1915 (O.O.254), probabilmente del tutto indecifrabili per i suoi ascoltatori di allora — sarebbe infatti quello di attirare quanta più umanità possibile in tale oscura dimensione. E solo un autonomo e indipendente processo di maturazione spirituale sarebbe in grado di scongiurare un tale pericolo. Questo perché nell’epoca dell’anima cosciente non c’è più posto per alcuna religione (o sistema di credenze spirituali) che possa sostituirsi all’azione interiore del singolo uomo. Nessun sistema religioso sarebbe più in grado di far procedere l’uomo verso la realizzazione del proprio Io superiore. Solo che, là dove questa autonoma azione spirituale responsabile viene a mancare, allora l’elemento religioso torna ad essere inevitabile e, in definitiva, l’unico a cui fare ricorso per accaparrarsi la beota fiducia degli esseri umani.

Nell’epoca dell’anima cosciente il Regno della Menzogna necessita della religione come strumento irrinunciabile al raggiungimento della propria attuazione.

La Sciienza è al servizio dell’Ottava Sfera.

Solo che, oggi come oggi, non dovremmo più immaginare tale Ottava Sfera come qualcosa che potrebbe o meno attivarsi in un futuro vicino o lontano, perché essa esiste già, è compenetrata alla realtà fisica del nostro pianeta dal quale strappa di continuo sostanzialità spirituale per accrescere la propria demoniaca autonomia. Ogni qualvolta squilla il nostro cellulare, ogni qualvolta navighiamo in Internet o ci colleghiamo al Web… ebbene, ogni volta Esseri Asurici vampirizzano parte delle nostre forze spirituali.

La tecnologia quantistica bio-integrata, infatti, se sviluppata ulteriormente, come di fatto esige l’osservanza ai dogmi della Nuova Sciienza, alla fine intrappolerà direttamente gli esseri umani nell’Ottava Sfera. Una dimensione che — come ci è stato detto — non è un luogo fisico, bensì una condizione in cui l’Io proprio di ogni uomo sarà del tutto svuotato della propria essenza spirituale.

La Nuova Sciienza sta portando avanti la sua guerra.

La scienza dello spirito, incentrata sulla figura del Christo, contiene gli antidoti per opporsi a tale spaventoso attacco epocale. L’Arcangelo Michael, oggi più che mai, indica il percorso interiore e le facoltà di pensiero indispensabili e necessarie a contrastare l’opera del Male.

Piero Priorini

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