La Scienza dello Spirito di Rudolf Steiner, un Faro sempre acceso nell’Epoca della Menzogna

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di Sergio Motolese

Prologo

L’articolo di Adriana Koulias (Antroposofia: attuale o superata?), apparso su Libero Pensare, mi fornisce lo spunto per approfondire un tema quanto mai attuale, quando gli anni della pseudo-psico-pandemia hanno definitivamente sdoganato la Menzogna, divenuta verità di Stato. Non mi dilungo su questo tema, già ampiamente esperito, anche su Libero Pensare, e tralascio anche le divisioni che attraversano e hanno attraversato il mondo antroposofico.

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Eppure, anche se si fa fatica ad accettarlo, questi anni hanno avuto il pregio di far emergere quello che si preparava da molto tempo. Quello che è accaduto nel mondo intero può essere paragonato ad una malattia (che non è il covid…) la quale, dopo avere covato a lungo, esplode in modo dirompente con sintomi chiari ed evidenti, permettendo non solo di poterne constatare la gravità ma anche di predisporre una terapia.Quando questo accade, la persona potrebbe anche morire ma, per chi non si piega alla visione materialista, la cosa importante è quello che avviene nella coscienza umana, l’evoluzione del pensiero e del sentimento, qualunque sia l’esito finale.

La metafora vale anche per una malattia sociale come l’attuale. Il richiamo dell’autrice dell’articolo all’amore come elemento centrale nella triarticolazione dell’anima umana, fulcro tra pensiero e volontà, è pienamente condivisibile. Sappiamo che se un gran numero di esseri umani fossero in grado di esercitare l’amore scevro di egoismo esso sarebbe la migliore terapia; del resto è proprio questo lo scopo finale, preparato dall’evento centrale di tutta l’evoluzione terrestre, che in antroposofia denominiamo il Mistero del Golgota, il più sublime atto di Amore incondizionato per permettere ad ogni essere umano la possibilità di raggiungerlo attraverso proprie scelte libere.

Ma poiché sappiamo anche che un obiettivo di tale levatura può essere solo conquistato a tappe e che le scorciatoie sono difficilmente percorribili e anzi spesso esse ritardano il risultato, dobbiamo allora chiederci: Rudolf Steiner ci ha fornito supporti sufficienti per percorrere questa via? Dalla risposta che diamo a questa domanda dipende allora il responso se l’antroposofia sia attuale o superata. O se ci sia anche una terza risposta.

Il monaco

Rudolf Steiner ha comunicato la sua Scienza dello Spirito in vari modi e con differenti linguaggi, secondo il tempo, il luogo e il pubblico che aveva di fronte. Anche i suoi quattro Drammi Mistero fanno parte di queste comunicazioni.

Nel secondo (La Prova dell’Anima) si assiste ad un dialogo tra un monaco e Benedictus, suo maestro spirituale morto cinquant’anni prima, che gli appare in spirito e cerca di aiutarlo in un momento di grande difficoltà, in cui egli non sa quale decisione prendere. Ma le parole di Benedictus lasciano il monaco ancora più dubbioso, in quanto suonano alle sue orecchie non solo diverse ma opposte a quelle che diceva in vita, cinquant’anni prima. Cosa vuole comunicarci Rudolf Steiner con questa apparente contraddizione?

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Credo che il concetto che egli voglia rimarcare è che nel corso dell’evoluzione le cose cambiano e si trasformano talora nel loro contrario, concetto che dovrebbe essere chiaro a chiunque conosca l’antroposofia, ma che sovente, per cause che ora non voglio indagare, proprio nel mondo antroposofico non ha trovato, diciamo così, sufficiente applicazione.

Così vediamo la polarizzazione cui accenna l’autrice dell’articolo citato all’inizio. Da un lato i “conservatori”, che trasformano l’antroposofia in un rito da eseguire sempre immutato ed immutabile, dall’altro lato i “progressisti”, pronti a buttarsi a capofitto in ogni cosiddetta “innovazione”, sia essa, ad esempio, la didattica a distanza, un presunto “vaccino”, una mascherina, un QR code ecc. Se poi, a partire dalle istituzioni antroposofiche, ma non solo, manca la volontà al dialogo e alla dialettica costruttiva, allora il risultato non può che essere quello che abbiamo sotto i nostri occhi.

In questo caso però l’amore non ci aiuta, poiché esso appartiene ad un ambito personale, quello del sentimento, che non può essere dibattuto. L’amore può essere sentito, ma già se lo si volesse comunicare dovremmo usare un’altra qualità dell’anima, il pensare. Solo attraverso il pensare si possono condividere concetti ed è allora possibile il dialogo e la dialettica, che se praticati con animo aperto, aiutano ad ampliare le verità acquisite e sono utili a tutti.

Cristallizzare una verità significa impedire l’evoluzione e consentire l’ingresso alle potenze ostacolatrici, le quali svolgono oggi un eccellente lavoro e di cui in ogni ambito della vita sociale possiamo vederne le azioni applicate. Ma anche accettare acriticamente tutto quello che la scienza, oggi sempre più anti-umana, propone apre le porte alle altre forze dell’ostacolo, oggi molto potenti.

E allora qui sorge la domanda: dopo cento anni dalla morte di Rudolf Steiner quale evoluzione ha avuto l’antroposofia? E ancora, in che misura l’amore può diventare una via per la salvezza dell’umanità?

La scienza attuale

In una conferenza pubblica tenuta a Vienna il 6 aprile 1914 Rudolf Steiner afferma:

“la scienza dello spirito vuol essere legittima continuatrice del lavoro spirituale svolto dalla scienza naturale, quale è stato prestato negli ultimi secoli; sarebbe del tutto sbagliato voler credere che da parte sua la scienza dello spirito sviluppi una avversione nei confronti delle infinite conquiste, delle lungimiranti verità e dei grandi trionfi portati dal pensare scientifico; al contrario, la scienza dello spirito vuole essere per la conoscenza del mondo spirituale ciò che la scienza naturale fu ed è per la conoscenza del mondo esteriore. Essa potrebbe perfino venir designata come una figlia del pensare scientifico, anche se tutto ciò viene messo in dubbio da molte parti.”

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Rudolf Steiner ha spesso affermato di considerare la sua scienza dello spirito legittima continuatrice della scienza naturale. Ma il pensare scientifico odierno cosa è divenuto oggi, cento anni dopo?

Quando egli scriveva queste parole la scienza naturale si trovava ad un bivio e gli scienziati erano nella condizione di sperimentare i limiti, i confini della conoscenza della natura, i confini del mondo materiale. Dopo aver sezionato, analizzato, catalogato ciò che era possibile attraverso la percezione sensibile, anche con microscopi e telescopi, gli scienziati si trovavano a un bivio: accettare che dietro al mondo accessibile ai sensi vi fosse un altro mondo, causante, oppure continuare a scindere la materia e formulare teorie sempre più astratte, sempre meno confermate da percezioni, staccandosi così sempre più dai presupposti stessi del pensiero scientifico.

Così lo spirito, che prima dell’era scientifica veniva solo “creduto”, è stato dapprima ignorato, poi negato e infine deriso, e la concezione materialistica è scesa dalla natura alla sub-natura sino a divenire dogmatica e violenta.

Tutto ciò è detto qui per sommi capi solo per giungere a chiederci: oggi è ancora possibile considerare la scienza dello spirito figlia di QUESTO odierno pensiero scientifico? E ancora, quello odierno può ancora essere definito pensiero scientifico, quando è divenuto il suo opposto, ovvero appropriazione dogmatica da parte di potenze economiche e non solo, e persecuzione di presunti “eretici”?

Se siamo onesti dobbiamo riconoscere che l’antroposofia non è riuscita sinora a penetrare e ampliare la scienza materialistica, la cultura dominante; anzi è accaduto l’opposto, essa si è fatta sempre più “mondanizzare” (per usare un termine leggero), altrimenti oggi non saremmo sul bordo di un baratro con la minaccia di una guerra di tutti contro tutti prematura.

Il Cerchio esoterico dei Giovani

Il compito di un iniziato della levatura di Rudolf Steiner è dei più difficili, perché egli non può interferire con la libertà delle persone, non può intervenire direttamente, ma deve limitarsi a fornire quanti più stimoli riesca per far maturare domande, senza le quali egli non può procedere oltre.

Un gruppo di giovani, tutti accomunati da un grande anelito spirituale, chiese a Rudolf Steiner, dopo la catastrofe della Grande Guerra, di essere guidato verso un rinnovamento dei rapporti sociali e personali. Egli rispose a questo appello e li incontrò in diverse occasioni. Riporto alcuni passaggi di questi interventi, svolti dal 1922, perché ci aiutano a trovare risposte alle domande poste in precedenza.

“…dapprima sarà necessario esprimersi in vario modo su quello che si vuole fondare, in modo da verificare se qui siamo in presenza di una libera volontà personale, non presunta ma reale. (…) Ci si può accostare a tale domanda soltanto rimanendo totalmente liberi. Così, desidero pregarvi di approfittare di questo incontro per descrivere liberamente e francamente, tenendo conto di tutto, ma senza lasciarvi deviare dal resto, gli elementi che per voi costituiscono l’essenziale di una decisione libera”

La libera volontà, dunque, come fondamento e presupposto di ogni scelta di alto profilo spirituale.

“quando parlate di contenuti spirituali, dovete essere consapevoli che si tratta di qualcosa di vivente. Lo spirito è qualcosa di vivente, e questo cerchio quindi non può essere qualcosa di morto. In altri termini deve essere un cerchio di forze. La sua caratteristica è essere vivente. Ne possono quindi emergere ogni sorta di cose, e può essere un po simile ad un organismo. La salute del tutto deriva dalla salute delle sue parti. E anche la malattia. (…) Si tratta, in questa comunità di accogliere reciprocamente il karma. Ne risulta una sofferenza comune ma anche gioie comuni.”

Possiamo renderci subito conto di come Steiner intendesse parlare di un tipo di comunità del tutto nuovo, nel quale, fatto salvo il presupposto della libera volontà, tra i componenti potesse avvenire qualcosa di inusuale, in grado di condurre all’accoglienza reciproca del karma individuale. Una comunità di liberi individui in cui ciascuno operasse non per se stesso ma per gli altri. Nulla in comune con regole e regolamenti, non un’anima di gruppo guidata da un capo, bensì proprio la ricerca di amore scevro di egoismo.

“La vostra comunità racchiuderà qualcosa del segreto originario di ogni comunità umana, ovvero ciò che si fa all’interno di una comunità non porta dei frutti per se ma per gli altri e che tutti i frutti che ci giungono ci provengono dagli altri.”

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Non si parla qui di un generico amore universale, di amare l’intera umanità astrattamente, bensì di lavorare in un gruppo necessariamente ristretto (ad esempio di 12 persone) accettando, e non solo tollerando, le diversità dei percorsi di vita, dei pensieri, delle sensibilità, dei difetti dei componenti, per giungere poi a condividerne il karma.

Che il compito non sia facile risulta in tutta evidenza e non occorre dilungarsi per dimostrarlo. E’ già difficile condividere pensieri, che pure sono attinti da un bacino universale e possono diventare patrimonio di conoscenza comune attraverso il confronto. Ma giungere ad un sentire comune, qualità dell’anima prettamente individuale, richiede qualcosa che non può essere non solo forzata e neppure accelerata. Sentire interiormente, con ferma volontà, ideali di alto contenuto è un percorso individuale, ma per ottenerlo è necessario accettare la sfida del confronto con gli altri. Non si tratta di una scelta mistica, conventuale, bensì di un agire concretamente anche nel mondo.

“Ora dovete vivere la vostra vita in due! Una delle due si svolge durante i vostri esercizi e l’altra durante le vostre attività quotidiane. Nella prima aspirate lo spirito e questo si riverserà da se nella seconda. Pertanto è necessario che vi impegniate totalmente nella vita esteriore.”

Poi Steiner aggiunge qualcosa di fondamentale, oggi in particolare, quando siamo all’inizio di un periodo difficile, nel quale le potenze del male riverseranno tutta la loro forza per imbrigliare la libertà umana e sottometterla ad un meccanismo.

“Sul piano fisico la forza di Arimane è talmente potente che nessun uomo è in grado di resistervi individualmente. Per questo nessun io umano può garantire che manterrà le sue decisioni per quanto riguarda gli atti materiali. Ma il piano su cui vi siete impegnati a compiere degli atti si sottrae alla forza di Arimane. Per questo dipende solo da voi compiere degli atti che vi siete proposti. Avete quindi la possibilità di compiere degli atti in totale libertà e, di conseguenza, di esercitare la fedeltà”

Ecco allora l’importanza di andare oltre una generica definizione di amore, di caratterizzarlo con precisione, perché solo quello scevro di egoismo sfugge alle potenze del male.

Non va mai scordato che le potenze spirituali che tentano di impedire che l’uomo raggiunga la sua meta, per quanto potenti siano oggi, non possono creare nulla di nuovo, non hanno potere creante. Possono solo avvalersi delle nostre omissioni, incunearsi in esse e favorirne le controimmagini. Viceversa sono impotenti. La forza di Arimane è nulla rispetto all’amore scevro di egoismo. Quello che vediamo nel mondo esterno oggi è proprio la somma di tutte le nostre omissioni.

E’ molto istruttiva la risposta che Rudolf Steiner diede ad una domanda su dove si manifestassero maggiormente le influenze arimaniche.

“Per quanto ho potuto constatare, nel cinema e nelle macchine da scrivere. Non dico che non esistano anche altre macchine più arimaniche, ma per quanto riguarda l’azione sull’essere umano, è come vi ho detto”

“per quanto riguarda l’azione sull’essere umano”, sottolineava Steiner cento anni fa. Che dire oggi circa uno schermo e una tastiera, in tasca a qualche miliardo di persone?

Poi egli diede un esempio significativo anche della forza spirituale che può esercitare una Cerchia di Forza esoterica.

“Esistono due correnti storiche parallele: una è manifesta, l’altra è segreta. Generalmente si conosce solo la prima. Ma sullo sfondo si sviluppa la seconda. Essa è la corrente portante, non deve mai esaurirsi. Per questo bisogna che degli uomini si ritrovino di tempo in tempo per farla proseguire nella sua azione e nella sua forma. E’ in questa corrente che volete inserirvi con la vostra comunità.”

Poi, il 13 ottobre 2022 Steiner fu ancora più esplicito, parlando degli effetti della meditazione condivisa che aveva dato loro:

“Immaginate di essere in 10 e che ognuno di voi porti nel proprio esercizio una forza di volontà di valore 2. la forza dell’esercizio fatto in comune non sarà di 2 X 10, ma di 2 alla decima potenza (= 1024). in altre parole le forze non si accrescono secondo la moltiplicazione ma in modo esponenziale”.

La forza spirituale non può essere valutata in termini quantitativi ma i numeri ci danno la misura della grande potenzialità di un lavoro esoterico esercitato da un gruppo di persone che operano nei modi indicati sopra.

Poi Steiner, per sottolineare l’importanza e la sacralità dell’avvenimento diede ai componenti una formula di giuramento e concluse dicendo:

“E ora considerate che la vostra comunità è fondata dal mondo spirituale.”

Bene, queste sono solo alcuni stralci del lavoro che Rudolf Steiner fece con la Cerchia dei Giovani, ai quali diede poi anche due lezioni esoteriche, nonché una meditazione condivisa. Si potrebbe immaginare che questi avvenimenti, che proiettavano l’antroposofia nel futuro, fossero stati accolti con favore e favoriti nel loro prosieguo dalla Società Antroposofica e dalla Libera Università di Dornach. In realtà non fu così e ad un iniziale scetticismo seguì, dopo la morte di Steiner, una opposizione più o meno aperta. Per essere in tema di omissioni…

Per concludere

Riprendendo le fila di quanto ho cercato di esporre, possiamo affermare che la lungimiranza di Rudolf Steiner era tale da non lasciarci mai con le mani vuote, negli avvenimenti che si prospettavano già alla fine del primo conflitto mondiale e che oggi giungono a maturazione.

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Le due guerre del XX secolo hanno accelerato enormemente la ricerca di nuove armi, sino all’atomica, ma anche la la tecnologia digitale, permettendo alle potenze dell’ostacolo di penetrare in tutti gli ambiti della vita sociale e personale, e anche nel mondo antroposofico, generando lotte e divisioni. Ma le porte sono state loro aperte da tante omissioni importanti e altre cause che devo ora tralasciare.

Non mi interessa qui ricercare responsabilità (ognuno di noi può fare l’elenco delle proprie omissioni, se vuole), ma dimostrare che quella che ho brevemente tratteggiato è una via praticabile, seppure non facile. Piccoli gruppi di persone (ognuno di una dozzina, perché 12 è il numero della completezza), piccole comunità che possono svolgere una qualsiasi attività, e per chi si sente pronto anche un lavoro esoterico.

Cosa accadrebbe se anche solo 7 Cerchie di Forza ( 7 è il numero dell’evoluzione) svolgessero un’attività anche esoterica e fossero tra loro collegate in una rete umana, di cui il web è la controimmagine arimanica? Quale forza spirituale eserciterebbero? Seguendo l’esempio di Steiner direi 4096 (cioè 2 elevato 12) elevato a 7. Una forza enorme “superiore a quella di un capo di Stato”, disse Steiner riferendosi ad una sola Cerchia. Non ci nascondiamo gli ostacoli:

“Rappresentatevi che la vita sociale sia tappezzata di enormi pietre. Dovete essere consapevoli che il vostro compito consiste nel far germogliare fragili piantine tra le grosse pietre che ostacolano l’attuale vita sociale. Ciò che è morto possiede in qualche modo un’esistenza più coriacea della vita, poiché non può morire. Al massimo può essere frantumato. Ma queste pietre saranno inevitabilmente frantumate. Il vostro compito sarà che le piantine non vengano frantumate insieme alle pietre.”

“Fragili piantine tra le grosse pietre che ostacolano l’attuale vita sociale.” Mi sembra questa una bellissima immagine che inquadra alla perfezione la realtà attuale. Pronunciata 100 anni fa poteva sembrare eccessiva, oggi è realistica, tra 100 anni sarà forse ancora più attuale.

L’antroposofia non potrà essere mai superata se la “corrente portante” non si inaridisce. Oggi il compito di non farla schiacciare dalle pietre spetta ad ognuno di noi, con le proprie scelte libere di cui ognuno si assume la responsabilità personale.

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Una Scienza Spirituale è sempre esistita e sempre esisterà. Cambierà nome ma verrà sempre portata avanti nella sua evoluzione dalla “corrente portante non manifesta”. L’antroposofia di Rudolf Steiner ha le sue radici nel Rosicrucianesimo e oggi si esprime con pensieri adatti all’uomo dei giorni nostri. In futuro cambierà nome e si esprimerà in modi diversi, come ha affermato Rudolf Steiner. Il suo fondamento però resterà molto più a lungo: La sua Filosofia della Libertà.

L’amore scevro di egoismo è lo scopo dell’evoluzione terrestre, ma deve essere raggiunto da ogni individuo attraverso scelte libere e consapevoli. Non è un caso che la Filosofia della Libertà consista di due sole parti: la prima si occupa del pensare, fondamento e essenza dell’essere umano; la seconda della volontà, dell’aspetto morale, delle azioni. La terza parte non è scritta perché il sentimento, l’Amore, va conquistato individualmente, così come è personale l’incontro col Cristo sul piano eterico.

Istituzioni di ogni sorta, antroposofiche o meno, fondazioni, statuti e regolamenti fanno parte della “corrente manifesta” destinata ad esaurirsi sempre più nel tempo. L’unirsi in comunità spirituali di fratellanza, come quelle descritte sopra, è fondamentale per l’evoluzione futura. Io credo sia questa oggi la corrente portante per evolvere l’antroposofia e l’essere umano. Non so se essa dovrà inabissarsi e sino a quando potrà esprimersi allo scoperto, ma ciò che importa oggi è perseguirla con volontà tenace, coraggio e determinazione.

26 aprile 2024


Sergio Motolese, musicista.
L’incontro con l’antroposofia di Rudolf Steiner gli ha consentito di integrare le esperienze musicali con quelle acquisite in vari ambiti concernenti la salute.
Negli ultimi anni si è occupato in particolar modo degli effetti del suono elettronico e dell’informatica digitalizzata sull’essere umano.
E’ diplomato  presso la LUINA (Libera Università di Naturopatia Applicata). Tiene laboratori musicali, conferenze, incontri, seminari, gruppi di studio.

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