di Piero Cammerinesi
Che l’Europa di oggi attraversi una crisi profonda non c’è bisogno di sottolinearlo; è sotto gli occhi di tutti.
In realtà, a parte gli interventi aggressivi da parte di altre entità geopolitiche, il peggior nemico dell’Europa non viene dall’esterno ma dall’Europa stessa, che per interesse di alcune fazioni politiche e per l’avidità e il tradimento di singoli governanti comprati ha deciso di non difendere la propria personalità e la propria missione spirituale.

L’Europa che conosciamo oggi nasce come Comunità Europea il 25 marzo del 1957 a Roma mentre, nel 1992, viene costituita l’Unione Europea con 27 Stati membri. Si è trattato del tentativo di integrare circa 500 milioni di persone in un complesso federale che sia fedele ai principi fondamentali in cui si è venuta conformando l’Europa nella civiltà moderna.
Sappiamo bene che in realtà, poi, le cose non sono andate come sarebbero dovuto andare, e l’ambizioso progetto federale è oggi ridotto ad un pachiderma burocratico senza una visione culturale comune e soprattutto senza la comprensione delle radici comuni.
E questo è perfettamente comprensibile se pensiamo che l’albero dell’Europa è davvero un albero senza radici in quanto sia nella Costituzione Europea (2004) che nel Trattato di Lisbona (2009) sono state accuratamente evitati – o opportunamente annacquati – i riferimenti alle radici cristiane dell’Europa.
Tali radici non sono meramente religiose ma rappresentano il vastissimo e millenario lavoro di sintesi tra realismo, democrazia e società.
Ma se l’Europa rinuncia persino a dichiararsi cristiana nelle sue radici, come potrà realmente costruire una identità europea senza tradirla? Siamo assistendo ad una manipolazione storica perpetrata ai danni dell’Europa cristiana da parte di un laicismo becero che non ha nulla da invidiare all’oscuramento dei secoli bui. La minaccia all’Europa non viene dall’esterno, ma dal suo cuore stesso: in un certo senso, si può dire che la globalizzazione sta al “pensiero unico” come il laicismo – in Europa – sta al relativismo culturale. Quando si tagliano le radici, e quindi le differenze, si apre la porta alla omologazione globale (Silvano Scalabrella, La Città naturale, Rubbettino Editore, 2011).
Come stanno le cose oggi, a oltre 30 anni dalla nascita dell’Unione Europea?
Cosa ci chiede oggi davvero l’Europa, quella vera, non quella dei burocrati di Bruxelles?
Di armarci per combattere la Russia o, forse, di ripensare alla nostra identità ed alla nostra missione di europei?

L’Europa, oggi
In primo luogo, l’Europa ha perso l’eccellenza sul piano industriale, essendo oggi in piena de-industrializzazione e demograficamente al collasso.
Militarmente non sono mai stati messi in discussione gli esiti della seconda guerra mondiale ed è rimasta in gran parte terra di occupazione.
Culturalmente ha abbracciato acriticamente il modello americano, smantellando le eccellenze scientifiche ed artistiche, abbracciando tutto quanto proviene da oltre Atlantico. A livello di Istituti di cultura, l’Europa, infatti, a partire dagli anni ’90, è diventata una succursale dei college americani e ogni pretesa di autonomia culturale europea è sostanzialmente svanita.
Ma soprattutto l’Europa, terra del diritto, della libertà di parola e pensiero, è oggi un luogo dove regna una miserevole atmosfera di censura, di asservimento mediatico, di ricatto intellettuale.

Per quanto riguarda gli eventi bellici e geopolitici attuali, lapidarie le parole di Michael Hudson professore emerito di Economia presso l’Università del Missouri–Kansas City:
Penso che si possa definire la guerra in Ucraina dal 2022 una guerra americana contro l’Europa, perché il grande sconfitto è stato la Germania, l’Italia, la Francia e il resto dell’Europa. Gli Stati Uniti hanno deciso di consolidare il loro controllo sull’Europa facendo saltare il gasdotto North Stream e convincendo l’Europa a suicidarsi economicamente, non acquistando gas, petrolio e materie prime russe a basso prezzo. Mentre questo ha spinto la Russia e la Cina ad unirsi ai loro vicini asiatici, i perdenti sono stati gli europei.
Oltre al petrolio, la seconda tattica utilizzata dall’America è il controllo del grano e del cibo. Anche in questo caso, le sanzioni sono servite soprattutto a penalizzare l’Europa.
Nel conflitto in Ucraina l’Europa ha mostrato una subordinazione totale dell’apparato produttivo europeo alle esigenze americane.
Purtroppo, le vilipese sovranità nazionali, che hanno lasciato il posto alla globalizzazione dei mercati, erano l’unica fonte di autonomia: gli USA, che mai hanno creduto all’annullamento delle sovranità, hanno imposto la propria ad un’Europa ormai diventata un coacervo di lobby private.
Ci si chiede: a chi fa comodo (di chi si fanno gli interessi) una tale politica culturale, incline alla frammentazione e dispersione delle energie vitali e creative dei popoli, che aspirano a una Unione fondata sul rispetto della pluralità delle tradizioni? Non c’è dubbio che un’Europa forte della propria identità è meno plasmabile e ricattabile, di un’Europa polverizzata nella difesa dei suoi 1000 particolarismi (Silvano Scalabrella, La Città naturale, Rubbettino Editore, 2011)..
In un documento confidenziale della Rand Corporation di pochi anni fa per conto delle maggiori strutture di intelligence USA (WHCS, ANSA, Department of State, CIA, NSA, DNC) viene rivelato che i reali obiettivi della opposizione – creata ad arte da Washington – tra Europa e Russia, sono la desertificazione delle potenzialità industriali del vecchio continente, Germania in testa.
Forse il principale problema attuale dell’Europa è la completa identificazione con i paradigmi culturali dell’egemone USA, il che rende impossibile anche solo immaginare un’alternativa, dato che se si smarrisce l’identità culturale e spirituale, ogni speranza è perduta.
Ma per contestualizzare questi eventi di oggi rispetto all’intera evoluzione dell’Europa, dobbiamo partire da lontano, cercando di cogliere una visione di insieme della storia d’Europa.
La Biografia spirituale dell’Europa
A tal fine vorrei provare – ispirato dalla splendida opera Europa, di Harrie Salman, filosofo della cultura e scienziato sociale – a guardare alla biografia spirituale dell’Europa con la stessa modalità con cui si esamina quella di un essere umano, nelle sue diverse fasi evolutive – che siamo soliti misurare in settenni – facendo corrispondere un secolo di sviluppo storico a un anno di vita di un individuo.

E, quindi, come per l’essere umano, che discende dal mondo spirituale e, con il passare degli anni, man mano acquisisce nuove caratteristiche e qualità, attraversa fasi di fioritura e momenti di crisi, lo stesso vale anche per l’Europa.
Vedremo allora come oggi l’Europa si trovi proprio nel pieno di quella che potremo chiamare una crisi di mezza età – a causa di spinte interne ed esterne – e si trovi nel punto più basso della spiritualità ma anche di fronte alla possibilità di una resurrezione.
Una resurrezione – o, meglio, rinascita – che permetta la realizzazione dell’essenza della sua biografia, vale a dire la creazione di una personalità libera in grado di sviluppare liberamente il potenziale spirituale dei singoli individui.
Il compito delle nazioni europee era quello di plasmare in qualche modo il rapporto dell’Io con il mondo intero, e l’anima guida del popolo aveva e ha il compito di istruire l’uomo europeo a mettere il suo Io in relazione con il mondo esterno e con gli altri uomini e con il mondo delle entità divine e spirituali, così che in fondo si è iniziato a parlare della relazione dell’uomo-Io con l’intero universo (Rudolf Steiner, La missione di singole anime di popolo, O.O.121).
NASCITA (2100 a.C.)
Partiamo dalla nascita dell’Europa.
L’Europa – allo stesso modo di un essere umano prima di nascere – si è preparata per molti millenni a divenire il teatro di una nuova evoluzione umana.
Il luogo di origine dei cittadini dell’Europa si trova a nord del Caucaso dove si incontrarono le correnti migratorie del Nord e di quelle del Sud dopo la distruzione di Atlantide.
Possiamo collocare la nascita dell’Europa – in armonia con quanto sostiene Harrie Salman – intorno all’anno 2100 a.C. con la prima cultura Minoico-cretese.
Con Minosse, il re sacerdote di Creta si conclude la preistoria dell’Europa e inizia la prima fase della sua storia documentata. Il nome Minus fa pensare anche ai nomi dell’iniziato di Atlantide Manu e dell’antenato delle tribù germaniche Mannu. Si tratta di nomi che derivano verosimilmente dalle radici indoeuropee o Atlantidee correlate a men (pensare) e man (uomo).
Minosse ci si presenta, dunque, come il primo simbolo della missione della cultura europea che, come si è detto rappresenta lo sviluppo delle facoltà mentali dell’uomo.

I FASE 0 -7 ANNI (2100-1400 a.C.)
Centro della cultura: Creta
Società teocratica, Misteri Madre Terra
Livello educativo: asilo: Giochi con il toro a Creta
Il primo periodo, che va dal 2100 a.C. al 1400 a.C. è la fase dell’infanzia che corrisponde al periodo che arriva ai sette anni dell’essere umano.
Si tratta di una fase evolutiva che, se nel bambino è legata alla presenza della mamma, nella storia europea è collegata alla dea madre, all’elemento femminile.
Soltanto dal 1400 a.C. si affaccia il patriarcato come elemento dominante.
Non a caso la prima immagine dell’Europa, che proviene dalla Fenicia, è l’immagine della principessa dea Europa raffigurata sul dorso del toro, mostrando come la prima cultura europea ha ricevuto i suoi impulsi dall’Oriente.

II FASE 7-14 ANNI (1400-700 a.C)
Centro della cultura: Grecia
Società aristocratica, Misteri per gli eroi, nascita del pensiero autonomo
Livello educativo, scuola dell’obbligo: Scuole misteriche in Grecia e in Tracia (Iniziazione degli eroi)
Il successivo periodo di 700 anni, che corrisponde nell’essere umano al periodo dai 7 ai 14 anni è il periodo eroico, e va dal 1400 a.C. al 700 circa a.C.
Si tratta di un’epoca eroica ispirata dal divino e anche delle forze maschili e delle scuole dei Misteri greci, e dalle vicende degli eroi greci.
Nasce un nuovo centro di potere nell’area del Mar Egeo. La Guerra di Troia, che si svolge intorno al 1200 a.C. ci indica un simbolo importante; Troia è stata espugnata grazie a un cavallo di legno pieno di soldati che è il simbolo delle qualità intellettuali dell’astuto Ulisse, che rappresenta l’umanità nuova.
Il modello statale teocratico di origine orientale viene rimpiazzato in questo periodo da una società più aperta e moderna.
I Misteri greci sono centrali in questa fase dello sviluppo dell’Europa, con i tre iniziati fondamentali: Dioniso, Orfeo e Asclepio.
Nel 1400 a.C. Dioniso fondò una nuova iniziazione fondamentale per i Misteri Eleusini, mentre nel 1300 a.C. Orfeo collega l’iniziazione del Sud con i Misteri iniziatici del Nord.
Orfeo curava le anime con canto, musica e danza e preparava alla nascita del pensiero logico, mentre Asclepio curava i malati con il sonno rituale del tempio.

III FASE 14-21 ANNI (700 a.C – 1 d.C.)
Centro della cultura: Grecia e Italia
Società democratica nelle città-Stato, Scuole misteriche aperte a tutti
Livello educativo, scuole superiori: Nascita del Pensiero personale e Filosofia. Liceo di Aristotele e Scuole dei Sofisti
Questa è la fase della pubertà, che per la persona va all’incirca dai 15 ai 18 anni, mentre per l’Europa va dal 700 a.C fino all’inizio dell’era cristiana e mostra il sorgere delle città-stato greche e la nascita della democrazia e di una vita civile profondamente rinnovata.

Il genio dell’uomo si risveglia non solo in Grecia (Socrate, Platone, Aristotele etc.) ma mostra la comparsa in tutta l’Asia di iniziati che sviluppano una nuova visione del processo di individuazione dell’uomo, come i profeti Daniele ed Ezechiele in Palestina, Zaratustra in Persia e Gautama Buddha in India, Confucio e Lao-tzu in Cina.
Si tratta di una rivoluzione spirituale che secondo la scienza dello spirito derivò dall’ispirazione dell’arcangelo Michele – Spirito del Tempo dal 600 a.C. al 246 a.C. – custode dell’intelligenza cosmica che fece sì che essa si trasformasse in pensiero individuale.
Questa nuova coscienza e il nuovo pensiero nati in Grecia furono poi portati in Asia e in Egitto da Alessandro Magno, che aveva la missione di diffondere la nuova modalità del pensiero personale e soprattutto la filosofia del suo maestro Aristotele in Oriente, dove il pensiero era ancora impersonale.
In questo periodo incontriamo la civiltà romana che integra i valori educativi greci con una austera disciplina familiare e virtù civiche celebrate dall’ideale umanistico di Cicerone della cultura come cura e educazione dell’anima.
Quello che fecero i greci per una cultura libera i romani lo fecero per l’organizzazione della vita politica indipendente tramite i nuovi principi del diritto.
Questo periodo, che si conclude con il raggiungimento della maggiore età per l’individuo, culminò con la discesa del Logos sulla Terra, l’incarnazione del Cristo, evento che vide l’Europa in posizione centrale per la storia del cristianesimo.
È stata proprio l’interazione tra la cultura greca, le tradizioni giuridiche ed imperiali romane e la tradizione giudaico-cristiana che ha posto le basi per i 2000 anni di storia spirituale dell’Europa dopo Cristo.
Nell’evoluzione dell’umanità la coscienza è nata prima nei popoli europei.
Da lì si irradia e poi viene condivisa dagli altri esseri umani della Terra. In questo modo, attraverso una saggia guida del mondo, l’umanità è stata preparata in un punto in modo che la coscienza potesse essere portata come contributo allo sviluppo complessivo dell’umanità.(…) Vediamo come l’amore emerge sulla Terra, laggiù a est, e la coscienza qui a ovest. Sono due cose che vanno insieme: come a est appare il Cristo, così a ovest si risveglia la coscienza per accogliere il Cristo come coscienza. In questa simultanea comparsa dell’evento Cristo e della comprensione dell’evento Cristo, e nella preparazione di queste due cose in diversi punti della Terra, vediamo operare un’infinita saggezza presente nell’evoluzione (Rudolf Steiner, L’impulso-Cristo e l’evoluzione della coscienza dell’Io, O.O.116).

IV FASE 21-28 ANNI (1 – 700)
Centro della cultura: Mediterraneo e aree celtiche
Impero Romano, società celtiche. Sviluppo del Cristianesimo, risveglio dell’autocoscienza
Livello educativo, Università, formazione dell’intelligenza nelle scuole filosofiche, monastiche e di catechesi
In questa fase, che equivale all’età dell’individuo tra i 21 ed i 28 anni, il centro nevralgico dell’Europa si sposta dall’area mediterranea alla Francia e poi al Mare del Nord e all’Europa centrale.
Dopo la caduta dell’Impero Romano abbiamo un nuovo ordine europeo con il cristianesimo religione di Stato in alcune aree, e il nascere dei movimenti monastici e degli eremiti, guide sul percorso dell’iniziazione com’erano stati i Druidi nel passato.
Nel V secolo i Visigoti conquistarono la Spagna e riportarono la tradizione dei Misteri Gotici, diventati una iniziazione cristiana, dalla quale si è più tardi sviluppata la tradizione del Santo Graal.
Fu un vero e proprio risveglio dell’autocoscienza, creazione del pensiero personale in teologia e divisione della cultura europea in tre diverse correnti, occidentale centrale e orientale con diverse interpretazioni della filosofia platonica e aristotelica.
In questa fase sorsero in Europa anche le scuole nelle cattedrali e le Università.

FASE 28-35 ANNI (700-1400)
Centro della cultura: Italia, Spagna islamica e Francia
Stati nazionali e città libere. Scuole di iniziazione cristiana Cavalieri del Graal e Templari
Livello educativo, universitario avanzato: scoperta della libertà personale nella filosofia medievale e cultura delle città
In questo periodo che va dal 700 al 1400 incontriamo Carlo Magno che possiamo considerare il vero e proprio padre dell’Europa.
Infatti, fu proprio per differenziare l’impero fondato da Carlo Magno da quello bizantino che si parlò per la prima volta di Europa.
Carlo Magno riunì nel suo Impero i territori di quelle che sarebbero poi divenute Germania, Francia, Italia e Olanda.
Diede un grande contributo alla cultura europea con l’educazione, affidandola alla Chiesa.
Vennero fondati monasteri in ogni angolo dell’Impero. Carlo Magno sembra aver ricevuto una iniziazione ai misteri di Michele del Monte Gargano. Aveva altresì legami con la corrente esoterica attraverso sua madre Bertrada e il padre di lei, il conte Cariberto di Laon che, secondo l’esoterismo, sarebbe una reincarnazione di Lazzaro.

VI FASE 35 – 42 ANNI (1400 – 2100)
Centro della cultura: Paesi a Nord dell’Italia
Nascita coscienza nazionale e espansione dell’Europa
Sviluppo formazione esoterica Rosacroce ed Ermetismo
Livello educativo, universitario avanzato: Nuova spiritualità
Dopo il 1400 nasce uno spirito più individualistico e la scienza si rivolge alla natura. Inizia la globalizzazione degli affari.

In questa fase, che corrisponde al periodo tra i 35 e 42 anni, il livello educativo ci mostra circoli esoterici, accademie scientifiche e le università moderne.
Dopo la Rivoluzione francese, Napoleone sottolineò che il suo vero obiettivo era l’unificazione dell’Europa, la creazione di una nuova Europa. Per molti si pose la domanda: come si sarebbe sviluppata l’Europa nel XIX secolo?
Quella fu una occasione perduta per l’Europa; nelle parole dello storico Karl Heyer la missione di Napoleone
…doveva contribuire in modo significativo all’unificazione pacifica dell’Europa nella sua prossima incarnazione. Ma supponiamo ora che… se Napoleone non avesse dimenticato la sua missione, ma avesse agito come previsto nel suo vero senso, avrebbe portato all’unificazione dell’Europa a partire da impulsi spirituali.
Fu allora che nell’Europa centrale nacque un principe che sarebbe dovuto diventare Granduca di Baden, lo Stato più lungimirante della Germania di allora; un principe – che conosciamo come Kaspar Hauser, chiamato da Rudolf Steiner il “Fanciullo d’Europa”, che se non fosse stato rapito e poi assassinato, avrebbe potuto cambiare il destino dell’Europa.

FOCUS SUL PRESENTE OLTRE 40 ANNI (DAL 1899 AD OGGI)
Centro cultura: Piccole cerchie
Nascita della Scienza dello Spirito e filosofia religiosa russa
Sorgere e svilupparsi della coscienza olistica e dell’inconscio
Livello educativo, universitario avanzato: coscienza sociale e scuole spirituali
Dal 1900 della nostra era – vale a dire intorno ai 40 anni dell’essere umano – abbiamo, con la scienza dello spirito la nascita di nuove accademie per le scienze spirituali. In Europa passiamo dalle scienze naturali allo studio delle scienze spirituali.
Sul piano spirituale dal 1841 al 1879 si è svolta una battaglia per lo sviluppo di un pensiero esotericamente cristiano in Europa.
Nel 1990 George Bush annunciò la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale che sanciva il trionfo del materialismo e del concetto di eccezionalità degli Stati Uniti d’America.
Solo pochi anni dopo abbiamo avuto la terza ripetizione del 666 che ha rappresentato il più forte attacco da parte delle entità ostacolatrici all’umanità; nell’ordine Accademia di Gondishapur (anno 666) distruzione dell’Ordine templare (1312 circa) e inizio dell’era digitale e della connessione globale (Google nasce nel 1998).

Abbiamo oggi, è vero, da un lato una cultura materialistica con uno Stato centralizzato e una scienza che distrugge la natura ma dall’altro assistiamo al nascere di gruppi alla ricerca di una cultura spirituale, di una società non gerarchica e di un rapporto spirituale con la natura.
Dalla seconda metà del ‘900 l’Europa inizia a perdere rilevanza nel panorama mondiale passando il testimone prima agli stati Uniti d’America ed oggi al Sud ed all’Est del mondo (BRICS+).
Se è vero, dunque, che siamo oggi di fronte ad una Europa – la cui età corrisponde sul piano del singolo individuo a circa 41 anni – in profonda crisi di identità, depauperata delle proprie capacità industriali, della propria reale autonomia, incapace di dar vita ad una reale unità di intenti non possiamo dimenticare che questa Entità ha avuto una missione fondamentale nella storia del mondo.
Una missione straordinaria che riguarda il passato, ma che ne sarà di questa Europa nel prossimo futuro?
Se l’insegnamento nelle nostre università continuerà come adesso per altri 30 anni, e se la gente continuerà a pensare alle questioni sociali nello stesso modo per altri 30 anni, allora, entro la metà di questo secolo , l’Europa sarà un deserto… tutto sarà vano se non ci sarà una trasformazione fondamentale nelle anime umane nel modo in cui esse pensano al rapporto tra questo mondo e il mondo spirituale. Se non si impara nulla di nuovo in questo senso, se le persone non rimodellano il loro pensiero, allora un diluvio morale inghiottirà l’Europa! … [la] metà del nostro secolo coincide con la fine del periodo in cui le forze antecedenti la metà del XV secolo – ancora in parte ataviche per noi – raggiungono la loro definitiva decadenza. Entro la metà del nostro secolo [1950 NdA] l’umanità deve aver preso la decisione di volgersi verso lo spirito… nuove forze devono essere richiamate dal profondo delle anime umane (Rudolf Steiner, La missione di Michele, O.O.194)

Non va trascurato inoltre l’aspetto karmico della biografia europea, in quanto l’Europa ha evidentemente una grossa responsabilità negli eventi mondiali, a partire dal colonialismo e dallo sfruttamento dei popoli, oltre alle guerre spaventose – partite dall’Europa ed estese a tutto il mondo – nei secoli passati, che ci pongono di fronte alle conseguenze che oggi dobbiamo affrontare, dall’occupazione militare straniera ai flussi migratori ed al terrorismo.
È necessario, considerando quella cha abbiamo visto essere la missione dell’Europa, creare, pertanto, una alternativa all’ordine mondiale egemonico targato USA, mediando tra materialismo ad Ovest e misticismo ad Est, applicando altresì la Tripartizione Sociale in modo da equilibrare i tre ambiti sociali della cultura, della giustizia e dell’economia.
L’Europa è in realtà un grande edificio teorico. L’Europa teorizza, in realtà non ha alcuna pratica. È così! L’Europa fa anche affari in modo teorico, semplicemente pensando alle cose. Questo va bene per un po’. Ma non è sempre possibile a lungo termine. Ma l’Europa è estremamente infelice, soprattutto nell’espansione della cultura spirituale, perché non riesce a capire in alcun modo gli altri.
La grande miseria è che l’Europa stessa è ora in declino, l’Europa non può davvero uscire da tutte le miserie culturali in cui è immersa se la gente non decide di adottare una vera cultura spirituale (Rudolf Steiner, La storia dell’umanità e le concezioni del mondo dei popoli, O.O. 353).
Il primo punto da considerare per realizzare una rinascita europea è che non si tratta evidentemente di un caso che con due guerre mondiali nel cosiddetto “secolo breve”, ed oggi con l’aggressione alla struttura industriale, economica e sociale dell’Europa, si voglia impedire a tutti i costi proprio una collaborazione tra Germania e Russia.

La volontà di incrementare la rivalità tra Germania e Russia fu ben espressa da Churchill nel 1919, in accordo con Mackinder, al fine di impedire una loro possibile alleanza che avrebbe rappresentato
…il più grande pericolo per il futuro (1919)
Proprio per contrastare questa azione nefasta dei circoli occulti dell’anglosfera – scrive Terry Boardman –
…è fondamentale costruire un ponte tra l’epoca dei Pesci dell’Anima Cosciente adeguatamente sviluppata (germanica) e la successiva epoca acquariana del Sé Spirituale (slava). Le controforze cercano di distruggere questo ponte, proprio come nel 1914-1945 hanno cercato – e cercano tuttora – di distruggere la relazione tra i due aspetti dell’epoca dell’Anima Cosciente – esteriore e interiore – che finora sono stati dominanti rispettivamente nelle culture inglese e tedesca.
Quanto è stato creato ad arte dall’inizio della guerra in Ucraina come russofobia estrema ed insensata, porta a comprendere quanto sia, per converso, fondamentale un apporto della qualità spirituale russa all’Europa di domani.
E così si potrebbero citare molte, molte cose, si troverebbe in tutto questo contrasto fondamentale tra l’Occidente e l’Oriente. Si preannuncia già ciò che forse porteranno i prossimi anni. Al momento sono solo sintomi esterni, sintomi esterni che stanno avvenendo in Asia, su cui l’Europa tace ancora oggi – tace per ragioni ben comprensibili.
Queste cose devono essere oggi prese in seria considerazione da chi vuole capire qualcosa del corso dell’evoluzione umana (Rudolf Steiner, L’educazione problema sociale, O.O. 296).

E proprio negli ultimi mesi, con le spinte belliche di una Europa divisa su tutto tranne che sulla volontà di guerra, stiamo dirigendoci tragicamente verso un rischio di distruzione globale.
Interessante notare quanto affermava Steiner un secolo fa, nel 1923:
Chi vuole vederlo, può già vedere oggi quanto possenti stanno diventando gli americani e quanto l’Europa sta diventando sempre più impotente. E il fatto che in Europa non ci possa essere alcuna pace ora, si basa proprio sul fatto che l’Europa in realtà non capisce più il proprio continente. Ora l’intera civiltà si sta spostando verso l’America. Ci vorrà del tempo, ma quando il sole sarà entrato nel segno dell’Acquario nel suo punto di primavera, invierà i suoi raggi sulla Terra in modo così favorevole che la cultura e la civiltà americane saranno particolarmente potenti. Lo si può già vedere oggi.
Vedete, è davvero così strano: in Europa si può sviluppare ciò che chiamiamo antroposofia. Bisogna svilupparla dallo spirito. Non è più possibile farlo dalle caratteristiche razziali. Bisogna svilupparla dallo spirito. E le persone che in Europa non vogliono avvicinarsi allo spirito, faranno precipitare l’Europa nel disastro (Rudolf Steiner, La storia alla luce dell’antroposofia, O.O. 233).
Ma c’è guerra e guerra e, a parte la potenzialità apocalittica di un conflitto nucleare in un territorio densamente popolato come l’Europa, se integriamo la visione geopolitica con quella spirituale ci avvediamo che le guerre sono state combattute nel passato per difendere l’era dell’Anima Cosciente che doveva nascere in Europa, mentre oggi verrebbero combattute per ostacolare l’era del Sé Spirituale che sorgerà in Russia, quando gli uomini dovrebbero apprendere a comprendersi tra loro profondamente.

Secondo Rudolf Steiner la preparazione della prossima epoca di cultura slava dovrà, infatti, prevedere un profondo collegamento spirituale tra l’Europa centrale e l’Europa orientale.
Steiner chiamava la Russia “la nazione del Cristo” e sosteneva che l’impulso cristico dell’amore, profondamente vivo nell’anima russa, dovrà preludere ad una nuova coscienza comunitaria.
E qui siamo giunti al secondo punto fondamentale per una possibile rinascita dell’Europa; la questione della indispensabilità dell’affermarsi delle comunità spirituali, la vera chiave dell’accoglimento dell’impulso di Michele, unico argine al declino ulteriore della civiltà.
Ho trattato questo argomento a fondo in una serie di articoli che si trovano qui, qui e qui e pertanto non mi ripeterò.
Mi si consenta, a questo punto, di concludere con alcuni fondamentali pensieri di Rudolf Steiner su questo tema:
Tutta la vita culturale, tutta la civiltà è destinata alla decadenza, se la spiritualità dell’impulso di Michele non afferrerà gli uomini, se essi non saranno in grado di risollevare la civiltà che oggi rotola verso il basso.
Se ci saranno anime sinceramente antroposofe che introducano in questo modo la spiritualità nella vita terrena, si avrà un movimento verso l’alto; se non ci saranno, la decadenza continuerà.
La guerra mondiale, con tutte le sue conseguenze, sarà solo l’inizio di mali peggiori.
Oggi l’umanità è di fronte a una grande scelta: o di vedere precipitare nell’abisso tutta la civiltà, oppure di innalzarla di nuovo mediante la spiritualità, di condurla avanti nel senso insito nell’impulso di Michele che precede l’impulso del Cristo (Rudolf Steiner, Considerazioni esoteriche sui nessi karmici, Vol. VI).