Vaccini & mazzette

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Vuoti di memoria, amnesie nazionali, censure e segreti di Stato?

Da qualche tempo le multinazionali dei vaccini chiamano le mazzette di denaro, addirittura “trasferimenti di valore”: un eufemismo che occulta la realtà almeno dai tempi del ministro De Lorenzo, un camice bianco (condannato al carcere con sentenza definitiva) che intascò ben 600 milioni di lire dalla Glaxo per rendere obbligatorio in Italia il vaccino “anti-epatite B” (conferma ed attesta una sentenza della Cassazione), mediante la legge 165 del 1991 (ancora in vigore).

 


 

Anche nel Belpaese, come nel resto del mondo, gran parte dei medici, delle istituzioni sanitarie (pubbliche e private), delle università, dei centri di ricerca, delle fondazioni partitiche, delle associazioni mediche (in particolare pediatriche), eccetera sono sul libro paga degli spacciatori di malattie e morte. 

 

fonte Efpia

 

Basta esaminare alla fonte la documentazione contabile dei produttori per accertare questo fenomeno criminale impunito.
Comprano proprio tutti, a partire dai politicanti covidioti eterodiretti, incompetenti, telecomandati e spesso addirittura analfabeti.
E che dire dei disonorevoli grullini a dir poco voltagabbana in materia vaccinale?
Comunque, il caso più eclatante nello Stivale è quello dell’Istituto Superiore di Sanità che ha ricevuto ben 135 mila euro dalla Glaxo Smith Kline, ma non solo.
L’ISS è lo stesso ente sanitario truffaldino che certifica i trapassati da Covid-19.
E poi, c’è anche la storiaccia dell’Aifa (il controllore) che ha elargito milioni di denaro pubblico alla straniera GSK (la controllata).
Allora, chi controlla i controllori e quale affidabilità possono mai avere dei sieri vaccinali mai sperimentati prima – assemblati in gran fretta bruciando tutte le tappe di verifica e sicurezza – sull’essere umano?
A proposito: l’anno prossimo il vaccino anticoronavirus sarà obbligatorio per il gregge italopiteco?

Gianni Lannes

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